31 gennaio 2011

Causa & Concausa

Sabato mattina 29 gennaio. Mi trovo al cimitero di Chieti per la tumulazione della salma di mia madre deceduta giovedì u.s. Trovo ancora neve sui viali e rami spezzati dovunque. Venerdì 28 sera, su Antenna 10, il sindaco Di Primio rispondendo a domande dei cittadini ha giustificato i problemi causati dalla neve. La causa è stata la forte nevicata e la durata. La concausa è stata per gli alberi non potati. Risposta giusta, non fa una piega. Ma ora, dopo una settimana, chi deve pensare a pulire i marciapiedi, le strade e togliere i rami caduti? Forse c’è l’imbarazzo della scelta! La Teateservizi o La ditta Mantini o Il Comune o la ditta che ha l’appalto il servizio per il piano neve? Sarà questo il motivo? Ma al cittadino cosa gliene frega? Desidera solo che tutto ritorni come prima. Ribadisce il sindaco che Per la caduta dei rami la colpa è della passata amministrazione che non ha potato gli alberi. Può essere vero, ma ora chi è al timone? Dovremo aspettare altri 4 anni? Altra domanda sul “brecciolino” sparpagliato per le strade.Soluzione avventata.Non ho mai visto una cosa del genere. Dovunque le strade si cospargono di sale che sciogliendosi crea attrito alle ruote e non lascia traccia. Invece il brecciolino crea pericolo al pedone perché ci scivoli sopra, crea pericolo alle vetture che in caso di frenata possono sbandare, oltre a rovinare la carrozzeria. Chi raccoglierà e pulirà ora le strade? Ma chi ha avuto questa brillante idea? Ma al comune nessuno ha controllato? I dirigenti, sabato- domenica -ecc- dove stavano?

Scritto da :Luciano pellegrini

P.S. Accanto alla cappella di mio suocero, esiste uno spezzone di filo della luce tagliato, con i cavetti spellati, sul terreno… Teateservizi può essere pericoloso?

ASSUNZIONI COMUNE DI CHIETI

Ci sarebbero state alcune assunzioni al comune di Chieti in questi giorni. L’amministrazione comunale sta rispettando gli impegni presi. Uso il condizionale perché non ho trovato una fonte ufficiale su queste assunzioni, ma come dice il proverbio” Vox populi, vox Dei”, questa notizia dovrebbe essere vera. Per quelle poche persone che non ricordano il significato, lo traduco: (significa voce di popolo, voce di Dio. Viene fatta impropriamente risalire alla Bibbia (Isaia, 66,6), dove ha significato diverso, di tipo invocativo, da quello poi attribuito). Questo antico proverbio, stabilisce la verità d'una cosa, quando il popolo è concorde nell'affermarla. L’articolo pubblicato il 27 Luglio 2010 su www.abruzzoitalia.it riportava che: Tra le novità assolute l'assunzione per la prima volta da parte del Comune di uno psicologo, di un sociologo e dell'addetto stampa. Ho preso in considerazione fra le assunzioni, quello dell’addetto stampa, che già esiste nel comune, ed è Massimo Berini . Perché è la prima volta assessore Di Paolo? Ora ce ne sono due? Può chiarirci questa prima volta? Mi rendo conto dei comunicati stampa del Comune che hanno raggiunto un numero eccessivo giornaliero. Non c’è giorno e non c’è assessore che non ne emette uno. I blog ne sono pieni…! Ma pensate che questi comunicati sono fatti? Per me e la maggior parte dei cittadini sono solo parole!

Scritto da : Luciano Pellegrini

28 gennaio 2011

Notte Brava


In questi giorni dove si parla di raccolta differenziata e tutti, in città almeno, si rendono conto in prima persona, che un minimo di sacrificio bisogna pur farlo, perchè tutto venga fatto nel miglior modo possibile, qualcuno ancora non la pensa così... qualche vagabondo, come lo chiama il nostro menestrello: Luciano Pellegrini.

"... Una canzone delle Gemelle Kessler La Notte È Piccola Per Noi del 1965, non piace oggi alle “persone della notte.” Il perché lo si vede da cosa vanno facendo nelle ore notturne. In via S.Olivieri , sul marciapiedi all’uscita del parcheggio della Pierantoni, un bidone della raccolta differenziata per la plastica è stato rovesciato. Mentre nel 1965 la notte era: tenera – giovane -splendida- bella, per qualche vagabondo, oggi la notte è: ripugnante- stupida- lunga-non so cosa fare, come passare il tempo, devo rompere le scatole, devo “ accimentare” qualcuno, me la devo prendere con alcuni, devo rompere. Ma questi vagabondi, la mattinata cosa fanno? Dormono? Beati loro…! I genitori sono a conoscenza cosa fanno i figli la notte, dove vanno, chi frequentano? Povero bidone, che male ha fatto! Raccoglie la plastica di cittadini giudiziosi. Ora, è stato rovesciato! Questi vagabondi saranno contenti della bravata che hanno fatto!?



