19 aprile 2011

Chieti - La domenica delle Palme


Con la Domenica delle Palme o più propriamente Domenica della Passione del Signore, inizia la solenne annuale celebrazione della Settimana Santa, nella quale vengono ricordati e celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, con i tormenti interiori, le sofferenze fisiche, i processi ingiusti, la salita al Calvario, la crocifissione, morte e sepoltura e infine la sua Risurrezione pertanto nella ricorrente manifestazione di Piana Vincolato e successiva processione tenutasi domenica 17 aprile, si è tentato, come ogni anno, dopo la benedizione delle palme, un'analoga rappresentazione dell'entrata di Gesù a Gerusalemme segiuto da una moltitudine di folla acclamante e al canto di : "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”... Una moltitudine di persone, guidate dal Parroco della chiesa della Madonna degli Angeli si è avviata in processione, cantando e imbracciando palme e rami di ulivo, verso la chiesa dove veniva poi celebrato il rito domenicale della Santa Messa. Questi rami d'olivo della domenica delle Palme vengono spesso conservati in casa e bruciati all'approssimarsi dei temporali estivi. I ramoscelli d'ulivo, dalle nostre parti, si ritengono dei potenti talismani contro fulmini e saette. Rami d'olivo erano, un tempo, dati alle fiamme anche per tenere lontana dai campi la grandine. In taluni paesi si collocavano, incrociati, fuori la porta di casa, contro la grandine e in più venivano suonate le campane. Su molti bronzi, all'epoca della fusione, fu incisa l'invocazione «a fulgore et tempestate, Libera nos Domine» [dalla saetta e dalla tempesta, liberaci Signore]; e pure: «a peste, fame et bello, libera nos Domine» [dalla peste, dalla fame e dalla guerra, liberaci Signore]. I rami di olivo della domenica delle Palme si davano, in alcuni casi, da mangiare agli animali della stalla prima della loro monticazione estiva. Vi si aggiungeva un pizzico di sale, benedetto nel giorno di S. Antonio (17 gennaio), per invocare la protezione contro i fulmini e le malattie del bestiame. Dal pomeriggio della domenica delle Palme al mercoledì successivo, nelle chiese si celebravano le «Quarant'ore». Ogni ora, scandita dal rituale, [«Diremo cinque volte il Paternoster e cinque l'Avemaria, considerando…»] toccava a un gruppo di devoti: alle vedove, alle nubili, agli artigiani, o ai rappresentanti le varie frazioni del comune. Tale pratica, avviata a Milano (1527), consisteva nell'adorazione del SS. Sacramento per quaranta ore consecutive, a memoria del periodo trascorso da Cristo nel sepolcro. Oggi purtroppo queste usanze sono quasi del tutto scomparse e qualcosina, come questa processione verso la chiesa della Madonna degli Angeli, è stata conservata gelosamente nel tempo a ricordarcele, da un prete lungimirante che risponde al nome di Don Amadio.

2 commenti:

  1. grande don Amadio, non ci vuole andare proprio in pensione nonostante la sua età e i suoi acciacchi, un vero parroco, un punto di riferimento per molti.

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  2. Don Amadio è ormai in pensione, ma la domenica lo si vede sempre coadiuvare il nuovo parroco aiutando i fedeli nei canti domenicali in chiesa. E' l'ex parroco che facendo pochissime chiacchiere è riuscito a rimettere in sesto la chiesa della Madonna degli Angeli in poco più di 2 anni.

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