29 maggio 2010

Adios Arrnold


L'attore Gary Coleman, l'ex-bimbo prodigio della serie tv Arnold, è morto, ha confermato l'ospedale dove era ricoverato dopo avere subito una emorragia cerebrale. Non c'è più quel simpatico negretto, zuzzerellone e pieno di trovate che ha rallegrato moltissime volte la mia infanzia e quella delle altre generazioni future con le sue simpatiche trovate, nella interminabile serie titolata Arnold. Aveva 42 anni. L'attore era finito in ospedale di Salt Lake City in seguito ad una caduta mercoledì nella sua abitazione nello Utah che gli aveva causato una grave ferita alla testa. Le sue condizioni erano drammaticamente peggiorate giovedì quando aveva perso conoscenza ed era scivolato in coma. Da allora era stato mantenuto in vita con il supporto di apparecchiature ospedaliere del reparto cure intensive. Coleman era stato in cattiva salute fin dall'infanzia a causa di una malattia renale che l'aveva costretto a due volte trapianti dei reni e a sottoporsi a dialisi. L'attore era diventato famoso come Arnold, una serie televisiva di gran successo che era andata in onda tra il 1978 e il 1986. Si era trasferito in Utah cinque anni fa per le riprese del film Church Ball. Sul set aveva incontrato Shannon Price, diventata due anni dopo sua moglie. Coleman aveva continuato a lottare con i problemi di salute. Alcuni mesi fa, mentre girava il film The Insider, era stato colto da un attacco di convulsioni sul set. Aveva avuto anche in passato guai con la giustizia, soprattutto per problemi di violenza familiare.


28 maggio 2010

Alcuni suggerimenti x Chieti

Lettera aperta e piena di suggerimenti di un cittadino, che io oserei definire, modello, per la soluzione a COSTI ZERO, di una serie di problemi riscontrati deambulando all'interno dell'area dell'urbe: TEATE.

Egr. sig sindaco,
se tu non dai niente nulla ti è dovuto. Può sembrare che le notizie che diamo siano contro di voi. Eppure, sugli stessi blog per cinque anni abbiamo collaborato su tutte la segnalazioni. Ribadisco segnalazioni e non critiche o offese. Questo per collaborare e farvi lavorare meglio. Ora cosa è cambiato? Perché vi da fastidio se noi cittadini vi evidenziamo delle cose? Non volete tenerne conto, volete fregarvene, sicuramente marciate contro quello che avete detto in campagna elettorale. Ci sono assessori che propagandano che ricevono i cittadini per reclami, segnalazioni e sono pronti ad ascoltare e risolvere. Così non pare. Certamente chi ci rimetterà sarete voi alla scadenza dei cinque anni o forse anche prima! Da uno scambio di opinioni con un suo assessore, ieri 26 maggio, si è lamentato che non poteva sopportare cinque anni di segnalazioni. Allora, io e chi ha sale in zucca, per prima cosa mi libererei della zavorra, perché appesantisce il mio lavoro. Non mi girerei indietro per criticare se la precedente amministrazione per cinque anni se ne è fregato di risolverlo. Infatti sono stati bastonati. Ma poi, se un lavoro sa da fare, cosa mi interessa se è vecchio o è nuovo. Basta farlo.


Io mi sentirei orgoglioso se la gente dicesse: meno male, ce ne è voluto di tempo, ma è stato risolto. D’altronde, la bicicletta l’avete voluta voi, ora bisogna pedalare perché fra l’altro non lo fate gratis, ma prendete bei soldini. Ho segnalato come si potrebbero risolvere i lavori in Via Arniense in un mese e non in cinque mesi con la stessa spesa…Inoltre programmare i lavori in un altro periodo… Ho segnalato come bonificare la ex caserma Pierantoni, a costo zero, senza fare a scaricabarile fra voi per chi deve operare…. Ho segnalato un abuso di un benzinaio che ha circoscritto l’area con tende e catene. Le catene le ha tolte, ma le macchine, come prima, non permettono ai pedoni di passare. Faccia lei la prova col carrozzino. I vigili, di cui lei ha la delega, dovrebbero “ vigilare” per eliminare questo abuso. Costo zero… Le segnalo un altro inconveniente. Anche per questo la spesa è zero. Ma queste

zavorre che non costano niente, non vi alleggerirebbero da obblighi più gravi? Esiste, all'’inizio dei lavori di via Arniense, ad angolo con via di Petta, un cartello stradale per riservare un posto machina ai disabili. Ora, con i lavori, questo cartello non si vede e chi occupa il posto, se hai la fortuna di vederlo, chiede scusa, altrimenti ti arrangi. E’ chiaro che la persona che parcheggia fa lo gnorri, ma è autorizzato. Ne ho parlato anche con i vigili, ma figuriamoci. Si risolve questa maleducazione con pochi minuti ed a costo zero. Si allentano le ganasce che posizionano il cartello. Lo si fa ruotare di novanta gradi in senso orario e si ristringono le ganasce. Difficile? Oppure, meglio, ma costerebbe qualche centesimo, oltre ad una mezza ora di lavoro, ridisegnare il posto riservato, con il colore giallo e così anche gli gnorri sono fregati. Le linee gialle non si vedono più. Colpa del suo predecessore? Ma ora chi sta pedalando? Sono sciocchezze? ma i disabili ci rimettono! Non farete niente? Peggio per voi, potete anche maledirmi!
Luciano Pellegrini



