07 settembre 2012

Chieti - Chi sono gli ESODATI ?




ESODATO è un termine che da qualche tempo si incontra spesso sui giornali e probabilmente suscita molte titubanze: che vorrà mai dire? Niente di buono: viene dal termine esodo (esodati, coloro che hanno condotto un esodo), e riguarda una pattuglia di lavoratori che sono stati spiazzati dalla riforma Fornero delle pensioni. Sono lavoratori che, in genere per non arrivare ad essere proprio licenziati in casi di crisi aziendale, avevano sottoscritto accordi di prepensionamento, i quali però prevedevano – al momento della sottoscrizione – la data di attivazione della pensione prevista allora (al momento della firma). Ma poi, strada facendo, si sono trovati spostata la data del pensionamento dalla riforma Fornero, e sono rimasti così fuori dal posto di lavoro (per esito del prepensionamento), ma senza pensione (perché l’età necessaria per ottenerla era stata nel frattempo spostata in avanti). Non si sa bene quanti siano. La ministra parla di 65.000 persone, ma dai calcoli dei sindacati ne sono saltati fuori molti di più, oltre 300.000. La stessa INPS ha difficoltà a quantificarli con esattezza, e quindi possibili provvedimenti tampone (con relativi costi) restano sospesi nel limbo di cifre indefinite. Il nome sembra esotico, ma le persone sono assolutamente normali, per quanto piuttosto sfortunate. Alcune sono intorno a noi, vivono nel mio quartiere, e oggi racconto la storia di una di loro: Giovanna (nome ovviamente di fantasia, ma la storia invece è reale, avvenuta esattamente come qui la racconto). Giovanna lavorava in una grande multinazionale farmaceutica, a cui non mancano le risorse per “indorare” la pillola del licenziamento. Dopo una prima crisi aziendale nel 2007, nel 2009 la multinazionale butta fuori altre 160 persone, e questa volta anche Giovanna  è nella lista nera. I 160 sono messi in mobilità per un periodo della durata legata alla loro anzianità: per Giovanna sono 3 anni. 20 fra questi 160, sono abbastanza vicini alla pensione, e per loro la multinazionale fa un ulteriore sforzo: un accordo di prepensionamento, invece del puro e semplice licenziamento. Dopo i 3 anni di mobilità, si accorda per versare loro un minimo salariale fino al raggiungimento dell’età della pensione. Gio è fra questi, e firma le dimissioni volontarie: a lei, dopo i 3 anni di mobilità, ne mancano ancora 2 e ½ per la pensione, e la multinazionale caccia la grana per tirare fino alla data fatidica, che doveva scattare nel 2014.Ma poi arriva la Fornero, e sposta la data della possibile pensione per Giovanna al 2020. Così lei rimane in mezzo al guado: prepensionata fino al 2014, ...e poi? La ministra promette di riconoscere il diritto di andare in pensione secondo la vecchia data a 65.000 esodati (su questo numero stanno appunto trattando i sindacati), ma quali sì e quali no? Rientrerà la nostra nella pattuglia fortunata (e lei ci conta molto sulla sua fortuna!!!)? O dovrà cercarsi qualcos’altro da fare, intanto? (più facile a dirsi che a farsi). Ai posteri ml'ardua sentenza....


nonnoenio

14 commenti:

  1. Premiare i furbi solitamente era prassi italiana. Ma questa volta non si farà perché mancano i soldi...

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  2. Erano gli anni 70, quando l'aspettativa di vita del maschio italiano era di 70-72 anni...Eccoci nel 2012, con età media del maschio che si attesta a 79,4 anni... Non serve un laureato per capire che la sostenibilità del sistema pensionistico è differente... Sprechi nel passato? Troppi. Ma rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo, perchè un 60enne di oggi è un 50enne di 40 anni fa.

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  3. Che la Fornero sia una pazza scatenata è risaputo! Che la sua riforma delle pensioni sia una assurdità anche! Adesso hanno paura delle votazioni e i partiti che appoggiano il faccendiere Monti e il suo protettore Napolitano hanno paura di perdere consensi e cercano di rifilare una fregatura a tutti i trombati d'Italia. Banda di farabutti!! Lasciavano i 40 anni di contributi per tutti invece di colpire i lavoratori più giovani come hanno fatto. Se ho iniziato giovane a lavorare perchè devo essere penalizzato? Perchè se lavoro nel commercio o in altri settori non protetti da cassa integrazione dopo la disoccupazione sono alla fame? Immaginate un lavoratore che dopo 38 anni di contributi rimane senza lavoro ,se giovane di età, la pensione non la prende che da morto altro che aspettative di vita! Quanti lavoratori arriveranno ad avere 41 o 42 anni di contributi in futuro? NESSUNO! E la pensione sarà molto ridotta e faranno la fame. Molti di loro moriranno prima di vederla!! FARABUTTI!

