30 settembre 2010

E' morto Tony Curtis


All'età di 85 anni è morto Tony Curtis. Ne ha dato notizia la figlia, Jamie Lee Curtis. Curtis, vero nome Bernard Schwartz, è passato alla storia per il suo ruolo nella commedie di Billy Wilder «A qualcuno piace caldo», con Jack Lemmon e Marilyn Monroe. La Monroe aspettava un figlio da Tony Curtis, ma poi lo perse. Lo rivelò l'attore 84enne in un libro di memorie che uscirà a fine settembre negli Usa, nel quale racconta della sua relazione con la sex symbol, nata mentre giravano il film 'A qualcuno piace caldo' ('Some like it hot') di Billy Wilder tra il 1957 e il 1958. Pellicola che vinse un Oscar per i costumi e tre Golden Globe (uno per la miglior commedia, uno a Marylin Monroe come miglior attrice e l'altro a Jack Lemmon come miglior attore). La storia d'amore 'tira e molla' con Marylin iniziò però molto prima, nel 1950, quando i due - sotto contratto con la Universal - si incontravano in California nella casa di un amico di Curtis a Malibu. Poi, per 8 anni, più niente. Fino al giorno in cui iniziarono a lavorare insieme sul set del film di Wilder e la passione si riaccese. Anche se Tony Curtis era sposato con l'attrice Janet Leigh, che aspettava la loro secondogenita Jamie Lee. E così, in una discussione nel camerino della Monroe nell'ottobre del 1958, alla presenza del marito Arthur Miller, l'attrice confessò che era incinta, stando alle anticipazioni del quotidiano 'New York Daily News'. Lo scrittore non voleva accettare l'idea che sua moglie avesse un figlio da un altro, ma Tony Curtis e Marilyn erano sicuri che il padre non fosse lui. Però a dicembre di quell'anno, una volta finita la lavorazione della pellicola - quando l'attore 84enne aveva temporaneamente messo a posto le cose nel proprio matrimonio con Janet - la Monroe perse il bambino. Cose che non si dimenticano, come scrive lo stesso Curtis nel libro 'The Making of ‘Some Like It Hot’': "Quello che ho vissuto con lei è indimenticabile".


29 settembre 2010

Gospel Sound Machine


Lunedì 27 settembre, alle ore 20 in Piazza San Giustino, si è svolto il Concerto del: Gospel Sound Machine, in occasione della Festa Provinciale delle Guardie Giurate, organizzata dalla UIL-TUCS. L’associazione musicale Gospel Sound Machine nasce a Chieti nel mese di marzo 2005 da una idea del direttore artistico Paolo Zenni, ed ha un obiettivo primario: lo studio e la diffusione della musica Gospel tradizionale e contemporanea. E’ una associazione onlus ed il ricavato dei concerti serve per coprire le spese vive. La presidente è Enrica di Paolo. Il responsabile organizzazione dei concerti, Lorenzo Cerritelli. Il gruppo si avvale di una band di sei elementi e di solisti di calibro come, Elio Tacconelli, Mario D'Intino, Antonio di Medio. Questi volontari, anche se operano da pochi anni, si sono fatti conoscere facendo numerosi concerti. In questi anni hanno avuto molti inviti e una prestigiosa presenza come Ospiti di: Rai International, nel Programma "Cristianità". Cristianità è un programma di cultura religiosa che propone e commenta il messaggio che il Papa pronuncia all’Angelus ai fedeli radunati in piazza San Pietro. Autore e conduttore del programma è suor Myriam Castelli che, insieme a vari ospiti in studio, scelti tra alti prelati, professionisti e artisti commenta, in diretta dagli studi Rai di Saxa Rubra, le



parole del Pontefice. Il Gospel Sound Machine ha realizzato anche brani ed arrangiamenti, sia musicali che coreografici. Il loro repertorio sconfina nel “contemporary Gospel”, in cui la musica è contaminata da generi musicali moderni, (blues, jazz, rock, pop, funk).Tutto questo, mantenendo inalterato il messaggio di fondo che il gruppo vuole trasmettere: il significato puro del Gospel, ovvero il Vangelo di Dio. Il termine musica Gospel può riferirsi sia strettamente alla musica religiosa che emerse nelle chiese afro-americane negli anni trenta, sia alla musica religiosa composta e suonata da artisti, di qualunque etnia, del sud degli States. La separazione tra i due stili, infatti, non fu mai assoluta: entrambi nascono dalla tradizione degli inni metodisti. Tuttavia, anche se alcuni brani di una scuola sono mutuati dall'altra, la netta divisione tra America nera e America bianca e tra chiesa nera e chiesa bianca, tenne le due correnti divise. Anche se queste divisioni si sono leggermente allentate nei precedenti 50 anni, le due tradizioni restano tutt'ora distinte. Lo spiritual è una musica afro-americana, usualmente con un testo religioso cristiano. Originariamente monofonica e a cappella, questo genere musicale è antecedente al blues. I termini Negro spiritual, Black spiritual, e afro-american spiritual, sono tra loro sinonimi. Nel XIX secolo il termine “jubilee” era più diffuso,(soprattutto tra gli afroamericani; i bianchi spesso le chiamavano canzoni degli schiavi). Qualche musicologo invece li chiama canti folk degli afroamericani. Gli Spiritual sono le primarie espressioni di credo religioso, iniziate dagli schiavi africani negli Stati Uniti. Certamente una associazione così impostata, fa emergere il nome della città. L’amministrazione comunale dovrebbe farsi carico di offrire almeno una sede centrale, gratuitamente, dove ospitare questo coro.



