28 settembre 2011

Chieti - I cani morsicano gli straccioni - Le càne mòcceche le stracciàte


Il 7 marzo 2008, verso le ore 19,30 la polizia municipale di Chieti ha multato diverse vetture parcheggiate su Via di Porta Monacisca “ l'orientale per i teatini” dove c'è la chiesa di Mater Domini, di proprietà dei cantori del “ miserere” perché in divieto di sosta.Volontari che per circa due mesi provano i canti che hanno reso famosa la processione del Venerdì Santo in tutto il mondo.Persone anziane o che risiedono fuori città obbligati ad usare il mezzo privato per raggiungere il luogo delle prove.La chiesa di Mater Domini ospita il coro grazie al parroco, padre Lorenzo.Il 7 marzo 2008 in una ora con poco traffico e pedoni, 19,30, la polizia municipale della città ha comminato le multe. Ha fatto il suo dovere in quanto sul marciapiede c'è il divieto di sosta.Al termine delle prove, trovare la multa sul parabrezza ha lasciato le persone di malumore.Queste multe sono state raccolte da padre Lorenzo che le ha consegnate all'ex sindaco Ricci.Sembrava tutto risolto, ma...il 28 febbraio del 2011, dopo tre anni, l'agenzia Equitalia, notifica ai contravvenzionati una cartella di pagamento con la cifra aumentata di sette volte. Circa 400 euro. Beffa e danno!Di sicuro questa cifra sottratta alla famiglia fa male!Di nuovo si è cercato di coinvolgere la nuova amministrazione con il sindaco Di Primio.Ma sembra che non c'è più niente da fare.Giusto il commento di padre Lorenzo: Le càne mòcceche le stracciàte.Il cane morde lo straccione-La sfortuna si accanisce contro il povero. Qualcuno dei contravvenzionati ha cercato di parlare con Equitalia e se ha capito bene, dovendo la somma essere incassata dal comune , solo lei può fare qualcosa.
Ci sono state le colpe? Certamente SI!
  • il parcheggiare in divieto di sosta

  • forse con un po di collaborazione, il vigile poteva entrare nella chiesa e chiedere se le vetture appartenessero ai cantori, questa strada è stata preferita altre volte

  • La ex amministrazione poteva annullare le multe, direi proprio di si e senza timore di creare " un precedente”

  • Ora la grana è pervenuta nelle mani della amministrazione odierna.

Caro sindaco Di Primio ed assessore al bilancio Melideo, questi volontari che sottraggono il tempo libero alla famiglia, che vengono da fuori per provare i canti e far esaltare questa processione, che è tutta bella, interessante, ma scusate la presunzione,ognuno vuole ascoltare il canto struggente del miserere, pagare 400 euro tolte alla famiglia...potete fare qualcosa?Queste somme entreranno nella cassa comunale, lo sappiamo ne ha bisogno...,ma rinunciando a questi soldi che forse hanno qualcosa di diverso..., troverete un criterio per annullare questo fatto?La vostra coscienza ne guadagnerà, credenti o no.Naturalmente, il governatore dell' arciconfraternita del sacro monte dei morti, dovrebbe attivarsi immediatamente per trovare una soluzione affinché non si ripeti questa circostanza.Si potrebbe provare al seminario regionale, di proprietà dello stato vaticano, dove anni addietro ci siamo riuniti per le prove.Il posto è centrale ed esiste un ampio parcheggio.Anche il seminario provinciale in piazza San Giustino assolverebbe magnificamente il compito.E che dire della ex casema Pierantoni con tante ampie sale ed un parcheggio interno?

Sono sicuro che l'arcivescovo e /o il comune non avrebbero niente per non accettare questi volontari!


Luciano Pellegrini

27 settembre 2011

Chieti - Ipogeo di via dei Tintori


A Chieti, continuano le visite pomeridiane all'Ipogeo di Via dei Tintori, inaugurata nel mese di Maggio, per l'imponente richiesta di visitatori

Chieti è fra le più antiche città d'Italia.Le sue origini storiche si confondono con la mitologia; si narra infatti che fu fondata nel 1.181 a.C. dall'eroe Achille, che la chiamò Teate in onore di sua madre. L'eroe è rappresentato nello stemma del Comune su di un cavallo rampante, mentre regge una spada ed uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi, che rappresentano le quattro porte d'ingresso della Chieti medievale (Porta S. Anna, Porta S. Maria, Porta Napoli e Porta Pescara).La città di Chieti vanta, oltre ai numerosi resti dell'antica civiltà romana, un'intera città sotterranea che fu l'antica Theate, situata proprio sotto l'attuale centro storico. Nel periodo romano fu realizzata una gestione delle acque potabili e per altri usi.L'acqua potabile veniva procurata specialmente dall'acqua piovana e raccolta in uno scomparto separato della cisterna.Filtrata e con l' aggiunta di sali minerali era una ottima bevanda.Mentre l'acqua per altri usi ugualmente veniva raccolta nella cisterna che essendo intercomunicante con le altre cisterne ubicate nell'attuale centro storico, veniva riutilizzata.

Da questa descrizione si evince l'alta ingegneria e tecnica di realizzazione che contribuì alla attuazione della città sotterranea.Oggi, questa bellezza può essere visitata e le persone sono sempre molte ed interessate.