Scritto da : Luciano Pellegrini

25 gennaio 2011

Abbattere il costo del software

Il Comune di una piccola città del nord (Torbole) è forse il primo in Italia, che per abbattere i costi del software, si dà all'Open Surce. L'amministrazione ha scelto di dotare i propri uffici di una serie di programmi informatici open-source. Una vera rivoluzione per un municipio tutt'altro che metropolitano e quindi poco attrezzato dal punto di vista tecnico. La decisione è stata presa dalla giunta lo scorso novembre ma è diventata operativa con l'inizio del nuovo anno. Il sindaco primo artefice dell'operazione, ha ricevuto persino l'invito a relazionare ad un convegno organizzato dal Consorzio dal titolo «Open Comune», durante il quale è stato spiegato, nel dettaglio, cos'è Open Office e i vantaggi che ne derivano dal suo utilizzo. Open Office, per chi mastica poca informatica, è un software a «codice aperto» e gratuito, che contiene moduli per l'elaborazione di testi, fogli di calcolo, presentazioni, grafica, database e molto altro. Decine di milioni di utenti in tutto il mondo lo hanno già adottato e solo nel 2009, in Italia, ben nove milioni di persone lo hanno scaricato gratuitamente da Internet. I punti di forza sono la comodità, la velocità e naturalmente la gratuità. Prima di dare il via all'operazione il sindaco ha chiesto ed ottenuto garanzie sull'affidabilità del pacchetto software nel suo inserimento nella macchina municipale. L'introduzione di questa novità consentirà innanzitutto un abbattimento dei costi di sviluppo e manutenzione, permettendo sinergie con le altre amministrazioni grazie ad una condivisione estremamente facilitata. Inoltre, incrementerà la qualità del lavoro e quindi del servizio senza contare la sicurezza e l'efficacia. Il passaggio al software libero permetterà in oltre al Comune di risparmiare i soldi per l'aggiornamento delle licenze su almeno 25 postazioni informatiche. Un altro vantaggio per l'utenza sarà la possibilità di interfacciarsi con l'amministrazione utilizzando lo stesso programma. Il cambiamento è stato pianificato in maniera da ridurre al minimo i disagi e gli eventuali problemi che potranno sorgere. Una ditta esterna fornirà inizialmente tutto il supporto tecnico.

24 gennaio 2011

Chieti, città imbiancata

A Chiete ha rifatte la neve e areseme d'accape! 'Nze camine 'nche la machine! La città è imbiancata e i collegamenti, anche quelli pubblici, risultano notevolmente rallentati. L'ondata di maltempo che ha colpito l'Abruzzo arriva anche a Chieti, dove la neve in poche ore ha coperto tutta la città. Se ci mettete che sono saltate le centraline elettriche con assenza di corrente per interi quartieri, vi potete fare un'idea del gran casino che ne è derivato. La Villa Comunale al buio (stile 1800) e il rischio che le pompe che gestiscono il caricamento dell'acqua al quartiere Civitella non riuscissero a riempire il serbatoio per l'erogazione della potabile. Spalaneve in azione per limitare i blocchi del traffico. Difficoltà per i collegamenti con l'Asse attrezzato e con l'autostrada. Naturalmente non sono mancate le lamentele dei cittadini esacerbati nei vari rioni, dove gli spazzaneve hanno creato, liberando le strade principali, il blocco delle numerose macchine parcheggiate ai lati delle strade ricoprendole con cumuli di neve. Quì si dovrebbe, è un consiglio al sindaco, far intervenire quei mini spazzaneve (utilitarie dello spalaggio) che riescono a pulire anche sui marciapiedi e nelle viuzze circostanti le principali, grazie alla loro manovrabilità. Non si capisce perchè dappertutto questi mezzi li hanno in dotazione da anni mentre da noi gli spazzaneve sono solo mastodontici. Poi bisogna multare pesantemente quegli automobilisti che si mettono in strada senza catene da neve o senza gomme da neve . Bisognerebbe applicare le nuove normative del codice della strada (cartelli azzurri con la gomma in catene) e in presenza di questi cartelli, se sprovvisti dell'attrezzatura da neve, cioncare i trasgressori con multe salatissime. Poi andare a cercare i responsabili della mancata soluzione del problema neve, basta pochi centimetri da noi per metterci ogni anno in ginocchio, ed eventualmente sostituirili per incapacità manifesta. Capisco che i problemi non si risolvono tutti e in brevissimo tempo ma almeno buona parte di essi non procureranno più malcontento in futuro. Tutti fanno buoni propositi, quando i casini si sono verificati, il sindaco va in televisione a giustificarsi (non a scusarsi con i suoi cittadini) per l'arrivo improvviso della nevicata, (le previsioni metereologiche lui non le vede, sono giorni che ci martellano dalla TV), i cittadini che maledicono l'organizzazione pessima del "Piano Neve" e così tutti allegramente si mandano, vicendevolmente, a quel paese... " Se fusse sole chisse li prubbleme a chiete !".... e domani è un altro giorno e si vedrà..

