I Magi vengono ricordati in questi giorni dal mondo cristiano come simbolo di quei "lontani" che, dopo i pastori, si recarono ad omaggiare il Principe della Pace nato a Bethlemme. Non si deve tuttavia dimenticare che tali misteriosi personaggi, secondo il racconto dell´evangelista Matteo, si misero in cammino ben prima dei pastori, appunto perché avevano visto sorgere la stella del Messia e l´avevano seguita per lungo tempo, almeno alcuni mesi, vedendola apparire e scomparire per tre volte. Tale indicazione lascia dedurre all´astronomo che si potrebbe essere trattato di una rara congiunzione di pianeti (Saturno e Giove) verificatasi nell´anno 7 a.C. e riscontrabile solo da occhi esperti. Non tutti poterono osservare il fenomeno e dunque non si trattò probabilmente di una cometa ma appunto di un evento astrale percepibile solo @nonnoeniochi era in grado di osservare a partire da certe premesse e di fare determinate riflessioni, ovvero da chi era "in cammino verso una stella". Ma chi erano veramente questi Magi? Dal racconto di Matteo sembra di poter ricavare che fossero dei sapienti con incarichi sacerdotali, provenienti dalla regione dei Medi, più o meno l´attuale Persia. Si intendevano di stelle. La terna dei Magi è stata vista da alcuni come allusione ai tre figli di Noè che sarebbero stati i capostipiti delle principali razze umane: Sem, Cam e Japhet. Per altri si tratterebbe di un´allusione alle tre età dell´uomo (e di fatti sono spesso raffigurati come un giovane, un adulto e un anziano); tutte e tre permettono e richiedono ugualmente di adorare Dio. Un´altra lettura ancora vi vede il simbolo dei tre continenti a quei tempi conosciuti: Europa, Africa ed Asia. Più prosaicamente qualcuno ha sostenuto che i Magi ripropongano i tre ceti di cui si compone la società medievale: clero, nobiltà e popolo.I doni dei Magi hanno un grande valore simbolico: l´oro è aurum regium, ovvero la corona che veniva offerta all´erede quando subentrava al padre che lasciava il trono; l´incenso era impiegato nelle funzioni liturgiche e dunque valeva a venerare la divinità del pargolo; la mirra, usata nelle procedure di imbalsamazione, riportava invece bruscamente alla realtà: quel re divino che nasceva era anche votato ad un destino umano che non avrebbe evitato la morte. I doni dei Magi al piccolo Gesù sono un elemento di critica alla nostra incapacità di farci dono agli altri, sublimata piuttosto nell´offerta di regali costosi quanto insignificanti ed imbarazzanti, che fanno la gioia più di chi li vende che non di chi li propone o li riceve. Auguro a tutti voi un FELICE NATALE
24 dicembre 2014
18 dicembre 2014
Chieti - Crollo del prezzo del petrolio
Capita sempre più spesso, nelle ultime settimane, di leggere nelle agenzie di stampa titoli di questo tipo: «Crolla il prezzo del greggio, borse in caduta». E in effetti i mercati non apprezzano il calo, continuo e vistoso, del prezzo del petrolio. Soprattutto perché ci sono economie che sull’export del petrolio si reggono. Basti pensare alla Russia che in questi giorni è sotto attacco dei "mercati". Poi ci sono i consumatori, che beneficiano del calo del prezzo quando vanno al distributore a fare il pieno. Ma non solo: «Per ogni 20 dollari di riduzione stabile, pari ad almeno un anno, del prezzo del petrolio, il Pil italiano cresce di mezzo punto». È il calcolo del presidente dell’Unione petrolifera. Più in generale, il Fmi stima che un calo di 10 dollari nei prezzi del greggio valga 0,3 punti di Pil a livello globale. Insomma, le borse possono anche non apprezzare, ma se il pieno costa meno e il Pil sale... Ma durerà? Chi vivrà vedrà, Ben vengano questi cali, possono solo far bene al portafoglio degli automobilisti.
16 dicembre 2014
Chieti - IL PRESEPE IN CANNA VEGETALE
Il Teatino Peppino di Iorio, artista presepista dal 1988, specialista nella lavorazione della canna vegetale, ( arundo donax), seguita a riscuotere successi per i presepi che realizza. Anche quest’anno ci sono nuove mostre a Verona e Spoleto. Il presepista Di Iorio ha realizzato per questo Natale una nuova raffigurazione:La transumanza. E’ una zampogna dove ad ogni canna c’è una riproduzione del presepe.
Questo è il programma:
ROMA: dal 27 novembre 2014 al 6 gennaio 2015 per la "39a Edizione Mostra dei 100 Presepi” – Piazza del Popolo- Palazzo Bramante
Questo è il programma:
ROMA: dal 27 novembre 2014 al 6 gennaio 2015 per la "39a Edizione Mostra dei 100 Presepi” – Piazza del Popolo- Palazzo Bramante
VERONA dal 29 novembre 2014 al 25 gennaio 2015 per la 31a Edizione “Presepi dal Mondo in Arena”
DENICE (Alessandria) dal 8 dicembre 2014 al 12 gennaio 2015, per il “IV Concorso Artistico sulla Natività" presso l'Oratorio di San Sebastiano
SPOLETO dall’8 dicembre 2014 al 14 gennaio 2015 per la V Edizione di “Spoleto la città in un presepio” Esposizione di presepi dell’Abruzzo e del Molise – Piazza Duomo
PESCHE (Isernia) dal 20 dicembre 2014 al 14 gennaio 2015 per la XV Mostra Concorso “I Presepi nel Presepe" nel Centro Storico.
CHIETI dal 23 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 per la “26a Esposizione Personale dei Presepi artistici " Liceo G.B.Vico – Corso Marrucino
ASCOLI PICENO dal 25 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 per la 39a Edizione Concorso e Mostra “Città di Ascoli” presso la Chiesa di San Giacomo della Marca.