L'ipogeo lo si può definire come “un'antica costruzione sotterranea”, che nel nostro caso si aggancia alla speleologia urbana che è una branca della speleologia.Molte sono le pubblicazioni che raccontano la Chieti sotterranea e molto ha contribuito a questa conoscenza lo Speleo Club di Chieti che è una Associazione nata nel 1963. A Chieti sono state individuate e successivamente bonificate e ristrutturate le seguenti cisterne:


  1. La cisterna sottostante la Banca d'Italia

  2. Il cunicolo sottostante palazzo Majo

  3. Il Cunicolo di Fonte Grande

  4. Il Cunicolo di Fonte Cannelli

  5. La cisterna sotto l'ex cinema corso

  6. ipogeo via dei Tintori

  7. La cisterna sottostante la Biblioteca De Meis

L'interesse di questi mesi è stata rivolta all'ipogeo di Via dei Tintori inaugurata a fine Maggio.Questo ipogeo era conosciuto solo da poche persone e speleologi.Esisteva un ingresso strisciando sulla terra che immetteva nell'ambiente.Poi una frana ha fatto crollare un paio di edifici coprendo questo ingresso.Grazie ad un finanziamento della Regione e dei Beni Culturali, ma con enormi ritardi sulla riconsegna dei lavori, finalmente è stato realizzato un ingresso, una piazza, e così sistemato rende decoroso l'ambiente.Visitatori attenti e curiosi possono visitarla accompagnati dal personale del C.A.R.S. Centro Appenninico Ricerche Sotterranee.Queste persone hanno contribuito a rendere l'ambiente abitabile e svolgono questa attività da volontari.Si sono autotassati per acquistare le lampade frontali ed aspettano tempi migliori per avere qualche contributo dall'amministrazione.Per il momento per autofinanziarsi hanno pensato di porre una cassetta per le mance!

Luciano Pellegrini



26 settembre 2011

Abbiamo un sogno : L'Aquila

L'Aquila, la ricostruzione è ancora un sogno. Anche se in gran parte è stata distrutta dal terremoto, L'Aquila è sopravvissuta. Ma sopravvivere non basta. Non ci si può accontentare di un centro storico interamente puntellato, di chiese dorate sgretolate in mille pezzi, di maestosi edifici distrutti tenuti insieme solamente da quattro assi di legno. Passando per le vie principali ciò che forse colpisce di più sono negozi bui e vetrine impolverate sulle quali risaltano etichette di marche famose e calcinacci. Di questi esercizi, infatti, hanno riaperto solo una decina; su centinaia che ce n'erano, nel centro della città, pochissimi, quindi, hanno avuto il coraggio di rimettersi in gioco senza una base economica sulla quale appoggiarsi. Appese alla recinzione di un cantiere ci sono un centinaio di chiavi: lunghe, corte, blu, rosse... sono chiavi di negozi e case, che abruzzesi e alcuni turisti hanno lasciato ondeggiare al vento in segno di protesta. Vicino ad esse si possono vedere anche delle lettere ormai sgualcite, nelle quali gli abitanti della città hanno scritto la loro tristezza, le loro speranze, dei giuramenti di fedeltà a L'Aquila stessa. In questi fogli traspare però anche la loro rabbia nei confronti di aiuti che non giungono più, di false promesse di un Governo che non finanzia la ricostruzione, ma che afferma di aver ricostruito «una città intera in tempo record». L'impressione che infatti il nostro Paese ha dato al resto d'Europa è quella di un problema risolto; questa sensazione però sembrano averla anche gli italiani. Con tutta la buona voÌontà che possono avere, gli abitanti hanno bisogno di aiuto; questo può voler dire anche solamente far tornare il sorriso a un bambino, o in qualche modo dimostrare di esserci. Sul muro di una casa c'era una scritta bianca: «Abbiamo un sogno: L'Aquila».



22 settembre 2011

Chieti - Prezzi, primi aumenti senza giustificazione

Alle organizzazioni dei consumatori si sono già rivolti i primi cittadini che lamentano aumenti di prezzi superiori all'1% dopo lo scatto in su dell'Iva della stessa entità su una serie di prodotti. Il timore che gira tra la gente è che possa accadere ciò che successe al tempo in cui venne sostituita la lira con l'euro: il commercio non si limitò ad adeguare i cartellini ma di fatto raddoppiò i prezzi nel volgere di pochi mesi. Del resto, le stesse organizzazioni dei consumatori lo ammettono sconsolate, il cittadino italiano in questo contesto è disarmato e l'unica cosa che gli rimane da fare è «vigilare, e punire col non acquisto i commercianti che ciurlano nel manico». Il Centro ricerca e tutela dei consumatori, annota già qualche variazione di prezzo sospetta. Il commerciante non incappa in nessun tipo di penalizzazione. Può giustificare l'aumento, di qualsiasi entità, col fatto che era previsto da tempo. O anche, che non si tratta solo dell'Iva, visto che stanno aumentando anche carburante, elettricità, trasporti. Nessuna possibilità di difesa? Io per la verdura vado tutti i giorni al mercatino rionale di Piazza Malta e compro biologico e a prezzo inferiore direttamente dal contadino che rispetto al Supermercato fa dei prezzi concorrenziali non dovendo aggiungere l'1% di IVA e non dovendo pagare le spese di confezione e di trasporto... alla fine del mese il risparmio si sente e ho sempre il prodotto fresco... sperando sempre che duri la funzionalità della scala mobile!!!!!
nonno enio


Chieti - La conservazione dei peperoni arrosto

Da noi in Abruzzo, come penso anche in altre regioni, si è soliti raccogliere e trasformare i prodotti in periodo di abbondanza, quando il mercato ne è pieno e i prezzi sono abbordabili. A casa nostra è uso da anni di fare "le bbuttije di pemmadore" e solitamente ne facciamo un trecento, riempiendo bottiglie di birra tappate con tappo corona e sterilizzate con il classico bagno maria. Adesso Luciano Pellegrini ci descriverà come è solito lui conservare un'altra delizia: Il peperone arrosto:

"...Era consuetudine fino a pochi anni fa, ad inizio settembre ,di pensare all'inverno...

Le case di molti cittadini si animavano per fare le bottiglie e barattoli con pomodori, melanzane,peperoni, zucchine, altro.

La famiglia intera si raccoglieva in casa e per un paio di giorni ognuno aveva un incarico.

