18 novembre 2013

Chieti - Letta, tante belle parole e pochi fatti


 L'appetito vien mangiando, recita un vecchio adagio. Pare faccia al caso nostro. Come interpretare diversamente il dibattito in corso, tra manovre economiche annunciate, proposte, ritirate e poi ancora rilanciate, per essere nuovamente ridiscusse e ripresentate? Talvolta mi sorge il dubbio, credo non infondato, che contrariamente a quanto si afferma, dietro il gran trambusto di parole si nasconda un vuoto di pensiero, di visione. Difficile sottrarsi alla sensazione che ci sia chi ci marcia, speculando cinicamente su questioni che richiederebbero ben altra levatura di pensiero e di proposta, se non altro per rispetto verso quanti la crisi la stanno già pagando e per coloro che la pagheranno cara anche nel prossimo futuro. Il cittadino comune non può che rimanere disorientato, sconcertato, di fronte a tanto bailamme. Si ciancia di miliardi da recuperare quasi fossero bruscolini; di debito pubblico da ripianare, come di cosa piovuta improvvisamente dall'alto. E a chi ha fatto lealmente, sempre e soltanto il proprio dovere, non si fornisce alcuna spiegazione, che chiarisca il perché dell'attule situazione. Da giorni ormai siamo bombardati da un unico messaggio: la crisi c'è, è profonda, bisogna stre entro il 3% altrimenti rischiamo il baratro, dobbiamo agire rapidamente e con interventi strutturali in grado di traghettarci... verso dove? A questa domanda pare non esserci risposta. O per lo meno io non riesco a coglerla. I vari, provvedimenti che la mattina sono presentati dal nostro ministro dell'economia, il pomeriggio vengono modificati perchè la UE ce li boccia, per poi essere nuovamente cambiati la sera. Mi pare siano tutti dello stesso segno: fare cassa in modo rapido e sostanzioso. Quasi che l'unico problema risieda nella necessità di dare risposte convincenti ai mercati, alle istituzioni internazionali, ma senza alcun riferimento alla vita concreta delle persone: ai bisogni, alle necessità della gente. Quello che più mi fa arrabbiare, sono i sermoni di quanti, da pulpiti edificati sul tornaconto personale, pontificano di bene comune. Sappiamo bene quanto questo argomento non goda per niente di una definizione condivisa. E allora come uscirne? Forse iniziando con l'ammettere, con onestà e apertamente, che gli interessi in gioco sono davvero tanti, e che ogni parte cerca di tirare acqua al proprio mulino. Sarebbe già un passo avanti notevole. Contribuirebbe, forse, ad aiutare i più sprovveduti ad aprire un po' più gli occhi, a farsi un'idea più realistica dei giochi di potere in atto, rendendosi più autonomi nel giudizio, anche rispetto alle forze politiche alle quali eventualmente si è dato il proprio consenso, magari rinunciando a restar svegli e critici qel tanto da permettere di rimanere cittadini sovrani, anziché semplici sudditi. Verso la politica in generale, a quanto affermano i vari sondaggi d'opinione, i cittadini italiani nutrono sempre meno fiducia; immagino non sempre a torto.

nonnoenio
 

2 commenti:

  1. il problema è che con sta catzo de aviaria che è aritornata a noi caporioni ce ttocca da parlà sempre cu la mano davanti la bocca ed è chiaro che poi i pensieri vengono fraintesi, i fischi diventano fiaschi, qui ce vorebbe 'na grande manovra e schettino sta ancora a piede libbero, se po' fà, se po' fà

    RispondiElimina
  2. Non si paghera' l'IMU a dicembre bene e il prossimo anno da dove si prenderanno i soldi ? Avete fatto suicidare 479 impresari e continueranno perche' il 2014 non e' come voi dite... voi ingrandite sempre la balle per rissicurare i cittadini ma la realta' e' un'altra. Caro Letta vuoi parlare di conti in ordine... bene su 20 regioni 4 sono vicino all'ordine e sedici in nero perenne, poi se ci aggiungi che di queste sedici regioni si ha una media di 40 consiglieri indagati che hanno rubato per comprare penne d'oro, libri ricamati da collezione, pagamenti di matreimoni, allora ci accorgiamo che i nostri conti non sono a posto come dici tu... l prossimo anno il debito tocchera il 134%... Berlusconi lo aveva lasciato al 118% come vedete la colpa non era solo sua. Non ti renti conto che ti sei venduto ad Alfano pur di restare incollato alla poltrona... certo di fronte al mondo sei il Premier itlaliano ma sarai sempre uno che non conta un ....accidente
    Potete fare quello che volete, riforme a destra e sinistra ma vi considerannno smpre di serie B anzi state scendendo alla serie C ve nerendete conto si o no?

    RispondiElimina