Sarà successo a tutti, almeno una volta nella vita, di svegliarsi di soprassalto e sentirsi come paralizzati, con il fiato corto e impossibilitati a muovere braccia e gambe. I medici parlano di apnee notturne, ma gli abruzzesi danno una risposta precisa a queste sensazioni: è colpa della “pantafica”.
La cosiddetta “pantafica” o “pandafeche”, nella credenza popolare, è una donna dagli occhi demoniaci, una figura spettrale che disturba il sonno posizionandosi sopra le persone che dormono, per poi accovacciarsi e bloccare la bocca con la mano. Una sorta di strega che, come tramandano le vecchie generazioni, di notte gira indisturbata vestita di bianco, con un muso appuntito. Secondo la credenza popolare, inoltre, nei suoi giri la “pantafica” si diverte realizzando trecce con le criniere dei cavalli.
Per prevenire l’arrivo della “pantafica”, però, i nostri nonni hanno tramandato anche la soluzione. Basta lasciare un fiasco di vino vicino al letto, in modo che la strega vi si dedichi senza disturbare il sonno. In alternativa, bastano un sacchetto di legumi o una scopa con tante setole: fra le sue manie, infatti, c’è quella di non resistere a contare molti piccoli oggetti quando se li trova davanti.
La cosiddetta “pantafica” o “pandafeche”, nella credenza popolare, è una donna dagli occhi demoniaci, una figura spettrale che disturba il sonno posizionandosi sopra le persone che dormono, per poi accovacciarsi e bloccare la bocca con la mano. Una sorta di strega che, come tramandano le vecchie generazioni, di notte gira indisturbata vestita di bianco, con un muso appuntito. Secondo la credenza popolare, inoltre, nei suoi giri la “pantafica” si diverte realizzando trecce con le criniere dei cavalli.
Per prevenire l’arrivo della “pantafica”, però, i nostri nonni hanno tramandato anche la soluzione. Basta lasciare un fiasco di vino vicino al letto, in modo che la strega vi si dedichi senza disturbare il sonno. In alternativa, bastano un sacchetto di legumi o una scopa con tante setole: fra le sue manie, infatti, c’è quella di non resistere a contare molti piccoli oggetti quando se li trova davanti.
@nonnoenio
beati i tempi delle pantafiche
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