31 marzo 2011

Chieti - Sulla raccolta differenziata porta a porta

Che la raccolta differenziata, porta a porta, ormai lo sanno tutti, DEVE essere fatta per non fare la fine della città di Napoli, dove mediamente ogni due anni vegngono, i cittadini, sotterrati da montagne della loro immondizia. C'è una sola spiegazione a questo fenomeno, loro o la fanno male o non la fanno proprio e sperano sempre che ci sia qualche "santo" da Roma che provveda quando la situazione è ormai insostenibile o incominciano a far ridere il mondo intero. A Chieti, molti la fanno, altri resistono e fanno i napoletani. Ecco cosa ci dice a proposito il nostro "menestrello" Luciano Pellegrini:
"... Se la raccolta differenziata porta a porta non funzionerà la colpa sarà solo nostra, dei cittadini. L’amministrazione comunale
avrà le sue colpe per come è stata gestita l’informazione, ma se noi non ci impegneremo tutto sarà un fallimento. In via Lanciani, centro storico della città che collega piazza Templi Romani a via Vitacolonna, quartiere di san Gaetano, sono posti dei contenitori per la raccolta differenziata all'’altezza dell’ingresso di palazzo Verlengia. Non è chiaro chi dovrebbe servirsene in quanto i condomini di questo palazzo hanno i contenitori sul pianerottolo all'’aperto del fabbricato. I pochi residenti su via Lanciani dovrebbero utilizzare i contenitori piccoli da tenere in casa. Quello che è grave è che in questa via risiedono, chi per lo studio professionale e chi perché ci abita, dei consiglieri comunali. Quindi quello che vedo io lo vedono anche loro. Però il cittadino è probabilmente più sensibile per comunicare all'’amministrazione certe brutture. Martedì 29 marzo ho fotografato una indecenza di rifiuti fuori i bidoni. Mentre fotografavo una persona mi ha notato ed avrà riferito a chi di competenza “ questo movimento…” Tanto è vero che la mattina di mercoledì 30 marzo tutto era a posto. Mi fa piacere che questa sinergia con l’amministrazione, anche con “ soffiata…”, possa raggiungere questi risultati. Un burlone, ha scritto su un bidone: NAPOLI O BUCAREST? I bidoni li ho aperti ed erano vuoti, ma per terra c’era tutto è più di tutto. Ho intervistato un paio di residenti e mi hanno raccontato che questi bidoni erano sistemati in piazza san Gaetano. Poi sono stati spostati in via Lanciani, ma sembra che chiunque vuol scaricare la sua immondizia lo fa in questo luogo. Perché Bucarest sul foglio attaccato sul bidone? Bucarest è la capitale della Romania. Ci sono dei rumeni che risiedono nel quartiere, raccolgono roba usata, e il burlone pur non avendo prove ha pensato che siano loro ad ammucchiare l’immondizia. Io penso al contrario che è opera nostra e di chi non vuole accettare questo nuovo metodo di raccolta. In ogni modo, assessore Bevilacqua la situazione deve essere gestita e tenuta sotto controllo. Per me questi bidoni dovrebbero essere tolti ed i consiglieri comunali che per lavoro o perché residenti in questa strada, dovrebbero controllare.

Ne approfitto per evidenziare un altro problema a largo Cavallerizza. Caro assessore
Bevilacqua, anche se vuole potare gli alberi, pure l’erba cresce! Dal terrazzo di piazza Cavallerizza, luogo dove si può ammirare uno stupendo panorama e quindi frequentato dai cittadini e non, ma anche per lo stazionamento dei mezzi pubblici, la scarpata fa schifo, rifiuti di ogni genere! La colpa è sempre nostra, ma lei ha la bicicletta e deve pedalare. Ci siamo già sentiti come si potrebbe intervenire in questo luogo non facile ma… Lei è fortunato perché l’erba è come la neve, copre tutto! Ci sono foto scattate un mese fa e quelle attuali. La soluzione più semplice è: Quasi quasi lascio le cose così, tanto l’erba crescerà più alta e coprirà meglio i rifiuti. E no assessore, anche l’erba va potata perché è fonte di : malattie - insetti- ratti-e per la città non è una bella fotografia!



Scritto da: Luciano Pellegrini


CHIETI - EX ASILO PRINCIPESSA DI PIEMONTE

Io spesso do spazio sul mio blog a scritti gentilmente fornitimi da Luciano Pellegrini, riguardanti le cose che vanno e quelle cose che non vanno della mia città natale. In questo periodo e con questa amministrazione debbo rilevare che le cose che non vanno purtroppo sono tante. Senza dilungarmi oltre, lascio la parola al "menestrello" cittadino:

"... L’ex asilo Principessa di Piemonte a Chieti, a me molto caro perché mi ricorda i primi anni della mia vita quando lo frequentavo, l’ho trovato in condizioni terremotate. Può darsi che me ne sono accorto solo oggi? Purtroppo certe cose non le guardi, passi veloce e non ti fermi a riflettere. Eppure quante volte ci entro perché c’è la sede di una associazione che frequento. Ho cercato di ricostruire un po' la storia di questo edificio, per esempio l’anno di costruzione, se apparteneva a qualche famiglia nobile, ma ho trovato poche tracce. Le cose che posso raccontare sono queste. L’Ispettore Generale di P.S., Roberto Falcone, trasmise, il 27 aprile 1940, al Ministero dell’Interno, l’elenco dei fabbricati della provincia di Chieti dove potevano essere inviati gli internati. Uno di essi era l’edificio dell’asilo infantile Principessa di Piemonte, di Chieti, di proprietà del comune, con 200 posti. Il campo di concentramento di Chieti era stato istituito nell’asilo infantile "Principessa di Piemonte", ed i bambini, circa duecento, che si trovavano nell’edificio, vennero sistemati nell’Istituto S. Maddalena. Il campo, che aveva una capienza di 200 posti, era diretto dal Commissario Aggiunto di P.S. Mario La Monica. Per la sorveglianza venne attivato un posto fisso di RR.CC. (carabinieri reali). Il 13 giugno 1940 il campo era già pronto a ricevere gli internati e nei giorni successivi ci furono i primi arrivi. Il 14 luglio erano 13 gli internati presenti nel campo, tutti stranieri di nazionalità inglese e francese. Il 14 settembre 1940, erano presenti nel campo 21 internati e, il 15 ottobre dello stesso anno, il campo raggiunse le 29 presenze, gli internati furono sempre in grande maggioranza, inglesi e francesi . Il Podestà di Chieti, in nome dell’amministrazione comunale proprietaria dei locali dell’asilo, nell’ottobre del 1940 chiese al Prefetto di Chieti la restituzione dell’edificio, poiché non era stato possibile trovare, per il nuovo anno scolastico, sistemazioni alternative per i bambini delle scuole materne. Il Prefetto inviò la richiesta al Ministero dell’Interno, che il 5 novembre 1940 dispose la chiusura del campo. Il 10 novembre gli internati presenti vennero trasferiti a Montechiarugolo (9 sudditi inglesi e 8 sudditi francesi), Casoli (6 ebrei stranieri) e Manfredonia (1 italiano, "sospetto di razza ariana"). I contratti di locazione vennero rescissi e alla Società Anonima Casermaggi di Roma venne restituito il materiale in dotazione al campo. Quindi anche se solo per quattro mesi, questo edificio ha ospitato gli internati,poi è tornato a svolgere la posizione per il quale era stato costruito, l’asilo infantile. Per molti anni l’asilo molto funzionale per gli spazi ed il giardino, è stato gestito dalle suore dell’ordine delle Ancelle dell’Incarnazione. Poi le suore furono trasferite e cominciò l’abbandono, in primis strutturale. Il comune proprietario dello stabile,ci sistemò qualche assessore. Poi fu la volta di associazioni, fu adoperato per un certo periodo per le prove del miserere, Prima della riapertura delle scuole si vendono libri usati da parte di LeftBook". Insomma un edificio così capiente al centro storico della città è abbandonato a se stesso per la manutenzione. Nel 2008 un architetto di Chieti presentò un progetto di ristrutturazione, ma non se ne fece niente. Ritengo che si potrebbero investire per esempio i fondi FAS- (Fondi per le aree sottoutilizzate- stanziati da una serie di leggi Finanziarie, utilizzando in prevalenza contributi dell'Unione Europea, e destinati a sovvenzionare infrastrutture e altre opere che favoriscano il progresso del Mezzogiorno) - per queste opere. Nel mese di ottobre 2009 un raid vigliacco e razzista, distrusse la lapide posta dalla Provincia di Chieti per ricordare gli internati della nostra città e gli orrori del nazifascismo. Gli imbecilli se la prendono con i marmi… Tuttora la lapide non è stata riparata! Però questa struttura terremotata ospita un asilo gestito da un privato . Ma i genitori sono tranquilli per i loro figli in una struttura così malandata? Ho notato che sono state fatte delle verifiche ai muri ed al solaio, scorticando l’intonaco. Questo ha creato ancora di più quel senso di sporcizia e paura. All’ultimo piano quasi tutti i vetri delle finestre sono rotti e lo spazio è illuminato giorno e notte… anzi da una finestra aperta ho scrutato all'’interno una porta aperta illuminata. Eppure il portone di ingresso era chiuso! Ma c’è un citofono con due campanelli che corrispondono ai due appartamenti all'’ultimo piano. Sono salito su per le scale sino all'’ultimo piano dove ci sono due porte, direi belle, ed un gatto miagolava perché voleva entrare. Quindi significa che c’è qualcuno! Chi, se non una associazione di giovani che offrono nulla alla città? Si riuniscono per fare cosa? Non sarebbe meglio che facessero quello che i giovani allo loro età fanno? Sport- scoutismo- passeggiate- cinema- teatro- cultura,ecc. Quante associazioni ambirebbero ad avere questi locali? Questa associazione voglio chiarire che non è abusiva. Non so se pagano regolare affitto al comune, ma è conosciuta in città ed anche al comune. Con l’ex amministrazione hanno avuto questi locali. Penso che sia una delle poche o l’unica associazione studentesca che usufruisce di locali di una amministrazione civica. Assessore D’Ingiullo, può fare una visita urgente a questo patrimonio del comune? Penso anche che l’assessore Giampietro possa fare una visita a questo asilo anche se gestito da privati. Ma questo edificio bisogna manutentarlo ed avere dai vigili del fuoco la sicurezza che se pur senza vetri, con l’intonaco cadente non potrà causare problemi a chi lo frequenta. Si può conoscere assessore Melideo quanto il comune ricava dalle associazioni che hanno come dimora i vostri locali? ... "



Scritto da: Luciano Pellegrini


30 marzo 2011

Follia di massa


In Colombia si va allo stadio anche da morti. Un tifoso del Cucuta, 17 anni, ucciso a colpi di arma da fuoco, viene portato in curva nella bara dai suoi amici ultrà. Quando il tifo non conosce limiti...