Il Calice della discordia


Vi ricordate dello Huge Wine Glass di Toyo Ito, il calice inaugurato il 14 dicembre 2008 e imploso il 16 febbraio 2009 e lasciato li forse a mostrare come, in una amministrazione spensierata, si possa sperperare soldi pubblici. I Pescaresi, gente spiritosa quanto basta, hanno organizzato in questi giorni il "Toyo mon Amour", una mostra - provocazione per riportare il fatto all'attenzione di tutti. Sono stati scelti 20 artisti abruzzesi che interpretano a loro modo il "calice rotto" di Toyo Ito. E' questo lo spirito di "Toyo mon Amour", la mostra allestita dal graphic designer Luca Di Francescantonio, in collaborazione con l'agenzia di comunicazione culturale "Mente Locale", con la partecipazione dei 20 artisti.

21 gennaio 2011

Elton John, egoismo allo stato puro

La Bbc è sul banco degli imputati. La rete britannica di servizio pubblico ha affidato ad un fondamentalista cristiano la gestione delle notizie su baby EIton John e i militanti per i diritti dei gay sono sul piede di guerra, mentre «Racket Man» sembra avereci preso gusto: il cantante e il suo partner, il regista canadese David Fumish, stanno pensando a dare al piccolo Zachary (ottenuto fecondando un utero in affitto) un fratellino o una sorellina. La rivolta degli attivisti gay è guidata da Pink News, un influente sito web per i diritti degli omosessuali. La protesta è scaturita dalla decisione di affidare a Stephen Green, del programma «News at Six», il monopolio dei commenti sull'adozione del piccolo Zachary Levon Furnish-John, nato il giorno di Natale da una «mamma in affitto». Green aveva trovato da ridire sull'arrivo del bimbo nella famiglia omosessuale del cantante: «Oggi a quanto pare i soldi possono comprare tutto. Un bambino ha bisogno di una mamma, ma in questo caso un atto di egoismo allo stato puro ha privato il piccolo Zachary dell'amore materno». Intanto in casa John, i due famosissimi culattoni, sono al settimo cielo e starebbero pensando a far crescere la loro famiglia. Secondo il Daily Mail la nuova «aggiunta» al clan John-Furnish potrebbe arrivare nel 2013. Devono solo trovare un altro utero in affitto!

19 gennaio 2011

Soldi Buttati ?

Giorni fa il sindaco di Chieti Umberto di Primio ha rilasciato una intervista alle televisioni locali a sfavore del tunnel di collegamento terminal bus e largo Barbella. Il motivo è che questi soldi potevano essere investiti diversamente ed inoltre non parteciperà all'inaugurazione. Anch’io, lo confesso, ho avversato questa opera che sarebbe stato un doppione inutile alla scala mobile. Oggi mi sento di difenderla ed esprimere: ”meno male che il tunnel c’è”! Ricordo che questa opera bisognava in ogni caso appaltarla subito per non perdere i soldi FAS e Cipe che ammontavano al 70% della spesa finanziata. € 1.860.000,00 I cittadini contribuiranno con le loro tasse ad una spesa di circa 500 mila euro. Perché si deve ancora recriminare su questi soldi quando le cose poi sono andate diversamente?


La scala mobile-KAPUT! Amministratori di Chieti, conoscete la data di ripristino della scala mobile? Quanto costerà? Forse si cambierà progetto? Ed allora non è meglio accontentarsi di questo tunnel con ascensore che non risolve i problemi della scala mobile, ma qualche cosa fa. Mi lascia perplesso l’articolo letto martedì 18 gennaio su un quotidiano sull’acquisto da parte del Comune della ex Banca d’Italia. Sembra ormai deciso: il Comune acquisterà la ex sede di Bankitalia, il prestigioso immobile di corso Marrucino. Il costo, da concordare, dovrebbe aggirarsi sui tre milioni e 200 mila euro l’anno. La prima domanda che viene spontanea è: Ma la sede del comune danneggiata dal terremoto, non è stata riparata o quasi? Con questi chiari di luna, Sindaco ed assessori D’ingiullo e Melideo, preventivare una spesa di 10.000 euro al giorno- 270 mila euro al mese - tre milioni e 200 mila euro l’anno per l’acquisto -per quanti anni? Non vi sembrano soldi buttati? Come si può asserire il disagio dei cittadini che vanno agli uffici comunali in via delle Robinie e parcheggiano senza problemi? In via delle Robinie ci arrivi, assessore D’Ingiullo, sia con il filobus che con la vettura, ma parcheggi… Una volta attuata questa scelta scellerata, dove fai parcheggiare le persone che dovranno raggiungere la ex Banca d’Italia? E a piazza San Giustino cosa ci farete del Comune quasi riparato? Perché assessora De Matteo non pensa a dare a Chieti Solidale uno stabile accessibile anche ai disabili? Perché non spostate gli uffici comunali e della Teate Servizi dal prestigioso palazzo De Pasquale che si sta rovinando e dove c’è impossibilità di parcheggiare ? Infine altri soldi per recuperare spazio da destinare alla sede del consiglio comunale e dei capigruppo consiliari oltre che di altri servizi di organi istituzionali. Questo spazio si recupererebbe al palazzo ex Upim. Ma assessore D’Ingiullo,quanti locali in ottimo stato occupano associazioni fatiscenti a costo zero? Invece volete buttare i soldi - e quanti!!!

