06 settembre 2014

Chieti - Giustizia è fatta


Era ora che anche il giudice del lavoro incominciasse a usare la testa nelle sentenze che dovrebbero risolvere le diatribe tra lavoratore e datore di lavoro respingendo il ricorso di un dipendente di una società di materiale edile dell’area di Chieti. Le sue assenze a “macchia di leopardo” e agganciate ai giorni di malattia giustificano un licenziamento legittimo. La Cassazione ha stabilito che le "assenze tattiche" possono far perdere il posto, anche se non si supera il numero di giornate consentite di allontanamento dal lavoro. Lo ha deciso la Cassazione, come riporta Repubblica.it, respingendo il ricorso di un dipendente di una società di materiale edile della provincia di Chieti che con le sue numerose assenze per malattia, a «macchia di leopardo» e agganciate ai giorni di riposo, aveva fornito «una prestazione non sufficiente e proficuamente utilizzabile dall'azienda». Per i giudici è legittimo il licenziamento del lavoratore assenteista anche se il numero di assenze non supera il periodo di “comporto”, cioè la somma dei giorni di malattia consentiti. Ora si aspetta che si applichi lo stesso metro di giudizio a quegli impiegati statali che compaiono ogni tanto sui vari servizi giornalistici in TV, che arrivano sul posto di lavoro, timbrano e poi escono per andare a prendere il caffè e sopratutto per quelli che timbrano, passando il badge anche per i colleghi in quel momento assenti. Allora potremo diremo  tutti alleluia!!!!!!!!!!!

nonnoenio

9 commenti:

  1. la sentenza rappresenta una pietra miliare nel diritto del lavoro. Speriamo che tante altre ne seguiranno e si ponga un freno a tutte quelle anomalie che si sono verificate in questi anni. I furbi devono essere "bastonati" così le cose incominceranno ad andare un pò meglio.

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  2. triplo hurrà per la Cassazione Finalmente uno sprazzo di giustizia

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  3. per quanto riguarda i lavoratori statali invece è un bene che i lavativi stiano lontano dal posto di lavoro, influenzano negativamente i colleghi che hanno un briciolo di dignità, consumano cancelleria, fanno fotocopie per i figli, consumano carta igienica ed arredamenti. Ricordo ancora una signora Maria, impiegata alle poste, quando ancora assumevano 5000 persone l'anno, che passava tutto il suo tempo attaccata al telefono, costava più di telefono che di mensa, oggi per fortuna per chi paga le tasse ci sono tutti i gingilletti e la gente gioca co internette e wuozzappe, lasciando in pace il telefono dell'ufficio

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  4. tanto poi i giudici li fanno riassumere!

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  5. diciamo che è un pratica molto diffusa negli uffici pubblici e anche non, di persone formalmente presenti ma sempre assenti, cosi gli altri devono farsi carico del loro lavoro, mi è successo mi è successo

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  6. Questa sentenza mi può essere utile per più di un caso al lavoro.

    Bacio e buona domenica!

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  7. Nel corso della mia vita lavorativa di dipendente di studi professionali - leggi schiavo, ho avuto modo di notare le assenze - non di pubblica utilità - di dipendenti pubblici agli sportelli di uffici pubblici (spesa al mercato, caffé, pausa post caffé, disbrigo impegni personali ecc.).

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  8. Considerato che il vertice dirigenziale di un ministero, quindi anche a quello a cui fanno capo i magistrati ed il personale, è POLITICO;
    che i suoi "segretari" di livello dirigenziale del suddetto politico, almeno 3, sono altrettante cariche POLITICHE (sottosegretari);
    che in un ministero il vertice politico di cui sopra ha sempre un numero imprecisato di "consiglieri" che sono nominati dalla POLITICA;
    che la dirigenza statale (quindi quella dei ministeri) è legata a doppio filo alla POLITICA, altrimenti non fa carriera;

    non ti viene il sospetto che i POLITICI che ti hanno fatto credere in quello che affermi (in parte vero e non lo nego) ti stiano prendendo per il culo?

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  9. Noto con piacere che anche nel "privato" ci sono i lavativi! Questo non mi impedisce di affermare che vi siano anche nel "pubblico"!

    Tuttavia, come ricordato all'esimio Lorenzo, sarebbe ora di fare una riflessione seria sui perché e per come di certa "tolleranza" nel settore privato.

    Perché, in fondo, come ricordato dall'esimio Lorenzo, sono gli italiani ad essere profondamente marci dentro. Se anche "la testa" è marcia, perché dar credito alle chiacchiere della POLITICA?

    Ciao Enio, buona serata.

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