La GDF a Roccaraso, in questi giorni, ha fatto incetta di signori che difficilmente emettevano ricevuta fiscale e come dovuto, ha punito severamente tutti i trasgressori con multe salatissime. Quando incomincerà ad indagare anche sugli affitti in nero della nostra città? Il mercato degli affitti a Chieti, grazie al gran numero di studenti universitari fuori sede, è un mercato molto redditizio; il costo di una singola si attesta sui 250 - 300 euro/mese, quanto una stanza in una città come Bologna o addirittura Firenze. Quando va bene i locatari stipulano un contratto per una certa somma, pretendendo un «conguaglio» in moneta sonante, altrimenti puoi benissimo andare via e cercarti l'alloggio da un'altra parte. Quando va male, invece, l'affitto è completamente in nero ma «almeno» le spese accessorie (bollette e/o manutenzione) sono «incluse nel prezzo». Qualcuno mi risponderà: basta denunciare e tutto si risolve. Ne siamo certi? La denuncia, è vero, può essere molto vantaggiosa (economicamente) per gli studenti, ma... non si può rimanere nell'anonimato. Grande limitazione questa, poiché, comunque, si avrà a che fare con il locatore disonesto per tutto il periodo della permanenza in quella stanza: ciò comporta che lo stesso diventi indisponente nei confronti dello studente ed ogni scusa diviene buona per cercare di mandarti fuori a pedate (soprattutto nei condomini dove ogni cosa che accade è colpa degli studenti) e se serve qualcosa, di certo non ci si potrà rivolgere al locatore stesso.Inoltre non tutti hanno il tempo materiale per seguire una denuncia in tutte le sue fasi, oltre alla difficoltà materiale di dimostrare che in realtà il contratto stipulato è un contratto simulato, mentre quello vero rimane verbale (e non c'è modo di stipularne un altro scritto). Il problema è che c'è un mercato intorno agli studenti che fa spavento, ma di controlli oggi nemmeno l'ombra. E nemmeno si tutelano gli stessi, in vista del fatto che sono tantissimi e male informati, c'è sempre qualcuno che, purtroppo, deve «ingoiare il rospo» e sottostare alla volontà del locatore. Anche perché, qualcuno ci ha provato, e sapete com'è andata a finire? Nessuno ha voluto far loro il contratto come si deve! La risposta era sempre: «Mi spiace ma queste sono le condizioni, se non vi sta bene provate altrove». Cosa fare? Soprattutto per chi, come la maggior parte degli studenti, è distante anni luce da casa, la questione diviene difficilissima: bisogna trovare casa, a ogni costo! Bisognerebbe denunciare sempre il padrone di casa se vi chiede l'affitto in nero. Oggi cari studenti potete tranquillamente denunciarlo, e rimanere nella casa altri otto anni pagando un decimo del valore di mercato. Lo ricorda - ma vale per tutti - il Comune di Bologna con un forte invito a denunciare gli affitti in nero. "Denunciate, denunciate, denunciate", è stato l'invito della vicesindaco Giannini, che ha voluto così anche rispondere ai timori dei sindacati, preoccupati per il possibile boom di contratti illegali dopo la stangata in arrivo con l'Imu sulle seconde case. A venire incontro agli inquilini in nero, è una norma contenuta nella legge sulla cedolare secca: "Chi denuncia ha diritto a un contratto di 4+4 anni con un affitto del 10% rispetto al prezzo di mercato basato sulle rendite catastali". C'è un caso a Roma, di una persona che pagava 800 euro e ora ne versa solo 80 al mese. E il Comune di Chieti? Perché non pubblicizza questa norma? E Chieti Scalo? E gli altri comuni abruzzesi? Se tutti incominciassero a colpire questi "evasori" totali, gli affitti calerebbero e si potrebbero chiedere degli onesti e sacrosanti contratti di locazione.
nonnoenio