Luciano Pellegrini

28 settembre 2010

Venga a leggere con noi

Anche a Chieti , domenica 26 settembre, si è svolto la 6ª edizione della Festa dei Lettori, una giornata dedicata ai libri, alla lettura, ma soprattutto ai lettori, i veri protagonisti e "attori" principali. La festa in Italia è promossa dall’associazione nazionale dei Presìdi del Libro. Nella stessa data si è svolta un’ altra iniziativa “Giornate Europee del Patrimonio”. In tutta Europa si potranno ammirare i luoghi di cultura e arte gratis, per tutti i musei statali, le aree archeologiche, ma anche le ville, biblioteche nazionali, luoghi storici, archivi nazionali e teatri.

Il "Presidio del Libro di Chieti" e le Associazioni:
Da Grande Voglio Crescere, Libridine, Proloco Chieti Città Aperta, liberArte, hanno coinvolto i cittadini , cercando per un giorno di spiazzare le abitudini tradizionali, di portare i libri in luoghi inusuali, in modo inusuale.

Lo slogan dell'evento è VIENI A LEGGERE CON NOI.

Si è creato come palcoscenico il corso Marrucino in una ora dove c’è più affluenza di cittadini. Alle ore 18 è iniziata la manifestazione con circa 15 lettori che tutti insieme leggevano un libro. C’era questo “ronzio” di parole, le frasi incomprensibili, ma ciò rendeva l’ambiente particolare. Poi al suono di un gong, tutti zitti. Iniziava la lettura di un libro “Ciocche Resta" dello scrittore teatino Paolo Miscia presente alla manifestazione. Anche i cittadini, liberamente, sono intervenuti con lettura e piccole riflessioni sulla città. Avanzando la sera e con il buio, si sono accese le scatole di Marco Lodola che hanno impresso maggior fascino al “ palcoscenico” della strada cittadina ed alle letture. Alla fine della manifestazione, ore 19.30, con le lampade frontali accese per poter leggere, si sono rotte le fila. Questa manifestazione non ha avuto spese da parte dell’amministrazione, volontari hanno impiegato il loro tempo libero. Forse le scuole dovevano essere coinvolte. I cittadini, che si sono fermati, ma pochi, specialmente gli anziani, forse perché timidi, o per menefreghismo, o poco attenti alla lettura, ma al contrario molto attivi al commento delle squadre di calcio. Meno male che i giovani sono stati più reattivi.



Luciano Pellegrini

23 settembre 2010

Puliamo il mondo, il nostro mondo!


Finalmente si incomincia a vedere qualcosa di nuovo e di positivo a Chieti. Studenti(quelli sani e non quelli che sporcano bivaccando sulle scalette dei Tempietti Romani o che imbrattano i muri in Piazza San Giustino, sotto i portici), insegnanti e genitori(non quelli che si caricano la pattumiera indifferenziata in macchina e la buttano nei cassonetti quì in Via Majella al n°30), saranno i protagonisti di "Puliamo la città", manifestazione che vede in prima linea l'amministrazione comunale sui temi della sensibilizzazione all'ambiente, che si svolgerà dal 24 al 26 settembre(come del resto avviene in tutte le città d'Italia). Con una particolarità: i percorsi si concluderanno, il 26, al Parco Archeologico La Civitella(dove spesso vedo portare a fare i bisogni il proprio cane o vedo sbevazzare sotto le gradinate dell'anfiteatro e buttare in terra le cartacce e le lattine) per promuovere, accanto al rispetto ambientale, la conoscenza del patrimonio culturale. Sono ben quattro gli assessorati coinvolti nell'iniziativa che aderisce alla campagna "Puliamo il mondo": Ecologia (Emilia De Matteo), Pubblica Istruzione (Giuseppe Giampietro), Verde pubblico (Alessandro Bevilacqua che stimo molti8ssimo) e Sanità (Ivo D'Agostino). Il sindaco Umberto Di Primio è naturalmente felicissimo di questa iniziativa perchè è partita proprio dai ragazzi più giovani della nostra città. Questi al primo posto, hanno messo la pulizia della città e dalle loro argomentazioni è scaturito un decalogo, di buon comportamento, redatto da loro, che verrà poi distribuito durante la manifestazione a tutti i cittadini che si spera intervengano numerosissimi. Il 24 e 25 gli studenti ripuliranno un'area del loro istituto di cui avranno cura per tutto l'anno (quì andrebbe fatta un'attenta sorveglianza per riportare sulla "retta via" i voncioni). Domenica 26 si passerà poi a ripulire la Villa Comunale tirando sù tutta l'immondizia che si incontrerà sulle strade. Ad ogni bambino verrà inoltre consegnata una Tessera di Paladino Civico, in modo da educare i grandi elevando multe morali contro chi imbratta, getta carte, mozziconi o parcheggia malamente. La manifestazione si svolgerà alla vigilia del passaggio di consegne per il nuovo appalto rifiuti che verrà assegnato ai primi di ottobre, dove si dovrebbe passare finalmente al porta a porta e si dovrebbe, diversificando al massimo, ridurre la quantità di immomdizie (umido) stoccate ai Casoni. Se il buongiorno si vede dal mattino e la manifestazione riesce (non vedo chi possa farla fallire se non una pioggia torrenziale) si dovrà ripetere cercando altri posti da "bonificare" e credetemi di questi in città ce ne sono tanti!