Scritto da : Luciano Pellegrini

18 gennaio 2011

Le pensioni dei nostri figli

Con le riforme introdotte nel 1992 (Amato), 1995 (Dini), 1997 (Prodi), 2004 (Maroni), che prevedono, per il calcolo della pensione, il progressivo passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, si sono di fatto scaricati sulle nuove generazioni gli oneri crescenti di una popolazione sempre più longeva. Per la prima volta, in questa Italia repubblicana, i figli andranno in pensione in condizioni più penalizzanti (e non di poco) rispetto ai loro padri. Il sistema contributivo infatti, che entrerà in funzione a pieno regime nel 2015, prevede che l’importo della pensione verrà calcolato sulla base di quanto un lavoratore ha versato all’Ente Previdenziale durante l’intera vita lavorativa. Secondo stime effettuate dalla Cgil chi oggi guadagna 1240 euro al mese (con contratto a tempo indeterminato) dopo 40 anni di lavoro percepirà un assegno mensile di pensione pari a 508 euro. Meno del 50% dell’ultimo stipendio. Ancora peggio andrà per i lavoratori parasubordinati, poiché versano una minore aliquota contributiva (26,72%), il loro assegno di pensione arriverà mediamente al 36% dell’ultimo stipendio. A peggiorare ulteriormente la situazione si aggiunge l’abolizione dell’indicizzazione delle pensioni ai salari che produce inevitabilmente il progressivo impoverimento delle pensioni liquidate in passato rispetto a quelle più recenti, come si evince dai grafici elaborati dal Ministero del Lavoro. Già oggi la speranza di vita media per gli uomini è di 79 anni, mentre per le donne arriva a 85 ed il trend è destinato ad allungarsi. Questo significa che se in pensione si andrà tutti, uomini e donne, a 65 anni si prospettano anni veramente difficili per una larga fascia di popolazione (milioni di anziani). Sradicati dalla società produttiva, reddito dimezzato, gli acciacchi dell’incombente senescenza, questa fascia di popolazione dai capelli grigi, questa “ex working class”diventerà un serio problema all’interno delle diverse componenti sociali, politiche ed economiche del Paese, con ricadute facilmente prevedibili . Che fare dunque per evitare il rischio povertà negli anni della quiescenza? I due pilastri che oggi vanno a costituire il cosiddetto “Montante” per il calcolo della pensione sono costituiti dall’aliquota obbligatoria prelevata dalla busta paga e versata all’ente previdenziale (33%) più il T.F.R. in maturazione dal 2007. Abbiamo visto che non sono sufficienti. È indispensabile che ciascuno provveda a formarsi un terzo pilastro attraverso una forma di contribuzione complementare volontaria se vuole colmare il “gap” per arrivare a percepire un assegno di pensione pari al 75-80% dell’ultimo stipendio. Gli esperti in materia hanno calcolato che per ottenere un ulteriore 15-18% occorre accantonare per 40 anni il 10% circa del proprio reddito da lavoro per formarsi una forma di pensione integrativa. Le attuali giovani classi lavoratrici non erano ancora nate quando Vittorio De Sica girava il film “Umberto D.” , la storia di un docente universitario che, in pensione, diventa tanto povero da mettersi a chiedere la carità davanti al Pantheon: disperato fino al punto da tentare il suicidio. Lo vedano i giovani e lo rivedano i loro genitori quel film, perché domani i figli non perdoneranno facilmente ritardi e rinvii di oggi i cui costi dovranno essere pagati di fatto dalle nuove generazioni. Il giorno 21 settembre 2010 un deputato, Antonio Borghesi (I.d.V.) ha proposto in Parlamento l’abolizione del vitalizio (pensione) che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura ritenendo iniquo tale trattamento rispetto a quello previsto per i lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per poter accedere ad un trattamento di pensione. Ecco l’estratto del discorso presentato alla Camera: “Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire una pensione, di versare contributi per 40 anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno (ce ne sono tre) e percepiscono più di 3000 euro al mese di vitalizio. Come, del pari, non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per 68 giorni, dimessesi per incompatibilità del ruolo, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3000 euro al mese. Credo sia questo un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi sia per i deputati in carica sia per quelli cessati, chiedendo di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti, all’Ente di Previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un’attività lavorativa oppure al fondo che l’INPS ha creato, con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno il cumulo dei versamenti equiparandosi così ai normali cittadini e lavoratori che, alla maturazione del diritto, percepiranno la pensione in proporzione a quanto versato durante la vita lavorativa. Una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza sarebbe sufficiente per togliere questi privilegi che consentirebbero di far risparmiare al bilancio della Camera, e quindi a tutti i cittadini e contribuenti italiani, 150 milioni di euro l’anno.”