24 maggio 2010

L'acqua un bene di tutti

E' di questi giorni la notizia che allo Scalo, alcune palazzine, per lunghi periodi del giorno rimangono senza acqua potabile. L'assessore comunale, neoeletto del comune di Chieti, interessato della cosa, ha detto che ciò succede perchè l'acquedotto è diventato un autentico colabrodo, con grandissime perdite d'acqua, tanto che il consumo sia di giorno che di notte risulta essere lo stesso. Dati i grossi debiti del comune con l'ente che gestisce l'acquedotto, la cosa rimarrà così per molto tempo e ne faranno le spese, sempre gli stessi, i cittadini, che rimarranno a lungo a secco. L'acqua sta diventando una risorsa non rinnovabile: nel 2020 più di tre miliardi di persone, il 60% della popolazione mondiale, non ne avranno accesso. Nel 2030, secondo l'Onu, metà della popolazione del globo sarà al di sotto della soglia minima. Nei prossimi anni, quindi, l'approvvigionamento dell'acqua diverrà determinante per garantire la sopravvivenza di interi popoli, e comunque fondamentale per consentire lo sviluppo di un Paese. Anzi, gli esperti ritengono che nei decenni a venire l'acqua sarà la causa prima dello scatenarsi delle guerre in una lotta per la vita. Questo costringe tutti noi a considerare l'acqua fin da ora come un bene prezioso da non sprecare, e conservare e tutelare con cura. Per prima cosa, andrebbe avviato un mastodontico piano di opere pubbliche (questo sarebbe il vero piano delle Grandi Opere, non l'inutile costosissimo ponte sullo Stretto) per rifare gli acquedotti. Le perdite delle condutture nel nostro Paese raggiungono il 35-40% dell'acqua complessivamente raccolta. Al Sud si arriva addirittura al 50%, quando nella vicina Svizzera, gli acquedotti contano le perdite in un massimo del 12% dell'acqua condotta. In secondo luogo occorre ridurre il nostro consumo procapite, eliminando lo spreco quotidiano e contenendone l'utilizzo con comportamenti virtuosi (la doccia al posto del bagno, farsi la barba senza l'acqua corrente, ecc.). In terzo luogo sviluppando tecnologie d'avanguardia per la depurazione delle acque, come quelle adottate nell'impianto di depurazione di Levico Terme di recente installazione che, grazie ad un procedimento rivoluzionario, riduce la produzione di fanghi creando una massa batterica in grado di cannibalizzarli. Poi resta il problema della proprietà dell'acqua. Al recente Forum internazionale di Istanbul, in Turchia, l'acqua è stata riconosciuta come «una necessità umana fondamentale», ma non un diritto, lasciando così deluse le aspettative di tanti Paesi africani e sudamericani, ma anche europei. Quindi c'è ancora molta strada da fare. Il famoso articolo 23 bis della legge 112 del ministro Tremonti, però, in sé non privatizza l'acqua, ma stabilisce i criteri per le concessioni. Ciò vuol dire che la privatizzazione dell'acqua in Italia è già una realtà da tempo. Il problema vero nasce quando Comuni o consorzi di Comuni affidano ad un soggetto privato la concessione, e questo si aggiudica la titolarità di ogni diritto su quell'acqua, a cominciare dal prezzo. Così se la società che acquisisce la gestione di una determinata tratta decide di triplicare la bolletta, o si paga o si muore di sete. È quello che sta avvenendo con la multinazionale francese Veolia, che si sta diffondendo un po' in tutt'Italia. All'estero (il caso di Cochabamba, in Bolivia è emblematico) è avvenuto anche di peggio: alle multinazionali è stata data la cessione definitiva dei condotti idrici, e queste hanno deciso di ridurre o togliere del tutto la fruibilità dell'acqua alle popolazioni locali, a cui non resta che l'acqua in bottiglia (a pagamento) per bere e lavarsi. Per questo occorre una consapevolezza nuova sull'acqua e sul suo utilizzo da parte di tutti. Ed occorre una volontà politica forte da parte di amministratori locali e nazionali a difesa dell'utilizzo pubblico dell'acqua e di una sua fruizione a prezzi convenienti e accessibili a tutti. Se questo non ci sarà, in un futuro molto prossimo, anche noi rischieremo di essere presi per il collo da contratti capestro e costo dell'acqua quotidiana insostenibile, dove i ricchi si riconosceranno dal consumo dell'acqua che si potranno permettere. I nuovi poveri saranno invece coloro che non avranno, o avranno poca acqua.

20 maggio 2010

Pe lu corse cacche vvote nzè passe!


E da parecchie tempe che je l'aveve penzate e dette, prima o poi stu "cazzarole tonne" darà cacche probbleme e tante na state, ogge a Chiete, pe lu corse nzè ndreve, coma dovessa a esse tutte le jurne e pe tutte chille che ncè abbetene. Le machene ngianna da passà!

Sentite cosa è successo raccontato dal menestrello che tutto vede e tutto registra e fotografa.