Risalire dal fondaco le bottiglie e verificare se erano pulite, acquistare gli ortaggi buoni ed a minor prezzo, una operazione non semplice, preparare il posto di lavoro con idonei attrezzi, importante il secchio della spazzatura, non c'era ancora la raccolta differenziata,

Quindi tutti al lavoro ,una filiera familiare, ma che deve produrre il massimo.

Questa attività faticosa ha il risultato di mangiare in inverno prodotti agricoli come se fosse il tempo della raccolta.

Presenterò il peperone arrosto.

Sto trascorrendo gli ultimi giorni al mare a Francavilla presso lo stabilimento E' NATA UNA STELLA .

Loredana, moglie di Cesare,il proprietario dello stabilimento,ha acquistato un quintale e mezzo di peperoni.

Rossi, dritti, grandezza media, duri.

Una bella ed ampia fornacella alimentata a gas che scalda la pietra lavica .

Questa pietra ha la proprietà che resa incandescente dal gas produce un calore intenso e continuo.

1-Bisogna sistemare i peperoni sulla griglia.

Compito di Loredana mentre la filiera delle “ amiche” ognuna sistema il suo posto di lavoro, tutto preciso con attrezzi casalinghi.

Il peperone cuoce e non si brucia, bisogna girarlo spesso con un utensile simile ad una pinza.

L'acqua resta dentro il peperone che si gonfia, ma questo è il segreto per non farlo bruciare e renderlo digeribile.

Appena è cotto il peperone viene preso e poggiato in una vaschetta, rapido taglio della punta, esce l'acqua e poi viene depositato in un'altra vaschetta.

2-Il peperone deve essere pulito.

Si posa sul tavolo,si taglia verticalmente e si allarga. Con una sicura e veloce tecnica, servendosi di un coltello, viene liberato dai semi, rigirato e spellato, resta intero.

3- Ottenere i filetti.

Con facilità ,ma penso che è seccante, viene prelevato questo peperone e con velocità e maestria si ricavano i filetti di peperone, uguali e larghi un paio di millimetri.

4- Imbustare

Per la conservazione, il peperone viene surgelato.

Bisogna metterli in un sacchetto ,sembra facile, ma anche qui c'è una tecnica.

Riempito il sacchetto, con la mano si fa pressione in modo da renderlo piatto e senza aria.

In tal maniera occupa poco spazio e si può fare una pila di buste nel congelatore.

Evviva la filiera ha lavorato intensamente, le ore sono trascorse velocemente ma c'è allegria.

In inverno c'è un ottimo contorno.

Si scongela il sacchetto ed i peperoni sembrano appena arrostiti, si diffonde il profumo originale.

Si condiscono con abbondante olio di oliva, prezzemolo, aglio rosso di Sulmona.

Bisogna mescolare ben bene sino a far diventare il piatto cremoso .

Non resta che fare le porzioni e mettere nei piatti.

Si accompagna bene a qualsiasi secondo, carne, pesce baccalà, patate, con dell'ottimo pane e Montepulciano, buon appetito!

Quando rende un chilo di peperoni?

La resa è bassa, circa il 25 per cento.

Quindi un quintale di peperoni rende 25 chili.

La spesa?

Non è bassa

Circa quattro euro a chilo.

Il lavoro tanto e purtroppo c'è anche sporcizia, ecco la scelta di farlo all'aperto, al mare... non si sporca la casa.

Ne vale la pena?

Certamente si anche per conservare queste tradizioni.

Ricordo che circa 50 anni fa, non esistevano i congelatori.

I peperoni si infilavano nelle bottiglie di gassosa e la tecnica era quella di infilarli dentro con un bacchetta di legno.

Per tanti anni ho fatto questa operazione. La qualità non era come oggi, congelati, perché la bottiglia doveva bollire e quando si apriva c'era acqua ed il peperone era più molle.

Anche per mettere fuori i peperoni dalla bottiglia non era semplice.

Avevo ricavato da un filo di ferro un uncino, che infilavo nella bottiglia, catturavo il filetto e senza rovinarlo, questo era il difficile, lo tiravo fuori.

Lavoro lungo e stressante.

La tecnologia ha fatto passi da gigante, ma non possiamo dimenticare!

Però la famiglia era più unita e ceratamene non c'era il disadattamento giovanile!


Sritto da: Luciano Pellegrini

Chieti - Ancora ? con sta scala mobile!


Appena inaugurata la riapertura della vecchia scala mobile che dal terminal bus porta a Chieti città e già ci sono i primi inconvenienti, qualcuno lamenta anche infiltrazioni d'acqua(lunedì e martedì in occasione di un viuolento acquazzone) e esponenti dell'opposizione che si recano a ispezionare a criticano su chietiscalo.it dopo che il sindaco si è lamentato che i sinistri hanno speso centinaia e centinaia di euro per manutenzioni che non hanno mai fatto. E' la solita guerra dei "poveri" politici che colgono qualsiasi occasione per fare campagna.... Naturalmente Luciano Pellegrini, da buon cittadino, sempre attento e vigile ci fa il suo resoconto e esprime giustamente le sue critiche:

Venerdì 16 Settembre conferenza stampa per la riapertura della scala mobile a Chieti. Interviste, giornalisti, televisioni, tutto per immortalare l'evento.Ringraziamenti del sindaco e dell'assessore Colantonio alla ditta esecutrice dei lavori, giustificazione per il ritardo, denuncia della mancata manutenzione della scala mobile alla ditta appaltatrice, pur avendo incassato i soldi.Anch'io ho voluto essere partecipe all'inaugurazione con l'articolo:Tutto è bene quel che finisce bene soddisfatto che, finalmente, la cittadinanza avrebbe sofferto meno per raggiungere la città.Il direttore dei lavori Gianfranco di Giovanni aveva dato sicurezza sulla funzionalità dell'impianto , anzi altre opere di manutenzione sarebbero state eseguite di notte.Tutti felici, tutti contenti.