22 settembre 2010

Barcamp - Riva del Garda - Festa del Blog

Per il terzo anno consecutivo le novità del web e dei blog saranno al centro della tre giorni dedicata a questo mondo da Riva del Garda, con la presenza annunciata, tra gli l'altri, l'Ad di Telecom Franco Bernabè e 'Il Post' di Luca Sofri. Tra il 24 e il 26 settembre sono attesi sul Garda Trentino per il festival dei blog dedicato ai protagonisti del Web 2.0: un momento d'incontro in cui superare le barriere del virtuale e dare volti e voci alle firme dei blog più seguiti. Sabato si parte con ul'incontro organizzato da Telecom Italia tra l'Ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, e la blogosfera, una conversazione sulla Nuova Italia Digitale giunta al suo terzo appuntamento. Il programma prevede anche un dibattito sull'editoria nell'era dell'iPad dal titolo 'Fahrenheit 2011: l'editoria e i media del futuro e un incontro con 'Il Post', la testata giornalistica online diretta da Luca Sofri si racconta a pochi mesi dalla nascita. Il festival nasce come primo raduno italiano interamente dedicato alla passione per Internet e a tutto ciò che le gravita intorno, in particolare i blog, i social network e le community, una sorta di 'gita scolastica' in cui gli internauti possono ritrovarsi per tre giorni di confronto e divertimento. Ad animare l'evento diversi BarCamp autogestiti dai partecipanti e suddivisi per argomento: dal GameCamp che riunisce appassionati di videogame e giochi da tavolo al FoodCamp, dal SocialLifeCamp al 12Camp, uno stage di portamento su tacco 12 per uomini e donne, dal BlogSafari al WriteCamp; inoltre un Twitteraduno, degustazioni geek e lo SwapCamp, una sorta di mercatino all'interno del quale blogger e non blogger possono barattare qualsiasi tipo di oggetto.

21 settembre 2010

CHIETI - MOSTRA DELLE SCATOLE LUMINOSE


Dal 18 settembre al 31 ottobre nel Centro Storico di Chieti, Corso Marrucino, l’artista Marco Lodola esporrà una sua realizzazione di scatole luminose, proposta dall'’associazione culturale trifoglio con titolo:

LA NOTTE CAMBIA COLORE.
Sette sono le scatole luminose lungo Corso Marrucino e 14 esposte alla “expo room” della camera di commercio. All'’inaugurazione della mostra , sabato 18 settembre alle ore 18 presso il salone conferenze della camera di commercio, hanno partecipato numerose persone e diversi assessori e consiglieri della maggioranza del comune. Assenti il presidente e vice della commissione cultura del comune. Era presente il consigliere Di Crecchio Ezio.Hanno preso la parola il prefetto di Chieti Vincenzo Greco- l’addetta all'’ufficio stampa della associazione trifoglio, Micaela Conti- il sindaco di Chieti Umberto di Primio ed il critico d’arte Luca Beatrice.