Mezzogiorno, la campana della chiesa della Trinità batte i rintocchi , ma il traffico è bloccato. All'’inizio della zona pedonale del corso Marrucino, esiste quel pistone che blocca le vetture. L’autista di un camion, autorizzato ad entrare per i lavori a Palazzo de Majo, col suo telecomando cerca di far abbassare questo pistone. Niente da fare!Intanto la fila aumenta, l’autista avvisa i vigili, passa il tempo. Nel frattempo altre persone in possesso di questo telecomando cercano di far abbassare il pistone. Niente! Ma una vettura di un residente, magia, riesce a passare. Meno male, la situazione è risolta!Neanche a pensarci…Dai e dai arriva il vigile, consiglia all'’autista di farsi un giro col suo mezzo, così che il traffico può scorrere. L’inconveniente per me non dipende dalla batteria del telecomando, ma osservando bene questo pistone, si nota che oltre ad essere arrugginito è leggermente inclinato e si nota un lato più consumato! Vuol dire che fa difficoltà ad operare. Questo pistone, spesso è in manutenzione, si rompe! Da pochi giorni ha ripreso a funzionare, ma chi ha operato, non si è accorto che lavora sbilenco? Chissà se con un po’ di olio, (meglio dop), si riuscirà a farlo operare? Quindi può ripetersi il blocco, ma ormai, fra strade in manutenzione ed altro…, ci abbiamo fatto il callo.



Luciano Pellegrini


18 maggio 2010

La rabbia dei greci

A ottobre Giorgos Papandreou aveva detto: "I soldi ci so­no". Ma in realtà il suo pre­decessore aveva truccato i conti e ora la Grecia ha le casse vuote, un deficit del 13,6 per cento e un debito di 300 miliardi di euro. Il premier socialista deve gestire una crisi senza pre­cedenti. Il paese è stretto tra il mercato, che scommette sul suo fallimento, e i partner europei, che esigono il risanamento dei conti. A gennaio i greci si sono visti prescri­vere una terapia d'urto: tagli agli stipendi, congelamento delle assunzioni e delle pensioni, aumento dell' iva e delle tasse sull'alcol, benzina e tabacco. La contropartita sono stati gli aiuti dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale (Fmi) con la promessa di ridurre il deficit dal 13,6% al 3% del Pil, entro il 2014 e stabilizzazione del debito pubblico intorno al 140%. Al grido di "noi la crisi non la paghiamo", in questi giorni sono scesi in strada migliaia di greci. Altri, forse gli stessi che manifestano, ammettono che il paese ha vissuto al di so­pra delle sue possibilità e sperano in un nuovo inizio. Secondo molti, il peggio deve purtroppo ancora venire. Di fatti Il 4 e 5 maggio la Grecia è stata paraliz­zata da uno sciopero generale indetto dal sindacato dei dipendenti pubblici, a cui hanno aderito molte categorie pro­fessionali, oltre ai movimenti di sinistra e anarchici. Il 5 maggio ad Atene sono scoppiati violenti scontri tra la polizia e i manifestanti durante un corteo contro il piano d'austerità varato dal governo per risanare i conti pubblici. Tre edifici, col­piti da bombe molotov, sono andati a fuoco. Nell'incendio di una banca sono rimaste uccise tre persone. Il salvataggio purtroppo, non convince neanche i mercati, che ritengono insufficienti i soldi stanziati e temono l'estensione della crisi ad altri paesi a rischio, come Portogallo e Spagna. Le borse europee hanno registrato dapprima con delle forti perdite per stabilizzarsi poi con un lieve segno positivo. In calo anche le quotazioni dell'euro. I mercati volevano il sangue e l'hanno ottenuto. La grecia ritornerà nel mercato dei capitali già nel 2013 con un Pil del 150%, inferiore solo allo Zimbawe e al Giappone.

17 maggio 2010

Lo Scaricabarile!

Parafrasando il presidente americano, mi sarei a spettato da Di Primio, all'atto dell'elezione la frase : YES WE CAN. Dopo un bel pezzo che le elezioni sono già un bel ricordo io dico loro: SPICCETEVE A FA' CACCOSE! Il tempo stringe e i problemi irrisolti sono ancora li' che aspettano, sentite cosa ci dice il "menestrello" Pellegrini Luciano, sempre più attento alle cose di CHIETI.
"...Fa piacere constatare che questa amministrazione vuole ascoltare i cittadini. Se ci sarà una fattiva collaborazione si potranno risolvere i problemi. Ma la segnalazione deve essere presa in considerazione, non solo a parole ma nei fatti.Come esempio posso segnalare l’infopoint sistemato su una vetrina di una pescheria su Corso Marrucino ed i lavori su Via Arniense. Per non parlare dei problemi dello Scalo. Tutto tace! Nella passata amministrazione il verde pubblico ha avuto poca considerazione. Se ne vedono i risultati. Voglio ricordare al nuovo assessore Bevilacqua che il verde pubblico viene gestito da: Tateservizi- Patrimonio e Demanio- Lavori pubblici- Verde. Quindi tre assessori ed una società. Il risultato è stato che lo scaricabarile non ha risolto nulla. Fra le cose pratiche, meno costose è più visibili è risolvere la situazione della ex caserma Pierantoni. Dalle foto si può notare che è una boscaglia non accessibile, oltre che focolaio di degrado ambientale ed infettivo, ( topi-serpi- sporcizia-animali). Eppure su questa area si affacciano venti famiglie! Sarebbe opportuno fare un sopralluogo per rendersi conto di persona ciò che le foto mostrano. Esiste una richiesta fatta alla: Azienda Sanitaria Locale Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, che è stata protocollata con: Prot. N. 1625 del 25 Maggio 2004. Il Vigile Sanitario ha redatto una relazione confermando la segnalazione di abbandono e pericolo per cui il sindaco, (Cucullo ndr), fece eseguire la bonifica. Poi…più nulla, nonostante altri inviti alla nuova amministrazione. Probabilmente qualcuno avrà remato contro. Ora, speriamo che vi diate una “scorciatoia” per la gestione del verde pubblico, per gestirla meglio.