Ed ecco come è andata la votazione: Presenti 525 - Votanti 520 - Astenuti 5 - Maggioranza 261 Hanno votato SI: 22 - Hanno votato NO: 498

Siccome di questi fatti non ne danno notizia né giornali, né radio, né televisioni, ve ne parlo io.

La raccolta differenziata

L’amministrazione di Chieti seguita a proporre incontri con i cittadini per fornire notizie sulla raccolta differenziata porta a porta. Mi piace specificare che il porta a porta per prima cosa è differenziata. Un primo incontro si era svolto ai primi del mese di Gennaio presso un bar del centro di Chieti, ma solo pochissime persone riuscirono ad entrare. Il 16 gennaio l’incontro si è svolto presso il Supercinema alle ore 18.30. La sala era affollata con Molte le persone e tante le domande. Il sindaco ha dovuto fare da paciere verso persone che più che porre domande volevano provocare. Più di una persona ha cercato di parlare di altro…problemi del loro quartiere. Per l’inizio della raccolta differenziata porta a porta Io avrei scelto un’altra soluzione. E’ certamente inutile partire con la raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio. Avrei scelto una zona del centro storico - un quartiere di periferia ed una zona dello Scalo. Per un paio di mesi avrei seguito la raccolta ed evidenziato le eccezioni. Risolte le eccezioni e controllato che i bidoni erano riempiti regolarmente, a questo punto avrei esteso la raccolta a tutta la città.


Invece si sta partendo su tutto il territorio con molti dubbi giusti da parte dei cittadini. Confermo che il tutto funzionerà solo con il nostro impegno. Le immondizie devono essere rigorosamente separate, penso come facciamo ora. Però invece di andare a depositarle nei cassonetti in qualsiasi ora, pur vigendo un regolamento che obbliga il cittadino a svuotare solo in una fascia oraria, ora dobbiamo tenerci in casa questi “ secchi” e svuotarli in un secchio grande ad una determinata ora e giorno. Le domande più insistenti sono state sui rifiuti dei cibi, contenitore marrone, che specialmente d’estate possono procurare odori non graditi. Però dovremmo essere forniti di sacchetti che evitano questi odori. Questo rifiuto organico, nella filiera delle raccolte differenziate spinte con il porta a porta, è importante. Gli impianti di compostaggio per recuperare il materiale organico producono un compost di qualità per l’agricoltura. Il problema è dove depositare i bidoni grandi se in strada o dentro l’androne del condominio. Meglio l’androne dove c’è più sicurezza su atti vandalici, ma certamente non può rispondere l’amministratore se qualche condomino è stupido. Il consiglio sarebbe quello di dare sacchetti nominativi anche se il costo è superiore. E Nemmeno i condomini possono diventare dei detective per scoprire lo stupido. Si può dare la chiave di ingresso all'androne del condominio,alla ditta Mantini che provvederà anche al lavaggio dei bidoni in special modo a quello marrone dell’umido. Ma la raccolta sa da fare. La raccolta domiciliare certamente comporta un cambiamento di abitudini ed un maggior numero di addetti, richiede quindi una adeguata informazione, la collaborazione di tutti ed un aumento degli occupati. Ma diffondere una coscienza ecologica nella vita quotidiana, iniziando dai bambini, dagli asili, significa assicurare un futuro migliore a noi e ai nostri figli, significa non affogare nei rifiuti, (vedi Napoli) Nel nostro pianeta ormai super inquinato e con le materie prime quasi esaurite se non provvediamo “ a darci una calmata” e :

· Ridurre gli sprechi e i rifiuti · consumo critico e consapevole · accettare nuovi stili di vita · riciclo · salute e alimentazione · autoproduzione · energie alternative · risparmio energetico · città e cultura ecologiche · bioedilizia · permacultura, · ecosistemi e ambiente,

saranno temi che quotidianamente bisognerà approfondire. E’ obbligatorio fare un’informazione quotidiana su ciò che accade nel nostro pianeta e su come provare a cambiare il nostro piccolo mondo. Per questi motivi le eccezioni sono tante.
L’anziano che aveva un amico che gli scaricava l’immondizia per esempio la mattina, ora gli orari sono diversi anche la notte chi porta a queste persone i bidoni da casa all'’androne o fuori e in più giorni? I condomini senza androne - con passerella ecc.dovranno trovare una soluzione diversa forse in una isola ecologica… Ecco che era meglio sorvegliare un piccolo territorio e risolvere le eccezioni. In conclusione le immondizie dovranno essere rigorosamente separate e raccolte nel:
1. bidone bianco la carta, 2. in quello giallo la plastica, il vetro e l’alluminio, 3. in quello marrone l’organico, 4. in quello grigio il rifiuto secco non riciclabile ovvero tutti i materiali non pericolosi, di piccole dimensioni, non rientranti tra quelli recuperabili e messe in strada solo in occasione del passaggio degli addetti della Mantini. Quindi non ci resta che collaborare!



