Nel primo trimestre del 2016 il numero degli
occupati in Abruzzo è pari a 481 mila
unità e rispetto allo stesso periodo del 2015 si è registrato un calo dello
2,5% con un tasso di disoccupazione attuale
che tocca ormai da noi il 12,7%. Da una prima analisi sembra che quì da noi si
trovino enormi difficoltà a riprendere il percorso di crescita occupazionale
che gli sgravi contributivi e che il
Jobs Act non abbia dato nessuna scossa significativa al mercato del lavoro,
anche se a sentire Renzi end company in Italia la ripresa c’è stata. Certo è
che si configurano in alcune aree una
maggiore stabilità, grazie all'incremento del numero dei contratti a tempo
indeterminato e mentre persino nel Mezzogiorno si creano posti di lavoro,sempre
pochi, da noi invece si va indietro e il motivo è da ricercare nel fatto che le
aziende sono piccoline per competere sia a livello nazionale che con l'estero.
Da noi come capitava una volta, negli anni ’60, i giovani fuggono verso il Nord
o all'estero in cerca di prima occupazione. Questo ha un doppio profilo, positivo
per quanto riguarda l'arricchimento culturale e professionale del giovane e fortemente negativo perchè il
giovane non ritorna più giù svuotando la nostra regione di energie
intellettuali indispensabili per i cambiamenti e l'innovazioni, facendo
rimanere sempre il Sud, centinaia di anni luce indietro rispetto alle regioni
del nord.
@nonnoenio