GUGLIONESI CB dal 20 dicembre 2014 al 10 gennaio 2015 per la 18a Edizione Chiesa di San Nicola
La città di Chieti sarà nuovamente e dignitosamente rappresentata da questo maestro presepista, che realizza con caparbietà le sue opere con la canna vegetale, con una tecnica ormai collaudata.
La città di Chieti sarà nuovamente e dignitosamente rappresentata da questo maestro presepista, che realizza con caparbietà le sue opere con la canna vegetale, con una tecnica ormai collaudata.
Le foto sono visibili al limk: Manufatti
14 dicembre 2014
Chieti - Quando a Milano le curve diventano molto pericolose
Milano, Corso Buenos Aires, una tra le vie più frequentate dello shopping milanese, nonostante sia un lungo rettilineo di negozi, senza soluzione di continuità, ha scoperto di avere delle "curve pericolose". Sono quelle di Belen Rodriguez che, in mutandine e reggiseno, campeggia ammiccante su due maxi-cartelloni pubblicitari all' angolo con via Palazzi. Ci rimarrà fino a lunedì, perchè le immagini della soubrette argentina saranno sostituite con quelle, molto probabilmente più caste, della pubblicità di un profumo. Risultato delle mobilitazione di un comitato di cittadini che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al comandante degli agenti della Polizia locale di Zona 3 di Milano, Damiano Zampinetti, lamentando alcuni una presunta indecenza dei maxi-cartello, altri un possibile pericolo per la sicurezza stradale dal momento che parecchi automobilisti correvano il rischio di essere distratti dall'avvenenza della showgirl, causando quindi incidenti. Dopo un sopralluogo, gli agenti hanno informato gli uffici Pubblicità del Comune in relazione a una possibile violazione dell'articolo 23 del Codice della Strada. È quello che fa riferimento a cartelli che "possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione".
10 dicembre 2014
Chieti - Spesa low, low-cost
C’entra forse la crisi con cui tutti noi facciamo i conti o c’entra un cambiamento di mentalità che riguarda il nostro mondo contemporaneo di vivere perchè anche nello shopping di Natale si cerca la qualità low-cost. Quindi le previsioni su un Natale al ribasso, per consumi e regali, sono lì a testimoniare che non si spende come prima, ma è solo un’occasione importante per ribadire una tendenza e le aziende dovranno in futuro tenerne conto e correre in qualche modo ai ripari. Se per la moda il fashion democratico ormai come concetto e abitudine ci appartiene, così come il design; quello che oggi si fa largo è il cibo di alta qualità ma a prezzi bassi. Quindi Low Cost/High Value è la nuova tendenza globale nelle famiglie italiane.
@nonnoenio
06 dicembre 2014
Chieti - Eternit... pericolo!!!!
In via monsignor Rocco Cocchia a Chieti, il prosieguo di via Don Minzoni, a pochi metri prima di immettersi in Via Gran Sasso, sulla destra, c’è un deposito di eternit, come ben evidenziato con fogli stampati. Già questa segnalazione è stata fatta in data 19 novembre da un giornale Web, ma ad oggi niente è stato risolto. Ho parlato personalmente con il sindaco Umberto di Primio, massimo responsabile della salute dei cittadini, che si è immediatamente attivato per la segnalazione alla ASL, (Ente territoriale preposto alla sanità pubblica), ma nessuna azione avuto luogo. L’argomento eternit è da giorni illustrato a livello nazionale in riferimento alla sentenza di assoluzione dei dirigenti dell'ex stabilimento a Casale Monferrato AL, nel processo Eternit per le morti di tumore. A Chieti, una o più persone coscienti, hanno depositato l’eternit nell’area descritta. Queste persone sono a conoscenza della normativa D. Lgs 81/08 che prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute delle persone e per la protezione dell’ambiente esterno …“il materiale di risulta contenente amianto, deve essere bagnato, deve essere coperto e confinato con teli di materiale plastico, deve essere recintato e segnalato “… Quindi tutto a posto…, ma la rimozione? Questa deve essere affidata ad una ditta autorizzata. C’è da notare che nelle vicinanze di questo deposito, gravitano una scuola elementare, un asilo, una scuola media e tante abitazioni. Sembra che è stato individuato la responsabilità di questa situazione e pur volendo comprendere un tempo tecnico, la burocrazia, c’è la possibilità di prevedere il caso di urgenza, sempre facente riferimento alla suddetta legge. Quindi, perché non ancora si procede a sanare l’ambiente?
@Luciano Pellegrini
04 dicembre 2014
Chieti - Udienza speciale del papa Francesco a tutta la FAMIGLIA PAOLINA
Udienza speciale il 27 novembre2014 alle ore 12, del papa Francesco a tutta la FAMIGLIA PAOLINA, in occasione del centenario della loro Fondazione, presso l’aula Paolo VI, in piazza del Sant’Uffizio, a Roma. Anch’io ho partecipato per motivi di parentela…, essendo mia figlia giornalista presso le Edizioni Paoline, a Milano. Don Giacomo Alberione, oggi beato, il 20 agosto del 1914, fonda la Società San Paolo ad Alba (Cuneo). Ebbe così origine, una congregazione di sacerdoti, che si impegnano nella diffusione del messaggio cristiano, utilizzando i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dell'uomo di oggi per comunicare. Scrivere, stampare e diffondere, perché accanto alla predicazione orale del prete in parrocchia si colloca la predicazione scritta della buona stampa. I Paolini, i componenti della Società San Paolo, fondarono una casa editrice (l'attuale Edizioni San Paolo). Per ordinare la prima rotativa, andarono a Berlino e le prime mille copie di Famiglia Cristiana vennero stampate ad Alba, nella notte di Natale del 1931. La copertina è un’immagine natalizia. Questa rotativa oggi è a Milano, in Via Giotto 36, presso la PERIODICI SAN PAOLO S.r.l. Nell’attesa dell’ingresso del papa,c’è stata animazione da parte di gruppi di paolini, che si sono esibiti con canzoni, balli, letture, tutti ad alto livello...
