16 maggio 2014

Chieti - IL GARGANO LO SPERONE D’ITALIA - PRIMA PARTE

 Monte Rorondo

Insieme a due amici ho deciso di trascorrere qualche giorno al Gargano per visitare i trabucchi e la foresta umbra. Ero al corrente che purtroppo le giornate sarebbero state piovose, ma non avevo altra scelta per la data. Sono partito il primo maggio da Chieti e la visita al Santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo FG progettata dal noto architetto Renzo Piano e consacrata il primo luglio 2004, dopo circa dieci anni di lavori, era d’obbligo. Nel vedere questo santuario che non ha niente che possa farlo somigliare ad una chiesa, sono rimasto senza parole, amareggiato, deluso. Certamente l’architettura moderna può non piacere, ma utilizzarla per una chiesa, un luogo di culto, non può essere accettata. Il credente vuole trovare un luogo dove poter pregare, ma senza sfarzosità, che padre Pio ha sempre rifiutato. Vedere questo capannone verde semicurvo, mi è sembrato più una rimessa di aerei, un garage, un circo, con porte senza significato, in metallo. Sarò tradizionalista, ma la chiesa si riconosce dal campanile con l’orologio, la croce, le campane e dal corpo centrale secondo i vari stili, modelli, un’estetica collaudata, con un grande portone e l’interno con navate, cappelle, altari. Tutto questo manca. Il campanile è orizzontale ed è costituito da otto campane. Sulla chiesa non c’è la croce, ma c’è una grande croce posta sul sagrato, se così si può chiamare. L’altare, i confessionali, le cappelle, tutto in stile moderno e la “cappella eucaristica” dove i fedeli si inginocchiano per pregare ed adorare il santissimo sacramento, è un piccolo locale dove possono trovare posto nei banchi,poche persone. E i servizi igienici…? Quattro per le donne ed otto per gli uomini, perché ci sono anche quattro orinatoi a muro. I tempi di attesa? Lunghissimi, ma è stato previsto una sala di attesa con sedie, quindi pazientemente bisogna aspettare nella speranza che non sia urgente.


 San  Pio

 Questa pseudo chiesa non concilia la preghiera. In fila, arrivo all’urna per vedere il santo, Padre Pio. Sarà stata una suggestione, mi è sembrato che si muoveva, si rivoltava nella bara, sono certo che non ha accettato questa nuova collocazione. Io riporterei Padre Pio alla vecchia chiesa, dove c’è pace, silenzio, concentrazione. Molte persone con le quali ho parlato, sia in loco che durante il mio viaggio, sono d’accordo con le mie critiche, sin dall’inizio della costruzione della Chiesa. Molti sono stati i commenti negativi, specialmente per l'ingente impegno economico, contrastanti con le regole della povertà francescana. Sono uscito da questa pseudo chiesa…“sfastidiato” e mi sono diretto verso Monte Sant’angelo. Monte Sant’angelo FG è importante per il santuario di San Michele Arcangelo, (patrimonio UNESCO) e la grotta dell'apparizione, dove si trova un altare e una statua raffigurante l'arcangelo. Causa pioggia, non ho visitato le tante opportunità culturali che la città offre ed ho proseguito il viaggio per Vieste. Il territorio che ho attraversato è compreso nel Parco Nazionale del Gargano dove è situata parte della Foresta Umbra, area naturale protetta. Il suo nome ha origine dal fatto che la foresta è ombrosa…, cupa, “Umbra”. Il Gargano era un'isola ricoperta completamente da foreste che si congiunse con la terraferma, formando il famoso "sperone d'Italia". È il promontorio più grande di tutta la penisola italiana. Sono arrivato a Vieste, che vuole dire "fuoco” ed è associato alla dea del focolare Vesta,nelle prime ore pomeridiane ed ho alloggiato presso l’albergo Bikini, che si trova nell’immediata vicinanza della spiaggia del Pizzomunno. Il personale dell’albergo mi ha offerto un lodevole confort, pulizia e meravigliosa accoglienza ad un prezzo molto onesto. Lo chef ha preparato piatti a base di pesce con una cucina molto leggera. E’ riuscito a valorizzare i pesci che costano poco con una preparazione che ha esaltato il piatto. Sistemati i bagagli, ho approfittato che era ancora giorno, per fare una passeggiata sulla spiaggia di Pizzomunno.

