31 maggio 2019


Oggi sono andato al Festival dell'Economoa.Un festival che solo quì si poteva fare, un grossissimo sforzo economico (spese pazzesche) per invitate a parlare gente che non ha mai governato una nazione o che ha govetnato con risiltati catastrofici (vedi Letta) x il suo partito e per l'Italia.Falchi o mosche che si affollano come solitamente fanno addensandosi o sulla merda o sullo zucchero reclamando soldi per il suo intervento oratorico senza curarsi minimamente della quantità di pubblico li a sentirli.C'è stato anche Tria che ha rassicurato a parole che L'IVA non verrà aumentato, la FLAT TAX si farà e tante altre stronzate, suscitando l'interesse d qualcuno l'ilarità di molti.

@nonnoenio

25 maggio 2019

L'onda populista


Non risparmia nessuno l’esercito di bandiere verdi che ha invaso il centro di Milano. Insulti, slogan, battute al vetriolo. E tanti, tantissimi fischi. Anche verso Papa Francesco, «colpevole» di aver chiesto meno morti nel Mediterraneo nel giorno dell’ennesimo braccio di ferro sui migranti, con la Sea Watch bloccata al largo di Lampedusa. Eppure il comandante dell’esercito «sovranista», il vicepremier Matteo Salvini, si è presentato al suo popolo con il Rosario fra le mani e citando la Madonna. Nessuna sorpresa. C’è tutto e il suo contrario in questo finale di campagna elettorale sul fronte dei cosiddetti «sovranisti» e anti-europeisti, tenuti insieme più dalla pancia che dalla testa. C’è un dato sul quale, però, occorre riflettere. Nessuno parla più di «piani B» o di uscita dall’euro: la lezione che arriva dall’Inghilterra è stata sufficiente a far cambiare idea anche agli irriducibili nostalgici della vecchia lira. Il 70% degli italiani, raccontano gli ultimi sondaggi, ha i piedi saldamente piantati nell’amato-odiato Vecchio Continente. Lo abbiamo capito molto bene anche nello scontro di qualche mese fa sulla Finanziaria, con i due partiti della maggioranza che hanno dovuto imboccare la retromarcia dopo aver chiesto a Bruxelles di portare il deficit a ridosso del 3%. E allora? Il rischio vero, nell’ultimo giro di boa della campagna elettorale, è di perdere definitivamente la bussola e di far finire tutto nel tritacarne del «populismo» perfino il Papa. Eppure, gli stessi partiti che oggi se le danno di santa ragione, sanno bene che fra una settimana, le urne saranno finalmente chiuse e gli slogan lasceranno il posto alla cruda realtà dei numeri. Quella di un Paese che non ha mai superato la sindrome dello «zero virgola», che viaggia perennemente in bilico sul sentiero della recessione e che avrebbe bisogno di meno debito e più crescita per voltare pagina. Sono le preoccupazioni espresse ieri dal leader della Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha ribadito (se mai ce ne fosse bisogno) soprattutto un concetto: mai e poi mai i nostri alleati ci consentiranno di sforare la fatidica soglia del 3% di deficit. Prima ancora che da Bruxelles, infatti, saremmo puniti dai mercati (provare a leggere, per credere, le evoluzioni dello spread dell’ultima settimana). 

14 maggio 2019

Oggi sono a Monza


A pochi giorni dal successo della Giornata Mondiale del Cuore che si è tenuta al Parco di Monza, un’altra importante soddisfazione per Brianza per il Cuore Onlus: l’Ospedale San Gerardo si è classificato al sesto posto (terzo considerando i soli ospedali pubblici) fra i 40 ospedali partecipanti al “Forum Italiano sul Percorso Chirurgico”. Tra i riconoscimenti ottenuti il nosocomio monzese è stato giudicato come migliore in assoluto, fra tutti i partecipanti, per le specialità di Chirurgia della Mano, Chirurgia Maxillo-facciale, Cardiochirurgia [clicca qui per leggere tutti i riconoscimenti]. A contribuire all’apertura di Cardiochirurgia è stata proprio Brianza per il Cuore Onlus.La prima operazione. Il 7 giugno 1999 il prof. Giovanni Paolini esegue il primo intervento al cuore. IL 22 dicembre 2002 il Prof Paolini opera anche me, colpito da infarto, in maniera magistrale, sostituzione della valvola aortica e doppio bypass, un'autentica opera d'arte perchè dopo 17 anni sono ancora quì, toccandomi i coglioni, e gioco anhe a tennis. A fine anno '99 le operazioni sono diventate una routine e nell’anno successivo superarono le 300. Oggi l’équipe della Cardiochirurgia dell’Ospedale San Gerardo esegue interventi al cuore tutti i giorni anche con tecniche mininvasive, occupandosi inoltre, nei casi più gravi, degli impianti di assistenza meccanica, che sono veri e propri cuori artificiali.

06 maggio 2019

Debito Pubblico Italiano

L’Istat ha comunicato una crescita del Pil dello 0,2% nel primo trimestre, ma tenendo la previsione di una crescita zero del Pil stesso a fine 2019. Dov’è il problema? Ogni anno lo Stato paga interessi sul debito pubblico per circa 70 miliardi di euro, più del 4% del Pil, così finanziando il passato a scapito del futuro, cioè a detrimento dell’istruzione, ricerca, stimoli allo sviluppo, qualità dell’assistenza medica, salari adeguati, ecc., il tutto alla fine causa di consumi piatti e pochi investimenti interni, cioè di stagnazione e tendenza al declino. Il debito cumulato sta crescendo oltre i 2.300 miliardi, superando il 130% del Pil, per la tendenza della politica a finanziare in deficit spesa corrente improduttiva o inutile, oppure assistenziale. D’altro lato mentre il debito pubblico è tra i più alti del mondo, quello privato è tra i più bassi. In sintesi, l’Italia è ancora un Paese ricco. 

nonnoenio