Trascorrono pochi giorni ed ecco la novità, il consigliere Alessandro Marzoli, martedi 20 settembre effettua una visita e scopre che la scala funziona. " a mezzo servizio"!Stupito della notizia, questa mattina 21 settembre, incredulo, vado a verificare.La scala mobile funziona solo IN SALITA. Meno male, almeno le persone più deboli possono fare meno fatica!A scendere ci si arrangia! Chi sceglie la scala in ferro e chi il nastro trasportatore fermo!Cittadini arrabbiati, hanno ragione!Poi, quei rumori cigolanti che il complesso emana, a detta del direttore dei lavori si sarebbero risolti con il funzionamento del nastro, sono aumentati di intensità.

Una riflessione sul “ cambio scala” la devo fare!E' strano che la prima rampa inferiore destra della scala è bloccata. Funziona la rampa di sinistra.Arrivati al primo tronco, bisogna cambiare rampa. Il lato destro funziona, mentre il lato sinistro è bloccato.Cosa significa che tutte e due le rampe intere, in salita e discesa, hanno bisogno di manutenzione?

Cosa è successo dopo due giorni di funzionamento?600 mila euro investiti per il recupero della scala mobile non sono pochi!Si è cercato di recuperare il NON RECUPRABILE, mettendo dell'olio....?Senza dubbio, cari amministratori e ditta esecutrice dei lavori, avete fatto UNA BELLA FIGURA!


Scritto da: Luciano Pellegrini


21 settembre 2011

Inter choc - Disastro a Novara


Che non ci siano più squadrette materasso in Serie A, deve essersene accorto anche Gasperini ieri sera, affrontando con la "corazzata" Inter il neopromosso Novara che ha «bagnato» il ritorno in serie A al «Silvio Piola» con una storica e meritata vittoria contro una sqadra apparsa in coma irreversibile. Peggio di così, in fatto di risultati, la Beneamata aveva fatto raramente nella sua storia. La squadra nerazzurra nel primo tempo è stata sovrastata dal Novara che, dopo aver sfiorato due volte il gol nei primissimi minuti per gli errori di J. Cesar e Chivu, ha subito un gol in chiusura di primo tempo da un suo ex boy, Meggiorini, per le solite amnesie della difesa. Con l'ingresso di Zarate l'Inter ha giocato il finale con tre punte, ma un infortunio a Ranocchia l'ha costretta in dieci. Lo stesso Ranocchia (poi espulso) ha commesso il fallo del rigore trasformato da Rigoni per il raddoppio. Tardi è arrivato il gol di Cambiasso, cui peraltro Rigoni ha subito ribattuto col terzo gol nel recupero. A questo punto, l'avventura di Gasperini al timone dell'Inter potrebbe anche essere finita. Restare con un punto dopo tre partite, con le sconfitte in Supercoppa e in Champions come corollario, non è il... massimo per un Moratti che dal momento della partenza di Mourinho e della magica serata di Madrid ha avuto molte delusioni.

nonno enio

18 settembre 2011

Chieti - Ma Silvio deve andarsene ?

Ma quanto telefonava sto Silvio, vantandosi delle sue performance notturne con attricette da quattro soldi pagate parecchie migliaia di euro a prestazione sessuale e quanta beneficenza, come dice lui, ha fatto negli ultimi due anni. In più si candida ad essere ricordato sui libri di scuola come quello che ha fatto una legge, che permetterà all'Italia di raggiungere la parità di bilancio. nei prossimi 2 anni Ma, nonostante ciò, tutti quelli dellìopposizione, dopo aver letto le sue ultime "esternazioni telefonoche" sui giornali, a chiedere le sue dimissioni! Il più ironico commento letto è quello di Pierferdinando Casini sulle: «Chi deve governare ha altre preoccupazioni. C'è un presidente del Consiglio che non ha più voglia di governare, è un motivo sufficiente perché vada a casa». Vendola, il culattone prestato alla politica, forse per invidia per tanto ben di dio usato solo da una persona, ritenendolo forse uno spreco dice: «Lo smottamento del centrodestra è evidente. Speriamo che quanto prima si possa chiudere questa pagina schifosa».Aspetta che incomincino ad intercettare i tuoi di dialoghi notturni! Gianfranco Fini poi, rincara la dose, accodandosi al coro di protesta dicendo: «Gli italiani hanno capito che così non si può andare avanti, anche tanti che hanno votato per il centrodestra». Il leader di Fli, non il produttore di salami come ci ricorda il ministro Calderoli, ha auspicato che «nell'ambito della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso», il che presuppone «un altro presidente del consiglio». Magari lui e che diamine, lui che ha distrutto un patrimonio di voti di destra da far rivoltare Almirante nella tomba! Di Pietro, più pratico degli altri, da buon politico ruspante, si rivolge a Bossi e gli chiede di «staccare la spina» se vuole essere «coerente» con le parole di venerdì, quando ha affermato che «l'Italia va a picco». Se non lo farà, la Lega diverrà «complice». Questi signori non si rendono forse conto che per mandare a casa il Berlusca, più che di chiacchiere sui giornali o esternazioni più o meno spiritose, bisogna presentare, tutti d'accordo, una mozione di sfiducia in Parlamento, altrimenti bisogna aspettare il 2013, quando ci saranno le prossime elezioni e per batterlo bisognerà mettere insieme una coalizione seria, con un programma altrettanto serio, in modo che gli italiani, se riusciranno a convincerli, possano fare una scelta diversa da quella attuale, altrimenti dubito fortemente che le cose cambieranno.

nonno enio

15 settembre 2011

Chieti - Ma la scala mobile funziona o non funziona?

