21 settembre 2010

CHIETI - MOSTRA DELLE SCATOLE LUMINOSE


Dal 18 settembre al 31 ottobre nel Centro Storico di Chieti, Corso Marrucino, l’artista Marco Lodola esporrà una sua realizzazione di scatole luminose, proposta dall'’associazione culturale trifoglio con titolo:

LA NOTTE CAMBIA COLORE.
Sette sono le scatole luminose lungo Corso Marrucino e 14 esposte alla “expo room” della camera di commercio. All'’inaugurazione della mostra , sabato 18 settembre alle ore 18 presso il salone conferenze della camera di commercio, hanno partecipato numerose persone e diversi assessori e consiglieri della maggioranza del comune. Assenti il presidente e vice della commissione cultura del comune. Era presente il consigliere Di Crecchio Ezio.Hanno preso la parola il prefetto di Chieti Vincenzo Greco- l’addetta all'’ufficio stampa della associazione trifoglio, Micaela Conti- il sindaco di Chieti Umberto di Primio ed il critico d’arte Luca Beatrice.


Il sindaco ha elogiato la manifestazione e si è impersonato in critico di arte. Il critico d’arte Beatrice ha messo al corrente che è quasi abitudine che lui debba parlare di politica.. Si sono invertiti i ruoli.Sono emersi alcuni dogmi come l’essere ospitali con servizi, pulizia, parcheggi, anche perché questi avvenimenti fanno da volano all'’economia.Il discorso ovviamente è andato a cadere sui soldi, sulla mancanza di risorse, ma meno male che diversi sponsor privati hanno concesso contributi.Alla fine della presentazione c’è stato il taglio del nastro. Marco Lodola è molto conosciuto ed ha una biografia molto decisa. E’ nato a Dorno, PV, il 4 aprile 1955, ed è un artista italiano, attivo in vari settori. All'inizio degli anni '80, fonda, con un gruppo di artisti, il nuovo futurismo.Marco Lodola si distingue per la capacità di mescolare l'arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all'uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose.Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino 2006,alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo 2008. Molti critici hanno scritto di lui, tra cui Luca Beatrice, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva. Per la realizzazione delle sue “ scatole luminose”, Lodola usa : le lastre acriliche PERSPEX . Sono più trasparenti del vetro, leggere, resistenti agli agenti atmosferici e agli urti, facilmente lavorabili. E’ infrangibile: è 15 volte più resistente all'urto di una lastra di vetro e non dà nessuna distorsione ottica. La scatola luminosa di giorno non ha un cuore, ma la sera all'’imbrunire, quando viene accesa è come se il cuore inizia a battere…c’è la vita! All'’interno della scatola luminosa, Lodola intreccia dei tubi di gomma. Dentro ci sono lampade” presepiali” di colore uniforme o miscelate. Sono legati con delle strisce da elettricista. In una intervista, al giornalista ha raccomandato di scrivere che, “ sono un elettricista”.Io ho una visione proletaria dell’arte. Mi sento realizzato solo quando manipolo i materiali e attacco i fili elettrici che, come d’incanto, accendono le mie sculture”. Il terzo elemento naturale di Lodola, insieme a elettricità e plastica, è la musica: passione e fonte d’ispirazione. “La notte cambia colore” ha preso spunto proprio da queste grandi sculture luminose che vivificheranno, elettrificheranno e illumineranno lo spazio cittadino avente per oggetto la pop art e il futurismo». Pop art è il nome di una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese "popular art" ovvero arte popolare. La Pop Art è una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. L'appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l'arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone.La critica alla società dei consumi, degli hamburger, delle auto, dei fumetti si trasforma presto in merce, in oggetto che si pone sul mercato (dell'arte) completamente calato nella logica mercantile. Ciò nonostante gli artisti che hanno fatto parte di questo movimento hanno avuto un ruolo rivoluzionario introducendo nella loro produzione l'uso di strumenti e mezzi non tradizionali della pittura, come il collage, la fotografia, il cinema, il video. L’arte che si può ammirare nella strada, Museo all'’aperto. Strada a contatto con la gente e non più nei musei, bei palazzi dove ci si va non per l’arte. Marco Lodola entra nella città, come artista di strada. Purtroppo non mancano le critiche, fatte da semplici cittadini. Ma quello che mortifica è il non vivere nella città di queste persone! La gente si chiede cosa sono questi “ addobbi”e se resteranno per sempre. Oppure quanto costerà il consumo della luce. Hanno forato il pavimento ed i muri, ma non si sono accorti delle macchie di olio che hanno rovinato il pavimento del corso e della piazza G.B.Vico. La ditta Tema deve sapere che con uno spazzolone di ferro e con la semplice varechina , ma con molto “ olio di gomito”, si può riparare la disattenzione di un operatore ecologico. Le macchie spariranno…! Che dire dell’assenza dell’ istituto d’arte che nella riforma Gelmini, dal 2011, diverranno licei artistici o scuole professionali?
Gli studenti, tutti, dovrebbero essere coinvolti con i loro insegnanti a visitare gli eventi, che parlano di arte!



Luciano Pellegrini

2 commenti:

  1. carissimo luciano io sono contento di quello che questa amministrazione va mano a mano proponendo per la città di Chieti, purtroppo i Teatini quando hanno queste manifestazioni e debbono uscire la sera per "ammirare", come fanno del resto in qualsiasi città del nord (una settimana fa a Jesolo ho fotografato almeno un quarantina di bellissime sculture in bronzo posizionate in ogni piazza che si incontrava nella via Basile, lunga 10 km e come me c'erano decine di turisti estasiati a guardare, fotografare e a leggere le scritte ai piedi delle sculture)si limitano a dire: 'nèn custe niente allore 'nen vale niente... Ma chèvvò su Lodola anze faceteje pahà la luce... cà annù ala fine de lu mese le sode correne!
    Non si informano, criticano senza conoscere... ma llore sò prprie stru.. Per fortuna di questi ce ne sono una minoranza, ma sapessi quanto strillano nei loro capannelli sotto i portici: quello che strilla di più si riunisce davanti all'ex UPIM... wuè, che ora è ? mezzejorne cumpà... mò tenghe fame, je me na rrivai a là case appete!

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  2. Un'occasione d'oro per inaugurare sia i nuovi spazi espositivi dell'associazione delle imprese teatine, sia il corso Marrucino che così torna, dopo i lavori di rimessa a nuovo in tempi record per la città di Chiet, alla cittadinanza, valorizzato dalla mostra di Marco Lodola. E' un buon inizio per riportare la gente di sera a passeggiare per le strade della città con un buon motivo. Adesso ricostruiamo anche i punti di ristoro per i turisti e le cose non potranno che andare sempre meglio. Se ciò non dovesse avverarsi, almeno ci abbiamo (avete) provato... comunque bravi!!!!!!

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