Il sindaco ha elogiato la manifestazione e si è impersonato in critico di arte. Il critico d’arte Beatrice ha messo al corrente che è quasi abitudine che lui debba parlare di politica.. Si sono invertiti i ruoli.Sono emersi alcuni dogmi come l’essere ospitali con servizi, pulizia, parcheggi, anche perché questi avvenimenti fanno da volano all'’economia.Il discorso ovviamente è andato a cadere sui soldi, sulla mancanza di risorse, ma meno male che diversi sponsor privati hanno concesso contributi.Alla fine della presentazione c’è stato il taglio del nastro. Marco Lodola è molto conosciuto ed ha una biografia molto decisa. E’ nato a Dorno, PV, il 4 aprile 1955, ed è un artista italiano, attivo in vari settori. All'inizio degli anni '80, fonda, con un gruppo di artisti, il nuovo futurismo.Marco Lodola si distingue per la capacità di mescolare l'arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all'uso di materiali plastici che sagoma e che colora con una tecnica personale con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose.Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino 2006,alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo 2008. Molti critici hanno scritto di lui, tra cui Luca Beatrice, Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva. Per la realizzazione delle sue “ scatole luminose”, Lodola usa : le lastre acriliche PERSPEX . Sono più trasparenti del vetro, leggere, resistenti agli agenti atmosferici e agli urti, facilmente lavorabili. E’ infrangibile: è 15 volte più resistente all'urto di una lastra di vetro e non dà nessuna distorsione ottica. La scatola luminosa di giorno non ha un cuore, ma la sera all'’imbrunire, quando viene accesa è come se il cuore inizia a battere…c’è la vita! All'’interno della scatola luminosa, Lodola intreccia dei tubi di gomma. Dentro ci sono lampade” presepiali” di colore uniforme o miscelate. Sono legati con delle strisce da elettricista. In una intervista, al giornalista ha raccomandato di scrivere che, “ sono un elettricista”.Io ho una visione proletaria dell’arte. Mi sento realizzato solo quando manipolo i materiali e attacco i fili elettrici che, come d’incanto, accendono le mie sculture”. Il terzo elemento naturale di Lodola, insieme a elettricità e plastica, è la musica: passione e fonte d’ispirazione. “La notte cambia colore” ha preso spunto proprio da queste grandi sculture luminose che vivificheranno, elettrificheranno e illumineranno lo spazio cittadino avente per oggetto la pop art e il futurismo». Pop art è il nome di una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese "popular art" ovvero arte popolare. La Pop Art è una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. L'appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l'arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone.La critica alla società dei consumi, degli hamburger, delle auto, dei fumetti si trasforma presto in merce, in oggetto che si pone sul mercato (dell'arte) completamente calato nella logica mercantile. Ciò nonostante gli artisti che hanno fatto parte di questo movimento hanno avuto un ruolo rivoluzionario introducendo nella loro produzione l'uso di strumenti e mezzi non tradizionali della pittura, come il collage, la fotografia, il cinema, il video. L’arte che si può ammirare nella strada, Museo all'’aperto. Strada a contatto con la gente e non più nei musei, bei palazzi dove ci si va non per l’arte. Marco Lodola entra nella città, come artista di strada. Purtroppo non mancano le critiche, fatte da semplici cittadini. Ma quello che mortifica è il non vivere nella città di queste persone! La gente si chiede cosa sono questi “ addobbi”e se resteranno per sempre. Oppure quanto costerà il consumo della luce. Hanno forato il pavimento ed i muri, ma non si sono accorti delle macchie di olio che hanno rovinato il pavimento del corso e della piazza G.B.Vico. La ditta Tema deve sapere che con uno spazzolone di ferro e con la semplice varechina , ma con molto “ olio di gomito”, si può riparare la disattenzione di un operatore ecologico. Le macchie spariranno…! Che dire dell’assenza dell’ istituto d’arte che nella riforma Gelmini, dal 2011, diverranno licei artistici o scuole professionali?
Gli studenti, tutti, dovrebbero essere coinvolti con i loro insegnanti a visitare gli eventi, che parlano di arte!



Luciano Pellegrini

20 settembre 2010

Le nostre scuole!