Dovete sapere che a Chieti, hanno deciso da tempo di fermare i Bus che portano centinaia di studenti al giorno in città, provenienti dalle periferie, al Terminal; un luogo situato alle pendici di un ripidissimo colle con un notevole dislivello, rispetto al centro cittadino. Loro pertanto hanno due possibilità, salire per le pendici a piedi (sono giovani e aitanti e possono tranquillamente farlo - un vecchietto come me non ce la fa o almeno non può farlo tutti i giorni) o aspettare il pulmino di città che li porti su. Siccome per la manutenzione di detta scala si è aspettato quasi 2 anni (sembra di essere davanti alla fabbrica del Duomo di Milano) , e poi si era ipotizzato di smantellarla per far posto al famoso ascemsore costruito per buona parte (circa l'80%) con i contributi UE, che ognuno appena legge una notizia, specialmente se si abita alla Madonna degli Angeli, strabuzza gli occhi e gongola. Sarà stato per le maledizioni mie e dei cittadini della bassa, che sono arrivate in comune, che alla lettura della notizia della riapertura entro 48 ore della scala mobile, sono letteralmente saltato sulla sedia e ho incominciato a cantare.... ripercorrere il mio itinerario di sempre ogni mattina e fermarmi in piazza Duomo (San Giustino) presto, quando la piazza più bella della città è vuota (dovete sapere che è il garage a pagamento dei chietini, un'autentica schifezza credetemi....) e guardare l'orologio del campanile, gustando il mio cappuccino bollente mentre mangio la mia brioches.... NOH!!!!! caxxo, la scala mobile è ancora chiusa....

Sentite cosa scrive il mio amico Luciano in proposito:

"......Giovedì 15 Settembre
il quotidiano IL MESSAGGERO Abruzzo esce con la notizia:
Finita l'odissea Riaperta la Scala Mobile a Chieti.
Incuriosito, immediatamente mi reco sul posto, per controllare,ma...la scala mobile è IMMOBILE! Già lunedì 12 settembre il Messaggero aveva dato la stessa notizia, non vera. Così come stamani, mi ero recato per vederla funzionare, ma ho trovato solo alcuni operai che facevano manutenzione, quindi la scala mobile era ferma! Gli operai non hanno saputo rispondermi sul giorno della riattivazione. Martedi 13 settembre nuovamente vado a verificare e trovo alcune persone della ditta di pulizia che stanno pulendo, ma... la scala mobile è sempre ferma! Mercoledi 14 settembre, nuovamente vado a controllare, ma non trovo manutentori, né personale addetto alle pulizie e la scala mobile è ferma. come gli altri giorni. Mi reco in comune e faccio fare una telefonata al sindaco per conoscere il giorno dell'inaugurazione. La risposta della segreteria è stata che: non è ancora stato deciso. Ed arriviamo ad oggi con la notizia della riapertura! C'è qualcosa che non mi quadra. Sono convinto che la mia persona non è gradita ad alcuni assessori, probabilmente neanche al sindaco e per questo la mia presenza meglio non vederla...ma il bavaglio non ancora è previsto in Italia. Perbacco come si fanno a scrivere certe notizie riportate anche da alcuni giornali in rete? Ma prima di scrivere, amici giornalisti, avevate la sicurezza di quello che comunicavate? Bella figura!

Il 4 Settembre, il quotidiano il Centro prevedendo il problema degli alunni alla riapertura delle scuole, ha pubblicato un articolo, dove Lorenzo Cesarone, segretario dell'associazione Acai ha chiesto un incontro urgente al sindaco, Umberto Di Primio,per il ritardo della riconsegna della scala mobile.

Intanto i cittadini sono costretti a subire . La querelle fra amministratori pubblici che si rinfacciano come bambini il ritardo dell'opera, le colpe...,è risibile, quando a noi interessa solo la risoluzione del caso.

Le promesse che l'assessore Colantonio aveva dichiarato alla conferenza stampa il 27 maggio 2011, (che almeno una rampa mobile sarebbe stata riattivata la prima settimana di luglio, anche se la data di riconsegna dei lavori di ripristino era prevista per il 19 giugno),sono state disattese e si è arrivati anche al ridicolo.

Ho cercato nel mio piccolo di spronare la realizzazione " delle scale mobili" il più presto possibile. Uso il plurale perchè è in fase di ultimazione anche l'ascensore. Per accelerare la riconsegna ho spronato-incitato i contendenti ad una gara: a chi riconsegnava prima il lavoro finito. Quello che interessa ai cittadini! Ma la notizia di oggi è “ una presa in giro o questa scala funziona a cottimo?” Mi spiego, funziona il mattino, all'arrivo degli studenti, ed il pomeriggio alla chiusura delle scuole? Ammesso e non concesso che le cose stanno così, (domani alla conferenza stampa conoscerò la verità), ma i cittadini non studenti non hanno gli stessi diritti?