29 marzo 2011

Chieti - I nuovi monumenti


A Chieti le "brutture" o "nuovi monumenti" come li chiama Luciano Pellegrini, ce ne sono parecchi, edicole abbandonate o Pompe di Benzina da bonificare ce ne sono diverse come sarebbero da eliminare altre "brutture" due edicole : quella in Piazza S. Giustino e quella in Piazza della Trinità, collocandole magari in un locale all'interno di un palazzo. Nuove "brutture" perchè quelli che hanno pagato il "pittore" hanno la serranda dipinta con una figura rappresentante la città (qualche volta ve ne pubblicherò le foto) e le altre tutte scrabocchiate da "writers" folli. Comunque adesso lascio la parola a Luciano che ha fatto un'indagine su i "nuovi monumenti di Chieti, quelli che resistono ancora oggi che la gestione della cosa pubblica è affidata a una coalizione di Centro Destra : "...Un caro amico, il giornalista Francesco Giannini con il quale ho collaborato sul quotidiano La Cronaca di Abruzzo Oggi e di tutto Molise, da mesi mi sollecitava a proporre alla cittadinanza ed istituzioni i “nuovi monumenti” abbandonati nella città.

Mi occupo di giornalismo, ma volontariamente, significa che non ho obblighi contrattuali con nessuno. Il giornalista del quotidiano il Centro, ha fatto il suo lavoro. Lunedì 28 Marzo Yvonne Frisaldi intitolava il suo articolo: Ecomostri in città da abbattere. Quello che mi stupisce è che se ne sono accorti solo ora, dopo otto anni, del distributore della benzina chiuso, situato all'’inizio di via Vicentini che sta di fronte alla loro redazione…! Parliamo seriamente della situazione. Gli ex distributori della benzina in Via Vicentini ed in Via A.Herio, sono chiusi da anni. Ogni distributore ha minimo due cisterne interrate, uno per la benzina l’altra per il gasolio. Ho fiducia che siano vuoti , ma saranno arrugginiti?! Spero che non siano bucati. In ogni modo il terreno sarà molto inquinato.


Allora, cosa ci vuole per eliminare i distributori, le cisterne, recuperare spazio e bonificare il terreno? Qualche giornata lavorativa e soldi La risposta del comune sarà: Ci devono pensare le compagnie di distribuzione del carburante, IP ed ERG. Addirittura una è affiliata con l’ACI di Chieti. Ma caro sindaco qualcuno di voi dovrà pur muoversi. Oltre a questi due monumenti, ne esiste un altro, da un paio di mesi. E’ l’ex edicola dei giornali posizionata all'’ingresso dei portici del Palazzo del Seminario Diocesano, angolo Corso Marrucino -Via Arniense. Già era indecente prima, ora inguardabile. Qui penso che non ci sono dubbi su chi deve rimuoverla. Ma un altro monumento, il più antico, è situato in via S. Olivieri, di fronte al palazzo Mezzanotte. Il proprietario dei locali, ormai vuoti, che erano abitati dall'’ufficio d’igiene, per delimitare la sua area privata ha messo dei tubi arrugginiti. Bel benvenuto e introduzione alla città in una via così trafficata per i turisti!..."

Scritto da: Luciano Pellegrini

26 marzo 2011

Stanotte torna l'ora legale



Grazie all'ora legale (che durerà 7 mesi, fino al 29 ottobre 2011) saranno infatti possibili notevoli risparmi: la bolletta energetica si alleggerirà quest'anno complessivamente di oltre 85 milioni. Si tratta di un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 646,4 milioni di kilowattora (644 milioni di kWh il minor consumo del 2010). Ovvero una quantità di energia corrispondente alla metà dei consumi domestici annui del Friuli Venezia Giulia. Il minor consumo di energia si apprezza anche nella riduzione di CO2 non immessa nell'atmosfera per un valore stimato di oltre 300 mila tonnellate. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 149,8 milioni di kilowattora (pari al 23,2% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di ottobre con 184,9 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Ma il punto non è solo il risparmio: infatti secondo uno studio pubblicato dal British Medical Journal tenere l'ora legale ci renderebbe tutti più sani perché le persone sarebbero più attive. Bisogna risalire al Settecento per trovare l'origine dell'ora legale. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, che individuò nell'adozione per convenzione di un'orario diverso che «inseguisse» il sole, e quindi la luce, un modo per ottenere risparmi energetici. In Italia l'ora legale scattò per la prima volta nel 1916.

