Ve lo ricordate, quando col megafono ordinava ai dipendenti in sciopero di rientrare e di mettersi a lavorare ? Vi ricordate quando si prese del buffone ? Beh! questo signore è ancora in giro e la sua clinica è stata dichiarata fallita, i suoi dipendenti sono senza stipendio da tanti mesi ormai e lui cosa fa oggi, cerca di imboscare i beni di famiglia, quei beni acquistati risparmiando forse sui soldi degli stipendi! Veri e propri tesori nascosti in questi giorni stanno tornando rapidamente alla luce, e quelli di cui da gran tempo si favoleggiava senza riscontri. E’ il caso della villa-bunker in costruzione, poi fatta improvvisamente demolire nell’area della clinica Villa Pini, in contrada San Salvatore di Chieti. La dimora che avrebbe dovuto diventare la nuova residenza-fortezza della famiglia Angelini fatta letteralmente sparire dalla vista, un rustico in cemento armato su due piani, con relativo sotterraneo, anche questo eliminato in circostanze da chiarire. Si è trattato di un episodio su cui non è stata fatta ancora chiarezza e che, nei prossimi giorni, richiederà nuove ispezioni, questa volta di natura urbanistica, da parte del Comune di Chieti. Anche perché sembra che la demolizione sia avvenuta senza la necessaria autorizzazione municipale. Bunker e accaparramento sfrenato di beni di lusso. E’ l’altra faccia della luna, quella opulenta e dissipatrice di ricchezze, che fa da contraltare alla disperazione di migliaia di famiglie abruzzesi che oggi pagano le conseguenze del dissesto del gruppo sanitario teatino. Lavoratori e lavoratrici arrivati al 339º giorno senza stipendio, che ancora oggi non vedono all’orizzonte la possibilità di una ripresa dopo la mancata risposta della Regione alla riapertura dei crediti destinati alle attività di cura e assistenza dei malati. Famiglie in lotta per la sopravvivenza, che stanno perdendo case e affetti dopo oltre dieci mesi di mortificazioni. Quando finiranno di operare in Italia questi lestofanti che campano solo sul lavoro e sulla pelle altrui ?
05 marzo 2010
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"E’ un anno che siamo in mezzo alla strada e chiediamo soluzioni. C’è gente sul lastrico". La rabbia e la disperazione di 250 operatori sanitari di Villa Pini e dei centri San Stefar approdano all’Emiciclo per la doppia riunione del consiglio regionale conclusa in nulla di fatto. Salta il numero legale, tutti a casa. Giornata di protesta al gelo per i lavoratori al 344º giorno senza stipendio... E' una vergogna ?
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