E' di questi giorni una sceneggiata della preside del liceo classico di Chieti, che per forzare la mano alla provincia, manda due classi a fare lezione in Piazza G.B.Vico e poi li mette, il giorno dopo, in un corridoio. Che la sua scuola non fosse a norma come altre centinaia di scuole della regione Abruzzo, lo sapevano tutti e non vi hanno messo riparo per tempo. Alla Gelmini che si è prefissa il compito di riformare la scuola italiana (l'istruzione in Italia) e di portarla a livello europeo in brevissimo tempo, rispondono i PRECARI (gente che dovrebbe avere una cattedra provvisoria e non fissa) che scioperano per rientrare nelle scuole ad insegnare, (sempiterni) spicca la situazione disastrosa delle scuole (intese come edifici) italiane. Crepe, crolli di intonaco in aula e nei corridoi, finestre rotte, bagni sporchi (i bidelli non puliscono più, suonano solo la campanella al cambio dell'ora) e senza carta igienica, palestre malandate, vandalismo e bullismo in aumento(ognuno si sente in dovere di danneggiare un pezzo di scuola e renderla ogni giorno di più simile ad un porcile): il 16% delle scuole non è sicuro e un altro 20% riesce a «strappare a fatica» la sufficienza. Il quadro «allarmante» della sicurezza a scuola emerge dall’VIII rapporto «Sicurezza, qualità e comfort a scuola», presentato ieri a Roma da Cittadinanzattiva, che, tra aprile e maggio, ha svolto sopralluoghi in 82 edifici scolastici di 8 regioni. In materia di sicurezza, osserva Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola per l’associazione, «non è tollerabile strappare la sufficienza. Nessuno salirebbe su un aereo ipertecnologico, ma rattoppato. Eppure per le scuole accade». Il 93% delle aule non ha porte antipanico e le scale di sicurezza risultano assenti nel 29% delle scuole a più piani. Con l’innalzamento del numero di alunni per classe previsto dal ministero, osserva Cittadinanzattiva, preoccupa quello che potrebbe accadere nel caso in cui si dovesse evacuare in fretta. Il 38% delle aule ha finestre non integre, il 20% pavimenti difformi, il 27% prese e interruttori rotti o divelti e un altro 27% cavi volanti. L’intonaco si stacca dalle pareti dei corridoi, dei bagni e delle aule rispettivamente nel 29, 21 e 20% dei casi. Il problema è soprattutto la manutenzione che è carente nel 28% dei casi. E in caso di urgenza, segnalano i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, due volte su tre l’ente proprietario non interviene. Poco più di una scuola su 3 (37%) possiede la certificazione di agibilità statica sebbene il 55% del campione si trovi in zona a rischio sismico. Solo una su 4 è provvista della certificazione igienico-sanitaria e solo il 31% possiede quella di prevenzione incendi. Circa il 63% delle scuole ha l’impianto elettrico a norma, nel 2009 era l’80%. E solo il 51% rispetta le norme antincendio. Migliora invece la prevenzione: il piano di evacuazione è presente in tutte le scuole, quello di valutazione dei rischi nel 96%, le prove di evacuazione sono svolte con regolarità nel 93% degli edifici. Ma nel 35% dei bagni manca la carta igienica, nel 39% è assente il sapone, il 68% è sprovvisto di asciugamani. Bisognerebbe sedersi tutti intorno ad un tavolo (rotondo magari) dove ognuno porti un suo contributo e si incominci veramente a fare qualcosa. Non può esserci rinascita della scuola (insegnamento) se questo fra non molto si dovrà fare all'aperto!

18 settembre 2010

Sevel, la Uil attacca Fiom...


“La Fiom-Cgil non sa, o non vuole, uscire da una catena di errori – dice una nota della Uil Abruzzo – che la hanno portata a non firmare tre dei quattro ultimi rinnovi contrattuali dei metalmeccanici, incluso il contratto in vigore; opporsi all’investimento di Pomigliano, disconoscendo il voto dei lavoratori che hanno approvato il relativo accordo (arrivando a sostenere che si dovrebbe tenere conto della minoranza piuttosto che della maggioranza); cercare di far saltare il progetto Fabbrica Italia, il più importante investimento industriale attualmente proposto nel nostro Paese. Il tentativo di escalation organizzato dalla Fiom-Cgil punta ad esportare tensione in ogni stabilimento Fiat, creando quanti più problemi possibile, ed è approdato anche alla Sevel”. La Uil stigmatizza l’atteggiamento di Fiom, a muso duro contro Fiat, giù con scioperi e proteste. “Mentre nel 2004, - riprende la Uil - subito dopo lo scontro frontale avvenuto a Melfi, tutti i sindacati operanti in Sevel capirono che bisognava evitare di scatenare un conflitto analogo in Val di Sangro, oggi la Fiom-Cgil vorrebbe, se ne avesse la forza, l’ingovernabilità della fabbrica, un obiettivo che se per assurdo avesse successo, potrebbe chiudere la storia positiva, trentennale, di questo fondamentale insediamento produttivo e aprirne una dalle prospettive molto più incerte e pericolose. È davvero paradossale che chi, come la Fiom-Cgil, si oppone a qualsivoglia innovazione contrattuale, scioperi contro l’utilizzo da parte dell’azienda della norma che da decenni regola l’utilizzo degli straordinari, quasi volesse dimostrare che il contratto non dà garanzie e va non solo innovato, ma cambiato tutto, oppure che non vale la pena di investire in un contesto dove le regole non significano nulla. L’interesse strategico dei lavoratori, dei disoccupati, dell’Abruzzo intero, non è che Sevel entri in questo conflitto tutto politico, ma, al contrario, che anche la nostra regione entri in Fabbrica Italia e benefici degli investimenti che faranno del Centro-Sud il cuore della produzione Fiat in Italia, magari ampliando l’indotto Fiat in Abruzzo. Istituzioni, politica, organizzazioni rappresentative del lavoro e dell’impresa, informazione, cultura, opinione pubblica: questa vicenda ci riguarda tutti, adoperiamoci affinché prevalgano gli interessi strategici della collettività e un po’ di buon senso”.

www.tuttiassunti.it
Quotidiano online di economia e lavoro in Abruzzo e Molise

Olio per le vie della città

Non è la prima volta che accade a Chieti che qualche mezzo, durante il suo passaggio spesso di notte o al mattino presto, nelle vie centralissime della città, lasci dell'olio a imbrattare il suolo anche del corso appena restaurato. Successe tempo fa in via Pollione (via degli orefici) e quella mattina lo potei constatare io stesso e comunicare al vigile che sostava nei pressi del "pozzo" che la strada era divenuta scivolosa e si rischiava qualche capitombolo... allora l'olio era una pellicola trasparente che ricopriva per intero la via, questa mattina invece come mi comunica Luciano Pellegrini, documentandomi con un bel numero di foto, l'olio era visibile e la sporcizia che ne derivava dalla sua fuoriuscita riguardave vie e piazze centralissime. Lascio al suo racconto la descrizione del fenomeno.