 Trabucco

Il famoso monolite del Pizzomunno,dalla forma falloidale alto 25 metri , ha una bella leggenda simile a tante altre , per l’ amore sofferto di due giovani sfortunati. Pizzomunno era un giovane pescatore, innamorato di una meravigliosa ragazza di nome Cristalda. Il ragazzo ogni giorno affrontava il mare per raggiungere la sua amata, ma puntualmente le sirene, creature marine, emergevano dalle acque cantando melodie d'amore per attirare l'attenzione di Pizzomunno. La gelosia delle perfide sirene, separarono questi due innamorati. Cristalda fu rapita e portata in fondo al mare e Pizzomunno, per il dolore, fu trasformato nel monolite pietrificato che si ammira ora. La leggenda continua, narrando che ogni cento anni, in una notte di luna piena, i due giovani innamorati riprendono vita per incontrarsi di nuovo e vivere il loro sogno d’amore. Ho camminato per un paio di ore su questa spiaggia per rientrare in albergo che era ormai sera.Il mattino successivo, 2 Maggio, anche se le previsioni meteo annunciavano pioggia, ho gradito fare il GIRO DEI TRABUCCHI, da Santa Maria di Merino a Vieste, circa 10 KM . La città di Merino è conosciuta perché Papa Celestino V, Pietro da Morrone, venne catturato presso la chiesa, oggi Santuario di Santa Maria e fatto prigioniero da Guglielmo Stendardo II per volere di Papa Bonifacio VIII. Il 13 dicembre 1294 Celestino V, nel corso di un concistoro, rinunciò al pontificato, (…che fece per viltade il gran rifiuto...).Il Santuario di Santa Maria di Merino è l’unica traccia tangibile che resta dell’antica città di Merino. La statua lignea di Santa Maria di Merino ha consentito a mantenere viva la memoria di questo antico borgo.  La leggenda racconta che la statua fosse stata ritrovata da alcuni marinai su una spiaggia di questa zona ed in suo onore venne edificata una chiesetta proprio nel luogo dove la statua era stata ritrovata. La statua, pur se venne successivamente spostata in una Cappella all’interno della Cattedrale di Vieste, aumentò il legame spirituale tra gli abitanti di Vieste e questo luogo. Tale legame è rimasto vivo nei secoli, e tutt’oggi la Festa in onore di S. Maria di Merino è uno degli eventi più importanti della città di Vieste. Ho iniziato la mia escursione e mi ha da subito coinvolto, il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli, il colore turchese del mare, la folta macchia mediterranea, i promontori, i gabbiani, il silenzio, la convessità della costa, i promontori, i trabucchi che mi hanno regalato uno spettacolo indimenticabile.Il trabucco garganico è localizzato tra Vieste e Peschici. E’fermamente ancorato sugli scogli con grossi tronchi secolari di pini d’Aleppo. Queste costruzioni sono costituite da un piano di tavole al centro del quale sorge il casotto, dove il pescatore si porta di primo mattino e attende di recuperare la rete con i pesci, manovrando l'argano rotante. Con un rapido movimento, l'argano viene fatto girare per riavvolgere le corde collegate ai quattro angoli della rete e in pochi istanti, riemerge il pescato. Dal casotto si protendono verso il mare quattro lunghe antenne che sorreggono una grandissima rete mediante dei canapi ad esso legati che viene adagiata sul fondo del mare. Il nome di tale rete dove cade il pesce, si chiama trabocchetto. In questa struttura da pesca dell'Adriatico Garganico ci lavorano normalmente quattro pescatori, i trabuccolanti. Due di loro sono preposti alla manovra dell'argano, il lavoro più pesante, che consente di calare in mare la rete e poi di ritirarla fuori dell'acqua. Uno è addetto all'avvistamento dei banchi di pesce. Uno si occupa di dare i comandi e di scegliere i tempi per l'effettuazione delle varie manovre. Un’organizzazione perfetta. La diversità dei “trabucchi del Gargano” dai “trabocchi abruzzesi” è dovuto alla morfologia delle due coste. I trabocchi abruzzesi sono collocati direttamente sulla costa, dove l’acqua è meno profonda e alla quale sono collegati con un ponticello di legno, inoltre sfrutta un sistema di pesca chiamato “a bilancia”. Le bilance hanno un solo argano, la rete è molto più piccola di quella dei trabucchi garganici. Altra caratteristica che differenzia le due tipologie è la lunghezza ed il numero delle antenne, nei trabocchi sono due.

Trabucco

I trabocchi della costa abruzzese sono tutti funzionanti, la maggior parte come ristoranti. I trabucchi nel Gargano sono stati inseriti nella categoria del patrimonio del Parco Nazionale e quindi sono attentamente tutelati. Invece…! Incredulo, ho constatato lo stato di abbandono di questi trabucchi. Funi spezzate, legno fradicio, pali cadenti, l’interno…, un insieme di cose buttate. Mi sono informato e sono venuto a conoscenza che sui Trabucchi del Gargano ci sono ricorsi, contestazioni, cause, sentenze del Tar, fra associazioni ed istituzioni, da tanti anni e tutto questo danneggia il patrimonio. Penso che, conoscendo i tempi lunghi per la pronuncia del giudizio, questi trabucchi avranno vita brevissima. Peccato! Da subito bisognerebbe provvedere al recupero, valorizzazione, mantenimento e ricostruzione dei trabucchi con annessi manufatti e alla tutela delle aree circostanti. Sono convinto che occorre una sinergia fra pubblico e privato affinché i trabucchi possano essere  effettivamente tutelati come bene storico, culturale e paesaggistico.

Scritto da Luciano Pellegrini
Foto dei Trabucchi

2 commenti:

  1. un bellissimo reportage caro Luciano, arrchitto di esperienze personali e di foto, utili a chi volesse ripercorrere il tuo itinerario.Quanto prima pubblicherò anche la SECONDA parte dell'escursione sul Gargano.Grazie

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  2. Veramente interessante, quelle zone sono affascinanti

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