Se vedi negli archivi, ma ti agevolo io, il 24 settembre 2008 si è tenuto presso il Comune di Chieti l’incontro tra gli Assessori Valter De Cesare e Mirta Sciocchetti ed i rappresentanti del FAI e dell’Archeoclub, Marco Pretaroli e Gregorio Di Luzio. Il tema della riunione riguardava l’osservazione presentata dalle due associazioni in merito alla variante al Piano dei Servizi che prevede la trasformazione da verde pubblico attrezzato a parcheggio, dell’antico orto murato dell’ex convento-caserma Pierantoni Nel colloquio - fa sapere Marco Pretaroli - l’Assessore all’Urbanistica ha rassicurato le due associazioni spiegando che l’inserimento come parcheggio a raso nel nuovo Piano è, per esigenze tecnico- procedurali, puramente indicativo e provvisorio ed anzi ha ricordato come all’epoca della realizzazione del parcheggio sottostante, che aveva comportato la distruzione dell’antico orto, fu egli stesso con il suo gruppo ad ottenere almeno il ripristino dell’ area a verde". "L’utilizzo per la sosta, peraltro per soli 30-40 posti macchina che di certo non risolverebbero i problemi della zona, è stato superato dall’imminente realizzazione di un parcheggio ben più capiente, 200-250 posti, in Via Ciampoli. Qualora fosse necessario, nell’ambito del recupero dell’ex Pierantoni che prevede l’insediamento del CIAPI, sarà utilizzata l’area in via del tutto temporanea e solamente nel caso in cui nel frattempo non sia ancora stato realizzato il nuovo parcheggio. Tale impiego provvisorio, al momento della definitiva adozione del Piano, non dovrà certo necessariamente comportare il radicale cambio di destinazione d’uso prospettato nella variante, per cui cittadini e studenti disporranno di nuovo dell’unico polmone verde del quartiere".Conclude Pretaroli: "Confidiamo che la sensibilità dimostrata in questo caso dall’Amministrazione sia un segnale di apertura alla partecipazione della cittadinanza a scelte importanti che riguardano il Patrimonio comune.” Chiacchiere…!

Cosa pensi di fare? A giorni dovrete parlare di bilancio. Perché l’assessore D’Ingiulio non analizza quanto rende al comune l’ affitto di questo ex convento fra associazioni ed appartamenti?



Luciano Pellegrini


16 maggio 2010

Mò ce levene pure la scala mobbele

Oggi sul Centro, nelle pagine locali, ho appreso una notizia che non mi ha fatto niente affatto piacere. La scala mobile rischia di chiudere. Questo sembra la risultanza di una ispezione effettuata in questi giorni sul "manufatto" in questione. Tenuto conto che è l'unico mezzo utile, anzi utilissimo, per collegare il parcheggio dei pulman di linea, che al mattino trasbordano centinaia di studenti, che dalle periferie più remote, frequentano le scuole cittadine, la notizia non può che rattristarci. Io poi che per evitare di fare la salita della Via de Turre, quella che sbuca alla curva della Legione, mi faccio lo "scarpino" fino alla scala mobile per recarmi in centro città, dovrò decidermi a fare l'abbonamento al bussetto per venire su..., e sì ad una certa età incominciano a pesare tutte ste salite. E pensare, se non ricordo male, che i membri del PDL, attuali tenutari della giunta cittadina e di tutta la cosa pubblica, espressero dei seri dubbi sull'ascensore, che dovrebbe essere, adesso, ad ottobre l'unico sistema per salire su, sopra lu cotte l'acqua vullite..a favore di un altra scala mobile da affiancare a quella oggi esistente e aimèh non funzionante almeno in discesa... una delle due rampe in salita funziona ancora. Tutto questo è successo perchè la vecchiezza della scala mobile e la successiva usura dei pezzi di ricambio comporti per la loro sostituzione una cifra pari a 1,2 milioni, ma il Comune non ha soldi, inzommè, nen c'è stanne li quatrini! Pertanto la scala mobile potrebbe chiudere i battenti per motivi di sicurezza. Il Comune non ha i soldi per mettere a posto le scalinate a motore, di nuovo ferme ormai da settimane. Tre rampe su quattro sono quindi bloccate. Noi che siamo gli utenti finali, i cittadini, siamo costretti a salire e a scendere a piedi con tutti i rischi del caso. Non a caso l'Unione consumatori Consab ha lanciato l'allarme rosso e ha chiesto un incontro urgente al sindaco Umberto Di Primio. Il quale ha spiegato, attraverso una dichiarazione congiunta rilasciata con l'assessore ai lavori pubblici Mario Colantonio, la difficile situazione tecnica che attanaglia la scala mobile cittadina. Si è constatato che la manutenzione effettuata finora, è sempre la colpa di qualcuno e se si tratta di Ricci, aleh! a dire cazzate, non è stata sufficiente a garantirne la perfetta funzionalità. Questo si legge nella miserabile nota, ma a noi nun ce ne potrà fregare di meno, ci serve la SCALA MOBILE. La ciambella di salvataggio pare debba essere rappresentata dal realizzando tunnel pedonale, osteggiato dal centrodestra, pronto a novembre. «Comunque», il neo eletto sindaco, attento a non fare figuracce da cioccolataio di periferia, ha messo le mani avanti e siccome dare la colpa agli altri non rolverà il problema ha detto:«non si escludono soluzioni alternative all'esistente impianto». Noi siamo quì ad aspettare, chiedendo di fare in fretta e di non lasciare le cose, come solitamente si fà a Chieti, irrisolte per mesi e mesi.