...Alle ore 12, puntualissimo, il papa fa ingresso nell’aula Paolo VI, accolto da una ovazione di folla. Come sua abitudine ha risposto, benedetto, sorriso, sino al raggiungimento del palco. La giornata del centenario Paolino si è conclusa con la messa celebrata dal cardinale Segretario di Stato Vaticano il cardinale Pietro Parolin, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Regina degli Apostoli, sopra la tomba del fondatore, il beato Don Giacomo Alberione.
Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto al Link: Papa
26 novembre 2014
Chieti - Canone Rai + bolletta luce, scatta di un anno
Canone Rai, è dietrofront: la riforma slitta di un anno. Dalle dichiarazioni mattutine del sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, che annuncia il canone Rai nella bolletta elettrica a partire «dal gennaio 2015», alla smentita serale di Palazzo Chigi, passa quasi un’intera giornata: ore e ore in cui le polemiche montano, trasformando l’ipotesi nel rischio di un pericoloso boomerang. Sono passate le 18 quando fonti vicine al governo mettono fine alla ridda di voci: «Appare improbabile che l’ipotesi possa maturare entro questa legge di stabilità, visti i tempi tecnici troppo stretti», tuttavia è «importante e strategica la riflessione in atto per ridurre e semplificare il canone Rai». Dunque, tutto rimandato: la materia potrebbe essere oggetto di un decreto ad hoc, forse all’inizio del prossimo anno. Non c’è neppure, del resto, il via libera dell’Autorithy per l’energia, che già in passato ha espresso forti dubbi: «Operazione impropria e “difficile”», anche perché l’iniziativa «aumenterebbe la bolletta del 20%» ha detto appena due giorni fa il presidente Guido Bortoni, spiegando peraltro di non avere ricevuto alcuna convocazione dal governo.
13 novembre 2014
Chieti - È morto il soldato Tomas Young
È morto a 34 anni Tomas Young, un soldato che ha dedicato gli ultimi anni della propria vita a spargere messaggi di pace, per la pace nel mondo. La sua storia ha commosso l'america: due giorni dopo l'11 settembre, convinto dalle parole alla nazione di George W. Bush, si arruola nell'esercito. Nel 2004 viene inviato in Iraq e pochi giorni dopo il suo arrivo, mentre è disarmato su un camion, subisce l'assalto da parte di un gruppo di ribelli. Una pallottola lo colpisce alla spina dorsale e Tomas resta paralizzato dal torace in giù. Torna a Kansas City e inizia la sua attività per la pace. La sua storia ha ispirato anche un film documentario, Body of War.
11 novembre 2014
Chieti - Traffico bloccato
Un altro mezzogiorno di fuoco! Ore 12 di Giovedì 6 novembre, Via Arniense a Chieti. Traffico bloccato, autisti spazientiti, clacson impazziti. Una vettura da città… si fa per dire… Un fuoristrada SUV PICK UP della Mitsubishi, lunga appena… 4 metri , parcheggiata in via Arniense, quasi all’altezza dell’ex pescheria, che ha bloccato il traffico. Alcuni cittadini hanno giustificato il proprietario che ha parcheggiato in quel modo, perché non ci ha fatto caso! Come si può pensare di usare un “quasi camion” e parcheggiarla nel centro storico di una piccola città, dove non ci sono parcheggi e con piccole strade a senso unico? Infatti, il centro storico si è bloccato, ma grazie ai vigili, il traffico è stato fatto deviare su Via Toppi. Non finisce qui… Ore 12.30… ci risiamo! Nuovamente il traffico si blocca allo stesso punto. Infatti, una vettura ha preso il posto del Suv, vettura più piccola, ma ugualmente ingombrante. Dopo circa un quarto d’ora arriva il proprietario, meravigliato! Sembrerebbe, come hanno detto i presenti, che era un ex componente della giunta provinciale…, un ex assessore, ma non c’è la sicurezza. Quindi… meglio farsi i fatti propri e cancellare il numero di targa! Un suggerimento al sindaco per risolvere definitivamente il ripetersi del traffico bloccato sempre in questo tratto di strada. Togliere il parcheggio, “già sento le mie orecchie fischiare”, ma è l’unica soluzione.
Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto sono al link: Traffico Bloccato
08 novembre 2014
Chieti - I DOLCI DEI MORTI
Il laboratorio “Dolci dei Morti” di Chieti, è una rievocazione che il Laboratorio Tradizioni d’Abruzzo “Lu Ramajette”, (è un mazzolino di fiori di campo che viene regalato ad una persona, alla quale si vuole particolarmente bene e proporgli di diventare “compare” oppure “commare”), in collaborazione con il CATA, Centro Antropologico Territorio Abruzzo per il Turismo, dell'Università d'Annunzio, guidato dal professor Francesco Stoppa, con la compagnia del Crocifisso, hanno proposto alle persone.Venerdì 31 ottobre,alle ore 19, presso la sede de “Lu Ramajette”, a Chieti, si è svolto il Laboratorio che è stata anche una un'occasione per parlare di questa festa nella versione tradizionale e non consumistica di Halloween.Un’iscritta all’Associazione “Lu Ramajette”, ha iniziato la lezione per insegnare a fare i “Dolci dei Morti”, un cibo devozionale della festività di Ognissanti.Alcuni volontari hanno indossato la” parannanza”, (grembiule da cucina) e con il mattarello, hanno iniziato a preparare i “dolci dei morti”, poi infornati.Preparare questi dolci che contengono ingredienti semplici, come farina, uova, zucchero, mandorle, lievito è un’usanza diffusa in molte località della penisola.I dolci dei morti più popolari sono, le fave dei morti, le ossa dei morti e la pizza di magro.Le "fave dei morti", di forma ovoidale e schiacciata, cosparsi di zucchero a velo, hanno l'aspetto di un amaretto, ma presentano una consistenza maggiore.Le fave, come descrivono le tradizioni, sono un espediente per mettere in diretto contatto il mondo dei morti e quello dei vivi, sono considerate anche un rifugio delle anime dei morti.Ciò è spiegabile dal colore del fiore di questa pianta, bianco con macchie di nero, colore assai raro tra i vegetali.
