07 marzo 2021

Da innamorati ritorniamo tutti bambini

 

Oggi è la festa dei fiorai. E degli orefici. E un po' anche degli innamorati. L'innamoramento è uno stato dell'anima. Uno stato di semi incoscienza. Quando sei innamorato ti senti come Mary Poppins, la mente vola e il corpo la segue. Al tuo passare i cipressi ti fanno l'inchino come giganteschi camerieri, le nuvole diventano disegni di Botero, i semafori ti fanno l'occhiolino, i vigili ti fanno la multa.. Da innamorato ti comporti in modo infantile. Sorridi per niente, urli, sei felice, ti pisci nei pantaloni, cose così. Ritorni così bambino che al posto del medico avresti bisogno del pediatra. Quando sei innamorato, chiami la tua lei/lui/esso/shell/Q8 - scusate le varianti ma oggi la coppia uomo-donna è obsoleta come un Commodore 64 ad un cyber meeting sulla tecnologia G4 - a intervalli regolari di cinque minuti per chiederle/gli/lo/la/in/con/su/per/il/tra/fra perché non ti ha chiamato/ta/ti/tu/te per dirti che ti ama. E lui/lei/ecc. ti risponde che è perché trovava sempre occupato perché lo/la/ecc. stava chiamando te. Il top dell'innamoramento è il colpo di fulmine. Tu cammini per strada, incroci uno sguardo e hai una fitta al cuore, è come una lama calda che s'infila nel costato. Ti senti un cotechino sul carrello dei bolliti. È pensi: forse ci siamo conosciuti in qualche vita precedente. Allora ti avvicini e cerchi di riprendere il rapporto. E dopo un paio di volte che ci esci insieme, capisci perché non siete rimasti in contatto per tutti quegli anni. Purtroppo, col passare del tempo anche l'innamoramento più potente svanisce. Da innamorati, se lei/lui/l'animale/l'oggetto/lacosa/ ti dice "non ho le mutandine" tu capisci il senso della frase e ti dai da fare, ma dopo qualche anno se ti dice "non ho le mutandine" la prima cosa che pensi è "che rimbambita/to/ti/tu/te/ta si dimentica sempre qualcosa". Poi con la vecchiaia tutto si complica, subentra anche la demenza senile.