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  4. Minchia cumpà, per un attimo mi avevi fatto contento... e l'attimo dopo ricominci co' sta storia delle pensioni?

    Sull'altro blog di Enio, ho letto la risposta che mi hai dato, quando ho domandato perché hanno introdotto il "numero chiuso" all'università!

    Risposta perfetta... a differenza di chi si è sbizzarrito nel fare commenti di plauso, per qualcosa che meriterebbe tutt'altra critica che il plauso! Ora il post è stato rimpiazzato ma questa segnatela: per una volta, siamo d'accordo! E' più facile tagliare gli studenti che far funzionare come si deve le Università e garantire il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, per tutti! E perché? Questione di soldi!

    A breve, continuando a ragionare in questo modo, se ci sarà un malato che costerà troppo curare (per il servizio pubblico) si deciderà di sopprimerlo con un colpo alla testa... un proiettile, costa meno di un prolungato ricovero in ospedale.

    Qua, invece, ti ritrovo co' sta solita canzone delle pensioni! Ma perché non ci sono i soldi per le pensioni? Perché, te lo dico io, il mischione tra sistema previdenziale e sistema assistenziale, tutto concentrato nell'inps, in tempi non sospetti ovvero l'ultimo ventennio, l'epoca in cui "tutto andava bene", ha fatto transitare soldi dal primo verso il secondo. Il secondo, li ha bruciati, leggi sprechi nella sanità, ed il primo è rimasto a secco!

    E' rimasto a secco, anche perché quei geni di politici che più o meno un ventennio fa hanno iniziato a stravolgere il mondo del lavoro, mondo del lavoro che nell'ultimo ventennio è stato lasciato completamento in mano agli squali, leggi creare precariato e lavoro nero dilagante, hanno ridotto la massa lavoratrice regolare, quella che versava i contributi, con il risultato che oggi quei pochi "stabilizzati" del mondo del lavoro, leggi quelli che versano i contributi e pagano tutte le tasse, i lavoratori dipendenti, sono stati costretti da nostra signora la ministra che piange ad andare in pensione a quasi 70 anni! Tutto questo, mentre i precari aumentano, i disoccupati pure.... ed anche il lavoro nero. Quindi, ancora meno contributi versati.

    Siccome, come popolo, siamo coglioni fino in fondo, nell'ultimo ventennio, sempre quello in cui tutto andava bene, andavamo appresso alla Lega nord e invece di regolamentare e tutelare il lavoro degli immigrati, li abbiamo sommersi di insulti, colpe pretestuose e, soprattutto, lasciati senza difesa alla mercè degli sfruttatori in una condizione anche peggiore del precariato.

    Altra occasione persa di creare lavoro regolare... che significa contributi regolarmente versati, in un paese dove le nascite si sono ridotte drasticamente e, in futuro, non ci saranno nuove leve lavorative. Infatti, non lo dico io, da più parti ci ricordano che siamo un paese di vecchi.

    Tutto questo, Cumpà, è il "male"... e non le pensioni che vengono o dovranno essere erogate un domani! E neanche gli stipendi dei dipendenti pubblici.

    Il male è altro... mentre chi dovrebbe pagare, secondo te, sono sempre i soliti coglioni!

    Il male è un mondo globalizzato dove qualche imbecille ha deciso di mettere in competizione classi lavoratrici del mondo civile e democratico, mondo che tutelava e garantiva le proprie classi lavoratrici, con un mondo che i lavoratori li sfrutta ed a cui non riconosce alcun diritto, tipo salute. Il male è un mondo dove qualche imbecille ha deciso di mettere in competizione industrie che sono soggette a leggi e regolamenti (che costano) che garantiscano la sicurezza dei lavoratori ed il rispetto dell'ambiente, con industrie che di tutto questo se ne fottono (e quindi risparmiano) in quei paesi che inquinano e se ne fottono se i lavoratori muoiono schiacciati sotto una pressa.

    Questo è ciò che dovresti criticare e, soprattutto, impegnarti a cambiare... e non continuare a guardare il dito, senza accorgerti della luna!

    Stammi bene, Cumpà!