15 maggio 2010

Eco Pannolini

Può apparire un ritorno al passato, è invece un modo efficace per rispettare l'ambiente e ridurre la produzione dei rifiuti: il Comune di Canosa Sannita (Chieti) ha promosso un progetto di informazione per sensibilizzare le mamme all'utilizzo degli eco pannolini per bambini, del tipo lavabile in lavatrice, mettendo d'accordo praticità, salute e risparmio. L'iniziativa, in collaborazione con il laboratorio Mamma Flò di Calimera (Lecce), sarà illustrata venerdì prossimo, 21 maggio 2010, alle ore 21 presso l'ex asilo di via degli Eroi. Usando gli eco pannolini si tutela l'ambiente: con i pannolini monouso, infatti, per ogni bambino vengono abbattuti 20 alberi di grandi dimensioni. Una volta in discarica i pannolini utilizzati da ogni bambino nei primi tre anni di vita si trasformano in una tonnellata di rifiuti e impiegano 500 anni per decomporsi.I pannolini lavabili favoriscono il benessere del bambino: sono realizzati con fibre assorbenti che garantiscono la traspirazione riducendo al minimo i casi di irritazione. Sensibile anche il risparmio economico per le famiglie: con gli eco pannolini lavabili la spesa si fa una volta sola: con un costo medio di 400 euro si ha un buon assortimento rispetto ai 1.900 euro che si calcola vengano spesi in tre anni per ogni bambino, acquistando invece gli usa e getta.


Articolo pubblicato su:
UNIONE DEI COMUNI DELLA MARRUCINA
il 15 maggio 2010

13 maggio 2010

«Star Trek», un classico che sa rinnovarsi


Ieri sera in SKY PAY per Wiew, premetto che sono un patito del comandante Kirk, ho visto l'ultimo film girato sul famosissimo"carro stellare", Star Trek. Chi l'avrebbe mai detto che quarantasei anni dopo la prima messa in onda di «Star Trek», dopo cinque serie televisive e dieci lungometraggi, quell'universo narrativo potesse ancora generare un film capace sì di rifarsi al classico, ma al tempo stesso di essere completamente nuovo ed accattivante, non solo per i fans ma anche per i profani della saga. Sembrava impossibile eppure J. J. Adams (già regista di «Lost») ce l'ha fatta e con il suo «Star Trek» ha osato seguire l'unica (anche se difficoltosa) via percorribile per chi voglia dare nuova e autonoma vita ad un classico: il tradimento. Tradendo il mero ossequio della tradizione, l'ammiccamento per compiacere i fans, rifiutando ogni imitazione e percorrendo invece la strada dell'emulazione, Adams ha affondato completamente le mani nel vasto materiale a sua disposizione ed ha ricostruito totalmente i personaggi del capitano Kirk, l'alieno Spock, l'ufficiale medico Leonard McCoy, l'ufficiale delle comunicazioni Uhura,Montgomery Scott, il guardiamarina russo Pavel Checov e lo schermidore Sulu. Sono tutti presenti all'appello, ma tutti riscoperti nella loro giovinezza, in un prequel che ne indaga le personalità e le vicende che li hanno portati fino all'Enterprise. In particolare il film si concentra sui percorsi personali di Kirk e Spock, sulla loro formazione e il loro incontro-scontro come momento necessario per confrontarsi con sé stessi e con l'altro per superare entrambi le rispettive difficoltà emotive. Vincendo assieme la prima vera prova virile, diventeranno gli uomini, gli eroi e gli amici che le serie TV ed i film ci hanno abituato a conoscere. Questo film non chiude una tradizione, ma ne apre una nuova, innovando nella continuità. A dimostrare questo passaggio di consegne vi è il cammeo di Leonard Nimoy, lo Spock originale, che cede simbolicamente l'Enterprise ai suoi nuovi colleghi.


12 maggio 2010

Chi lascia la strada vecchia x quella nuova..