24 marzo 2011

Chieti - LA RINCORSA A CHI ARRIVA PRIMO

Io mi sono ormai stancato di scrivere sulla scala "Immobile" da quanto c'è questa giunta comunale con a capo Di Primio che non ha fatto praticamente niente per i tre grossi problemi irrisolti e tanto da lui criticati della precedente amministrazione: Filobus, Biblioteca e parcheggio in Piazza S.Giustino tanto che ogni volta che salgo questa scala, non posso che non pensare che noi della "bassa": "...sta vote aeme cagnate l'ucchie pe la cote... "e meno male che durano in carica solo 5 anni !!! Il menestrello Luciano continua la sua lotta contro i mulini a vento della nostra città ed è a lui che lascio la parola: "... Il 26 febbraio u.s. l’assessore Colantonio in pompa magna aveva pontificato l’affidamento dei lavori per il ripristino della scala mobile a Chieti. Il malumore dei cittadini verso l’amministrazione a dover subire la “ scalata” della scalinata ferma per raggiungere il centro della città ed anche per il rifiuto della stessa a collegare il terminal con il centro per mezzo di un autobus gratuito, era diventata pesante. L’affidamento dei lavori doveva iniziare ,”A seguito della comprova dei requisiti “, con la consegna cantiere prevista tra il 7 e l’11 marzo. I tempi stabiliti per l’ultimazione lavori sono 90 giorni. Il lungo excursus dell’assessore, così termina : Adesso, le attese lavorazioni che porteranno all’atteso ripristino e funzionamento delle scale mobili. Non so quante testate riporteranno integralmente questa notizia, ma sarebbe veramente bello se tutti potessero conoscere le difficoltà e gli impegni di una procedura non semplice da affrontare. Faccio un salto alla ex scala mobile in mattinata e pensavo di trovare almeno il cartello di inizio lavori. Invece noto persone triste che salivano e scendevano a piedi. Può darsi che ci sono tempi tecnici per iniziare a vedere operai e tecnici all'’opera, dall'’affidamento dei lavori e della consegna lavori? Allora assessore, perché nel tuo lungo excursus non hai comunicato anche questa data perché da essa inizierà la conta dei tre mesi per il termine dei lavori? Nel frattempo nel tunnel seguitano a lavorare, e sarà interessante vedere i tifosi del tunnel e quelli della scala mobile a chi arriverà primo. Intanto oggi è come ieri.



Scritto da: Luciano Pellegrini

23 marzo 2011

I nuovi Paperon de Paperoni


Lunedì si aggirava per le vie di Milano, facendo shopping nelle migliori boutique della città, scortato da una decina di Body Guards il Paperone del calcio momdiale per eccellenza Lonel Messi. Pare che sul podio dei calciatori più ricchi al mondo ci sono: Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney. Un trio fantastico di pedatori della domenica, mai così giovane in testa alla classifica dei più pagati a livello internazionale. Più poveri rispetto allo scorso anno (79,2 milioni di euro totali contro i 93,4 del 2010), ma comunque molto ben retribuiti. Secondo una ricerca effettuata dal quotidiano francese, France Football, l'attaccante del Barcellona è il giocatore che guadagna di più con la bellezza di 31 milioni di euro l'anno (tra ingaggio e sponsor). Secondo il portoghese del Real Madrid con 27,5 milioni di euro e terzo il centravanti del Manchester United con 20,7 milioni di euro ogni 365 giorni. Tra gli allenatori, podio composto da Josè Mourinho (13,5 milioni), Pep Guardiola (10,5) e, udite udite, uno dei disoccupati di lusso del calcio internazionale, Rafa Benitez. L'ex tecnico dell'Inter, infatti, percepisce la bellezza di 10,2 milioni di euro all'anno.gle li paga Moratti che traffica col petrolio e gestisce per diletto una squadra di calcio, l'INTER che fino a qualche mese fa non aveva in campo neanche un giovìcatore italiano....

21 marzo 2011

Chieti - Rinasce la Banda Musicale della città


Per una Banda musicale che viene distruttà, cancellata, azzerata... quella del Teatro Marruccino, da una amministrazione comunale poco oculata (non vengono pagati più gli stipendi da qualche anno ai professori d'orchestra accampando le scuse più banali) un'altra che risorge per ridare lustro e vanto alla nostra città. Una volta la nostra Banda MUsicale era famosa in tutto il mondo. Ecco dalle parole di Luciano Pellegrini, la situazione di oggi: 20 marzo 2011."....La grande banda città di Chieti è stata definita da PIETRO MASCAGNI la “ Più importante banda del mondo”. Nicola Centofanti ,(Lanciano,CH 1913-Pescara 1997), per anni ha diretto questa prestigiosa banda, apprezzata in Italia ed all'’estero. Con la fuoruscita del maestro per motivi di età, l’amministrazione comunale fu costretta a sponsorizzare bande per lo più pugliesi che portavano il nome della nostra città. Le bande sono state un grande laboratorio all’interno del quale si sono formati direttori, compositori e grandi strumentisti a fiato. Queste bande sono ancora fiorenti ed apprezzate al centro ed al sud Italia ed hanno consentito di diffondere le arie più note del “ bel canto”. Tuttora, nel corso dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono, di piazza in piazza, di paese in paese , le bande operano una vera e propria rivoluzione musicale e creano quel suono unico ed originale che contraddistingue le bande del meridione d’Italia dalle altre sparse nel mondo. La banda ha trasformato gli strumenti, per esempio ad arco delle orchestre, con strumenti a fiato. Una rivoluzione riuscita, godibile ed efficace. I violini dell’orchestra furono rimpiazzati dai clarinetti, le viole dai sassofoni e le voci di soprano, contralto, tenore e baritono furono sostituite rispettivamente dai flicorni (sopranino, soprano, tenore e baritono). Ora si sta riorganizzando la banda Città di Chieti la cui direzione è stata affidata a Leontino Iezzi diplomato presso il conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara. I musicisti, la maggior parte, saranno di provenienza abruzzese. Del maestro Leontino Iezzi ho avuto una buona impressione con il suo viso sorridente, pacioso, bonario oltre che della tecnica dirigenziale. Ha un curriculum interessante. Ha diretto cori - ensemble- orchestre - fanfare ed è conosciuto ed apprezzato in regione ed in Italia. Giovedì 17 marzo ha diretto una fanfara di bersaglieri in congedo che ha riscosso consensi da parte di un pubblico attento - critico ed educato alla musica. I musicisti della banda si riuniscono più volte a settimana per studiare i brani da presentare al pubblico e speriamo di ascoltarli il più presto. L’impegno è di creare una scuola musicale per catturare giovani ed indirizzarli allo studio degli strumenti a fiato. Purtroppo la molteplicità di manifestazioni nella stessa giornata, ha procurato una non grande presenza di persone a questo concerto.

