01 agosto 2013

Chieti - Infermieri, merce pregiata.



Quando emigrare all’estero significa sistemarsi per la vita. Se in Italia la paralisi del mercato del lavoro sembra non avere di fronte a sé ancora via d’uscita, dalla Germania arrivano ottime possibilità d’impiego soprattutto per i neo-dottori dell’area medico-sanitaria. Se ai tempi del fascismo accordi diretti tra i due dittatori favorirono l’esportazione di operai per sostenere la macchina bellica tedesca, oggi ci sono società specializzate che si preoccupano di fare da tramite tra i futuri datori di lavoro tedeschi e i giovani candidati italiani.Secondo l’ultimo rapporto Excelsior-Unioncamere l’infermiere occupa il primo posto nella classifica delle 30 professioni di sbocco per i laureati d’Italia. E nonostante la crisi, l’area medico-sanitaria è stata quella che ha riscontrato una maggiore crescita dell’offerta netta di neo-laureati (+3,2%). Insomma il lavoro sembrerebbe non mancare. Tuttavia risulta difficoltoso trovare una collocazione stabile nel panorama professionale. Se da noi quindi i giovani infermieri vivono i primi anni di lavoro nel precariato, in Germania sono una merce così pregiata da spingere le aziende che operano nel settore sanità a reclutare infermieri in Italia, pagando loro anche i corsi di lingua che preludono all’inserimento nel mondo del lavoro. Da noi tagliano i posti di lavoro, in Germania li creano e sopratutto assumono...

nonnoenio

9 commenti:

  1. Per i tedeschi è economicamente vantaggioso fare shopping di infermiere ecc, in uno Stato che ha speso una barca di soldi per portarli alla laurea!
    In altre Regioni, dell'Africa ed anche della Cina, lo Stato aiuta con il denaro ad espatriare! Persone di cui non sa che farsene, e che poi gli altri saranno costretti a mantenere!

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  2. Essere Infermieri in Germania significa: nessuna autonomia professionale, retribuzione quasi a livello di soglia di povertà, riconoscimento sociale pari a 0, mansione rimasta ancorata alla nostra vecchia scuola di formazione. Risultato? Quei pochi infermieri tedeschi emigrano all'estero mentre noi laureati italiani facciamo da tappa buchi in Germania. L'Itale spende fior fior di quattrini per formare infermieri preparati e competenti per poi lasciarseli andare via...complimenti!

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  3. il problema,
    non lo spiegano i media perchè è meglio al contadino nol far sapere,
    sta tutto nella quantità di massa monetaria in circolazione nel paese ed oggi tra gli interessi pagati sui BTp ad investitori esteri, esportazione illegale di moneta, rimesse all'estero di tutti i lavoratori extracomunitari che lavorano qui, filippini, moldavi, rumeni, vucumprà,
    Acquisto di beni non fatti in taja, auto, tv, cellulari, frigo, pommodori cinesi, petrolio, già è tanto se resta quel minimo di denaro per pagare le pensioni e gli stipendi di tutti i caporioni

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  4. Triste dover emigrare per trovare dignitànel lavoro, ma forse è questo il futuro.

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  5. Enio, quando vengo da te, scopro sempre molte cose che le TV francesi non riferiscono occupate come sono a seguire i mondiali di nuoto. Inoltre il governo è in vacanza estiva, come se la crisi si fermasse anche lei durante l'estate. Per quanto riguarda l'emigrazione ho l'impressione che si torni a qualche decennio indietro, anche se, a quel tempo, si trattava di manovalanza ed oggi, invece, di personale specializzato. Questo dimostra anche che si dovrebbe approfondire nelle scuole l'insegnamento delle lingue. Il mercato del lavoro è ormai mondiale. Ciao.

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    1. i tedeschi, sono furbi credimi, potendo contare sulla collaborazione di un partner importante come l’Istituto di formazione professionale IB (Internationaler Bund), e di grandi strutture ospedaliere, offre ai giovani laureati in scienze infermieristiche dei percorsi di perfezionamento, al termine dei quali è prevista l’assunzione a tempo indeterminato nelle cliniche locali aderenti al progetto. Si tratta perlopiù di corsi di tedesco della durata di 4 o 5 mesi da frequentare presso Stoccarda. Vitto e alloggio sono garantiti e minimo è il contributo integrativo richiesto per tutte le spese, compreso il corso. I due progetti si chiamano FIA, mirato a chi detiene già il titolo accademico, e GAIA, che si rivolge invece a chi deve ancora conseguire il titolo di Infermiere Professionale. Per i tedeschi è vantaggioso “fare spesa” in Italia: i nostri infermieri sono laureati mentre i loro hanno solamente una qualifica professionale. Inoltre gli stipendi che possono essere proposti agli italiani sono altamente competitivi rispetto a quelli dei loro colleghi tedeschi. Il rapporto è 2.500 euro lordi al mese contro 5.000

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  6. Alessandra, la figliola di un moio amico, classe 1990, è appena partita per Stoccarda per un corso di lingua tedesca di quattro mesi che rappresenta il preludio al suo inserimento come infermiera in una casa di riposo. A Novembre, la giovane, si è laureata all’Università Cattolica di Roma e in questi mesi il mercato del lavoro le ha offerto, in Italia, solo impieghi precari sotto forma di assistenza domiciliare saltuaria. Insomma, lo stesso trattamento che riserva a tanti giovani neo-laureati: dopo anni di studio e di impegno, la frustrazione di non riuscire a mettere a frutto quanto appreso. Così a fine Giugno è arrivato il colloquio di lavoro con i tedeschi, che in qualche giorno hanno formulato un’offerta di quelle che non si possono rifiutare: assunzione con stipendio lordo base intorno ai 2.500 euro, corso di formazione intensivo pagato e soprattutto il senso di realizzazione dato dal fatto che qualcuno investe sulla tua professionalità. Così Alessandra ha fatto le valigie ed è partita, con la speranza, forse un giorno, di riuscire a tornare a casa.

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  7. I tedeschi sono bravi in queste cose. Esportano i loro vecchietti ottuagenari ed oltre, in case di riposo polacche. Costa meno e a loro conviene. Esportano una parte improduttiva e costosa, di loro stessi, molto pragmatici. Per fortuna noi siamo italiani. Ciao!

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  8. Il problema è quando devi emigrare pure per curarti!

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