16 dicembre 2016

Chieti - La sconfitta di Pirro


Oggi guardando gli scenari politici italiani, vediamo infatti un Movimento 5 Stelle che non vuole legarsi con nessuno, un Centrodestra che non trova accordi di alcun genere (Berlusconi ha chiuso e Salvini da solo non va da nessuna parte), gli altri partiti sono frazionali che non giocano ruoli significativi. Un Renzi, che prima di andarsene da Palazzo Chigi, ha fatto un vertice con Padoan e Gentiloni per concordare le mosse successive alle sue dimissioni. E, dato che la politica – tolte le variabili impazzite – è una scienza esatta, tutto è andato come previsto. Mattarella poi ha fatto il suo dovere, attenendosi strettamente alla Costituzione, di cui è garante. Il reincarico era doveroso e la scelta del premier doveva rispecchiare la maggioranza esistente in parlamento. Renzi infatti non è mai stato sfiduciato. Hanno voglia le opposizioni a invocare le elezioni subito. La Costituzione non è stata modificata per legge, tanto meno verrà modificata a «furor di popolo», come cantano alcuni leader. Questo governo affronterà le emergenze economiche, sociali e umanitarie, poi farà sì che la legge elettorale diventi plausibile per un paese democratico ed estesa a entrambe le camere del Parlamento. Al momento opportuno il Governo potrà ritenere di aver concluso il mandato e concordare eventuali elezioni anticipate. Nel frattempo Renzi avrà avuto modo di preparare un ritorno alla grande e ricominciare il suo sogno di rivisitare la Costituzione italiana e portare l'Italia nel futuro. Stavolta in maniera migliore, magari condivisa. Questo non lo dico perché appoggio Matteo Renzi, sia ben chiaro, ma perché la strada è tracciata dallo scenario politico di questo momento storico. Ai posteri l'ardua sentenza direbbe il mio professore di italiano Zizolfi.

@nonnoenio

07 dicembre 2016

Chieti - Mattarella scelta difficile

Il giorno dell'insediamento al Quirinale, Sergio Mattarella aveva garantito alle forze politiche che sarebbe stato un arbitro imparziale, pronto a intervenire in caso di bisogno. Il momento è arrivato. Mentre Renzi esce indebolito dal referendum, la partita torna in mano al presidente della Repubblica. Le priorità di Mattarella sono ben chiare: assicurare un governo al Paese, far approvare la legge di bilancio (anche perché in Europa ci guardano) e spingere le forze politiche ad accordarsi su una nuova legge elettorale. Con l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato, infatti, non si può votare: ne scaturirebbe un pasticcio che renderebbe difficile, se non impossibile, la formazione di un governo.

@nonnoenio