Scritto da: Luciano Pellegrini

17 gennaio 2011

Un po' di Napoli a Piazza Malta

Il nostro "menestrello Luciano" oggi ci parla di qualcosa d'insolito accaduto in Piazza Malta. La piazza è quella del mercato all'aperto, quella dove il contadino arriva con le sue mercanzie nei canestri, direttamente dalla campagna e si mette a vendere; quella piazza dove centinaia di pensionati come me fanno i loro acquisti, ormai ci conosciamo quasi tutti, per poter arrivare tranquillamente alla fine del mese... Uno dei posti più frequentati della città, al mattino.

... Lenzuola, piumone, mutande, camice stesi ad asciugare in bella vista dal piano superiore della palazzina del comune dove ci sono i negozi. Chiedo al custode G.d.R. se era a conoscenza di chi avesse messo lo stendipanni imbullonato sulla ringhiera, e la risposta è stata: E’ roba mia! Mi racconta la sua storia. Separato,in attesa che gli sia assegnata una casa alloggio dal Comune. Per il momento, occupa, ma uso un termine più soft, abita in un negozio del piano superiore della palazzina del comune a Piazza Malta, dignitosamente arredato. Direi che gode anche un “ bel panorama” sulla piazza. I contadini, le persone che fanno acquisti, i negozi, i piccioni. Mesi fa è andato sulle cronache per aver commesso una “birichinata” a danno di una impiegata del comune. Per questo guaio è stato denunciato e gli pende anche una denuncia. Per il momento usa
questo negozio come appartamento. Aveva avuto delle promesse sull'assegnazione di una casa alloggio nel quartiere di Madonna delle Grazie, anzi aveva anche trasportato i mobili, ma all'’improvviso l’appartamento promesso è stato assegnato ad un’altra famiglia. Prevedendo tempi lunghi, ha pensato di arrangiarsi mettendo uno stendipanni fisso alla ringhiera. Provocazione? Forse…ma certamente è un caso umano da tenere in evidenza!



Scritto da: Luciano Pellegrini



16 gennaio 2011

Caro signor Sindaco

Ancora una volta il nostro buon Luciano Pellegrini, impegnato sul sociale più di qualunque altro nella nostra città di Chieti, ci manda un suo post che io pubblico volentieri, per fare cosa gradita a tutti quelli a cui sta a cuore la nostra città.....

Lui scive :
Caro sindaco


Da un paio di giorni i vigili urbani della città, Chieti, sono impegnatissimi a fare le multe. Lo spazio però è circoscritto fra Via Toppi-Via degli Agostiniani-incrocio con via S.Olivieri sino al Palazzo Mezzanotte. Sono esentate le vetture parcheggiate al benzinaio ed al carrozziere. Non c’è un orario. In qualsiasi ora i vigili si presentano ed iniziano a lasciare i foglietti! Non penso che sia una scelta voluta, piuttosto SUBITA per le assillanti telefonate che un automobilista multato per vendetta vuole che anche gli altri gli fanno compagnia. E se fosse uno psicopatico? Lo immagino con i denti canini insanguinati, un ghigno ironico e diavolesco e gli occhi lacrimosi per la gioia della vendetta! Nel suo programma, signor Sindaco, non ricordo che ha evidenziato il punto sullo scontro fra i cittadini. Vuole la guerra civile?Mi auguro di no - non voglio neanche immaginarlo. Vuole che si torni “ all'’occhio per occhio-dente per dente”!. Ho cercato di farvi fare: l’esame di coscienza - lei signor sindaco aveva chiesto alla comandante dei vigili urbani di studiare il mio suggerimento di realizzare parcheggi sul marciapiedi di via S.Olivieri, dal benzinaio al negozio di ricambi auto. Per agevolare il vostro lavoro ho disegnato i posti macchina su questo marciapiedi che lascia lo spazio per i disabili, le persone, i carrozzini. Non è stato presentato il progetto, le strisce non sono state tracciate, MA LE MULTE…queste continuano! - manca il posto macchina per disabil i- ho anche suggerito come risparmiare sulla mano d’opera.