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  5. Molti di questi esodati hanno fatto i furbetti, licenziandosi volontariamente in anticipo, molti allettati da incentivi come i bancari o dipendenti di altri enti, avendo garantito 4/5 anni di ferie con una rendita del 70% dello stipendio, sicuri poi di poter passare direttamente alla pensione. Ma questo non è accaduto e quindi, dopo aver approfittato di questa opportunità, ora sono disperati per gli anni scoperti e pretendono di essere messi in pensione anticipata.
    Sono assolutamente solidale con i cassaintegrati o i licenziati che non hanno alcuna prospettiva di lavoro e quindi hanno tutto il diritto di reclamare una soluzione a questo problema, ma non con gli «esodati furbi» che hanno fatto una scelta opportunistica! Anch'io avrei potuto licenziarmi poco tempo prima del mio diritto di pensionamento col vecchio regime e, pagandomi i contributi volontari, sarei passato alla meritata pensione. Ma per fortuna non l'ho fatto e quindi devo lavorare ancora cinque anni di più prima di poter andare in pensione (oltretutto ridotta!).

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  6. ci sono esodati e esodati perchè diverso è il caso di tutti quelli che si sono aggiunti successivamente ai 65000 ufficializzati dal governo. In questo caso, con buona pace della demagogica strumentalizzazione fatta dal sindacato, non è possibile far pagare a tutti i cittadini le loro scelte, in molti casi cioè le loro «furbizie». Primo, perché significherebbe svuotare la riforma, annullabdone i benefici economici previsti e scaricare sulle spalle dei contribuenti riproponendo ancora una volta un andazzo tipicamente italiano. Ma la cosa ancor più grave è il messaggio che ne uscirebbe: i «furbi» sarebbero premiati, e chi è rimasto al suo posto a lavorare, dovrebbe invece caricarsi di sei anni in più di lavoro, alla faccia degli altri. Si creerebbe, cioè, un'ingiustizia ingiustificabile. L'unica soluzione per gli «esodati» che si sono accodati è quella che ritornino a lavorare, come i cinquantenni e i sessantenni fanno in tutto il mondo. Solo in Italia infatti si è goduto di un privilegio insostenibile, che ora ci tocca pagare svenandoci con le tasse e versando cifre immense di Imu. Quindi a costoro non vanno estesi i benefici della pensione come invocano i sindacati (la Cgil si chiede quanti protegge in tal modo, a scapito dei giovani?). Vanno aiutati a rientrare nel mondo del lavoro, con tutte le agevolazioni possibili perché possano tornare a lavorare per qualche anno ancora. Per esempio, vanno previsti incentivi alla loro riassunzione, dalle esenzioni contributive agli sgravi speciali, alla costituzione di rapporti di collaborazione autonoma continuativa con le amministrazioni locali, eccetera (molti infatti di questi esodati erano dipendenti pubb

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  7. Ha ragione "dove sta za za" mettendo l'accento sugli edili. Io ho cominciato a 15 anni (sono del 61-36 anni di contributi!) ma adesso è stato cambiato l'accordo con lo stato più volte, così anzichè andare in pensione dopo 35 anni, diventati poi 40 e cambiati ancora dalla Fornero, quanti anni dovrò lavorare io DURAMENTE, col caldo (quello vero!)e col gran freddo per aver diritto ad un tozzo di pane, perchè non si può neppure definire pensione? I sindacati dove sono in questi casi, se mai ci sono stati?!

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  8. non mi voglio soffermare sulla questione dell'età di pensionamento, di donne e uomini ne fare confronti con l'Europa, ben sapendo che il Welfare anche nel corso della vita nel Nord Europa è ben diverso. Sicuramente andare in pensione a 50 anni è scandaloso, ma andare a lavorare in un cantiere edile a 60 non è che sia il non plus ultra. Poi a quanto sembra l'INPS finanziariamente non è messa male. Messe male sono la sanità e la scuola. Detto ciò, quello che temo è di vedere una massa di 60 enni al lavoro, sorpassati e con ingenti tassi di assenza per malattie ed un'altra massa di 30 enni in cassa integrazione o semplicemente mantenuti da quei 60 enni attualmente al lavoro. E' noto che in Italia la famiglia è un'agenzia di Welfare. Ribadito ciò, la questione ESODATI è colpa dei soliti pasticciacci dei governanti italiani che poi si riversano nel bene e nel male sututti i cittadini

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  9. Quando la gente comincia a convincersi che "schiavo è bello", vuol dire che siamo alla frutta e che ciò che viviamo ma, soprattutto, come viviamo, ce lo meritiamo!

    Ciao Enio e buona serata. Leggo di "esodati" furbetti! Allora, vediamo un po chi sono I FURBETTI!! Intanto, l'età media di un esodato: vanno dai 54 ai 57-58 anni. Quindi, a seconda della categoria, erano comunque ad un passo dalla pensione.