"... Per il corso Marrucino stanno installando le immagini per la mostra che si realizzerà dal 18 settembre al 31 ottobre. L’artista Marco Lodola mostrerà le sculture luminose.
Iniziativa simpatica non per altro per la curiosità suscitate da queste sculture in plexiglas all' interno delle quali ci sono tubi colorati che si illuminano. La città deve essere preparata per l’inaugurazione ad accoglere le persone che verranno. Quindi pulizia, forse negozi aperti, vigilanza. Speriamo che non ci sia l’invasione delle bancarelle che nulla hanno a che vedere con questa mostra. Invece che trovo stamattina? Una striscia continua di olio, certamente fuoriuscito da un motore cha ha imbrattato l’area espositiva. Qualche mezzo meccanico, dalle circonferenze effettuate, potrebbe trattarsi di una macchina che raccoglie la spazzatura, ha perso l’olio, può succedere. L’autista invece di bloccare il mezzo ha proseguito ed allora io ho fatto finta che questo olio fosse un “filo di Arianna”, e l’ho seguito. Questo dovrebbe essere il percorso: E’ partito da piazza San Giustino- via Arcivescovado-largo Barbella- via V.Colonna- via Lanciani- via San Paolo- piazza Vico- c.so Marrucino- ha girato al negozio Terranova- ha transitato sotto i portici… sulle mattonelle di marmo, per cui immaginate come si cammina. Probabilmente si è fermato, meno male, a piazza G.B.Vico. Questa piazza è stata riempita di olio con enormi cerchi. (vedi foto sopra) Sembra che di questo macello non se ne è accorto nessuno. Allora sono entrato in azione io, parlando con due assessori ed un consigliere. Devo dire che gli assessori hanno subito telefonato alla ditta TEMA per cercare di riparare il riparabile. L’olio viene assorbito dalla pavimentazione, nuova, fa caldo e questa sera verificherò la situazione. Ma questo autista, può essere che non si è accorto di niente ed invece di pulire ha imbrattato?


Luciano Pellegrini

17 settembre 2010

L'elemosina, dritta nel videopoker

Circa l'autenticità dell'handicap qualche dubbio rimane quando ti si avvicinano e ti chiedono l'elemosina, così come rimane il sospetto che dietro gli autentici drappelli di storpi, che calano come i barbari, certe volte in città per elemosinare - stampella da una parte, bicchiere di carta dall'altra per le monete - vi sia qualche organizzazione non certo adamantina che li sponsorizza. Queste le perplessità, dunque, sugli accattoni «stranieri». Ma un cittadino di quelli "tosti" - macchina fotografica e obiettivo alla mano - almeno una certezza l'ha raggiunta: i soldini raccattati da questi mendicanti dell'ultima generazione possono fare una fine che non ti aspetti lontanamente.(vedi foto a fianco) Dopo aver regalato il suo euro, la nostra «spia» ha voluto togliersi la curiosità di dare un'occhiata discreta alle successive mosse del beneficiario. Bene, altre persone hanno dato dei soldi al "poveretto", appostato davanti all'uscita del supermercato, per un totale di circa 10 euro, nel giro di 45 minuti. Il "mendicante" dopo un pò si è alzato, come niente fosse, senza sorreggersi col bastone utilizzato per impietosire i passanti ed è entrato in un noto locale pubblico della zona, dove ha pensato bene di trasformare il suo bottino in una bella giocata alle «macchinette», magari per ricavarne una lauta vincita. Ha vinto? Ha perso tutto ed è tornato alla piazza? Questo non si saprà mai. Di sicuro, però, c'è il fatto - spiega il nostro fotografo - che il gioco è contagioso anche per gli elemosinanti. Avreste mai pensato che la vostra offerta, anzichè trasformarsi in panini e companatico, potesse diventare miraggio in una delle tante «mini Las Vegas» di questi nostri, strani e contraddittori, tempi moderni? Ai posteri l'ardua sentenza...


15 settembre 2010

Il Tunnel apre a Primavera ????

Dopo aver appreso dagli organi di stampa che il tunnel in Largo Barbella non potrà entrare in funzione durante l'anno per una serie di inconvenienti occorsi durante la realizzazione dello scavo, la gente, visto anche il perdurare del fermo Scala Mobile che in passato faceva lo stesso mestiere, incomincia a drizzare le orecchie e a chiedersi quando questo "futuristico" ascensore, tra l'altro pagato già per l'80% con soldi della comunità europea, verrà alla luce. Nel frattempo vi posto una riflessione del "menestrello" Luciano Pellegrini che per l'occasione si è trasformato in detective e che detective!!!!

