02 maggio 2011

Chieti - 1955, quando andavamo in colonia

Francavilla Marina... era questa la cittadina in cui si andava, in corriera, quelle azzurre della "Majella", al mare a respirare l'aria ricca di iodio che faceva tanto bene. Si andava in colonia intruppati e, molti, gonfi di nostalgia. La disciplina era ferrea, il bagno in mare lo si faceva per dieci minuti dopo un interminabile periodo di adattamento al clima. Le preghiere erano tante, mattina e sera. Tante erano anche le passeggiate, qualche gelato. Basta. I genitori a casa erano contenti di saperti al mare e ti attendevano bell'abbronzato. I figli degli "straricchi",invece ci andavano invece in in Millecento Fiat,quella col cambio al volante, con i genitori in una pensione magari a Jesolo. Alcuni ragazzi avrebbero preferito andare in colonia con gli amici "poveri" per poter giocare con loro sulla spiaggia. Ad organizzare le colonie erano anche e soprattutto i circoli ricreativi degli enti pubblici o delle grandi industrie o il comune tramite l'associazione ECA. Quando si partiva si piangeva, allorchè l'autobus girava la curva di Villa Obletter e si nascondeva alla vista il campanile di San Gustino, mentre si gioiva, sbottando in grida di giubilo, quando al ritorno lo si rivedeva in cima al "colle", nel punto più alto della città.

nonno enio

5 commenti:

  1. E pensare che i nostri genitori -eravamo quattro fratelli tutti maschi - non ci vollero mai mandare nelle colonie.

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  2. Anche da noi ci sono le colonie estive, resistono e i bambini le affrontano con grande entusiasmo.

    Un bacione

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  3. @lorenzo

    io sono stato in colonia per 4 anni di seguito, i miei andavano al mare solo in quell'occasione, una volta, per venirmi a trovare ...eravano talmente poveri che mio padre era costretto a fare 2 lavori : il muratore e il contadino. La guerra ci aveva lasciato in braghe di tela e il "signore" che ci aveva concesso il terreno a mezzadria era il PADRONE.

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  4. @kylie

    mia figlia è andata nelle colonie organizzate annualmente dall'azienda dove lavoravo fino all'età di 13 anni ed era contentissima. Conserva ancora amicizie allacciate allora. Andavano al mare a Finale e in montagna a Rotimagna, vicino San Pellegrino. Adesso la mia azienda continua con questa "sana" abitudine che serviva e serve sopratutto a far abituare i ragazzi a stare fuori di casa senza l'assillo o la vicinanza dei genitori. Si tenta in questo modo di responsabilizzarli, solo che allora il soggiorno non costava niente (1955) oggi ci vogliono circa 500 euro... una spesa ancora convenient!

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  5. @lorenzo

    io avevo sempre un pò di paura a distaccarmi dai miei genitori da piccoletto e poi per una mesata e vedrli solo una volta dopo 15 giorni... terribile, però serviva allora a far si che i ragazzi non stessero sempre attaccati alla gonna della mamma e in più si stava al mare a riempirsi di iodio. Mi ricordo che ti pesavano quando arrivavi, come i maialini, e ti ripesavano il giorno prima della ripartenza e così scrivevano sulle "carte d'accompagnamento" di quanto tu fossi ingrassato...

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