L'Italia ha scelto di affidare agli stranieri la valorizzazione di alcuni dei suoi più celebrati musei pubblici. Provinciale esterofilia oppure investimento lungimirante sul patrimonio storico-artistico più vasto dell'umanità? Solo il tempo dirà. Ma intanto la scelta d'aver assegnato sette delle venti direzioni dei principali musei in Italia a professionisti provenienti dall'estero è una sfida temeraria e necessaria, oltre che il frutto di una selezione da un concorso internazionale. Ma la notizia non è che gli studiosi nominati (tre tedeschi, due austriaci, un britannico e un francese), possano avere un curriculum migliore o peggiore degli altri tredici italiani anch'essi prescelti, e quattro dei quali provenienti da importanti esperienze all'estero. Tutti, perciò, di spessore, italiani e stranieri. La novità è nel fatto che, per la prima volta, il concorso è stato aperto anche ai non dirigenti della pubblica amministrazione. E che i venti musei, finora retti quasi sempre da semplici funzionari, ora avranno un direttore di peso. Se poi l'esperimento darà buoni frutti, perché non estenderlo al governo? Forse un ministro francese agli Esteri avrebbe evitato la vergogna dei due marò sequestrati in India da tre anni e mezzo. E un ministro tedesco alla Giustizia riuscirebbe, chissà, ad applicare la certezza della pena. E uno spagnolo al Turismo magari saprebbe come farci tornare in cima per numero di visitatori. Passi pure lo straniero, se e quando ama l'Italia più degli stessi e a volte distratti italiani.
20 agosto 2015
18 agosto 2015
Chieti - Il buon esempio dei giovani commercianti
Bene ha fatto il comune di Chieti ad annullare un evento, collaudato e che portava migliaia di persone in città. Bisogna cambiare le abitudini e per realizzare gli eventi occorre il contributo, sia dei privati che dei commercianti. Arrangiarsi con pochi soldi, invitando persone sconosciute, solo per fare cassa e non pensare alla cultura, si è perdenti.Penso che gli artisti di strada non è stato annullato perché ideato da un cittadino, ex consigliere del PD, sarebbe strumentale.Il comune paga gli eventi con i soldi delle tasse dei cittadini, ma non incassa nulla dalle persone che partecipano. Gli unici che guadagnano sono i commercianti, ben inteso, non tutte le categorie. Per l’evento annullato i commercianti hanno reclamato. Purtroppo la Confcommercio ha spalleggiato il reclamo dei commercianti, ma non hanno mai notato le serrande abbassate, le vetrine buie e le strade oscure? Perché non invitano la loro categoria a partecipare agli eventi? I due eventi svoltisi pochi giorni fa e che ha richiamato in città migliaia di persone, il concerto del gruppo musicale il Volo e del comico Enrico Brignano, vedere la città assente, i negozi chiusi, non abbiamo offerto una buona accoglienza. Queste persone torneranno a Chieti? Un commerciante del centro storico, rigidamente con la serranda abbassata, mi ha comunicato che a lui degli eventi non gliene frega niente, è contento di quello che guadagna. Per risolvere questa situazione, I giovani commercianti di Porta Pescara non si sono arresi, hanno dato il buon esempio, si sono autotassati ed hanno invitato alcuni artisti di strada. La loro idea è stata vincente, tantissima gente, anche se le persone sono state penalizzate dai lavori in corso!Ci vuole lo svecchiamento del commercio in città. La speranza è nei giovani che collaborano senza invidia, fanno squadra. Il nome dei commercianti “portoghesi” deve essere reso pubblico, così che anche i cittadini si regolano nei loro acquisti.
Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
13 agosto 2015
Chieti - ECOCIDIO del pianeta
Il mare Adriatico è un mare piccolo, quasi chiuso, sovraffollato, inquinato, tra la Penisola Italiana e la costa balcanica. Inizia dal Golfo di Venezia a Nord fino al Canale d’Otranto a Sud. L ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) e le altre agenzie regionali similari, si danno da fare per monitorare il mare, facendo prelievi ed analisi, rassicurando le persone, ma l’occhio fa la sua parte. Molto clamore ha fatto la notizia del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini del PD, che ha nascosto ai cittadini una sua ordinanza di divieto di balneazione, firmato ma non comunicato, per lo stato del mare della città, inquinato da 25 milioni di litri di acqua di fogna e scaricato in mare a causa della rottura di una condotta. Si è difeso sulla sua scelta, motivandola che non voleva danneggiare gli stabilimenti balneari e perché era sicuro che le cose sarebbero tornate a norma. E la salute dei cittadini? Interessa poco! Infatti sono stati colpiti da gastroenteriti, dermatiti, ulcere e congiuntiviti, ma secondo il sindaco non c’è allarmismo, è tutto nella norma.
L’ARTA segnala immediatamente ai comuni interessati il superamento dei limiti dei parametri microbiologici, così che i sindaci possano emettere una ordinanza sindacale di divieto temporaneo di balneazione in riferimento al punto di monitoraggio. I sindaci devono Informare tempestivamente i bagnanti mediante segnali di divieto, attraverso il web o altri sistemi di comunicazione, ai sensi dell’art. 15 del DL 30 maggio 2008, n 116. Anche se di breve durata il sindaco di Pescara non l’ha fatto. Per depurare l’acqua marina, sono stati utilizzati 350 litri di Oxystrong. L’ Oxystrong è un disinfettante a base di acido peracetico che ha trovato largo uso nel settore sanitario , alimentare, e nel trattamento dei liquami di acqua piovana ed acque reflue, per le sue grandi proprietà antimicrobiche. Però è un forte agente ossidante e un irritante primario. Il monitoraggio delle acque di balneazione ha lo scopo di garantire la sicurezza del cittadino bagnante. I controlli hanno una frequenza mensile, da aprile a settembre. Il divieto di balneazione per una zona e la sua revoca avvengono a seguito di esito sfavorevole e favorevole di una sola analisi. In genere alla foce dei fiumi, torrenti e fossi, l’acqua è più inquinata.