Scritto da: Luciano Pellegrini

Colonia e Olio di fegato di merluzzo


Nonostante sia difficile imbattersi, oggi, in situazioni di carenze nutrizionali gravi, per le quali l'olio di fegato di merluzzo era una delle indicazioni obbligate, va detto che la validità di questo prezioso elemento nutritivo non è venuta meno. A mia madre, ottantaseenne, a causa di una perdita di peso eccessiva, questa estate è stato prescritto, dal suo medico curante insieme alle solite vitamine, un simile medicamento. Facendo alcune ricerche su Internet ci si accorge di quanto mirata è stata una simile prescrizione da parte di quel medico curante. Si scopre pertanto che la vitamina A, ha rilevanti effetti sull'accrescimento corporeo, sui meccanismi della vista, sull'invecchiamento e sui danni da radiazioni e radicali liberi. La vitamina D, favorisce l'assorbimento di calcio e fosforo. Interviene infatti nei processi della crescita contribuendo al rinnovamento delle cellule; rende acuta la vista e mantiene sani capelli, unghie, pelle, ossa. L'olio di fegato di merluzzo è apprezzato per la soluzione delle infezioni polmonari. È un buon integratore di fosforo, iodio, sodio e vanadio, zolfo, vitamina K, vitamina D ed A, tale da renderlo, anche oggi, un prodotto insostituibile per i bambini e gli anziani. C'era l'abuso dell'olio di fegato di merluzzo e ci furono le colonie. Il primo per combattere il rachitismo, le seconde per rinforzare la gracilità costituzionale e contrastare le affezioni ipertiroidee. Due "cure" che, negli anni Cinquanta del XX secolo, andarono a braccetto per i ricordi e le smorfie di coloro i quali ne fecero esperienza. L'olio di fegato di merluzzo veniva venduto allo "spaccio" in bidoni di latta o alla Farmacia Spatocco in confezioni più piccole, quella emulsionata. Si andava allo "spaccio" con una bottiglia di vetro, di quelle verdi scure forse per ingannare la vista dei bambini che a quella "cura" puzzolente hanno sempre tentato di sfuggire come alla peste. Anni dopo, in farmacia, arrivò l'emulsione di dell'olio di fegato, di colore biancastro e meno fetida dell'originale. Del resto, quella dell'olio - in questo caso di ricino - fu una cura che terrorizzò frotte di bambini. Bastava un mal di pancia qualsiasi e subito, dall'armadietto, saltava fuori una boccetta di liquido denso e trasparente che faceva pentire i più avveduti di non aver taciuto l'indisposizione alla mamma. Poi, per fortuna dei pargoli, i medici dissero che l'olio di ricino era pericoloso perché il mal di pancia poteva essere causato dall'appendicite. Insomma, piano piano fu accantonato. Così come non si usarono più i vermifughi. Forse perché, aumentata l'igiene dei bambini, anche i "vermi" se n'erano fuggiti. Hanno resistito a lungo, invece, le colonie marine. In particolare, quella della POA (Pontificia opera di assistenza), poi Oda (Opera diocesana assistenza), infine Caritas diocesana, a Francavilla al Mare, 20 km da Chieti, che si raggiungeva con l'autobus blu di linea della Majella, quello col muso enorme davanti che conteneva il motore, che percorreva arrancando il vecchio itinerario, quello che passava davanti a Villa Obletter. Il reclutamento per la colonia avveniva tramite le parrocchie. A primavera i piccoli erano iscritti ad un soggiorno marino di tre settimane. Finita la seconda elementare si poteva far parte della brigata. Le mamme provvedevano a cucire sui capi di biancheria una sigla ed un numero, la "zia Maria", la magliaia del paese, aveva il suo bel daffare a confezionare il costume da bagno per alcune decine di bambini. Un paio di "braghette" che al primo ingresso in mare s'allungavano fino alle ginocchia poiché la lana bagnata diventava pesante. Se poi accadeva (ed accadde) che si sfilasse l'elastico che faceva da supporto, il malcapitato si trovava dentro l'acqua... in mutande, cioè ignudo. Più che al soggiorno marino, l'eccitazione di noi bambini era legata al viaggio. Per molti il primo della loro vita. Su quel viaggio fiorivano leggende e racconti sussurrati dai "veterani" che vantavano "esperienza". Nel giorno stabilito dal "turno", si raggiungeva Piazza San Giustino, accompagnati dalla mamma, con una valigia piccola che, data la statura dei portatori, pareva un baule. Sui muri che delimitavano la piazza, c'erano grandi cartelli con un numero. Ad ognuno corrispondeva un gruppo. Tutti in fila e tutti buoni - questa almeno la raccomandazione - si doveva aspettare che arrivasse la corriera per poter salire e intraprendere quel viaggio verso il mare, tanto atteso quanto favoleggiato. Il viaggio non finiva mai. I "veterani" toglievano dalla tasca un'elica di legno, intagliata pazientemente, nel corso dell'inverno, con il coltellino. Vi infilavano un fil di ferro, adocchiavano che non vi fosse in giro l'assistente, abbassavano leggermente il finestrino e restavano estasiati ad osservare l'elica che ruotava sempre più forte a misura della velocità dell'aria mossa dalla corriera in corsa. Alle 10 circa, dopo 2 ore di viaggio, noi bambini eravamo davanti alla colonia. La nostalgia, a quel punto, aveva il sopravvento sulla stanchezza. Riprendevano le lacrime della partenza, subito ricacciate in gola dalle premure delle assistenti o dai giochi di prestigio di quel prete, dai capelli già bianchi (nonostante la giovane età), che fu per molti un amico anche nell'età adulta. "Don Tullio" (il cognome lo si seppe più tardi) fu l'emblema della colonia . Certo, era un "prete da messa", nel senso che tutte le sere, prima di cena, sul grande piazzale che separava la mensa dalle camerate, diceva messa. Ma diceva anche molte altre cose. Raccontava, da par suo, aneddoti o "storie" che parevano vere ed intratteneva i piccoli estasiati con quei giochi di prestigio che lo resero amato ed amabile. Don Tullio mori il 20 gennaio 1969, non ancora settantenne. Dopo di lui, per la colonia cominciò un lento, progressivo, declino. Complice, probabilmente, il calo demografico che coincise con un mutamento di costume, con le vacanze al mare divenute fenomeno comune dell'intera famiglia.

nonno enio

13 settembre 2011

Unione Europea - Italia nuova manovra ?


Neanche il tempo di passare il fine settimana e sentire il Cavaliere vantarsi che lui HA SALVATO L'ITALIA, che i mercati, già lunedì ripartono all'attacco della borsa di Milano e la mandano inesorabilmente in NEGATIVO. Ora pare che "Azioni aggiuntive saranno richieste" anche all'Italia se, " le entrate da una migliorata tax compliance saranno minori di quanto previsto". E' quanto si legge nel Rapporto 2011 della Commissione europea sulle Finanze pubbliche. La Commissione europea comunque "non sta lavorando" su un'ipotesi di default della Grecia, secondo quanto dichiarato da Amadeu Altafaj, portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn. "E' una questione di impegno politico" assunto nei confronti di Atene, ha detto ancora il portavoce.

