05 maggio 2011

Chieti - Un killer che colpisce lentamente.


Negli anni Sessanta e Settanta l'amianto era ampiamente utilizzato, anche in edilizia. Flessibile, poco costoso, grande resistenza termica, ma anche resistente agli agenti chimici, all'abrasione e all'usura. Sembrava un prodotto miracoloso e invece l'amianto portava nelle sue fibre il pericolo di una condanna a morte per chi le respirava. Già nel 1934 era stato descritto un particolare carcinoma primitivo della pleura che fu denominato mesotelioma. Solo molti anni dopo, però, ci si rese conto dei gravi pericoli per la salute pubblica causati da un utilizzo massiccio dell'amianto. In Italia occorre arrivare al marzo del 1992 per una definitiva messa la bando della fibra assassina. Nel nostro Paese, uno dei più colpiti al mondo, si registrano almeno 1.200 casi di mesotelioma all'anno (malattia che ha una latenza tra i 15 e i 45 anni), che salgono a circa 3000 casi/anno se consideriamo anche i decessi per malattie ad esso correlate. Si chiama "Eternit free" la campagna di AzzeroCo2 e Legambiente per l’eliminazione dell’amianto. L’Abruzzo è la terza regione d’Italia ad aderire all’iniziativa attraverso un protocollo d’intesa sottoscritto dall’assessore regionale all’ambiente, Mauro Di Dalmazio, dal direttore dell’Anci regionali, da Legambiente e da Azzero Co2. L’obiettivo è quello di promuovere la sostituzione dei tetti contenenti amianto, il killer silenzioso. La sostituzione dei tetti in eternit interesserà tutte le aziende del territorio. Le vecchie lastre in cemento-amianto cederanno il posto a nuovi pannelli fotovoltaici. In questo modo si raggiungono due obiettivi: il risanamento ambientale dalle fibre che potrebbero essere disperse nell’aria e la riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera, grazie all’energia pulita dei pannelli che trasformano la luce del sole in elettricità.

nonno enio

7 commenti:

  1. è dell'altra settimana una sentenza che condanna l'INPS ad aumentare la pensione a lavoratori che hanno contratto la malattia a causa del lungo periodo, passato in fabbrica a contatto con l'amianto.

    "...Trenta lavoratori esposti per periodi prolungati ad amianto hanno ottenuto benefici pensionistici per un valore compIessivo di 330 mila euro".

    È questo il frutto di una lunga battaglia legale, la prima del suo genere in Trentino, condotta dai legali della Fim Cisl per conto dei dipendenti dell'Acciaieria Valsugana e della ex Samatec l'ultimo atto di questo contenzioso si è concluso davanti alla Corte d'appello di Trento che ha respinto l'appello presentato dall'lnps contro la sentenza di primo grado del giudice Giorgio Flaim.

    L'ente previdenziale non ha proposto appello in Cassazione e dunque il caso può dirsi chiuso, con soddisfazione da parte del sindacato e dei lavoratori che dunque possono godere dei benefici previsti dalla legge 257 del 1992.

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  2. Una buona notizia finalmente. Ci sono siti ancora inquinati un pò ovunque e la salute dei lavoratori soprattutto negli anni scorsi non è stata molto tutelata.

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  3. A parte il fatto di sapere le difficoltà che stanno attraversando chi ha fiducia e speranza nel fotovoltaico,come me ad esempio, vedi la probabile scomparsa degli incentivi, pensa che nel 1950 io ho fatto il militare a Casale Monferrato la "patria" dell'amianto.

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  4. Anche dove viviamo attualmente c'è amianto, adesso, dopo 40 anni, forse si avrà una bonifica...

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  5. @il monticiano

    speriamo che con gli incentivi per il fotovoltaico e la possibilità di stoccare queste coperture in luoghi specifici, senza vederne cumuli in discariche improvvisate dove la pericolosità per l'ambiente resta immutata. E' come buttare materiale radiottivo nei fossi...

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  6. @riri
    ho c'è la bonifica o si avranno guai per le persone che ne vengono a contato e siccome ci sono tante malattie oggi, se se ne può evitare qualcuna!

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  7. @Kylie

    la salute dei lavoratori è stata poco tutelata negli anni passati e lo è ancor oggi. Non sò se conosci la storia della SLOI di TN, gli operai che vi lavoravano sono tutti morti e adesso il comune non riesce neanche a bonificare l'area tante sono le sostanze sotterrate all'interno dell'ex stabilimento che oggigiorno è occupato da decine e decine di extracomunitari e senzatetto tale da farne una discarica a cielo aperto... Erano stati murati gli ingressi ma sono stati abbattuti a picconate per farne dei varchi d'ingresso...

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