· Alle ore 17 un dibattito alle Crocelle.
· Alle ore 18 un incontro al Salotto Semprevivo.
· Alle ore 18.30 un Coro al Teatro Marrucino.
· Alle ore 19 la Fanfara in piazza G.B.Vico.

Troppa carne sul fuoco per una città come Chieti.



Scritto da: Luciano Pellegrini


Chieti- Nascita di un'Associazione, l'ennesima...

A Chieti, come al solito, si assiste alla nascita di un'altra associazione: CHIETIDOMANI e sperando che non sia come una delle altre 102 attualmente esistenti, cioè associazioni del dire (dove si chiacchiera allegramente senza concludere mai una cippa ) e non del fare (di cui , oggi, se ne avrebbe un estremo bisogno). Ecco cosa pensa del "parto" il nostro Luciano Pellegrini , illustrandomi il suo pensiero, in un post inviatomi, che io pubblico, sul blog, molto volentieri.....

"...E così ecco un'altra associazione. L'Associazione Culturale Chietidomani.

Non bastano le 110 associazioni che già esistono nella nostra città. Non era meglio che vi introducevate in una delle tante associazioni esistenti, o non l’avete fato per attriti verso queste persone? Ci avete pensato o vi ritenete più eruditi degli altri cittadini? Se è così partite male, avrete breve vita. Vuol dire che avrete bisogno di un "spazio" dove riunirvi. Probabilmente lo chiederete alla amministrazione e gratis! Forse, per il momento, questo "spazio" sarà presso l'abitazione di qualcuno di voi. Ma chiederete un contributo, in soldi, all'amministrazione. Penso che i relatori alla presentazione sulla vostra "nascita": Franco Farias - Valerio Speziale - Angela Musumeci - Fernando Di Nicola -Claudio Pellegrini, nomi noti e di prestigio, abbiano accettato l'invito senza chiedere un rimborso spese, quindi gratis. Avete ripercorso un abile Excursus sulla nostra città, tutto vero! Ma perché SOLO OGGI? Sino ad IERI cosa avete fatto? Dove eravate? Alla città quale impegno avete offerto?Passeggiavate per il CORSO pensando e vedendo?Avete suggerito alle varie amministrazioni cosa fare per consegnare la nostra città ai nostri figli migliore?Perché non avete fatto niente per far: cambiare - conservare - valorizzare?

Il VOSTRO PENSATOIO, “il think (pensiero) - tank (tanica, serbatoio)” , non di origine anglosassone, come voi riferite, ma una peculiarità tutta statunitense come si evince da Wikipedia, questo serbatoio di pensiero, ritengo che sia per pochi, per un “ pugno di compagni” intellettualmente preparati.

Devo farvi gli auguri? Osserverò quello che proporrete alla città e se è alla portata dei “ comuni mortali”. Mi incuriosisce però conoscervi anche perché penso che non siete giovani, certamente su con “ gli anta”! Certamente ci conosciamo, ed è forse un caso che vi siete proposti alcuni giorni prima della primavera dopo un lungo letargo per venire fuori?

