È stato sufficiente l’annuncio del Conte-bis, per mettere le ali alla Borsa,portare lo spread ai minimi da maggio 2018 e a ridurre al lumicino i rendimenti del Btp. Una vera e propria boccata d’ossigeno dopo mesi e mesi
passati in apnea, ad un passo
dalla procedura di infrazione e
sempre nel mirino del Bruxelles sul fronte
rovente del deficit pubblico. I mercati, si sa,vivono
di aspettative. E ora che all’orizzonte si
profila un esecutivo «europeista», senza
tentazioni «sovraniste» e con l’obiettivo
dichiarato di mettere in sicurezza le finanze
pubbliche, gli operatori finanziari sono tornati a scommettere sullo Stellone e a ridurre la
polizza sul cosiddetto
«rischio Italia». Sarebbe però un
errore adagiarsi sulle ali dei facili entusiasmi. Il nuovo governo dovrà fare i conti con il
Paese reale. Il premier,
Giuseppe Conte, si è presentato
con un biglietto da visita incoraggiante: il suo, ha scandito, non sarà un governo «contro» qualcuno ma di «novità». Ed è giusto dargli credito. Non bisogna dimenticare, però,
che la situazione economica
resta pesante. Proprio ieri,mentre
la Borsa festeggiava, l’Istat comunicava
che a giugno la produzione industriale ha
registrato un calo tendenziale che non si vedeva
da almeno tre anni. Il Pil continua ad essere
affetto dalla malattia dello «zero virgola», e non accenna a rialzare la testa. Fa molto bene
il premier a collocare la
prossima manovra economica in
cima alla lista delle priorità del
nuovo esecutivo giallorosso. Bisogna
disinnescare l’aumento dell’Iva, che sarebbe un
disastro per la nostra economia. Ma c’è anche da
mettere insieme una politica economica
credibile per accelerare la ripresa. La questione
fiscale non può e non deve sparire dal
programma dell’esecutivo. Si può fare in tanti
modi: in maniera graduale, tagliando la spesa e,
in ogni caso, continuando a restare in Europa.
Ma, senza un taglio delle imposte sarà difficile
rilanciare i consumi e rimettere in moto
un’economia in panne.
@nonnoenio