A Chieti si usa dire : " chi lasse la strada vecchie pè quella nove, sà quelle che lasce ma 'nen zà quelle che trove..." ; cosi ci risiamo: si incominciano i lavori di rifacimento in via Arniense e manca una delle cose più importanti, il cartello che indichi : INIZIO LAVORI, FINE LAVORI, DITTA APPALTATRICE e COSTO DEI LAVORI.... ci risiamo? vogliamo entrare e operare in questi 5 anni in maniera corretta ? I cittadini hanno bisogno di certezze e sopratutto di sapere la durata dei "sacrifici"... glie lo dovete! Guardate cosa scrive il "menestrello" Luciano pellegrini al riguardo e ditemi se non ha "maledettamente" ragione ancora una volta. "...Il 3 maggio sono iniziati i lavori suVia Arniense, da piazza Garibaldi a largo Cavallerizza, per uno sviluppo temporale massimo che va dalla data odierna sino alla fine di agosto o prima quindicina di settembre, salvo gravi imprevisti. Constatato la mancanza della tabella dei lavori , obbligatorio, in cui sono riportati l’inizio e fine lavori, la spesa, la ditta esecutrice….. E’ facile trincerarsi dietro al fatto che i lavori sono stati appaltati dalla vecchia amministrazione e la nuova farà il possibile per limitare i danni. Assessore Colantonio, non mi arrampicherei sui vetri! Si poteva tardare l’inizio dei lavori , si ragionava per prendere altre soluzioni vincenti senza aumentare i costi. L’impegno preso si deve rispettare per cui le difficoltà ai pedoni, al traffico, ai negozi non si possono evitare. Però è necessario crearne il meno possibile.. Valutiamo come procedere. Scegliere il periodo migliore, come la chiusura delle scuole ed in periodo feriale dove la presenza in città delle persone è inferiore. Poi, invece di far durare i lavori quattro mesi, potrebbero durare un mese. Come? Facendo lavorare contemporaneamente per esempio tre cantieri. I costi non sarebbero superiori, ma la città resterebbe libera dopo un mese! Toh sembra la scoperta dell’acqua calda! Assessore Colantonio, se ricordo bene, nella passata amministrazione molte mie iniziative le hai appoggiate. Io oggi ho visto solo 2 operai lavorare….I dirigenti dell’ufficio lavori pubblici? Neanche a parlarne. Non se ne vede uno! Perché non seguono i lavori dal vivo invece di stare seduti in ufficio? Il neo assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieti, Antonio Viola giorni fa ha incontrato i commercianti della zona interessata ai lavori e già ha corretto la data di fine lavori traslandola a fine settembre, forse perché i due operai potrebbero per motivi vari ritardare l’avanzamento dei lavori…? Inoltre si impegnerà a far operare la ditta, non a zone intere, ma per tratti di strada in modo da non paralizzare totalmente l'area che sarà posta in massima sicurezza con passaggi pedonali appositi e regolamentari. Ne possiamo discutere e verificare quale soluzione è migliore: bloccare la zona per cinque mesi o un mese? I commercianti, anche se sono sempre pronti a reclamare per ogni nuova situazione, ho constatato che in ogni modo si possono raggiungere i loro negozi, naturalmente a piedi. Quindi la penalizzazione consisterebbe che non ti puoi fermare con la vettura fuori della bottega, come avviene abitudinalmente, bloccando il traffico. I problemi dei commercianti sono altri, come quello di aprire il negozio nei giorni di manifestazioni, vedi la festa del Patrono. Le abitudini di acquistare da dentro la vettura devono essere cambiate!.."

Luciano Pellegrini


11 maggio 2010

Casinò, Casoni o tremendo Casino ?

A Chieti, anche i giornali, quando non hanno niente di serio da dire, tralasciando altri e ben più importanti fatti di cronaca, tirano fuori la storiella del CASINO'. A parte il fatto che a me "pare na strunzate" si dovrebbe essere un pò più seri anche nelle interpretazioni di certi pseudo Scoop!!!! Il sindaco nuovo si diletta nelle nomine di questo e quello a questo o quell'incarico e non ha incominciato a sbrogliare la intricata matassa lasciatagli da Ricci nella passata e fallimentare amministrazione. I casini ci sono e tanti, si dovrà provvedere quanto prima ad incrementare la raccolta differenziata per non ritrovarsi la discarica dei Casoni completamente piena e a dover attrezzare un inceneritore per non essere sommersi dai sacchetti di pattume. Si dovrà togliere il "parcheggio" di quelle puzzolentissime macchine da Piazza san Giustino facendone altri al di fuori delle cerchia delle mura cittadine. Si deve in verità partire subito... ormai le cose da fare si accavallano ogni giorno. E poi sindaco si dia una svegliata nel risolvere anche i piccoli "grandi" problemi che ti competono direttamente... L'esempio di una delle cose che non sono andate in questi giorni ce lo da Luciano Pellegrini (io ti consiglierei di consultarlo durante il tuo mandato) in questo suo accorato scritto.... "....I fatti! L’associazione Culturale Teate Nostra doveva partecipare alla processione del Santo Patrono con gli abiti medioevali. Questa associazione è ospite nei locali del comune di Chieti sito nell’ex asilo di Principessa di Piemonte, al primo piano sottoterra. Il comune ha riservato per se due stanze. Sia l’associazione Teate Nostra che il comune hanno le proprie chiavi e sono indipendenti fra loro, tranne che per il corridoio e l’ingresso che naturalmente servono ad entrambi. Alle ore 17.30 i figuranti avevano l’appuntamento per potersi cambiare per la sfilata, ma hanno trovato il corridoio occupato da brandine letto dei musicisti della banda di Squinzano (Lecce). E’ costume che le bande cercano di arrangiarsi dove vengono ospitati e portano con loro brande, pentole, bombole di gas ed altro per cucinare. Hanno la necessità di riposare per poi suonare e fare bella figura. Alle ore 18 i bandisti erano tutti in piedi ed il corridoio libero. Si poteva entrare e cambiarsi d’abito. Per l’uscita della processione c’era ancora un’ora, ( è uscita alle 19.30 ndr). Però a questo punto un qualcosa ha esacerbato gli animi e non si è avuto spirito di collaborazione. I bandisti non hanno nessuna colpa del ritardo per cui hanno rilasciato il corridoio- Teate Nostra voleva il rispetto dell’orario e non trovare un po' di disordine nel corridoio. L’ispettore di orchestra del comune di Chieti, Orsini Giovanni, ha aperto la porta di ingresso e le due stanze che hanno ospitato i bandisti. Il presidente del Maggio Teatino, Salvatore Antonio, pur sapendo che comunque le stanze riservate ai componenti della banda erano esclusive del comune ha fatto notare al responsabile di Teate Nostra che aveva dimenticato che durante la processione avrebbero sfilato anche i figuranti con abiti medievali. Il presidente onorario di Teate Nostra, Aurelio Bigi, ha chiesto alla fine di collaborare. Che casino per una stupidata! Chiudersi a riccio facendo valere i propri diritti invece di ricordarsi che ci sono anche doveri e rispetto per le decine di persone che si sono impegnate a partecipare. Il sindaco ha tenuto per se la delega alla cultura. Certamente non è stato messo al corrente di questa situazione che non aveva un peso importante. Ma probabilmente è il caso che faccia un discorso chiaro a tutte le associazioni che sono ospiti di locali del comune, dove forse versano un affitto simbolico, richiamandoli ai loro doveri anche verso gli impegni per la cittadinanza!...."