Le "ossa di morto" sono biscotti di consistenza dura, realizzati sempre con gli stessi ingredienti. Hanno la forma allungata che assomiglia al dito di una persona.La "pizza di magro" realizzata con la farina lievitata e impastata con peperoni arrosto ed alici sotto sale.Mentre questi dolci dei morti cuocevano nel forno, il professor Francesco Stoppa ha fornito notizie su questa ricorrenza. Si racconta che le anime dei cari estinti si ripresentassero nelle loro case, alle prime ore del primo novembre, abbandonando temporaneamente l'oltretomba. Per offrire loro ristoro e per rendere omaggio durante queste visite, i parenti apparecchiavano la tavola dei morti con pasta all’uovo – coscia di pollo – zucca – vino e gassosa. E’ come se i defunti dovessero accomodarsi in compagnia dei loro parenti ancora in vita. Infatti, gli anziani, si svegliavano nelle prime ore della notte e consumavano questo cibo.Questa riflessione serve per recuperare gli usi e costumi.Un riferimento alla festa di Halloween, (tradotto significa la notte prima di Ognissanti), è doveroso. È una festività anglosassone ora diffusa in tutto il mondo. Questa festa si celebra la notte del 31 ottobre, ma ormai ha assunto un carattere consumistico, con un oscuramento progressivo dei significati originari. Caratteristica della festa è la simbologia legata al mondo della morte e dell’occulto. E’ tradizione scavare e intagliare le zucche e porvi poi una candela all'interno per utilizzarle come lanterne, così si ricordano le anime trattenute nel Purgatorio.In Abruzzo, la vigilia di Ognissanti, è legata alla tradizione della settimana di devozioni e riti collegati al culto dei morti. La zucca tradizionale, molto dura, (checocce priatorije), facile da intagliare, serve per realizzare il simbolo di questa festa.In questo giorno i bambini, vestiti con mantello, cappello e canini da vampiro, girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del…” dolcetto o scherzetto”?... chiedendo dolciumi o caramelle o qualche spicciolo.La parola "scherzetto”, in'inglese "trick", è una specie di minaccia al padrone di casa che potrebbe avere danni anche alla sua proprietà se non viene dato alcun dolcetto ("treat"). "Trick or treat" (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche "sacrificio o maledizione".Intanto, iniziate le prime “sfornature”, un profumo invade il locale e i presenti iniziano a mangiare le ossa e le fave. Per questi biscotti asciutti e duri, è obbligatorio bere un buon vino rosso Montepulciano.La pizza di magro, invece, verrà tagliata durante il percorso notturno del primo novembre, ”L’alme de le Murte”.Per tornare fra i vivi, i soci del “Lu Ramajette”, hanno offerto le linguine ai frutti di mare, ottima la cottura, conditi con sugo e pesce e guarniti con arte.La bontà di queste linguine è stato dimostrato dall’improvviso silenzio che si è instaurato appena abbiamo ricevuto i piatti e si notava con quanta cura e impegno si avvolgevano nella forchetta.Non potevano mancare le cantate, selezionate da un repertorio non facile, di coro polivocale.Nel coro polivocale domina una voce solista con tonalità molto alta. L’accompagnamento viene fatto dai presenti ed anche se non si conoscono le parole, ognuno entra come vuole, l’importante è produrre un unico accordo che se riesce, sembra un coro di professionisti.Erano canti che venivano eseguiti nella campagna, durante le varie raccolte e servivano anche come collegamento con gli altri gruppi di lavoratori.Purtroppo l‘assenza dei giovani è preoccupante. Fare i paragoni con altre nazioni, rattrista, quindi bisogna pensare come farli partecipare a queste tradizioni.
Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto le trovate al link: Dolci
Etichette:
abruzzo,
avvenimenti,
buona cucina,
costume
29 ottobre 2014
Chieti - IL FASCINO DEI COLORI NEI BOSCHI AUTUNNALI
Le giornate si accorciano quotidianamente. E’ metà ottobre, aspettando la neve, decido con due amici un’escursione bella, panoramica, in mezzo ai boschi, con un dislivello di 600 m . Si parte da Fonte Tettone, località Majelletta, 1654 m e percorrendo un bellissimo sentiero a mezza costa, si raggiunge lo Stazzo di Caramanico, 1747m, con il rifugio CAI Marcello Di Marco, per arrivare all’Eremo/Grotta di San Giovanni,1.227 m. Dallo Stazzo di Caramanico inizia una carrareccia che raggiunge Decontra, una frazione di Caramanico Terme PE, distante 9 chilometri. Camminare sulla carrareccia che attraversa una fitta e lunga faggeta è piacevole. Il fruscio ritmico delle foglie secche sotto le scarpe regala una rilassante emozione. Ogni tanto, un mucchio di foglie, accumulate dal vento, è come se ostacolasse il cammino, ma la gamba si fa spazio e rimuove queste foglie che cambiano posizione. L’ampio panorama ti obbliga a fermarti e osservare a sud/ovest, la valle dell’Orfento,con il visibile sentiero della Rava dell’Avellana che arriva al Ponte della Pietra, a nord il vallone di Santo Spirito con l’eremo e ad est il mare. Il Blockhaus, con i suoi 2142 m , ci protegge e si gode dall’alto questo panorama! Lo sguardo non può tralasciare lo scenario delle foglie dei faggi che assumono vari colori, con diverse tonalità.Un esploso meraviglioso di colori cromatici INDIMENTICABILI, che vanno dal marrone bruciato, al giallo, al verde, al ruggine, in conseguenza dell’altezza. A quota 1530 m c’è l’indicazione per l’eremo/grotta di san Giovanni. Mi torna in mente che ho percorso questo sentiero tanti anni fa. In genere è più frequentato il sentiero più a valle.
