27 marzo 2014

Chieti - Riflessioni sulle elezioni di maggio


Cinque anni fa, alle ultime Europee, la Lega superò il 10 per cento, facendo la spesa nel bacino elettorale del Pdl; lo stesso accadde a sinistra, con l’Italia dei valori all’8 per cento e il Pd in picchiata rispetto alle Politiche di un anno prima. Quelli non furono voti sull’Europa: non si parlava ancora di Portogallo e di Irlanda, né di Mes e di modifiche più rigorose al Patto di stabilità; la crisi economica non mordeva ancora ai livelli attuali, né si coglieva in Bruxelles un capro espiatorio per spiegare le difficoltà di ripresa dell'Italia. Questa volta, rispetto a cinque anni fa, c’è un’ulteriore variabile da tenere in considerazione: quella degli antieuro, in testa (o quasi) nei sondaggi di mezza Europa. Antieuro è una categoria che comprende vari opposti (sull’immigrazione, ad esempio, proprio ieri la Lega ha ribadito la propria incompatibilità con i Cinquestelle), ma che attinge a un bacino comune piuttosto ampio: la maggioranza degli italiani - confermano tutti i sondaggi - è quanto meno scettica verso Bruxelles, e quelli che difendono con convinzione le attuali politiche di rigore raggiungono a stento la doppia cifra percentuale. È evidente, dunque, che le elezioni si vinceranno solo mettendo l’accento sulle critiche, promettendo cambiamenti e annunciando ai propri elettori prese di posizione non ripetibili in un Consiglio Ue, dove invece i patti sottoscritti sono ben noti. Da qui al 2015, anno in cui avverrà la prima valutazione della Commissione sulla conformità dell’Italia alla regola del debito, ogni disinvoltura pare da escludere: dovremo infatti dimostrare di avere corretto il saldo di bilancio, e questo aggiustamento strutturale dovrà comunque garantire al resto della Ue che il cammino verso il benchmark del debito è quello giusto. Poi si può condire il piatto come si vuole (dicendo, ad esempio, che «non lo facciamo perché ce lo chiede la Germania, ma perché ce lo chiedono i nostri figli»), ma gli ingredienti sono quelli, e il presidente del Consiglio li conosce bene: tanto è vero che - sia nei viaggi in Europa, sia in alcuni appuntamenti pubblici in Italia - ha sempre garantito che il rispetto degli impegni non verrà messo in discussione. Quando parla ai partner europei Renzi mostra affidabilità, quando si rivolge alla platea italiana accentua l’insofferenza, ma il risultato non cambia di molto: nonostante la campagna elettorale in corso, e nonostante il prevedibile boom delle forze antieuro, il capo del governo ha una sola via da percorrere, tanto faticosa quanto impopolare. Se riuscirà a dire la verità agli italiani senza perdere voti, tanto di cappello.

nonnoenio

21 marzo 2014

Chieti - Ecco il nuovo che avanza!


Mentre il Governo si accinge a ridurre nuovamente la spesa pensionistica che si aggira sui 270 miliardi all'anno, ed è pronto a far pagare ancora una volta agli stessi l'aumento di 85 euro nelle tasche dei lavoratori, nella speranza che poi questi si spendano, come fanno con le tredicesime, i mille euro in un baleno, ecco il nuovo che avanza! La procura di Firenze ha aperto un fascicolo conoscitivo, per ora senza ipotesi di reato né indagati, sull'affitto di un appartamento a Firenze. Non una casa qualunque, ma quella in cui per tre anni avrebbe vissuto Matteo Renzi. Dove sta il problema? Nel fatto che dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014 a pagare l'affitto dell'allora sindaco di Firenze sarebbe stato un suo caro amico, l'imprenditore Marco Carrai, a cui il Comune guidato da Renzi avrebbe assicurato nel contempo tanti incarichi.In Italia ormai questa è normale routine. Farebbe più notizia se una notizia ci illustrasse l'onestà dei politici!Chissà se oggi Renzie ( novello Fonzi) ha tweettato qualcosa al riguardo...
nonnoenio

12 marzo 2014

Chieti- La Carfagna difende il suo datore di lavoro


Ve la ricordate la Carfagna, quella che ha militatato prima in Fi, poi nel Pdl e adesso in Fi, si quella che era più di un'amica, di un certo Bocchino, un altro di quelle mezze figure al servo di un padrone, quello per intenderci, che bazzicava nel gruppo di Fini ? Oggi esordisce dicendoci: "Per il vecchio Partito democratico Silvio Berlusconi è un'ossessione che dovrebbe essere studiata clinicamente. Che tristezza! ". Lo ha detto, naturamente su Twitter, la portavoce del gruppo Forza Italia. La brava e bella Mara Carfagna, ha commentato quanto dichiarato dall'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, quello che avrebbe dovuto smacchiare il giaguaro, che poi perso le elezioni stravinte, è stato messo via da Renzi. E si il "vecchiaccio", messo da parte dal partito, tenta di rientrare in gioco esternando: "Ho detto che capisco le intese e gli accordi, ma non capisco chè Berlusconi debba avere l'ultima parola. Non c'è nessuna ragione". Signori, queste sarebbero le donne che hanno fatto carriera per bravura e acume politico? Se è cosi non vale la pena fare in modo che si raggiunga la parità di genere.

nonnoenio


02 marzo 2014

Chieti - Accattoni di professione


Il buon cuore dei teatini, anche se con dei distinguo, si lascia intenerire e a chi allunga una mano per chiedere la carità non nega qualche spicciolo. Quella del mendicante all'angolo delle strade è una scena che, si ripete a più riprese nell'arco di una giornata. Alla fine, facendo i conti della serva, gli euro che finiscono in saccoccia sono diversi, in pratica uno stipendio medio e, rincarano i cinici criticoni, assolutamente esentasse. Buon per loro, vien da pensare: in fin dei conti sono persone che non riescono a sbarcare il lunario e con la crisi che morde trovarsi un'occupazione diventa sempre più arduo. Peccato, però, che la maggior parte di questi accattoni il lavoro l'abbia trovato, eccome. Si tratta infatti di squadre oltremodo organizzate che battono la città, è proprio il caso di dirlo, palmo a palmo per racimolare denaro che poi, alla sera, consegnano al capo banda, una sorta di amministratore unico che, dopo la conta, ridistribuisce i compensi ai lavoranti. Qualcuno lo chiama «racket dell'elemosina» e le voci della strada ne confermano l'esistenza, per altro nota alle forze dell'ordine. Questa gente, come detto, si muove perfettamente organizzata e si suddivide la città, ospedale, piazze e vie del centro storico, stazione dei treni, sobborghi, grandi supermercati, edicole, bar e negozi. Luoghi, in altre parole, dove chi esce spicci in tasca ne ha sempre, non fosse altro che il resto appena ricevuto alla cassa.

nonnoenio