Scritto da: Luciano Pellegrini

Chieti - Un pò di storia cittadina

Furano quelli anni "interessanti" per la nostra città. Alla Villa Comunale, nel giugno del 1924, il principe Umberto di Savoia inaugura il monumento ai caduti di Pietro Canonica uno dei più belli della nostra citta. Ci sono in quel periodo, sopratutto, i raduni fascisti che si svolgono prevalentemente in Piazza Umberto I, lungo il Corso, in Piazza S. Giustino, con la partecipazione del vescovo Venturi e sopratutto si gli incontri di calcio disputati al campo della Civitella.... In quei giorni a Chieti, agli angoli dei palazzi, sotto i portici, compaiono manifesti col volto di Mussolini e le scritte "Vincere" e "Noi tireremo diritto", a fare da refrain. Ed è forse pensando alla vittoria contro la resistenza abissina che alcuni giovani - corsi a combattere in terra africana- sorrisero davanti alla macchina fotografica che li immortalava. Un sorriso destinato a spegnersi dopo 5 anni: tanto durerà, infatti, il sogno italiano. In quegli anni Chieti capoluogo vede perdere parte del suo vasto territorio provinciale a favore della nuova provincia di Pescara, istituita sul finire del 1926, per volontà di Mussolini. La città ha dunque bisogno di riaffermare la propria identità a e il proprio ruolo anche attraverso una adeguata pubblicità. Nel 1928, Nicola D'Agostino pubblica Chieti e la sua provincia, con prefazione di Raffaele Paolucci. Il volume esalterà l'antica civiltà della gente " custode delle antiche virtù; valore, fedeltà, laboriosità, modestia" e i fasti gloriosi di una località che " posta al centro dell'Abruzzo, resta in virtù del suo popolo la fedele vedetta sulla via più breve fra l'Adriatico e Roma"......

20 marzo 2011

Chieti - Privatizzazione dell'acqua e nuclerare!


Andiamo tutti a firmare sui banchetti messi a disposizione, in Piazza G. Vico da noi e in tannte altre città d'Italia, della cittadinanza, in favore dei referendum di giugno. L'IDV e i verdi cercheranno di spiegare e sensibilizzare le persone per l'ottenimento del quorum necessario, perchè questi "furboni" della II Repubblica sperano proprio che non ci sia e che la gente "quel giorno se ne vada al mare". Parlo naturalmente del nucleare, privatizzazione dell'acqua e «legittimo impedimento»: su queste tre questioni gli italiani sono invitati ad esprimersi attraverso i referendum che i promotori speravano potessero essere fissati assieme alle elezioni amministrative, in maggio, e che invece si svolgeranno, anche se non è ancora ufficiale, probabilmente il 12 giugno a scuole ormai chiuse.
Il Parlamento, infatti, per un voto, quello di un deputato radicale, che ha votato in difformità rispetto al suo gruppo, quello del Pd, la settimana scorsa ha negato l'«election day», su indicazione del Governo, rendendo dunque di fatto più difficile per i referendari riuscire a raggiungere il quorum minimo di votanti per rendere valida la consultazione, vista la disaffezione verso i referendum dimostrata dagli italiani negli ultimi anni e considerato il periodo estivo in cui i cittadini saranno chiamati alle urne. No al nucleare e al legittimo impedimento. L'Italia dei valori è stata la promotrice sia del referendum che dice no al nucleare, a 24 anni di distanza da quello nel quale già l'80% degli italiani si espresse contro lo sfruttamento di questa fonte di energia, sia a quello per abolire la norma sul legittimo impedimento, che permette al presidente del consiglio di non presentarsi ai processi. Quest'ultimo referendum è stato però depotenziato dalla decisione della Corte costituzionale che ha già parzialmente cancellato la norma sul legittimo impedimento rendendolo meno esteso.


19 marzo 2011

L'Italia ha vinto la sua battaglia

L’Italia ha vinto la sua battaglia a Strasburgo: la Grande Camera della Corte europea per i diritti dell’uomo l’ha assolta dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche. La decisione della Corte è stata approvata con 15 voti favorevoli e due contrari. I giudici hanno accettato la tesi in base alla quale non sussistono elementi che provino l’eventuale influenza sugli alunni dell’esposizione del crocefisso nella aule scolastiche. La Corte ha scritto la parola fine sul dossier del caso "Lautsi contro Italia". Un procedimento approdato a Strasburgo il 27 luglio del 2006, quando l’avvocato Nicolò Paoletti presentò il ricorso con cui Soile Lautsi sosteneva che la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane costituiva una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo coscienza e senza interferenze da parte dello Stato, nonchè una violazione della libertà di pensiero, coscienza e religione degli alunni.

La prima sentenza della Corte aveva dato sostanzialmente ragione alla signora Lautsi, scatenando un’ondata d’indignazione tra i cattolici che aveva preso anche la forma di decine e decine di lettere di protesta inviate a Strasburgo da singoli cittadini.

Una sentenza contro la quale il governo italiano aveva subito fatto ricorso trovando tra l’altro il sostegno di altri dieci Paesi membri del Consiglio d’Europa (Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Principato di Monaco, Romania, Russia e San Marino) esplicitato il 30 giugno scorso in occasione della prima e unica udienza pubblica svoltasi nell’ambito del processo d’appello.

Commercianti piagnucoloni

Giovedi mattina 17 marzo, vado a passeggio dopo due settimane di assenza da Chieti per incontrare gli amici, ma anche per vedere cosa offre la città per la festività del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Percorro via degli Agostiniani e via Toppi. I negozi quasi tutti chiusi tranne un tabaccaio ed un bar. Eppure questi commercianti vogliono restituire i contratti e fare altre azioni di protesta contro la chiusura di queste strade. “ Se non transitano le vetture, noi non abbiamo guadagno…!” Ed allora cari commercianti, avete avuto la possibilità di restare aperti, le macchine possono circolare, la gente per l’occasione è stata superiore rispetto ad un giorno feriale e voi avete deciso di abbassare le saracinesche? Allora cosa volete? No alla zona pedonale! No a restare aperti durante le manifestazioni! No ad iniziative ! Per bacco volete solo i soldi senza lavorare? E non piangetevi addosso autocommiserandovi che: “Tanto restare aperti per non vendere niente chi ce lo fa fare…?” Volete che vi portiamo anche i clienti? Ma siate più seri perchè da quello che si vede, certamente non morite di fame!