L’inizio del sentiero è ben segnato, si cammina bene, ma all’improvviso… si presenta una scalinata ripida realizzata sulla roccia. Provo a scendere un paio di gradini e osservo che ci sono buone maniglie dove aggrapparsi, ma temo che gli amici avranno difficoltà. Cerco di convincerli, ma prendono una sensata decisione, quella di rinunciare. Sono convinto che questo sentiero non sia alla portata di tutti, specialmente se affrontato con scarpette non idonee e se piove è pericolosissimo. Avrei dovuto essere io a consigliare a tornare indietro. Ho fatto subito questa riflessione, il CAI, (Club Alpino Italiano) è obbligato a prevenire eventuali guai e deve mettere un avviso sulla palina, all’inizio del sentiero, che ci sono difficoltà sul percorso ed è consigliabile l’altro sentiero a pochi minuti, all’altezza della catena. Molte persone vogliono visitare l’eremo che ha molta storia e ascetismo e la facilità del percorso di avvicinamento, rende marginale la sicurezza della scarpa e una preparazione alla roccia. Ritornati sulla carrareccia, arrivati alla catena, c’è un’altra palina che indica il sentiero per l’eremo, che si percorre senza problemi, anche se c’è un passaggio aereo attorno ad uno spigolo esposto sulla valle dell’Orfento. L’Eremo/Grotta di San Giovanni è ricavato su una rientranza della parete a circa 10 metri da terra. Il silenzio, la misticità del luogo, stimolano la contemplazione e mi fanno riflettere su Pietro da Morrone, papa Celestino V, che rinunciò al papato dopo 5 mesi di pontificato, il 13 dicembre del 1294. Questo uomo, all’età di 26 anni, scelse la vita di eremita e iniziò a scoprire grotte dove rifugiarsi e pregare. La mia curiosità è capire come ha fatto a individuare queste grotte, eremi, qualcuno trasformato in monastero, nascosti nelle valli della Maiella e del Morrone. Nella Valle di Santo Spirito e dell’Orfento, abbastanza vicini in linea d’aria, esistono tre eremi dove Pietro da Morrone dimorò o ristrutturò:
Nel 1246 all’Eremo di Santo Spirito – Poi ristrutturò l’eremo di sant’Onofrio all’Orfento e dal 1284 al 1293 visse per quasi 9 anni, insieme a pochi discepoli, all’Eremo/Grotta di San Giovanni. In questo eremo/grotta è pericoloso entrarci, ragion per cui Pietro da Morrone vi adattò delle assi di legno per salire e scendere senza pericolo. Oggi non esiste più la passerella e per entrare alla grotta occorre fare molta attenzione. Saliti gli scalini, bisogna sdraiarsi a terra ed avanzare strisciando sulla pancia, facendosi forza con le mani. Ci si rende conto che il corpo non appoggia tutto sullo stretto passaggio esposto. Uscire è più difficoltoso. All’interno della grotta c’è un altare, alcune celle, dei ripostigli a muro e un ingegnoso collegamento di canaletti per recuperare l’acqua piovana. Vorremmo sostare ancora in questo posto, ma la via del ritorno è lunga. Per il panino scegliamo di fermarci a Fonte Centiata dove scorre un’acqua di sorgente che è la migliore della Maiella. Ci si affaccia sul vallone di Santo Spirito e di fronte, su un’alta parete rocciosa, si distingue l’Eremo di Santo Spirito. Ad occhio non si percepisce come si può raggiungere, ma ci si arriva con la macchina. Si riprende il sentiero per Fonte Tettone. Il sole scende, i colori sono caldi, le figure si allungano, troviamo su un prato un paio di funghi, mazze di tamburo ed un prataiolo, sono enormi ma, non li raccogliamo, rispettando il divieto che è valido nel parco. Quasi alla fine del sentiero, una visione che mi rallegra, perché erano anni che non vedevo un gregge di pecore. Tante pecore e capre controllate dai cani pastori abruzzesi. Non vedo il pastore che all’improvviso appare con... "due cose" che non distinguo, penzoloni dalle mani. Lo aspetto, gli chiedo il nome, Nikolai, è della Macedonia, ha trent’anni e poggia a terra due agnellini nati da un’ora. Si reggono a mala pena in piedi, arriva subito la madre ancora con la placenta attaccata e cerca di proteggerli. Il mondo animale è fantastico, impensabile fa riflettere. Chiedo a Nikolai come si svolge la sua giornata… “Mi alzo presto ed alle cinque inizio la mungitura di un centinaio di capre. Il gregge è formato da mille pecore e capre e dieci cani. Il latte munto viene prelevato dal proprietario che lo porta a valle. Lo stazzo sta dietro l’Albergo Mammarosa, a Fonte Tettone. Al tramonto torno e mi organizzo per la notte, dopo aver fatto da mangiare ai dieci cani. Fra alcuni giorni scendo al paese, Serramonacesca PE”. Immediatamente ricordo la poesia di Gabriele D’Annunzio, “I Pastori”. … Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare… Tutto questo mentre ammiro il tramonto ed il mare.
Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto sul link :Escursione
23 ottobre 2014
Chieti - Visita del Coro della città polaccca di Novy Tag
In occasione di una sua gita in Polonia, mentre partecipava
ad una escursione sui Monti Tatra, il mio amico Luciano Pellegrini, ha
conosciuto una guida alpina, Stanislao, di Novy Targ e durante la sua
permanenza nella città, il Coro "Echo Gorce". Li ha sentiti cantare e
gli è venuta l’idea di invitarli a Chieti, farli ospitare da un coro cittadino,
per poi ricambiare la visita in Polonia. La presidente del Coro "Echo
Gorce", è Boguslaw Matyasik, bravissima sarta che ha confezionato gli
abiti di tutti i coristi e Il maestro del coro è l’organista Piotr Augustyn, laureatosi
presso la Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia. Il coro si è esibito in
numerosi concerti in tutta Europa. Ha ampliato il suo repertorio musicale e ha
partecipato per animare le funzioni religiose, specialmente quelle durante le
visite di Papa Giovanni Paolo II. L’impegno del coro è quello di coltivare le
tradizioni e spesso cantano in
dialetto, per tramandare questo linguaggio alle
generazioni future. Trovandosi il coro in visita in Italia, per una
serie di concerti, si è trovato a passare anche
in Abruzzo… ma adesso vi lascio alle parole di Luciano! " ...per
accelerare i tempi del loro arrivo a Chieti, sono andato ad incontrarli a
Manoppello (PE) ,dove hanno visitato il Santuario del Volto Santo e li ho guidati
qui da noi. Ho fatto parcheggiare l’autobus al terminal, e con la scala mobile
abbiamo raggiunto la cattedrale di San Giustino, che stava chiudendo perché era
mezzogiorno, ma il parroco, Don Nerio, ci ha fatto entrare. Il coro ha cantato
alcuni brani e dopo aver visitato la cripta, siamo andati al Corso Marrucino.
Fondamentale l’interprete, Eva. Arrivati
alla chiesa di San Domenico, il coro è entrato dentro per una preghiera e
constatato che c’era una ottima acustica, hanno cantato altri brani. Però l’orario
fissato alle ore 13 per l’incontro al teatro Marrucino, con il Coro della
Cintura, (teatino) della Chiesa di Sant’Agostino, era sopraggiunto. Il Maestro
del Coro della Cintura, Cristian Starinieri, assente per motivi di lavoro, è
stato dignitosamente sostituito dal presidente, Alessio Pellegrini. Dopo i convenevoli fra i due cori, per
conoscersi, ognuno ha cantato tre brani, molto applauditi dai presenti. Al
termine dell’incontro canoro, all’ingresso del teatro, il sindaco Umberto di
Primio, ha fatto gli onori di casa, regalando alcuni libri che illustrano la
città e la sua storia. Il coro Echo Gorce ha contraccambiato il regalo, con
libri di Novy Targ. Altri regali sono stati, un cappello tradizionale dei
montanari dei monti Tatra, che fa parte della divisa del coro, fatto al
presidente Alessio Pellegriniri,ed un cesto a me, che comprendeva alcune
prelibatezze della Polonia e della regione di Novy Targ. Una bottiglia di vodka
ZUBROWKA, con il caratteristico filo di erba, proveniente dalla” Foresta di Bialowieza”,
conosciuta per la presenza del Bisonte europeo, una forma di OSCYPEK, un
formaggio di pecora affumicato e delle caramelle di miele. Ormai il clima di
amicizia era realizzato e prima dei saluti finali, fuori il teatro, i due cori
diretti da Piotr, hanno cantato, Signore delle cime. Saluti finali e la
presidente del coro, Echo Gorce, ha
invitato il coro della Cintura in Polonia, riproponendo la mia idea e chissà se
verrà accettano… “
Le foto del Coro sono al link: EchoGorce
I video sui link:
https://www.youtube.com/watch?v=bGgvX-gTEok
https://www.youtube.com/watch?v=7ZwCzF7orCs
https://www.youtube.com/watch?v=7pyaqdKboKo
https://www.youtube.com/watch?v=8TSyn2LTE38
https://www.youtube.com/watch?v=S-Nl1fESZCg
https://www.youtube.com/watch?v=WBy1zruGekE
https://www.youtube.com/watch?v=LVuXZPm4p-g
https://www.youtube.com/watch?v=b98WybgAwWE
http://youtu.be/0ScWwt66iUU
https://www.youtube.com/watch?v=rQQWy5GCb3k
http://youtu.be/qrOuMHb7jEc
https://www.youtube.com/watch?v=bGgvX-gTEok
https://www.youtube.com/watch?v=7ZwCzF7orCs
https://www.youtube.com/watch?v=7pyaqdKboKo
https://www.youtube.com/watch?v=8TSyn2LTE38
https://www.youtube.com/watch?v=S-Nl1fESZCg
https://www.youtube.com/watch?v=WBy1zruGekE
https://www.youtube.com/watch?v=LVuXZPm4p-g
https://www.youtube.com/watch?v=b98WybgAwWE
http://youtu.be/0ScWwt66iUU
https://www.youtube.com/watch?v=rQQWy5GCb3k
http://youtu.be/qrOuMHb7jEc
29 settembre 2014
Chieti - Sindacati,Pd,Governo e lo sciopero nazionale