Non vuole collaborare, anzi state esasperando gli animi dei residenti, diversi dagli altri cittadini,perché FESSI! NON ABBIAMO GADGET E NE’ LASCIAPASSARE. Come cittadino di più non so fare se no allearmi con un certo numero di residenti del nobile quartiere Trivigliano. Può darsi che in parecchi, la nostra voce sia più potente! C’è odio fra di noi, siamo i più deboli, abbiamo l’arma del dispetto, di vendicarci, la guerra fra poveri, mentre voi amministrazione incassate i nostri soldi. Visto signor sindaco che siete così bravi a rilasciare queste autorizzazioni di parcheggiare in tutte le strade della città che firmano anche i dirigenti preposti ad altri settori, perché non agevolate anche “ I triviglianesi” ? Avete il precedente di Via Saponari come esempio! Sembra strano del menefreghismo di amministratori che pur risiedono in questo quartiere, come Il vice sindaco Di Paolo ed i Rispoli, zio e nipote; che non alzano la voce per difenderci. Pensate che le persone alle quali avete chiesto il voto vi rivoteranno? Perché signor sindaco non chiede all’assessore Viola ed alla comandante dei Vigili Urbani, Di Giovanni, il motivo dell’accanimento sui residenti di questa zona? Ma lei, come reagirebbe?


Scritto da: Luciano Pellegrini

13 gennaio 2011

Dramma Anoressia


Molti ricorderanno l'immagine sui grandi cartelloni pubblicitari di Isabelle Caro, ritratta da Oliviero Toscani nel 2007 per una campagna di informazione sull'anoressia. Un'immagine cruda che aveva fatto molto discutere, tanto che lo spot pubblicitario alla fine era stato bloccato sul nascere. La modella francese affetta da anoressia nervosa è morta un mese fa per una polmonite. Due anni fa aveva scritto un'autobiografia intitolata «La ragazza che non voleva crescere», pubblicata in Italia da Cairo Editori. L'anoressia non si identifica con la volontà di essere belle come modelle. Si tratta di una malattia dalla genesi complessa, che nasce da una serie di fattori predisponenti: uno studio recente riporta che l'insoddisfazione per il proprio corpo, ad esempio, è presente in oltre il 75% delle ragazze di età inferiore ai 20 anni. La spinta sociale alla magrezza è elemento radicato nel nostro mondo. L'anoressia è praticamente sconosciuta nelle nazioni in cui la magrezza non è considerata una virtù. Basti pensare che mediamente la differenza di peso delle ragazze italiane rispetto alle vincitrici di Miss Italia è passata dai 3 chilogrammi degli anni '70 agli oltre 8 chilogrammi di oggi. Ci sono, tuttavia, altri elementi indiscutibilimente coinvolti: l'essere oggetto di derisione per il proprio corpo, la bassa autostima e la presenza di comportamenti alimentari anomali o disturbati nei familiari e negli amici.




Un ruolo particolare hanno l'eccesso di peso e il perfezionismo patologico. In qualche modo anche l'impegno in attività sportive e di lavoro dove il peso e il corpo sono particolarmente importanti, ad esempio la danza, sembra coinvolto. Si tratta di contesti che possono accrescere l'insoddisfazione corporea, già rafforzata alla base dall'idea o dal mito del successo e più ampiamente da un modo di pensare e di agire del nostro mondo, dai quali nascono la paura di ingrassare, di non essere accettati o amati, di non essere all'altezza. Il desiderio di magrezza fa parte di questa paura di non riconoscersi più, dove ogni valore si esaurisce e si ritira nel proprio corpo, rifiutando ogni tipo di relazione. Nelle festività questo disagio si accentua e riempie di sofferenza queste ragazze e le loro famiglie.Curare chi non vuole essere curato è difficile. Ecco perchè vorrei rassicurare chi soffre di questi disturbi che la paura di cambiare il peso e le forme del proprio corpo può essere pazientemente superata, anche grazie all'aiuto di un team multiprofessionale appositamente formato, che pone ogni paziente e la propria famiglia al centro di un percorso terapeutico personalizzato, mai rigido e sempre in evoluzione.

10 gennaio 2011

Lavori INFINITI

C’era una volta dei locali cinematografici piccoli, dove faceva freddo, con sedie scricchiolanti, ma in quei luoghi abbiamo trascorso la nostra gioventù. Erano chiamati PIDOCCHIETTI! A Chieti ne esisteva uno, IL CINEMA EDEN,situato nel bellissimo palazzo Martinetti Bianchi. Ho visto diversi film, dai western- ai film di guerra- ai comici. Il biglietto costava poco.

Quante risate con i film di Stanlio ed Olio. Mi ricordo la maschera che con un viso serio e con la torcia ti trovava il posto dove sederti, se entravi a spettacolo iniziato. E pretendeva la mancia… Per trascorrere la serata guardavamo il film due volte ed all'’uscita ,ormai sera, si tornava a casa. Poi, le sale cinematografiche iniziarono a chiudere. A Chieti non si proiettano più i film, tranne qualche associazione che propone dei cineforum per un periodo limitato.

Il cinema Eden, potrebbe “ resuscitare” o usare il salone per altri scopi. Se ne parla da diverse legislazioni, forse 20 anni. Qualche assessore burlone, ha trovato una soluzione a questo. Il 2 novembre 2005, quindi con l’amministrazione di centro sinistra, questo assessore ha autorizzato i lavori di: inizio lavori per ristrutturazione ex cinema Eden. Questo “ burlone” come termine dei lavori ha indicato il :

31 dicembre 2055. Si avete capito bene: 50 ANNI…! Perbacco e chi se lo ricorderà? Ma questa ditta SAPEC esisterà ancora?

