L'industria automobilistica europea è in una crisi che non ha precedenti e la politica di sconti aggressivi messa in atto da Volkswagen «è un bagno di sangue sui prezzi e sui margini».A dirlo, in un'intervista all'International Herald Tribune, è l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne.«Non l'ho mai vista così difficile», dice Marchionne riferendosi, secondo il giornale, alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un'eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro, che minaccia gli utili da anni e che la crisi sta peggiorando. L'amministratore delegato di Fiat torna a fare appello alla Commissione europea: «dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie» e «quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità».Solo che la Wolkswagen, unica industri automobilistica in Europa che quest'anno chiude con un attivo mostruoso di 8 miliardi circa replica all'Ad Fiat in malo modo: «Marchionne è insopportabile come presidente dell'Acea», Associazione delle case automobilistiche europee. «Chiediamo le sue dimissioni». Lo chiede il responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen Stephan Gruehsem dalle pagine del Wall Street Journal. Gruehsem ha anche detto che Volkswagen sta considerando la possibilità di uscire dall'Acea in seguito a questi commenti. Imbarazzo pure a Bruxel su questa disputa tra marche automobilistiche. Marchionne forse non si è reso conto che non investe in ricerca da un bel pò di tempo e che il calo delle vendite delle sue autovetture potrebbe dipendere da questo. E poi c'è da dire che a parità di prezzo, oggi un probabile acquirente, sceglie l'automobile che costa meno e consuma di meno. In questo periodo di crisi,le necessità delle persone sono altre caro Marchionne. La cultura dell'automobile, a volte considerata come uno status symbol, o come un giocattolo da rinnovare oppure come il simbolo della libertà di andare, viaggiare, correre non esiste più nell'immaginario collettivo. Adesso si incontra sempre più gente che dice: "L'auto è solo un peso, se potessi, ne farei a meno!" In effetti l'auto è sopratutto un peso costoso: benzina ed assicurazione che costano un occhio della testa, bolli, multe, autovelox, impossibilità di parcheggiare, autostrade e strade intasate, garages che scarseggiano per cui le auto devono sostare in strada dove vengono regolamente rigate o ammaccate da gente che poi scappa ...impunita. Insomma sempre a meno persone viene il desiderio di "cambiare la macchina". Io per esempio mi tengo la mia vecchia auto, ormai tutta piena di piccoli segni per le botte ricevute da anonimi nei vari parcheggi cittadini e al mattino, quando trovo una nuova ammaccatura non mi faccio più caso.
nonnoenio