I sindacati, il Pd, il Governo e gli scioperi. In generale il sindacato dovrebbe fare il sindacato, cioè rappresentare i propri iscritti nella contrattazione e nella difesa dei diritti del lavoro, e non fare politica. Purtroppo per anni il sindacato, a cominciare dalla Cgil, ha abusato del suo ruolo per assumersi arbitrariamente una dimensione politica che non gli spetta, cioè quella di controparte dei governi e di lobby di pressione sul parlamento. Così in più di una occasione non sono state le Camere elette dal popolo a sfiduciare i governi, ma i sindacati con uno sciopero generale, riducendo il parlamento a cinghia di trasmissione dei sindacati. In questi giorni, in cui è stato proclamato l'ennesimo sciopero politico nazionale, per bocciare il governo Renzi e il suo Job Act. Azione che dovrebbe compiere il parlamento, eventualmente, non il sindacato. Proclamare uno sciopero nazionale, come fa la Camusso, per invocare la crescita del Paese, poi, è una contraddizione di termini. La crescita ci può essere non astenendosi dal lavoro ma, eventualmente, lavorando di più. E non si capisce perché le imprese, già in difficoltà, dovrebbero venire aiutate a creare lavoro proclamando lo sciopero. Un governo che certamente poteva fare meglio, di più e con più risorse a favore del taglio del costo del lavoro e della ripresa occupazionale.Uno sciopero, quindi, quello proclamato da sindacati, sostanzialmente inutile. O forse peggio, dannoso, per i lavoratori, per le imprese e per la crescita. Intanto il premier, appena ritornato dagli USA contrattacca, lui ha chiari in mente i suoi prossimi obiettivi, a partire dalla riforma dello Statuto dei lavoratori. "È stato pensato 44 anni fa", ricorda. Abbastanza perché sia ora di metterci mano e di eliminare l'articolo 18 che "in fin dei conti non difende quasi nessuno". Renzi intanto prende di petto l'art.18 e dichiara di non voler cedere ai poteri forti... Ma di quali poteri forti parla, non sono questi i poteri forti, questi contro cui stà legiferando, sono solo dei poveracci che cercano di sbattersi ogni giorno per poter lavorare in un' Italia in cui il lavoro è diventato un'avventura. Mi piacerebbe invece che affrontasse con lo stesso zelo altri problemi che ci affliggono da anni: i costi della PA, la questione delle tasse, la questione giustizia, la questione scuola, la questione comuni/province/regioni, … Non ultimo le questioni lasciate aperte dal professor Monti su liberalizzazioni, quali taxi, farmacie e notai, così, tanto per far vedere che lui ha più palle dei governabti che l'hanno preceduto.
nonnoenio
24 settembre 2014
Chieti - Antenna travestita
In Abruzzo, cento ne pensano e altrettanto ne fanno. Ultimamente
si è assistito ad un tentativo un pò bizzarro di mimetizzare la tecnologia con
la natura che non piace affatto alla gente del luogo che ha intrapreso contro
la Wind, la solita partita italiota di ping pong giudiziario, fra Tribunale
amministrativo e Consiglio di stato. Sembra un albero di Natale, ma gli esperti
assicurano che non si tratta di abete ma di cipresso. Mancano le palline e i
festoni, è vero, ma da qui a dicembre c’è ancora tempo per completare l’opera.
Intanto c’è la sorpresa: i rami, infatti, nascondono (si fa per dire)
un’antennona per telefonini cellulari. Il mammozzo, un traliccio alto una
trentina di metri, è stato piantato fra l’abbazia di San Giovanni in Venere e
Fossacesia marina. Per il momento pare abbia la meglio il gestore di
telefonini, ma non è detta l'ultima parola. È piuttosto maldestra l’idea di
travestire da albero un traliccio di metallo, ma se dovesse passare, non si
esclude che a qualcuno possa saltare in testa di mimetizzare con falsi
balenotteri di plastica le trivelle petrolifere davanti ad Ortona nell'Adriatico
e magari trasformare dette piattaforme, in isolotti per andarci a prendere il
sole d'estate....
nonnoenio
20 settembre 2014
Chieti - Il teatrino di Renzi e i sindacati
Con la riforma del lavoro il Governo pensa a quelli a cui non ha pensato nessuno in questi anni, che vivono di co.co.pro. e co.co.co e che sono condannati a un precariato a cui il sindacato ha contribuito, tollerandolo, preoccupandosi solo dei diritti di qualcuno e non di tutti. Matteo Renzi ha sparato a zero sui sindacati italiani. Non l'avesse mai fatto. La prima bordata di giornata al premier, gli viene assestata dal segretario della Cgil Susanna Camusso: «Mi sembra che il presidente del consiglio abbia un po' troppo in mente il modello della Thatcher». Poi seguono gli attacchi interni, quelli del suo partito, il PD, sul tema del lavoro. Spiccano i discorsi dell'ex "smacchiatore di giaguari" che ha un'idea più vicina a quella dei sindacati. Renzi ha risposto per le rime: "Hanno difeso solo le battaglie ideologiche e non i problemi della gente». Assistono al teatrino, italiani sempre più confusi e preoccupati e intanto si rincomincia a parlare di ritoccare ancora le pensioni....
19 settembre 2014
Chieti - Renzi, via il Diciotto
Col “rigore” merkeliano
Soffre il popolo italiano,
Così Renzi, governante,
Rimediar vuole all’istante
Ed annuncia un grande botto:
“Via l’articolo Diciotto”
E così le amate imprese
Avran certo meno spese,
Non importa se avran guai
“I già poveri operai!”
Ma dimentica una cosa,
Con quell’aria sua boriosa:
Quell’articolo in vigore
Ha già perso ogni valore
Se milion di licenziati
In questi anni ci son stati.
Licenziare: chi l’ha detto
Che è il rimedio più perfetto?
Quanti son dai magistrati
Gli operai reintegrati?
Senatori e deputati
Non son mai licenziati
E con alti emolumenti
Se ne stan lieti e contenti
E con loro i dipendenti
Con stipendi sorprendenti,
Mentre chi ci ha la pensione
Se la spassa da… barbone.
