26 febbraio 2010

Aspettando l'ascensore che verrà !


Nell'attesa che sia pronto l'ascensore "megagalattico", quello che dovrebbe far fare a Chieti un salto in avanti di qualche decennio, a patto che il colle non frani e le verifiche fatte dai "tecnici" del comune siano confortanti ( a sentire gli abitanti del quartiere interessato non lo sarebbero anzi si temono conseguenze poco piacevoli per le loro abitazioni... ), i problemi vecchi ci sono sempre. E' di oggi il grido di uno degli utenti della scala mobile ( io sono quell'altro ) che per recarsi su a Chieti centro fa un bel pò di fatica e figurarsi se poi qualcuno è vecchio e anche un pò acciaccato.... " ... E davvero impossibile trovare termini “urbani” per definire la situazione relativa all’accesso al parcheggio del Terminal: da tempo ormai immemorabile l’ascensore è fermo». Comincia così la lettera-protesta di Antonio D’Urbano, di Chieti. E continua: «Il risultato sono circa ottanta gradini da scalare con non poca fatica. Una rampa della scala mobile è a sua volta ferma e non da pochi giorni. Risultato: altri ottanta gradini da scendere con altrettanta fatica. Non so, e francamente non mi interessa, sapere di chi è la colpa, ma sarebbe bello che un qualsiasi Responsabile osservasse gli anziani e le persone con scarsa autonomia arrancare su queste trappole... ". Qualche anno fa i teatini gridavano " a ddà vinì baffone !" adesso che è venuto e c'è stato per 5 anni (la giunta dei SINISTRI) i problemi sono sempre gli stessi e sempre mal risolti!


24 febbraio 2010

Aspettando i programmi

In questi giorni che dovrebbero rappresentare l'anticamera delle elezioni dove il candidato sindaco di Chieti, della destra dovrebbe azzuffarsi (a parole) spiegando il suo programma elettorale magari denigrando quello dell'avversario non si muove foglia e di programmi neanche l'ombra, solo le zuffe sulla carta stampata. Per il Corso Marruccino la gente non parla di queste elezioni di marzo e sembra che a nessuno glie ne freghi più di tanto. Qualche critica si, ma sul fatto che il comune e la giunta si sono mossi in maniera frenetica per cercare di fare tutto quello che non aveva voluto o potuto fare nei passati anni, che l'avevano visto alla guida di questa città, persino l'inaugurazione dei cessi è diventato un momento importante, tale da essere riportato sul TEMPO. Intanto noi ci ritroviamo il Teatro Marrucino con un mare di debiti, tanti che non si sa niente sulla sua salute e sulle sue sorti future e sulla sorte dei suoi dipendenti; e pensare che i biglietti in abbonamento venivano esauriti in giugno e c'era il tutto esaurito sempre per qualsiasi rappresentazione di prosa o lirica si approntasse. Ci ritroviamo ancora la Biblioteca De Meis, nell'ex ferramenta (spese di affitto che pesano sul comune e sulla collettività come un macigno arricchendo solo il proprietari di questo ex capannone) e nessuno ci dice una parola, su quando e se si riuscirà, un giorno, a riaverla su in città. Ci ritroviamo un Supercinema, l'unico a Chieti, ristrutturato dalla precedente giunta Cucullo, quasi sempre chiuso e con la gente che ha raccolto migliaia di firme per farlo almeno riaprire due o tre volte alla settimana. Adesso è tutto fermo. Ci ritroviamo senza lo Stellario (adesso ci portano a pisciare i cagnolini o si riempie di giovanetti che vi si recano per amoreggiare) unico posto qui sul colle, dove almeno il sabato sera si riuniva una bella moltitudine di giovani che prima passeggiava per il Corso e consumava nelle locande e nei bar cittadini, tanto che la città così rianimata si trasformava completamente. Oggi ci ritroviamo ancora con le macchine parcheggiate nella piazza San Giustino, la piazza più bella della città, pur sentendo a destra e a manca i vari amministratori che in questa legislatura avrebbero dovuto risolvere tutto. Avevano promesso il Corso Marrucino trasformato in un immensa fioriera, ripavimentato a dovere e ce la ritroviamo pieno di macchine, sopratutto davanti alla nuova sede del comune, parcheggiate a destra e a manca e spesso anche sulle strisce pedonali (provate ad andare una mattina per credere ) con i vigili, di solito a coppiola, che non fanno neanche l'atto di tirare fuori il blocchetto e fare loro una multa, neanche alla solita macchina parcheggiata, in curva davanti all'ex palazzo dell'Upim. Se il solo introito sicuro del comune sono le multe, assumiamo gente capace di farle, nella piazza del Pozzo ci sarebbe d'arricchirsi, ogni mattina, tali e tante sono le vetture che in sfregio alle più elementari regole del codice della strada sono lì posteggiate in doppia e qualche volta in tripla fila. Si vanno a fare le multe ai contadini che fanno il mercato in Piazza Malta; è proprio vero che è più facile essere duri con i deboli, tanto quei poveracci sò "cafoni", s'incazzano per un po poi pagano e stanno zitti. Fra qualche giorno forse sentiremo ripetere parole rivolte ai giovani e agli anziani, parlenno poi di casa, lavoro e salute e di quello che può essere utile ad acchiappare dei voti. Gli stessi discorsi ci verranno ripetuti sia da destra che da sinistra e forse anche dal centro. Molto si prometterà di fare e forse qualcosa si farà, ma ora, certe questioni sono come il pozzo di San Patrizio, non finiscono mai. E poiché, come diceva il filosofo Talete da Mileto, se gli Dei ci hanno dato due orecchie e una bocca vorrà pur dire qualcosa, sarà opportuno ascoltare con grande attenzione per scegliere prima e per chiedere il rendiconto dopo.

