12 febbraio 2014

Chieti - Quando i Referendum contano


 Sconfessando il governo e per una manciata di voti, gli Svizzeri hanno approvato per referendum l'iniziativa «Contro l'immigrazione di massa». Così facendo, hanno di fatto bocciato l'Accordo di libera circolazione delle persone firmato con l'Unione europea, anche se il Paese non ne fa parte, imponendo di frenare l'immigrazione e definendo tetti massimi e contingenti annuali per tutti gli stranieri: cittadini dell'Unione europea, frontalieri e richiedenti asilo inclusi. Al termine di un testa a testa fino all'ultimo voto, l'iniziativa promossa dal partito di destra e antieuropeista dell'Unione democratica di centro (Udc/Svp) è stata approvata dal 50,3% dei votanti, poco meno di 3 milioni, con uno scarto di meno 20mila schede. Ma tanto basta. Prendendo atto del risultato del referendum, il governo non ha avuto scelta e ha annunciato che intende avviare discussioni con l'Unione europea per rinegoziare l'accordo, mentre Bruxelles ha immediatamente espresso «rammarico» per l'esito del voto. In Svizzera hanno un'immigrazione prevalentemente europea e ad alta professionalità, e comunque vogliono limitarla... E in Italia, invece, dobbiamo accogliere ogni giorno centinaia di immigrati clandestini extracomunitari senza nè arte nè parte? Noi possiamo permettercelo ? Mi permetto anche di fare notare che con questo referendum, vanno male anche i nostri italiani che da sempre vanno in Svizzera per lavoro. Chissà adesso cosa dirà, l'intellighenzia leghista, quando si accorgerà che c'è sempre qualcuno che sta più a nord di loro?

nonnoenio
 

8 commenti:

  1. A prescindere dal tema, perchè i referendum in Svizzera contano (nel senso che poi il Governo applica le decisioni scaturite dalla volontà popolare) mentre in Italia i referendum non contano un cazzo (nel senso che poi il Governo comunque fa quello che vuole)?

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    1. quì la "democrazia" è una cosa seria e gli svizzerotti ci credono... perchè viene rispettato il risultato anche se per pochi voti.... la percentuale più alta (68%) l'ha raccolta nel cantone "italiano" del Ticino... questo dovrebbe far riflettere. A prescindere dal risultato, che si può giudicare diversamente, è una conferma della vitalità dei referendum (senza quorum...)della democrazia svizzera

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  2. Anche la mostra classe politica ha sempre rispettato l'esito dei referendum. Vedi esempio il finanziamento ai partiti. Però gli italiani continuano a votarli.

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  3. Dalle urne è uscito però un paese spaccato in due, con i cantoni romandi francofoni più filoeuropei e le grandi città nel campo dei perdenti, mentre i cantoni di lingua tedesca e il Ticino - a grandissima maggioranza - hanno votato a favore dell'iniziativa.

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    1. Eccellente illustrazione dei fatti... mi permetto di correggere una sola cosa: Il paese non è risultato spaccato in due perchè, in una "denocrazia" perfetta, chi ha perso, accetta il voto della maggioranza e si adegua e questa dovrebbe essere la regola che vale per tutti.

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  4. i tajani hanno i loro degni capi che liberamente si scelgono andando a votare ogni volta che viene richiesto.
    Solo il capo dei capi viene scelto solo dai capi

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  5. Gli svizzeri accettano solo capitali non accompagnati

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  6. Vorrei fare notare una cosa che è molto più perversa,

    provo a spiegarle perchè è personale da dire, le aziende ti assumono in un paese, ti fanno lavorare in un altro, ti fanno prendere domicilio in un altro per pagarti e magari abiti in un altro paese, se devi fare causa all'azienda che ti ha assunto dove vai? che si deve fare per lavorare!!

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