31 ottobre 2013

Chieti - Caro nipotino ti scrivo


Caro nipotino mio dolcissimo. Sei ancora piccolo, ma ho deciso di scrivervi questa lettera perché quando sarai più grande potrai capire le ragioni per cui l’Italia si trova nelle condizioni che stai vivendo. Siamo nel terzo millennio, il mondo è attraversato da guerre e cambiamenti epocali. Tutto quello per cui hanno vissuto i tuoi nonni, mio padre e mia madre, sta andando in frantumi, siamo nel pieno del declino dell’Occidente. Oggi sta accadendo qualcosa che è destinato a cambiare il tuo futuro. Voglio raccontartelo. L’Italia è in costante pericolo, abbiamo un debito pubblico enorme che già pesa sulle tue esili spalle, abbiamo bisogno di riforme che mettano le nuove generazioni - te e tutti quelli come te - al riparo dalla bancarotta e in grado di essere migliori di noi. Per farlo servirebbe una classe dirigente forte, coraggiosa, giusta. Purtroppo questa oggi non lo è. Il Parlamento, espressione di quella conquista che è la democrazia, è diviso, frantumato, sordo e cieco. Le opposte fazioni si sono spartite il tuo futuro e hanno deciso che la soluzione del problema passa attraverso una politica economica e sociale dove lo Stato decide tutto, controlla tutto e tassa tutto. Le rivolte che fecero nascere le democrazie, furono contro l'oppressione fiscale. Le monarchie crollarono, le colonie inglesi d’America si ribellarono alle gabelle del re. Ottenendo la libertà. Secoli dopo, nel 2013, è stato deciso che il conto del debito italiano lo deve pagare un gruppo di cittadini onesti che dichiara sempre i propri redditi e versa già le tasse. Un grande italiano del Novecento, Prezzolini, direbbe che siamo i fessi che pagano per i furbi. Ora ci hanno chiesto altri sacrifici e noi  pagheremo ancora di più. Siamo patrioti, lavoriamo sodo, siamo creativi, amiamo l’intelligenza, vogliamo lasciare una testimonianza del nostro passaggio sulla terra. Molti, come tuo nonno , vengono dal nulla, hanno studiato, sofferto, accettato il rischio, viaggiato, cambiato tanti posti di lavoro, messo a frutto il talento. Lo Stato ha deciso che tutto questo non va esaltato, ma punito, tassato e chiuso in un recinto di mediocrità. Cari bambini, volevo dirvelo, non è questa l’Italia che ho sognato.

nonnoenio

3 commenti:

  1. in democrazia solo i bobboli sono artefici del proprio destino.Magari da grande si fonderà il suo partito e si circonderà solo di gente onesta

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  2. condivido pienamente a caratteri pubitali perchè ci siamo fatti un culo, scusa il termine, grosso cosi

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  3. Una bella lettera, perfetta per descrivere la tragicità di questo momento.

    Baci e buon fine settimana!

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