"...Una commissione comunale lunedì 13 settembre ha visionato l’avanzamento dei lavori del tunnel pedonale fra largo Barbella e piazza Falcone –Borsellino, ( ex terminalbus). Purtroppo questo lavoro che ha urgenza per la città dopo la chiusura della scala mobile, ha avuto un fermo di circa tre mesi per il ritrovamento di reperti archeologici, che trucidamene ho chiamato “mattoni”, uguali a quelli già ritrovati e impacchettati. Bisogna aspettare febbraio 2011 per poter usufruire della struttura. Intanto gli autobus che trasportano gli studenti, fanno la fermata a Largo Cavallerizza , in modo da agevolarli, altrimenti ogni giorno, dovrebbero fare a piedi la scalinata fuori uso del terminal, per raggiungere le scuole. D’altronde l’amministrazione è sorda a realizzare dei pulmini gratis per tutti, perché anche le persone, specialmente gli anziani, si trovano a dover sopportare questo handicap. Il cantiere che sta realizzando l’opera, aveva trovato reperti archeologici. E’ intervenuto il Soprintendente per i beni archeologici che nell’esercizio della tutela, praticata tramite il controllo degli scavi svolti da terzi in concessione, che rischiano di interferire con contesti archeologici da salvaguardare, ha dovuto sospendere il lavoro.
Voglio ricordare il team di giovani professionisti che stanno portando avanti i lavori , eseguiti da un’associazione temporanea di imprese costituita da TecnoVie S.r.l. di Isola del Gran Sasso e ICIET Engineering S.r.l. di Castelli per un importo di € 2.760.000,00 (2.230.000,00 fondi CIPE e 530.000,00 fondi comunali).
Progettisti: LandBAU s.r.l. direttore tecnico arch. Gianluca Mezzanotte, progettista delle strutture ing. Roberto Raciti – L’analisi geotecnica è stata eseguita dall’ing. Bruno Bianco, progettista specializzato nella realizzazione delle gallerie; quelle tenso-deformative nell’intorno della galleria sono state condotte con la consulenza del prof. ing. Gian Paolo Giani, Ordinario di Geotecnica presso l’Università di Milano... "
P.S. Lunedì sera, verso le ore 20.30, notavo il braccio di un auto gru che si muoveva ed una betoniera in largo Barbella. Le maestranze stavano ancora lavorando per predisporre il cordolo in cemento armato della buca.

Luciano Pellegrini

Pastore nei guai


Sempre sul giornale locale L'Arena, che ho letto tutti i giorni (mi piace sappere cosa succede intorno al luogo dove mi trovo) mentre stavo in vacanza a Jesolo, mio nipote, quello più grande di 12 anni, mi faceva notare una notizia ( e già gli consiglio di leggere il giornale, non solo di usare il suo IPod) alquanto interessante e lo voleva commentare con me! Erano cinquecento le «peccatrici» sull'argine del Brenta a Pontevigodarzere, in provincia di Padova. Arrivavano dalla regione vicina quelle pecore sbadate che brucavano l'erba in una terra demaniale, protetta dal Regio Decreto del 25 luglio 1904. Un errore che porterà il loro pastore in un'aula del Tribunale. Certo, è un pascolo abusivo. Inoltre il pastore non aveva neppure le «autorizzazioni di spostamento da parte dei comuni di destinazione». Insomma, il montanaro andava in giro con le cinquecento peccatrici senza chiedere il permesso. Per gli abitanti di Pontevigodarzere evidentemente i problemi sono altri: nessuna lamentela sarebbe arrivata al sindaco o ai carabinieri. Ma la Procura di Padova ha dovuto aprire un'inchiesta perché è arrivata puntuale la denuncia della Forestale. Il pastore è finito sul registro degli indagati (incasinati nel caso specifico). Si chiama Gino Peruzzo, ha 63 anni (la mia età, solo che io sono pensionato e lui si fà ancora il culo con le pecore per poter campare, poveretto) e risiede a Borgo Valsugana. La sua «colpa» è di fare il pastore, dormire all'aperto per quasi sei mesi all'anno senza avvertire i sindaci se può calpestare l'erba dei loro fiumi. Capita anche questo in Italia, ho dovuto informare mio nipote, ma gli ho detto anche che sarebbe ora di finirla con tutte queste stronzate. Comunque c'è solo d'augurarsi che il giudice, che giudicherà il caso, si faccia una bella risata e lo mandi via per la sua strada assolto altrimenti il pastore, per pagare una eventuale multa, dovrà vendersi metà del gregge e non è detto che i soldi ricavati gli bastino!


14 settembre 2010

Lui filmava ma...


