Nel primo trimestre del 2016 il numero degli
occupati in Abruzzo è pari a 481 mila
unità e rispetto allo stesso periodo del 2015 si è registrato un calo dello
2,5% con un tasso di disoccupazione attuale
che tocca ormai da noi il 12,7%. Da una prima analisi sembra che quì da noi si
trovino enormi difficoltà a riprendere il percorso di crescita occupazionale
che gli sgravi contributivi e che il
Jobs Act non abbia dato nessuna scossa significativa al mercato del lavoro,
anche se a sentire Renzi end company in Italia la ripresa c’è stata. Certo è
che si configurano in alcune aree una
maggiore stabilità, grazie all'incremento del numero dei contratti a tempo
indeterminato e mentre persino nel Mezzogiorno si creano posti di lavoro,sempre
pochi, da noi invece si va indietro e il motivo è da ricercare nel fatto che le
aziende sono piccoline per competere sia a livello nazionale che con l'estero.
Da noi come capitava una volta, negli anni ’60, i giovani fuggono verso il Nord
o all'estero in cerca di prima occupazione. Questo ha un doppio profilo, positivo
per quanto riguarda l'arricchimento culturale e professionale del giovane e fortemente negativo perchè il
giovane non ritorna più giù svuotando la nostra regione di energie
intellettuali indispensabili per i cambiamenti e l'innovazioni, facendo
rimanere sempre il Sud, centinaia di anni luce indietro rispetto alle regioni
del nord.
@nonnoenio
Bella foto significativa: guanti, caschetto, abbigliamento di sicurezza.
RispondiEliminaA proposito della qualità dei posti di lavoro si dovrebbe riflettere su come, per garantire i minori prezzi possibili sui cantieri, si risparmi su TUTTO, a partire dalla preparazione del personale che non ha nemmeno idea dei rischi che corre. Viva i massimi ribassi.
L'ISTAT considera occupati chiunque, nell'ultima settimana, abbia lavorato almeno 1 ora. Si, 1 ora! Quindi, io aiuto in campagna 10 ore alla settimana con voucher e risulto occupato! BASTA PROPAGANDA, ABBIAMO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE PIù ALTO DAL DOPOGUERRA PER COLPA DELL'€URO CHE HA DISTRUTTO QUASI TUTTE LE NOSTRE IMPRESE.
RispondiEliminal'istat ogni giorno dice tutto e il suo contrario....
RispondiEliminaLa situazione dell'occupazione è drammatica e sebbene i dati promulgati dalla televisione parlino di ripresa....siamo molto molto al di sotto di aspettative tangibili.
RispondiEliminaUn caro saluto, Enio, silvia
Dovrebbero smettete di prendere in giro con i numeri, come si sa, i soli numeri si possono giostrare per dimostrare quanto più si desidera. So solo per esperienza che basta cercare occupazione per accorgersi del (stratosferico) miglioramento avvenuto! Ma vergogna pure a tutti quei giornali che si prestano al gioco!
RispondiEliminapurtroppo era l'edilizia che trainava l'occupazione, ma da tempo è ferma
RispondiEliminaMeno tasse per stimolare la ripresa economica. È questa, in estrema sintesi l'esortazione da fare al Governo, sull'edilizia, settore particolarmente massacrato dalla crisi che stenta a ripartire anche per la pressione fiscale che non invita di sicuro a prendere in mano cemento e cazzuola.
EliminaQui in Veneto dopo una grave crisi sembra che le aziende stiano cominciando a riprendersi un po'. Vedremo.
RispondiEliminaBuona giornata!
Credo che sia un po più generale non solo legato a Chieti e all'Abruzzo, tutti i miei nipoti che erano del Molise, si sono dovuti spostare per lavorare, uno lavora a Firenze, uno a Torino e ben tre dico tre a Londra, sono certo che non torneranno più, non è un problema di tasse, non è problema di fondi è che le grandi multinazionali investono altrove e i giovani vanno dove c'è giustamente lavoro e futuro, investono in Italia sono quelli che devono riciclare proprio perchè il riciclo è frutto d'attività poco lecite funzionano con la stesso logica tengono lontane le aziende vere che basano il successo sulla competitività e offerta, le piccola impresa non basta per alzare il livello di reddito in una zona, aiuta per amore del cielo ma non risolve nel lungo periodo
RispondiEliminaGrazie per averci dato questo spunto di riflessione
RispondiEliminaAnche se non lascio sempre un commento mi piace passare da te per essere al corrente di quello che succede in Italia. Purtroppo il problema della mancanza di lavoro è ormai universale. Quando eravamo giovani si poteva sperare di trovare lavoro all'estero, ma oggi è uguale dappertutto.Qui da noi l'edilizia tira ancora ma per quanto tempo visto che è solo pubblica?
RispondiEliminaBuona domenica.
terminati le agevolazioni fiscali si sono persi circa 18.000 posti di lavoro ed è aumentato del 40% il lavoro provvisorio con i voucher
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