Caro assessore Colantonio, anche se cercherai di tirarti fuori ma ora questa ridicolaggine è di tua competenza, perché non fai una “ lavata di capo” al responsabile del procedimento, (nome conosciuto in città), che forse è in pensione, ma che non doveva farci ridere, specialmente alle spalle, dai turisti, come è capitato a me?


Scritto da: Luciano Pellegrini

Sempre più FURBI


Da un pò di tempo è divenuto obbligo da parte dei consiglieri o assessori comunali attuali pubblicare inutili tiritere (post giganteschi che spesso non si leggono per la loro eccessiva lunghezza) su chiettiscalo.it, senza nessun contradditorio e sopratutto senza nessun commento da parte di chicchessia. Ad ogni post c'è subito un altro post di qualcuno dell'opposizione, (jè 'nzo fesse e mò t'aggiuste) che non ci stà, che fa critica al consigliere o assessore che ha pubblicato, per fargli sapere che "lui" lo controlla e così via fino all'infinito... quello che era un foglio che "informava" si è trasformato in un inutile bacheca dove le notizie, di ogni genere, si accumulano in maniera caotica e scomposta per poi sprofondare nel "dimenticatoio".... tutti si lamentano di tutti e di tutto e si va avanti così. spassionatamente.. Invece, mi è gradito pubblicare, sul mio blog, i suggerimenti o le critiche velenose di Luciano Pellegrini che sà centrare al cuore i problemi della città e li descrive molto be e spesso ne da anche le soluzioni.... Sentite cosa ci dice oggi: Comico, osceno, questo è quello che ho scoperto su una autorizzazione rilasciata dall'’ufficio traffico del comune di Chieti su una vettura parcheggiata da paio di giorni sul marciapiedi del parcheggio Pierantoni. La scoperta è che esiste un altro tipo di autorizzazione al parcheggio FA VO LO SO! Infatti su questa autorizzazione non è indicata né dove la persona è domiciliata e l’orario per usufruire del parcheggio è per l’intera giornata.In sintesi puoi parcheggiare dove vuoi ed a tutte le ore. Questa autorizzazione valida sino al 2013 l’ha firmata l’anno scorso un dirigente ad interim che non ha niente a che fare con la polizia municipale…!

Lavora ancora oggi, pur essendo andato in pensione, ai lavori pubblici… Ma assessore Viola e sindaco Di Primio, avevo cercato come sempre di collaborare chiedendovi di realizzare su questo marciapiede sia un posto macchina per invalidi e sia disegnare dei posti vettura gratis.

Vi avevo, consigliato per questo lavoro di impiegare dei LSU, ( lavoratori socialmente utili), per cui a costo ZERO per l’amministrazione.Menefreghismo assoluto! Fra due mesi vi “ vanterete” di tutto quello che avete realizzato in città. Scade il primo anno di amministrazione… Sono costretto a “ deludervi”. Farò anch’io l’elenco DELLE COSE NON FATTE-TANTE!

Intanto la categoria dei FURBI cresce ancora…Vi pare corretto amministrare la città con questi PREPOTENTI E RACCOMANDATI? Mi dispiace che l’opposizione , con tanti giovani che sembrano si danno da fare, non fanno niente per denunciare in consiglio comunale queste anomalia. Non è per caso che anche voi usufruite di questi permessi?



Scritto da : Luciano Pellegrini


06 gennaio 2011

Oggi a Chieti, il Presepe Vivente


Oggi, nel giorno dell'Epifania, dalle ore 16.00 a Chieti si svolgerà, come ormai ogni anno, il Presepe Vivente. Oltre seicento figuranti daranno vita alle caratteristiche scene nelle vie e nelle piazze della città. Giunto alla sua sedicesima edizione, il Presepe, costituisce uno straordinario richiamo ormai consolidato per migliaia di visitatori provenienti da tutta la regione e oltre. Trenta i gruppi per la rappresentazione di trentadue (due di più dell’anno scorso) scene bibliche e popolari realizzate lungo il percorso classico del centro storico teatino che si snoda da piazza Umberto 1° (ingresso), per coinvolgere poi via Mater Domini, piazza Malta, salita S. Chiara, via Calderai, porta Pescara, via Arniense, largo Cavallerizza, piazza San Giustino. In anteprima, alle 10.30 il Fai permetterà una visita guidata ai palazzi e alle bellezze artistiche ed architettoniche presenti sul percorso e dalle 16 alle 21, ogni mezz'ora, partiranno i bus navetta che collegheranno il Palatricalle a largo Cavallerizza. A piazza San Giustino ci sarà la natività, col piccolo Gesù interpretato da Filippo Bascelli, nato il 7 luglio, vegliato da Omar Perrucci (Giuseppe) e Noemi D'Amato (Maria).