08 marzo 2011

Chieti - Piazza San Giustino

Il sogno di tutti noi Teatini. Una piazza "ranne" finalmente liberata dalle auto e restituita ai cittadini e ad una fruibilità completa anche per i turisti in visita su al colle, della nostra Cattedrale. Una piazza accessibile, pedonabile, con ampi spazi di relazione. Queste sono state anche le linee guida di un concorso di idee per la riqualificazione del "cuore della nostra città"; linee guida che sono state anche trasformate in un progetto esecutivo, restituire l'ex piazza Vittorio Emanuele II, oggi piazza San Giustino, alla collettività dopo che da anni è relegata a parcheggio di macchine a pagamento, trasformata quindi in una piazza priva di identità e vocazione, che in molti hanno fortemente voluto, intitolata al protettore della città di Chieti: San Giustino. Quella del Concorso di idee fu un'iniziativa dell'Amministrazione comunale precedente, quella per intenderci, guidata dal sindaco Francesco Ricci e dall'assessore ai lavori pubblici Febo che l'avevano definita un passo importante per la trasformazione di questa piazza. Il tutto fu reso possibile grazie ad un sostanzioso contributo economico della Fondazione Carichieti che,



finanziato il concorso mise a disposizione complessivamente 30 mila euro per premiare i primi tre elaborati. Il bando, fu naturalment di livello internazionale, perché si volle mobilitare le migliori energie dell'architettura, per far si che questa città potesse riacquistare, mediante la realizzazione degli elaborati, il giusto ruolo che oggi le compete. Son venuti fuori tre bei progetti, presentati alla popolazione tutta, anche attraverso il sito web del comune, ma da allora non se ne è fatto più niente. La nuova giunta, con la scusa che i soldi non ci sono, senza neanche cercare di ottenerli, magari facendo sponsorizzare i lavori da qualche banca cittadina, ha cancellato tutte queste belle iniziative. La piazza San Giustino è cambiata solo per l'apposizione della targa nuova che oggi la identifica. Le puzzolentissime macchine sono sempre al loro posto, perchè pare che costituiscono uno dei principali redditi del comune, le piante che il sindaco Cucullo fece a suo tempo strappare, non sono mai state ripiantate e la piazza invece di dare lustro alla nostra città versa nel degrado più assoluto. Non ci resta che aspettare qualche anno e fidare tutto nella prossima amministrazione, forse si riavrà: la piazza ristrutturata e nuovi parcheggi nella zona Terminal, che ci permetteranno di lasciare "fuori" dal centro storico le autovetture senza creare ingorghi paurosi, ogni mattina, in città.


3 commenti:

  1. questo sindaco, in questo anno di amministrazione, non ha fatto altro che tagliare e lamaentarsi della passata amministrazione, spesso accusandola di aver lasciato un mare di debiti, senza mai fare una nota di questi e pubblicarla sul Messaggero o sul suo sito web del comune. Scripta manent... verba volant!

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  2. Quella del riordino di piazza San Giustino è storia vecchia. Molti anni fà, Sindaco Cucullo, Teate Nostra propose (tra le tante cose, vero Aurelio?) e realizzò un concorso di idee per la trasformazione della Piazza.Parteciparono scuole, architetti, professionisti vari, gente comune, ecc. con l'esposizione finale di tutti gli elaborati nell'atrio del palazzo della Provincia.
    Tutto nel dimenticatoio, vero Nicola?
    Evidentemente è fastidioso, o non porta pane in casa,mostrare una piazza pulita da usufruire in modo dignitoso : meglio, molto meglio rialzare i raccoglitori d'acqua (li cunnutt) lungo le strade........ evidentemente si che portano pane in casa. Chi è causa del suo mal......
    Nonno Giustino

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  3. @giustino

    Ricordo perfettamente quando si sperava, nell'anno 2006, di poter svuotare Piazza Grande (attuale Piazza Sangiustino) dalle macchine che fin d'allora la ottenebravano. Un contributo, si disse, come sarebbe dovuta essere la piazza che sarebbe dovuto risultare addirittura fondamentale, dai risultati del seminario di studi presentato allora in comune. Si trattò di un “workshop” di studenti universitari, organizzato dalle sedi universitarie di Chieti-Pescara e Ascoli Piceno sul tema “Lettura, analisi e proposte di riqualificazione architettonica della piazza Vittorio Emanuele II” della Scuola nazionale di dottorato Scienza della rappresentazione e del rilievo. Palazzo d’Achille si trasformò per quattro giorni in un grande laboratorio, dove 25 giovani dottorandi, ai quali veniva chiesto solo di documentare la qualità architettonica e urbana della piazza con schizzi, disegni, immagini fotografiche e filmati da poter utilizzare poi per idee e eventuali proposte progettuali. Fù la prima volta che accade una cosa simile a Chieti, una iniziativa voluta e sponsorizzata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, da sempre impegnata, nel promuovere e nel sostenere le attività culturali della città.Il seminario si svolse a Chieti, per piazza San Giustino e l’importanza dello studio effettuato allora, fù pure sottolineato dalla prof.ssa Emma Mandelli direttore della Scuola nazionale di Dottorato di Firenze. Insomma la documentazione che il seminario produsse avrebbe dovuto servire da base per costuituire una sorta di «istruttoria, progettualmente orientata», che potesse servire poi all'allora Amministrazione come propedeutica per un bando di concorso. La riqualificazione della piazza - che il sindaco Ricci voleva che diventasse il salotto della città - figurava anche nel programma elettorale dell'ex primo cittadino e della sua coalizione. Non se ne fece più niente e tutti i soldi furono spesi male. Dalla chermesse venne fuori una specie di catalogo che io ho cercato invano anche in Biblioteca. Forse non è stato neanche catalogato come IMPORTANTE. Nel frattempo, “piazza Grande” è adibita a parcheggio; è “seppellita” dalle auto come altre importanti piazze - Trento e Trieste, Matteotti e Carafa a Chieti Scalo - che hanno parimenti bisogno di restauro o di essere riqualificate. Quanti anni dovranno ancora trascorrere, dopo decenni di immobilismo (va rimarcato) e di alcun progetto andato in porto o quantomeno posto in cantiere?

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