Le analisi del 5 agosto sul fiume Alento non hanno evidenziato criticità, eppure c’è il divieto di balneazione, quindi è da immaginare che il divieto è per le analisi del 2014? Poiché il campionamento si riferisce ai risultati analitici dei quattro anni precedenti alla stagione in corso. Il sindaco di Francavilla al Mare, Luciani, PD, ha collocato a Nord e a Sud del fiume Alento un avviso di divieto di balneazione, abbastanza nascosto. Invece di 350 metri come da comunicato ARTA è scritto 200 metri, ma sabato 9 agosto, nella zona di divieto, lato NORD, era pieno di bagnanti. I bagnini stavano seduti al loro posto, i concessionari di stabilimento al lavoro ed allora, chi ha avvisato i bagnanti? Però se dovesse verificarsi qualcosa, la colpa è del cittadino perché l’avviso c’è e la legge non ammette ignoranza! La Goletta Verde di Legambiente, il 19 Giugno, ha misurato in nove punti, da San Salvo a San Benedetto, lo stato di salute delle acque del mare. Sette punti sono risultati altamente inquinati ed allora la domanda… come si fa a procurarsi LA BANDIERA BLU? Anche se dai controlli si riscontrano dati “buoni” per un’area di mare, di lago o per un tratto di fiume, non si può dire con certezza che il mare, il lago o il fiume stiano bene dal punto di vista ecologico o ambientale. Purtroppo c’è l’Ecocidio del Pianeta, (La distruzione intenzionale dell’ambiente naturale). Meno male che papa Francesco si dà da fare, ma….
Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto sul link: foto ECOCIDIO
Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto sul link: foto ECOCIDIO
11 agosto 2015
Chieti - Balzolo Rifugio Pischioli Crocetta Fonte acqua dei buoi
Una escursione che da facile anche se impegnativa si è trasformata in un sofferenza. Il sentiero inizia dal Balzolo di Pennapiedimonte CH, 800 m e l’intenzione era il rifugio Pomilio 1892 m. Il sentiero è il numero 3 della cartina del CAI, o G1. Purtroppo la giornata di sabato 8 agosto non permetteva questa lunga escursione per il caldo e l’afa, però confidando nell’acqua, che ero certo di trovare, mi incammino. La sorpresa al rifugio Pischioli (1135 m). Non c’è l’acqua perché un cretino ha tagliato il tubo e non contento, ha distrutto l’ugello cementato alla colonnina. Pazienza… seguito per l'àrë dë li prìtë (1200 m) e la Rapina, dove c’è un’altra fonte, ma… anch’essa asciutta. Incomincia a farsi serio il problema. L’acqua ce l’ho perché la porto sempre con me, più un termos con il tè freddo, ma l’acqua fresca in certe giornate è obbligatorio. Non mi arrendo perché alla sella della Crocetta (1475 m) sono sicuro che l’acqua c’è. No… neanche una goccia. Però per una mia cocciutaggine scelgo il sentiero che va al Campanaro perché a metà strada c’è la Fonte acqua dei buoi (1482 m), che raggiungo in un quarto d’ora. Tanta acqua freddissima ed abbondante. Mi disseto, mi riposo, mi rifocillo con la pizza e mortadella del forno di Marianna a Pretoro. Tante farfalle mi intrattengono
nel silenzio più assoluto. La “ fabriciana adippe” di un bellissimo colore marrone con segmenti riempiti di palline ed altre figure. Si posano sui fiori dei cardi e succhiano il nettare. Bello, interessante vedere la lotta “alare” che fanno fra di loro per accaparrarsi il fiore, ma è una lotta senza feriti. Anche le farfalle “erebia ligea”, ne ho viste tante. Quindi dissetato e rifocillato, sono tornato indietro, ma il caldo si è fatto più rovente.
Non consiglio questa escursione in questo periodo, è un rimprovero verso me stesso, specialmente se non si trova l’acqua. Speriamo che la fonte al Pischioli possa essere riparata al più presto e che anche le altre fontane possano erogare questo liquido.
Tempo di percorrenza: 5 ore
Difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
Lunghezza: 10 km
Dislivello: in salita 750 m
Difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
Lunghezza: 10 km
Dislivello: in salita 750 m
Scritto da:Luciano Pellegrini
02 agosto 2015
Chieti - Animali abbandonati
In coda per un posto al canile. In Italia, in estate, l'abbandono di animali domestici raggiunge punte massime del 25-30 per cento, per un numero totale di 50 mila cani e 80 mila gatti «scaricati» dai propri padroni. In provincia di Chieti, il fenomeno è contenuto, ma non assente. Dall'inizio della bella stagione non è insolito incontrare questi animali vagare spersi aggli angoli delle strade di periferia naturalmente tutti senza microchip che lasciano presupporre un abbandono estivo.
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