Luciano Pellegrini


06 maggio 2010

La nuova Giunta Comunale


CONSIGLIO COMUNALE DI CHIETI
Umberto Di Primio SINDACO, Sanità, Cultura
Bruno Di Paolo VICESINDACO, Personale
Marcello Michetti Presidente del Consiglio
Alessandro Bevilacqua Verde Pubblico, Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti
Mario Colantonio Lavori Pubblici
Ivo D’Agostino Politiche per la Casa
Emilia De Matteo Politiche Sociali
Marco D’Ingiullo Demanio e Patrimonio
Giuseppe Giampietro Pubblica Istruzione
Roberto Melideo Bilancio
Marco Russo Sport
Antonio Viola Attività Produttive

Buona la scelta di Colantonio Mario, ai lavori pubblici, uno che fu la spina nel fianco della giunta Ricci e che facilmente farà meglio del suo predecessore Febo, gran casinista e dilettante della politica, di cui tutti oggi non rimpiangeranno la sua mancanza. Aspettando le "buone" azioni degli altri assessori, ci interessano particolarmente quelle di Bevilacqua Alessandro che avrà un gran bel termine di paragone con quel Bassam che non mi è mai affatto dispiaciuto. Occorrerà incrementare la raccolta differenziata ad ogni livello per riportare la nostra città a quel livello qualitativo che le compete A tutti gli altri faccio, fin da ora, i migliori auguri. Al sindaco chiediamo di incominciare subito col piede giusto, visto anche la manifestazione civile tenuta dai musicisti del Teatro Marrucino tenutasi nelle vicinanze del comune. Atmosfera jazz ieri in tarda mattinata anche se il sindaco era assente giustificato. Hanno risuonato le note di «When the saints go maching in», dei componenti dell’orchestra del Teatro Marrucino impegnati in una singolare protesta. I musicisti hanno chiesto a gran voce, anzi a suon di musica, di incontrare il sindaco Umberto Di Primio che, a loro dire, ha sempre ignorato le loro richieste per un incontro. «Si parla tanto di rilancio del Teatro sui giornali, ma noi siamo fermi ormai da mesi, disoccupati e senza alcun tipo di tutela>>. Più che di protesta si è trattato di una semplice richiesta di incontro, con la richiesta al sindaco di Chieti, appena eletto, su quale sarà il loro futuro e che strategie ci saranno in futuro, visto che per ora, col mancato rifinanziamento della legge regionale, ci sono stati solo tagli. Pare che il sindaco Di Primio, raggiunto telefonicamente (è a Bruxelles per il Convenant of Mayors) abbia dato la sua disponibilità per ricevere una delegazione degli strumentisti per venerdì 14 maggio alle ore 12. Missione compiuta, dunque, per i musicisti . Staremo a vedere gli sviluppi futuri se ce ne saranno.