Scritto da: Luciano Pellegrini

14 marzo 2011

Chieti - Noi non vogliamo il Nucleare


Due esplosioni provocate da fughe di idrogeno si sono verificate oggi nella centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, danneggiata dal potente terremoto di venerdì scorso. Dopo le esplosioni, ha affermato la società che gestisce l' impianto, la Tepco, sette persone sono date per disperse, tra cui sei soldati delle Forze di Autodifesa, l'esercito giapponese. Sono undici le persone rimaste ferite nelle esplosioni che si sono verificate oggi in uno dei reattori della centrale nucleare giapponese di Fukushima, afferma l'agenzia Kyodo, precisando che si tratta di operai dell'impianto e di soldati della Forza di autodifesa, l'esercito giapponese. Intanto, una scossa di assestamento più forte delle altre, del 6.2, con epicentro a un centinaio di chilometri da Tokyo, ha scosso di nuovo la capitale. Un nuovo allarme tsunami nel nordest è poi fortunatamente rientrato. Le esplosioni a Fukushima si sono verificate nel reattore n.3 e sono state molto simili a quella che si era verificata in precedenza in un altro dei reattori della centrale, il n.1. Le autorità affermano che le possibilità di una grossa fuga di gas radioattivo dalla centrale sono attualmente "molto basse". Spero soltanto che questi eventi catastrofici, a dir poco, e ciò che sta accadendo a queste Centrali Nucleari, facciano riflettere i NOSTRI governanti sulla costruzione sul nostro territorio di simili mostri e che si spinga in maniera decisa tutte quelle attività capaci di ricavare energia in maniera ATERNATIVA, ripristinando gli incentivi che in questi giorni sono stati notevolmente ridotti. Più Idrogeno, Eolico e Fotovoltaico, hanno un doppio effetto sull'economia italiana, producono ENERGIA e incrementano l'OCCUPAZIONE senza lasciare scorie nocive di nessun tipo e senza provocare nessun morto.

09 marzo 2011

Chieti - 1958 e oltre...


Scuole Nolli - il maestro Della Penna

Allorai noi ragazzi, contenti di poter giocare, usavano una palla di gomma bianca di una ventina di centimetri di diametro e spesso lo facevano nell'aia a piedi nudi e ogni tanti si pigliva pure qualche "cipolla". (picchiavano a terra il ditone che si gonfiava).Mi ricordo che io iniziai giocando in porta, solitamente quella del magazzino, e c'era Guiduccio, un ragazzo più grande di me con un gran ciuffo biondo, che mi tirava la palla, di destro, di sinistro e al volo che io acchiappavo e gli rispedivo indietro. Questo era una specie di allenamento. Poi c'erano le interminabili partite, di solito tre contro tre, con la formazione delle squadre fatte tirando a sorte con le dita, per accaparrarsi gli elementi migliori da destinare alla propria squadra. Oppure si faceva un altro gioco, chiamato " a Mazz e Cuzz", che si giocava con una asta di legno, solitamente un lunga 50 o 60 cm e un piccolo cuneo (lu Cuzz), appuntito ad ambedue i lati, anch'esso di legno di 20 o 30 cm di lunghezza. Battendo il cuneo da uno dei due lati con l'asta, questo si alzava da terra e a volo riceveva un'ulteriore battuta che lo mandava a cadere diversi metri più in là. Era in parole povere una specie di Baseball dei poveri. Chi riusciva a mandare il cuneo più lontano era proclamato vincitore. Il gioco necessitava di parecchio spazio e notevole abilità ed era solitamente praticato nelle aie in campagna. Altro passatempo di noi ragazzi, avvantaggiati dal fatto che allora erano pressocchè inesistenti i parcheggi per la quasi assenza delle macchine, era quello di tracciare col gessetto due linee più o meno parallele tra loro, le quali, nella nostra fantasia, indicavano il tracciato di una strada, sulla quale venivano mossi in successione da parte di ogni partecipante, stagnole ricavate dai tappi corona delle bibite, instaurando un ipotetico Giro d'Italia, il cui percorso era vinto da chi con un mirore numero di "scucuzze" (ovvero la spinta data alla stagnola facendo leva tra il pollice e l'indice della mano) riusciva ad arrivare per primo al traguardo del tracciato. Se si usciva dal tracciato, si "forava" e la posizione del tappo veniva riportata al punto dell'ultima scucuzzata.. Il gioco veniva contemplato da ciascuno di noi in un processo competitivo che univa la fantasia e la lealtà sportiva. Erano sopratutto svaghi innocenti che non impegnavano le tasche dei nostri genitori. Le stagnole venivano riempite solitamente con del sughero su cui venivano poi attaccate le faccine dei corridori di allora, ritagliate da un giornale che si chiamava " Lo Sport Illustrato". Il traffico come detto, allora, era praticamente inesistente e per poter usufruire dell'autobus pubblico, per raggiungere Pescara o le altre località collegate a Chieti, in Piazza San Giustino, bisognava dare l'assalto alla diligenza in arrivo, per accaparrarsi un posto a sedere, magari vicino alla finestra. Questa non era un'impresa facile sopratutto per quei passeggeri non più in età giovanile.