In generale, per difendersi dalla speculazione e affrontare le tensioni dei mercati, i paesi più in difficoltà nell'area euro "devono continuare a puntare al raggiungimento degli obiettivi di consolidamento di bilancio e a decidere misure aggiuntive se necessarie", ha detto il Commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn commentano il Rapporto annuale. Intanto, secondo il Financial Times, pare che l'Italia stia vendendo o tenti di farlo i suoi BOND alla CINA. il Financial Times sosstiene che ci sarebbe anche stata una missione italiana in Cina, per incontrare gli esponenti della State Administration of Foreign Exchange (Safe), che controlla le immense riserve valutarie messe insieme negli ultimi vent'anni attraverso i saldi di bilancia commerciale dall'ex Celeste Impero. La prospettiva, sebbene non confermata ufficialmente, di un alleggerimento della pressione sul debito di uno dei più grandi Paesi dell'Unione monetaria europea, nonché uno dei principali debitori, ha riportato subito ottimismo sui mercati, dopo quelle che per le Borse europee è stata l'ennesima giornata di passione. I mercati hanno iniziato la giornata in negativo, sulle nuovi voci di default greco. Piazza Affari ha aperto a -3,08% e dato segni di sofferenza per tutta la giornata, per poi chiudere con l'indice Ftse Mib a -3,98% a 13.474,14 punti.

nonno enio

05 settembre 2011

Vado via da questo paese di merda...


«Tra qualche mese me ne vado ...vado via da questo paese di merda di cui... sono nauseato... punto e basta... ». E' lo sfogo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una conversazione intercettata la sera del 13 luglio scorso sull'utenza panamense di Valter Lavitola, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli sulla presunta estorsione al premier. Secondo il gip di Napoli - che ha disposto l'arresto dello stesso Lavitola, di Giampaolo Tarantini e della moglie per estorsione a Berlusconi - la conversazione in questione è "rilevante" in quanto attesta la "speciale vicinanza" tra il premier e Lavitola e la "natura dei rapporti " tra i due, " rivelandosi Lavitola impegnato sostanzialmente quale attivo e riservato 'informatore' su vicende giudiziarie che, benché riguardanti terzi, appaiono di specifico e rilevante interesse dello stesso Berlusconi". Viene quindi riportato il contenuto della conversazione nella quale, scrive il gip, "al di là del merito delle considerazioni che provengono dal Lavitola, è soprattutto di procedimenti giudiziari che egli discorre, riferendosi in particolare a quello condotto qui a Napoli sulla cosiddetta 'P4' nonché ad altri potenziali procedimenti riguardanti fatti accaduti a Bari e di cui il Lavitola sembra avere notizie". E' Berlusconi a contattare Lavitola sull'utenza panamense di quest'ultimo alle ore 23 e 14 del 13 luglio facendosi introdurre da un tale 'Alfredo'. La telefonata dura più di 13 minuti, durante i quali si parla di vari argomenti, in particolare di vicende giudiziarie. E' in questo contesto che si coglie l'amarezza del premier. "...anche di questo - dice Berlusconi, a proposito di alcuni aspetti della vicenda P4 - non me ne può importare di meno... perché io ...sono così trasparente.. così pulito nelle mie cose... che non c'é nulla che mi possa dare fastidio... capito?..io sono uno... che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato... quindi..io sono assolutamente tranquillo... a me possono dire che scopo.. é l'unica cosa che possono dire di me...é chiaro?..quindi io..mi mettono le spie dove vogliono... mi controllano le telefonate... non me ne fotte niente... io..tra qualche mese me ne vado per i fatti miei...d a un'altra parte e quindi...vado via da questo paese di merda di cui... sono nauseato... punto e basta...".

nonno enio

Chieti - Un evento non pubblicizzato


A Chieti venerdi 2 settembre dalle 19 alle 3 si è realizzato l’evento One Night Artist Vol.1.
Il consigliere di maggioranza Stefano Rispoli ed il Consigliere Comunale Delegato allo Sport, Graziano Marino, alla chetichella si sono fatti promotori dell'iniziativa insieme agli organizzatori.
Non esiste in tutta la città un manifesto, un dépliant , ( pieghevole in italiano ndr),ma ha funzionato benissimo il " passaparola" e chiaramente facebook.
A Chieti Scalo, stesso giorno e stessa ora nel programma degli Eventi Scalini 2011 - 2 settembre, si è esibita l'Orchestra Harmony con Tony Russi.
A Chieti Alta quindi i GIOVANI ed a Chieti Bassa gli ANTA...
E' possibile fare tanto nello stesso giorno?
Ricordo che più volte ho sollecitato il sindaco Di Primio con delega alla cultura ad evitare queste sovrapposizioni che in una città piccola come Chieti fanno danno.
Più volte alla stessa ora, stesso giorno, a pochi metri di distanza, sono stati programmati due concerti o due eventi culturali.
Associazioni che non si parlano? Troppe?Ma ci vuole qualcuno che le gestisce.
Il cittadino che volesse partecipare agli eventi programmati “ad capocchiam”, deve scegliere...pur pagando le tasse che servono poi a pagare le associazioni.