05 maggio 2010

Progresso

Per fortuna che esiste il progresso! Per fortuna che siamo sfuggiti all'oscurità del passato. Eppure un tarlo ci rode e viene da chiedersi: ma tutto ciò che è nuovo è bene per il solo fatto di essere nuovo? Il moderno, l'attuale, ciò che è di moda, che non sa di stantio, tutto questo è bene anche se e senza ma? Sono in molti a crederlo, soprattutto chi non ha memoria storica e pensa che ogni cosa sia nata senza radici. Eppure certi cambiamenti talvolta solleticano i rimpianti, anche se indubbiamente la vita oggi sembra più comoda e anche più divertente. Qualche malessere però s'avverte, forse non tutto funziona così bene dentro la mente e l'anima , forse non hanno ancora trovato pace i sentimenti, le paure, le speranze, gli entusiasmi. Forse la fiducia reciproca ha perso l'appiglio. Notizia dei mesi scorsi: su una spiaggia brasiliana un padre spupazza la figlioletta di 8 anni, carezze e bacetti sulla bocca, un amore forte, ricambiato. Un amore paterno. Ma i tempi non lo permettono, troppo frequenti i casi di adulti che abusano dei ragazzini, parenti che approfittano per accontentare voglie insane. Così chi ha assistito alle effusioni ha allertato le forze di polizia e il padre finisce in galera con l'accusa di pedofilia. Gli sarà difficile dimostrare la buonafede, perché è sempre più difficile credere alla purezza. Ad ogni modo resterà sempre il dubbio perché oggi serpeggia la paura, nessuno ha più occhi innocenti, tutti allerta, dietro l'angolo si apposta l'uomo nero che è la nostra coscienza smarrita, in bilico fra il bene e il male, fra ciò che è possibile e ciò che non lo è. C'erano delle regole, un tempo, che nessuno osava trasgredire. E chi trasgrediva veniva punito. Poi le regole troppo strette hanno forzato le maglie della rete che avviluppava persone remissive, viva la libertà, ampia, totale, senza confini. Nessuno che si chiedesse cos'è la libertà o perché mai si sono attutiti i doveri e ingigantiti i diritti. Il che, forse, è tipico delle reazioni, a un eccesso di severità corrisponde un eccesso di trasgressione, ma si è arrivati così al punto di non saper più distinguere fra il lecito e l'illecito, fra l'opportuno e l'inopportuno, fra il buongusto e il cattivo gusto. E si diffonde il timore, serpeggia il sospetto, perché non esistono più paletti dentro i quali percorrere lo slalom della vita. Un padre troppo affettuoso finito in galera. E se fosse amore innocente? E se invece fosse istinto malvagio? La paura di essere fraintesi sta diventando un freno alla spontaneità e così c'è chi non si permette più di fare un complimento a un cucciolo d'uomo, di accarezzarlo quando se lo trova a razzolare fra i piedi, di sorridere alle sue smorfie, di fare ciò che l'istinto suggerisce senza un briciolo di malizia. E il cucciolo d'uomo crescerà con l'idea che i grandi sono scorbutici, che non li degnano d'uno sguardo e non sanno giocare...

Passeggiata di Primavera

Si svolgerà oggi alla Villa Comunale, con inizio alle ore 9,30, la 15a edizione della “Passeggiata di primavera - S.o.S. Abitiamo la terra. L’aria un bene prezioso” che vedrà la partecipazione di circa 1.800 giovani e ragazzi della Città e della Provincia di Chieti. La manifestazione giunta alla quindicesima edizione, dal 1996 ad oggi, è stata organizzata quest’anno in collaborazione con l’Istituto Galiani nell’ambito del ”Progetto Comeius” e vedrà la partecipazione di circa centocinquanta giovani provenienti da sette Paesi dell’Europa Spagna, Lituania, Svezia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Belgio. Domani, inoltre, i giovani europei, insieme ai colleghi del Galiani, si confronteranno in un convegno dallo stesso titolo della Passeggiata che vedrà la partecipazione dell’Arcivescovo Bruno Forte, del Presidente del CSI Mimmo Puracchio, di Dante Caserta e Tommaso Giambuzzi del Wwf. A fare gli onori di casa la Preside del Galiani la professoressa Clotilde Carunchio.

04 maggio 2010

Abruzzo, un futuro atomico?


Secondo Antonio Di Pietro, il Governo ha deciso la localizzazione di una centrale. Il presidente Chiodi smentisce, ma il leader dell’Idv insiste e lancia la proposta di un referendum contro il nucleare. Pare proprio che la provincia di Chieti sia diventata la meta preferita dei nuovi cercatori d'oro. La denuncia arriva da Di Pietro, che durante il tour organizzato nella nostra regione per promuovere la campagna referendaria dell'Italia dei valori, ha rivelato: «La centrale nucleare si farà in Abruzzo, hanno già deciso». La nuova location, secondo i documenti che Di Pietro ha acquisito a Roma, sarebbe Casalbordino in alternativa a Termoli, che era il sito indicato inizialmente nel Piano del governo sull'energia. La prima rivelazione, in proposito è arrivata tre mesi fa dalle pagine de "Il Tempo" e Termoli era uno dei due siti alle porte dell'Abruzzo scelti per la realizzazione di centrali nucleari, nell'ambito di un Piano nazionale che ne prevede 12. Dopo l'installazione delle nuove piattaforme per l'estrazione del petrolio da parte dell'ENI, davanti alle coste dell'ortonese e la prospettiva della costruzione in loco di distillatori del greggio c'è poco da stare allegri signori miei. Da regione più verde d'Europa rischiamo di diventare l'Inferno d'Italia.


Se il buongiorno si vede dal mattino!

Il gruppo di Giustizia Sociale è compatto e fedele al programma di governo! Il vice sindaco Bruno Di Paolo smorza le polemiche e le voci che, dopo quanto accaduto nella prima seduta del consiglio comunale, parlano di magagne interne. «Enrico Bucci - dice Di Paolo - in consiglio ha parlato a titolo personale». Lo stesso Bucci ieri ha ribadito lealtà al vice sindaco e al programma. «Quando si è trattato di votare il presidente del consiglio, indicato dal sindaco in Marcello Michetti, Bucci ha votato scheda bianca come già aveva annunciato», racconta Di Paolo. Il problema è che, alla prima votazione, sono mancati ben otto voti della maggioranza. «Il fatto è che ci sono alcuni consiglieri che si esaltano quando si tratta di votare a scrutinio segreto - aggiunge Di Paolo - ma che, da vigliacchi, non hanno il coraggio di dissentire in maniera palese. Ci siamo candidati sposando un progetto ma se non saremo d'accordo, ci proporremo come coscienza critica della maggioranza».