08 marzo 2011

Chieti - Piazza San Giustino

Il sogno di tutti noi Teatini. Una piazza "ranne" finalmente liberata dalle auto e restituita ai cittadini e ad una fruibilità completa anche per i turisti in visita su al colle, della nostra Cattedrale. Una piazza accessibile, pedonabile, con ampi spazi di relazione. Queste sono state anche le linee guida di un concorso di idee per la riqualificazione del "cuore della nostra città"; linee guida che sono state anche trasformate in un progetto esecutivo, restituire l'ex piazza Vittorio Emanuele II, oggi piazza San Giustino, alla collettività dopo che da anni è relegata a parcheggio di macchine a pagamento, trasformata quindi in una piazza priva di identità e vocazione, che in molti hanno fortemente voluto, intitolata al protettore della città di Chieti: San Giustino. Quella del Concorso di idee fu un'iniziativa dell'Amministrazione comunale precedente, quella per intenderci, guidata dal sindaco Francesco Ricci e dall'assessore ai lavori pubblici Febo che l'avevano definita un passo importante per la trasformazione di questa piazza. Il tutto fu reso possibile grazie ad un sostanzioso contributo economico della Fondazione Carichieti che,



finanziato il concorso mise a disposizione complessivamente 30 mila euro per premiare i primi tre elaborati. Il bando, fu naturalment di livello internazionale, perché si volle mobilitare le migliori energie dell'architettura, per far si che questa città potesse riacquistare, mediante la realizzazione degli elaborati, il giusto ruolo che oggi le compete. Son venuti fuori tre bei progetti, presentati alla popolazione tutta, anche attraverso il sito web del comune, ma da allora non se ne è fatto più niente. La nuova giunta, con la scusa che i soldi non ci sono, senza neanche cercare di ottenerli, magari facendo sponsorizzare i lavori da qualche banca cittadina, ha cancellato tutte queste belle iniziative. La piazza San Giustino è cambiata solo per l'apposizione della targa nuova che oggi la identifica. Le puzzolentissime macchine sono sempre al loro posto, perchè pare che costituiscono uno dei principali redditi del comune, le piante che il sindaco Cucullo fece a suo tempo strappare, non sono mai state ripiantate e la piazza invece di dare lustro alla nostra città versa nel degrado più assoluto. Non ci resta che aspettare qualche anno e fidare tutto nella prossima amministrazione, forse si riavrà: la piazza ristrutturata e nuovi parcheggi nella zona Terminal, che ci permetteranno di lasciare "fuori" dal centro storico le autovetture senza creare ingorghi paurosi, ogni mattina, in città.


06 marzo 2011

Chieti - Monumento ai caduti

Chi dice che a Chieti non ci sono cose belle da vedere? Facendo quattro passi nella Villa Comunale appena restaurata di cose egregie da vedere ce ne sono parecchie. Uno certamente è il Monumento ai Caduti. Il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale a Chieti è dello scultore Pietro Canonica ed è posizionato nei giardini della Villa Comunale.Fu inaugurato il giorno del Corpus Domini il 19 giugno del 1924 da Principe Umberto di Savoia.

01 marzo 2011

Atessa (Chieti) - La Fiom sciopera contro il lavoro


In una regione come la nostra dove negli ultimi 3 anni si sono persi centinaia e centinaia di posti di lavoro, dove le fabbriche vengono demolite per farne alberghi o appartamenti e gli operai messi in mobilità (l'anticamera del licenziamento) dopo un lungo e doloroso percoso sovvenzionato dalla cassa integrazione all'80% dello stipendio, alla Sevel che si fa? Si decide di scioperare contro il troppo lavoro... da non credersi. ma è la verità Sotto vi riporto un post apparso sul sito tuttiassunti.it del 25 febbraio 2011.

Sevel, Uilm:”Fiom sciopera contro il lavoro”

Atessa (Chieti) - “In Sevel si sciopera anche contro il lavoro “. È quanto sostiene Nicola Manzi, segretario provinciale di Chieti della Uilm, dopo gli scioperi contro i sabati straordinari indetti dalla Fiom. “La Sevel di Atessa - aggiunge Manzi - applica e rivendica gli accordi sui sabati straordinari firmati da Fim, Fiom e Uilm, ma la Fiom sciopera. Negli ultimi dieci anni la Fiom ha scioperato contro tutto e contro tutti ed oggi sciopera anche contro l’unico segno di ripresa produttiva, quella della Sevel, quindi contro il lavoro”. “La Uilm rispetta gli accordi che firma e ritiene che la strumentalizzazione politica è l’unica ragione che spiega lo sciacallaggio che si sta consumando a discapito di oltre 12.000 lavoratori della Sevel e dell’indotto, che oggi rischia di mettere in discussione il futuro del più grande stabilimento in Abruzzo. La Uilm di Chieti - prosegue Manzi - responsabilmente è pronta al confronto per realizzare e rendere esigibili gli accordi e per garantire ed assicurare il lavoro sul territorio. Con queste garanzie alla Sevel chiediamo investimenti, salario e nuova occupazione a tempo indeterminato”.