Torniamo a venerdi 2 settembre.
Perché si è scelto proprio questo giorno?
Ho parlato con un paio di organizzatori, anche scambiandomi messaggi su facebok.
Non c'è una idea chiara, ma erano consapevoli dell'evento di Chieti Scalo.
Un giovane che partecipa all'iniziativa non come organizzatore, mi ha risposto:
supporto in piccolo l'iniziativa... tutto qui. I giovani che verranno alla villa non andranno allo scalo e viceversa.
permette che un po ne capisco di giovani e di eventi...?
invece di ringraziare che ci sono 2 cose a Chieti!
Questa è una cittadella maledetta non va bene mai nulla.
NOOO! Le cose bisogna saperle organizzare...No ai doppioni. I giovani di Chieti alta e Chieti Bassa devono avere gli stessi stimoli.
Questo l'ho ripetutto più volte a Rispoli.
Altra decisione veloce...è stata quella di realizzarla di venerdì quando è risaputo che i giovani escono il sabato.
Anche per questa domanda la risposta non è stata convincente!
Ma quello che mi ha seccato è l'uso eccessivo delle parole non italiane usate nel programma ,L'ESTEROFILO degli organizzatori, forse perché fa più presa fra i giovani?
Penso di fare cosa gradita a queste persone ESTEROFILE ,che usano il termine ,ma senza conoscerne il significato , traducendo le parole :

ONE NIGHT ARTIST Vol.1 - UNA NOTTE D'ARTISTA -Qualcosa si muove nella nostra città, menti fresche e propositive si uniscono per dar vita a nuovi eventi multiforme
easy going- facile andare- nasce a Chieti il 22 Settembre 2010, e ha origine dall'esigenza di una nuova proposta in città, qualcosa di alternativo al solito intrattenimento musicale: abbiamo così intrapreso un viaggio spazio-temporale tra le contaminazioni soul, funk, jazz e hip hop che influenzano la scena elettronica contemporanea, spingendoci sino alle sperimentazioni più moderne, fondendo il tutto in una serata eclettica e variopinta.
Un caldo benvenuto a tutti gli affamati di buona musica, questo è EASY GOING !
dj set - Un DJ set è per un DJ quello che per il musicista è il concerto, ovvero lo spettacolo in cui un DJ presenta la musica da lui selezionata al pubblico del locale (discoteca, disco bar, club, rave, dance-hall eccetera) utilizzando il più delle volte delle tecniche di missaggio (infatti spesso al termine DJ set si preferisce DJ mix).
skate - pattinare
bmx - Il BMX (abbreviazione di Bicycle Motocross) è una disciplina ciclistica nata negli Stati Uniti nel 1968 e rapidamente diffusasi nel resto del mondo nel corso del decennio successivo.
live writing,- vivere di scrittura o, come definito dagli organizzatori “ pittura su pannelli con bombolette”
Chalet - villetta
Slow Motion - rallentatore
Motorcycle Boy -I Motorcycle Boy erano una band indie pop formato a East Kilbride, in Scozia, nel 1987 da ex appartenenti ad altri gruppi musicali.
Musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa.
Hot Lake - LAGO CALDO... In effetti è uno sponsor che ha un progetto in fase di realizzazione a Manoppello PE.
La piscina, i bungalow, e l'halfpipe non sono ancora stati ultimati. E da quest' anno è anche abbigliamento.
Sunrise Streetwear - NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO Sunrise streetwear” di Chieti Scalo, carismatico negozio conosciuto per il suo imperituro legame con la cultura giovanile.
Ad Rem - unica frase in latino.Potrebbe essere tradotta come:verso la cosa. Interessante sapere da questa associazione culturale no profit che non conoscevo ,che nasce a Novembre 2010 a Chieti con l’obiettivo di cercare, ma anche promuovere, nuovi talenti musicali, locali e non solo, cosa li ha ispirati a darsi questo nome? Quante sono le persone che hanno capito il significato...?
Dance Travel Europe - Organizzazione no-profit con sede a Pescara.
La Dance Travel Europe è un associazione culturale e ricreativa con lo scopo principale di realizzare viaggi dance per i propri soci, in tutta sicurezza e divertimento.
PARTNERS - Un amico che condivide un interesse comune o partecipa a raggiungere un obiettivo comune -socio
Perbacco come siamo colti a Chieti...!
I giovani hanno estromesso i genitori, i nonni, ma anche la generazione dei quasi ANTA, dal capire quello che offrono.
Tutti laureati in LINGUA STRANIERA?
Anche su questo argomento ho parlato con gli organizzatori che mi hanno risposto che è uso comune oggi usare questi termini ANGLOFONI.
La mia provocazione è stata nel chiedere se conoscono il significato di ciò che è stato scritto.
La risposta... una risatina!
A proposito dell'aperitivo cenato.
Sembra da voci..., ma non ho la certezza, che con cinque euro l'offerta è stata solo di una bevanda...!

Polemica? Ritengo critica costruttiva a chi vuol intendere!
I giovani hanno partecipato, c'era gente,quindi l'evento è stato gradito, ma attenti AI DOPPIONI!

Scritto da: Luciano Pellegrini


04 settembre 2011

Non pagate la TASSA sui cellulari


Lo sapevate che in Italia esiste una tassa governativa sui telefoni cellulari con canone in abbonamento, che però è stata «implicitamente abolita», ma per qualcuno non ancora abolita, e che per questo vi potrebbe arrivare a casa una ingiunzione di pagamento che va da qualche decina a un paio di centinaia di euro, con picchi di 189 euro per privati e 480 per contratti business? È quello che sta succedendo a molti italiani in questi giorni: «Siamo tempestati di richieste di informazione perché è arrivata una raffica di ingiunzioni dell'Agenzia delle Entrate. Ma noi lo ribadiamo: è una tassa non dovuta, che comunque non deve pagare il titolare del telefono, ma casomai il gestore o il rivenditore» tuona il responsabile di Federconsumatori. La faccenda comunque è controversa: gli utenti di telefonia cellulare titolari di un contratto di abbonamento sono tenuti a pagare un balzello mensile di importo fisso, pari a 5,16 euro per i privati e 12,91 euro per le imprese (anche individuali; quest'ultima è deducibile all'80%). La tassa fu introdotta nel 1995 per colpire i consumi legati ad uno status symbol: all'epoca, infatti, il telefono cellulare era considerato un bene volutuario, al pari di un'auto di lusso o uno yacht.

nonno enio