20 settembre 2012

La strana fine di un poeta



Si è parlato a lungo sulla strana fine del poeta “G. D’Annunzio “ . All’epoca, alcuni giornalisti, ritennero che il vate si fosse suicidato; altri che fosse morto a causa di una accidentale caduta da un balcone della villa; altri asserirono che il poeta, negli ultimi tempi, soffriva di crisi depressive, facendo risalire la sua fine poiché il Poeta aveva espresso il desiderio di darsi la morte come fece lo zio Demetrio. Per diversi anni ci furono tesi contrapposte tra coloro che affermavano il D’Annunzio suicida, altri invece sostenevano che il Poeta aveva una gran voglia di vivere ed aveva un “vitalismo” sessuale straordinario… era sportivo e sapeva trovare i suoi piaceri nella vita, asserendo pertanto che il Vate era morto a causa di una emorragia cerebrale ( come da referto medico del dottor Alberto Cesari). A questo punto si potrebbe avedere dei dubbi su questa morte del Vate, riflettendo su fatti realmente accaduti in quel tempo: 1) Appena dopo la morte del Poeta, fu avvisato il capo dello Stato Mussolini, il quale, immediatamente partì da Roma per concludere, il giorno dopo, nel tempo più rapido possibile, i funerali del Vate (senza far eseguire l’autopsia) ! – 2) E’ pur vero che esisteva un certificato di morte in cui si specificava che il decesso era avvenuto a causa di una emorragia cerebrale; 3) Che la segretezza dell’ eventuale suicidio poteva essere giustificata per…ragione politica! Si sapeva benissimo che il Duce controllava ogni mossa del Vate. Vero è che Mussolini temeva molto D’Annunzio. C’è un episodio del 1937, nella stazione ferroviaria di Verona ,in cui il Duce che rientrava in Italia da un incontro con Hitler, incontrò il Poeta, il quale era ostile ad Hitler e contrario all’alleanza con la Germania ed , in quella occasione, redarguì il Duce con parole pesanti: “ Sei andato a Berlino a scavarti
la fossa con le tue mani!
” . In seguito il Poeta compose una “Pasquinata” contro il Dittatore Nazista, mettendolo in ridicolo per i suoi modi grossolani, ascrivendolo alla “ specie della Pennellessa” per mestiere d’imbianchino esercitato prima dell’ascesa politica … e lo chiama ancora “ Attila della pennellessa”, o “Tiranno Alemanno” 4) Dopo queste esternazioni avvenne un fatto strano: al Vate gli fu proposto ( quasi con intimidazione) di assumere una bella ragazza altoatesina, tale EMY HEUFLER circa ventenne alta e bionda con l’incarico di addetta alla persona del Poeta ( spia tedesca?) -5) Certo è che in quella fatidica sera del 1° Marzo 1938 … (queste sono le parole della vecchia cameriera Aèlis Mazoyer) … “ verso le otto preparammo la cena. Gabriele si trovava nella Zambracca seduto sul tavolo di lavoro. Dalla porta semiaperta lo udimmo parlare a Emy, la cameriera, venne a dirci che il Comandante si sentiva stanco e che non ci avrebbe raggiunto. Qualche minuto più tardi la porta si aprì ed un inserviente si lanciò verso di me gridando “svelta, svelta il Comandante sta molto male” . Erano esattamente le otto e cinque. D’Annunzio era stato fulminato da una commozione cerebrale ( dicitur) !!!!!!!- 6) Nel luogo preciso, dove il Poeta ebbe il lieve malore, fu trovato ,ai piedi della sedia ,un flacone di vetro frantumato su cui era scritto VELENO!! -7) La Heufler avrebbe somministrato al Vate il veleno invece della medicina. Si è saputo in seguito che la stessa, dopo la morte del Poeta, passò alle dipendenze del potente ministro Nazista Joachin von Ribbentrop !!!! Giustizia era stata fatta? Hitler soddisfatto!, Mussolini … anche! ……..!

2 commenti:

  1. eh davvero difficile dirlo ma tutto è possibile.

    RispondiElimina
  2. @Ernest

    un pò di fastidio il Vate lo dava a Mussolini e pare che il saltello con le mani sui fianchi(l'asso di coppe peer intenderci delle carte napoletane)l'avesse preso da lui. Gli piacevano le femmine, lui era malato di Priapismo, e può darsi che sia stato eliminato a causa del suo incessante bisogno di gnocca, un pò come capitava al nostro beneamato ex presidente del consiglio....

    RispondiElimina