Ricordiamo a tutti quanti:
Mille giorni sono tanti,
Fatti i conti, sono tre anni
Pien di crisi e pien d’affanni,
Ma da quando fu annunciato
Già un bel mese se n’è andato!
E si parla di riforme
Quale impegno grande, enorme,
Che l’Italia attende ancora,
Mentre va di più in malora,
Col Paese oramai corrotto
Dall’articolo… Diciotto!
(Mario D’Alessandro)
Settembre 2014
Soffre il popolo italiano,
Così Renzi, governante,
Rimediar vuole all’istante
Ed annuncia un grande botto:
“Via l’articolo Diciotto”
E così le amate imprese
Avran certo meno spese,
Non importa se avran guai
“I già poveri operai!”
Ma dimentica una cosa,
Con quell’aria sua boriosa:
Quell’articolo in vigore
Ha già perso ogni valore
Se milion di licenziati
In questi anni ci son stati.
Licenziare: chi l’ha detto
Che è il rimedio più perfetto?
Quanti son dai magistrati
Gli operai reintegrati?
Senatori e deputati
Non son mai licenziati
E con alti emolumenti
Se ne stan lieti e contenti
E con loro i dipendenti
Con stipendi sorprendenti,
Mentre chi ci ha la pensione
Se la spassa da… barbone.
Ricordiamo a tutti quanti:
Mille giorni sono tanti,
Fatti i conti, sono tre anni
Pien di crisi e pien d’affanni,
Ma da quando fu annunciato
Già un bel mese se n’è andato!
E si parla di riforme
Quale impegno grande, enorme,
Che l’Italia attende ancora,
Mentre va di più in malora,
Col Paese oramai corrotto
Dall’articolo… Diciotto!
(Mario D’Alessandro)
Settembre 2014
Mandato da Luciano Pellegrini
17 settembre 2014
Chieti - Auguri Mafalda
Mafalda, la protagonista dell'omonima striscia a fumetti scritta e disegnata dall'argentino Joaquín Lavado, in arte Quino, compie 50 anni: pubblicata dal 1964 al 1973, tradotta in oltre 30 lingue, negli anni ha raggiunto un successo mondiale... "Se Mafalda è ancora così attuale, se i problemi a lei tanto cari continuano a parlare alle persone di ogni età, significa che il mondo è sempre lo stesso. Anzi, se qualcosa è cambiato, è in peggio. La guerra continua ad essere sempre da qualche parte. C’è sempre una crisi economica nel nostro Paese, qualunque esso sia. E tutti vogliamo sempre risposte sincere dai nostri genitori, o da chi pensiamo possa farne le veci: lo Stato, la società o la scuola. Continuando a ottenere delle bugie, più o meno benintenzionate. Solo che non ci sono più padri che hanno le risposte. Insomma, il mondo è sempre più malato e la minestra piace sempre meno ai bambini". Buon compleanno Mafalda....
15 settembre 2014
Chieti - Addio Don Claudio
Cattedrale di San Giustino stracolma per l'ultimo saluto a monsignor Claudio Di Liberato, ex parroco della Madonna degli Angeli. In tantissimi si sono dati appuntamento ieri pomeriggio a San Giustino, nella sua chiesa non ci srebbero stati tutti, i parrocchiani del popolare rione cittadino, più i fedeli di Scafa, dove il sacerdote era nato 62 anni fa. «Grazie alla sua sovrabbondanza di cuore», ha detto monsignor Forte, nel silenzio del grande tempio, «gli ha consentito in piena spontaneità di annunciare Cristo gratuitamente, senza volerne nulla in cambio in piena sintonia col dettato evangelico». Il prete della nostra parrocchia consumato da una grave malattia è mancato. Don Claudio è morto con la piena consapevolezza di andare incontro al Signore». A queste parole, molti scoppiavano sommessi i singhiozzi tra la gente che aveva conosciuto il sacerdote «nel corso di un'esperienza che dal punto di vista terreno potrebbe dirsi breve», sono sempre parole di Forte, «ma contraddistinta da una rara intensità». Dopo aver accompagnato il feretro all'uscita, il lungo corteo capeggiato dall'arcivescovo si è ritirato in sacrestia. Don Claudio, un servitore della Chiesa e uomo pieno di fedeltà. Addio don Claudio.Che la terra ti sia lieve.
13 settembre 2014
Chieti - Ancora vietato il Saluto Romano
Non sono ancora maturi i tempi per lasciarsi alle spalle la legge Scelba del 1952 che punisce la ricostituzione del partito fascista e chi in pubblico replica le manifestazioni esteriori della dittatura di Mussolini, come il saluto romano e l'urlo "presente". Lo afferma la Cassazione con riferimento all'attualità del rischio di "rigurgiti" antidemocratici il cui timore, data la loro "frequenza" anche nel resto d'Europa, sottolinea la Suprema Corte, è presente nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione del 2000 scritta a tutela dei "valori fondanti" della Ue. I supremi giudici, infatti, hanno confermato la condanna per due simpatizzanti di Casapound - che a un raduno neofascista avevano salutato a braccio teso urlando "presente" - rilevando che "nulla autorizza a ritenere che il decorso di ormai molti anni dall'entrata in vigore della Costituzione renda scarsamente attuale il rischio di ricostituzione di organismi politico-ideologici aventi comune patrimonio ideale con il disciolto partito fascista o altre formazioni politiche analoghe". "L'esigenza di tutela delle istituzioni democratiche non risulta, infatti, erosa dal decorso del tempo e frequenti risultano gli episodi ove sono riconoscibili rigurgiti di intolleranza ai valori dialettici della democrazia e al rispetto dei diritti delle minoranze etniche o religiose".
nonnoenio
Iscriviti a:
Post (Atom)