10 giugno 2016

Chieti - Abruzzo, occupati in calo


Nel primo trimestre del 2016 il numero degli occupati in Abruzzo  è pari a 481 mila unità e rispetto allo stesso periodo del 2015 si è registrato un calo dello 2,5%  con un tasso di disoccupazione attuale che tocca ormai da noi il 12,7%. Da una prima analisi sembra che quì da noi si trovino enormi difficoltà a riprendere il percorso di crescita occupazionale che gli sgravi contributivi e che  il Jobs Act non abbia dato nessuna scossa significativa al mercato del lavoro, anche se a sentire Renzi end company in Italia la ripresa c’è stata. Certo è che  si configurano in alcune aree una maggiore stabilità, grazie all'incremento del numero dei contratti a tempo indeterminato e mentre persino nel Mezzogiorno si creano posti di lavoro,sempre pochi, da noi invece si va indietro e il motivo è da ricercare nel fatto che le aziende sono piccoline per competere sia a livello nazionale che con l'estero. Da noi come capitava una volta, negli anni ’60, i giovani fuggono verso il Nord o all'estero in cerca di prima occupazione. Questo ha un doppio profilo, positivo per quanto riguarda l'arricchimento culturale e professionale del  giovane e fortemente negativo perchè il giovane non ritorna più giù svuotando la nostra regione di energie intellettuali indispensabili per i cambiamenti e l'innovazioni, facendo rimanere sempre il Sud, centinaia di anni luce indietro rispetto alle regioni del nord.

@nonnoenio
 

02 giugno 2016

Chieti - Un pò di giustizia



Confermata la condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio della Concordia a Francesco Schettino, l'ex comandante della nave. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Firenze. C'è da ricordare che l'ex comandante della nave Francesco Schettino, sceso dalla nave dopo il disastro, venne fermato a terra poche ore dopo il naufragio sull'isola. Fu portato in carcere. Scarcerato, da allora è impegnato a far valere una sua verità che - in base ai riscontri tecnici emersi nel tempo - gli fanno attribuire colpe importanti agli ufficiali che si trovarono in plancia di comando quella sera, che secondo lui non lo avvisarono per tempo della rotta verso l'isola, e al timoniere indonesiano che per incomprensioni linguistiche equivocò l'ultimo ordine decisivo, dato da Schettino in inglese, virando dalla parte opposta al necessario.Una bella faccia tosta non c'è che dire.

@nonnoenio