    Perché esodati? Il governo del "tutto va bene", concordò con gli imprenditori questa formula, preferendo la stessa alla cassa integrazione per gente che stava per andare in pensione. Cassa integrazione, ricordo, che paghiamo per la maggior parte noi. L'esodato, invece, viene pagato per la maggior parte dal datore di lavoro.

    E veniamo ai FURBETTI. Ne conosco alcuni, di esodati, dell'Alitalia. Età media 56 anni. Costavano all'Alitalia perché era personale specializzato (piloti, meccanici, tecnici elettronici) e pure anziano, quindi, con una bella busta paga.

    Da un giorno all'altro, Alitalia chiese se preferivano la cassa integrazione e, magari, dopo il dovuto periodo, se non ricollocati, il licenziamento oppure.... esodare! Dove lo "ricollochi" un pilota di aerei intercontinentali, che guadagna sugli 8000 euro al mese e che ha 56 anni? A FARE IL SALUMIERE A COTTIMO????

    Mi piacerebbe chiedere a coloro che parlano di "furbetti", loro, a pochi anni dalla pesione, che avrebbero fatto????

    Altra precisazione: l'esodato non prende il 70% dell'ultima busta paga... ma tra il 40 e il 60%. Si tratta, poi, del solo stipendio perché gli emolumenti accessori come straordinari o indennità che a volte si aggirano sui 300-500 euro, non ci sono più!!

    Evito di ricordare quale sia il loro problema, oggi e grazie a nostra signora la ministra che piange, perché lo hai descritto tu, egregiamente.

    Vediamo, invece, chi sono i FURBETTI. Torno ad Alitalia: con i soldi risparmiati dall'aver esodato qualche migliaio di persone, cosa ha fatto?

    Ha assunto una quantità industriale di personale giovane e.... precario! RIPETO, ha assunto giovani come tecnici, elettronici e ANCHE PILOTI ma.... a contratto! Il che significa, per chi vola, giovani che hanno come "stimolo" a far bene il loro lavoro, ossia pilotare un aereo con centinaia di persone sopra, per 1200 - 1500 euro al mese, invece dei 6000 che guadagnava il pilota anziano. Così anche i meccanici e pure gli elettronici. Provate, semmai entrate in un aereoporto, a chiedere al personale della "sicurezza"... quanto guadagnano! Scommetto che diranno cifre non superiori a 800 euro al mese. Quanto può essere "affidabile" un individuo che deve occuparsi della nostra "sicurezza" quando i risultati economici sono questi? E infatti, i furti in aereoporto sono aumentati esponenzialmente.

    Ora, sappiamo tutti che il famoso "incentivo" economico è quello che stimola le persone a far bene il proprio lavoro. Cosa potrà mai incentivare un pilota che vola per una miseria, il doppio delle ore che volava l'esodato???

    Però, ora si grida ai "furbetti"... domani, alla prima tragedia che accadrà perché il personale di volo è stanco oppure poco professionale... si griderà allo scandalo "sfruttamento"!!

    Ittttaaliani.... sempre svegli!!!!

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  10. Cumpà, fai pace con il cervello! Mi spieghi che cazzo c'entrano i dipendenti, ora ex, dell'Alitalia con una gestione fallimentare da parte della dirigenza della stessa e con il fatto che lo Stato, rappresentato all'epoca dal tuo beneamato Caiano, l'ha svenduta accollando a noi i debiti?

    No guarda, non me lo dire! Ho il terrore di sentirti fare il solito elenco di accuse ai sindacati, ai pensionati Alitalia, ai pensionati in genere, ai dipendenti pubblici, ai partiti di sinistra, ai comunisti, a sti cazzo di malati che pretendono le cure gratuite, al fatto che Garibaldi poteva lasciar pedere di unificare il sud, a noi terroni parassiti, alla monnezza napoletana, ai forestali siciliani... che, per te, sono sicuramente tutti responsabili del fallimento Alitalia!!

    Stai convinto con le tue idee... così noi ci guadagnamo in salute!

    Stammi bene, Cumpà!

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  11. In Italia vi sono due categorie di lavoratori: quelli che sanno essere produttivi e fanno crescere la nostra economia. E quelli che fanno finta di lavorare, pretendendo siano gli altri a farlo, nonostante loro si impegnino a metterli in croce!
    In primis: i politici con tutta la loro burocrazia

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  12. Aumentando il monte ore "lavorabili", oggi un'azienda aumenterebbe automaticamente la cassa integrazione.
    Monti pensa forse ai dipendenti pubblici, per i quali le ore lavorate "fanno" PIL automaticamente, indipendentemente dalla produttività, che notoriamente nel pubblico impiego è una pura variabile contabile.
    Ma lui ha studiato, io no.

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  13. Sapiens, ut loquatur, multo prius consideret

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