19 febbraio 2010

Non cambia mai niente


Ogni volta che vado su in città spero sempre che si sia verificato il "miracolo", ma invece mi debbo sempre ricredere. Tutto rimane sempre lo stesso e immutato nonostante il tempo che passa, tragitti pericolosi perchè privi di marciapiedi e isole pedonali inesistenti, difficoltà di manovra per gli autobus e auto in sosta selvaggia dappertutto. Questi sono i motivi, meglio sarebbe dire le emergenze quotidiane, che siamo costretti ad affrontare noi cittadini ogni volta che ci recano in centro a Chieti. Il massimo del caos lo si vede a qualunque ora del giorno o della notte allorquando si scende dalla stradina che dall'incrocio con la salita della Civitella arriva in piazza della Chiesa della Trinità; qui la difficoltà di un pedone nell'attraversarla è massima per la carenza di sicurezza e perchè lo spazio adatto al camminamento è sempre più angusto e le automobili vi transitano ininterrottamente o sostano in divieto. Alcune volte vengono parcheggiate pure dietro l'edicola dei giornali o addirittura sul marciapiede, tanto da impedire l'ingresso al museo nell'ex Palazzo Enal. La maggior parte delle auto provengono ininterrottamente da dietro la Civitella in cerca disperata di un parcheggio, affrontando la piccola rotatoria posta al centro della piazza, simile ad un vaso di fiori posto al centro di una tavola. Qui tutto è possibile e anche dove vige il divieto di fermata vi sono macchine in sosta per l’intera giornata grazie anche agli scarsi controlli da parte dei Vigli urbani. Qui poi la cosa più seria e che una moltitudine di persone sosta, davanti alla chiesa, in restauro perenne e sulla piazza, respirando le velenosissime esalazioni che provengono dai motori a scoppio, respirando anche le temutissime PM10 tanto che non si sbaglia di molto nel dire che una sosta in questa anticamera dell'inferno di un'ora accorci almeno di una decina d'anni la vita di chiunque, per non parlare dei bimbi piccoli, costretti nelle carrozzine ad attraversare la piazza mentre vengono portati dalle mamme alla villa comunale a prendere un po di fresco. La stradone che una volta conduceva alla villa comunale è anch'esso pieno di macchine parcheggiate che in mancanza di parcheggi a Chieti ne costituiscono l'inevitabile arredo occupando mezza carreggiata stradale. Va beh! non formalizziamoci per così poco, il sindaco dei " sinistri " risolverà il problema, ha promesso ormai, da tanto tempo, i megaparcheggi e prima o poi vedrete che questa situazione finirà.


17 febbraio 2010

Bagno pubblico

Alla Villa Comunale di Chieti o usavi la "fratta" o andavi alla Casina dei tigli a fare la pisciatina se ti scappava, con un costo di un caffè di 80 centesimi e noi si aspettava un paio di turche con tanto di acqua corrente per non essere accusati di atti osceni in luogo pubblico nel primo caso e in caso di prostata ingrossata, parlo del secondo caso, rimetterci un paio di euro per una passeggiata... Loro, pensa e ti ripensa hanno fatto, non un pisciatoio ma un bilocale con terrazzo panoramico, con tanto di inaugurazione solenne con taglio della fascia e quant'altro per queste occasioni importanti... poi subito lucchetto al cancello in attesa di tempi migliori... forse ce lo dobbiamo guadagnare, votando in una certa maniera e per una certa persona se no si ritorna a pisciare nella fratta. Il caso del nuovo pretenzioso bagno realizzato alla villa comunale( foto scattata novembre ) da almeno una settimana è sempre chiusa. Quindi risulta perfettamente inutile, come inutili sono stati i soldi spesi per realizzarla. Il problema è sempre lo stesso: non conta solo costruire, bisogna pure gestire e su questo secondo aspetto l’amministrazione municipale teatina è estremamente carente. La saggezza popolare dice che la gatta frettolosa fa i figli ciechi, ma l’attuale amministrazione municipale sembra non saperlo. Eppure quel bagno pubblico, mausoleo con il cancello impietosamente chiuso rappresenta un segnale da non trascurare. Quindi alle votazioni del 28 marzo 2010 sappiatevi regolare...