La prima settimana di settembre ero a Jesolo con i miei due nipotini, Riccardo e Simone per far fare loro una settimana di mare in spensieratezza prima del rientro a scuola, in un posto tranquillo in questo periodo e sopratutto privo di macchine, in modo che la nonna Tella, sempre apprensiva, potesse godersi il solo anch'ella. Naturalmente sotto all'ombrellone oltre a prendere il sole leggo molto e oltre al Messaggero, leggevo anche i giornali locali (tra cui L'Arena di Verona) e di notizie strane ne ho trovate parecchie. Una che le batteva tutte è quella di un emerito DEFICIENTE (deficere = mancare e gle ne mancavano di rotelle a questo quì) che con una micro videocamera posizionata fra i lacci delle scarpe, filmava sotto le gonne le signore al supermarket, in profumeria, in edicola, o mentre erano in coda all'ufficio postale. E' stato notato giovedì pomeriggio dal personale d'un market di che ha chiamato i carabinieri e una perquisizione in casa ha permesso di trovare decine di filmati, anche dell'estate scorsa, centinaia di immagini e video pedo pornografici per cui il trentenne, è stato immediatamente denunciato. È stata un'indagine lampo quella condotta dai carabinieri della citata stazione balneare, e ora saranno gli stessi militari a proporre per il giovane il foglio di via obbligatorio da Lignano alla sua città di residenza. Celibe, l'uomo risulta già conosciuto dalle forze dell'ordine, che ora, codice penale alla mano, potranno procedere nei suoi confronti «soltanto» per il possesso di materiale pedopornografico. Questo perché attraverso i filmati rubati alle signore che facevano la spesa non è materialmente possibile risalire alle loro identità e quindi alle dirette interessate non è possibile sporgere querela. Ma non è finita qui. C'è un'altra serie di video che è stata trovata dai carabinieri nel computer portatile e nell'hard disc esterno che l'uomo aveva nell'appartamento preso in affitto a Lignano Sabbiadoro per un breve periodo di vacanza. Questi sono filmati molto particolari che ritraggono uomini, donne e bambini seduti su un wc. Evidentemente la microcamera era stata posizionata molto bene sulla porta d'un bagno che adesso i carabinieri cercheranno di identificare. Verosimilmente si tratta della toilette di un bar, un bagno misto e non diviso per donne e uomini. La microcamera posizionata fra i lacci delle scarpe era soltanto una di tre che i carabinieri hanno sequestrato al giovane. Trasmetteva le immagini su una micro card che poi consentiva di riversare i filmati sul suo computer, ricavandone poi dei dvd. In pochi giorni, risultano registrate due o tre ore di video nei vari negozi negozi. L'uomo è stato «tradito» dal freddo di questi giorni. Molte donne, infatti, invece di indossare le gonne avevano indossato i pantaloni e quindi il suo entrare e uscire dai negozi passando dalle casse senza comperare nulla è stato notato. Così è stato possibile per i carabinieri seguirlo nel suo losco "lavoro" e scoprire che il suo modo di avvicinarsi alle signore era alquando sospetto. La successiva perquisizione ha fatto il resto: decine di donne erano state metodicamente «schedate» e collezionate: ignare turiste a Lignano. A notizie del genere si stenta a credere, ma tantè è questa la dura "realtà" e il comportamento di questa mente malata. Adesso che hanno l'ennesima conferma che costui, tanto normale non è, ci si aspetta che le asutorità facciano qualcosa per non ritrovarselo ancora in giro a filmare .


12 settembre 2010

Iniziano le scuole

Come cambia la città quando gli studenti tornano in aula. Il traffico aumenta, con le strade piene di auto incolonnate a passo d'uomo: mezz'ora, o poco più, di fuoco e tanta pazienza per arrivare alla meta. Si rivedono gruppi di ragazzi che aspettano l'autobus alle fermate con le loro faccie assonnate e le cuffiette nelle orecchie e altri che passeggiano lentamente verso la scuola in attesa che la campanella suoni e riprenda la solita routine. Tanti i genitori che accompagnano i figli e le figlie il primo giorno: alle elementari, in prima media e in qualche caso pure alle superiori. Capita quindi di assistere anche a scene curiose: una mamma che riprende il figlio dicendogli di sistemarsi la camicia nei pantaloni, un'altra che pare più agitata della figlia. Tempi che cambiano: come lo studente che fa colazione, invece che con il solito cappuccino, con una bevanda energetica che, promette la pubblicità, «ti mette le ali ai piedi». Qualcuno fuma nervosamente per conto suo, altri che chiacchierano, si scambiano pacche sulle spalle e fanno magari commenti sull'estate trascorsa e su un paio di ragazzine vestite alla Paris Hilton o poco ci manca. Tutta la "macchina" dell'istruzione si rimetterà in moto anche quest'anno ed è doveroso da parte mia fare ai ragazzi di ogni ordine ed età, insieme ai rispettivi insegnanti, della mia città, un augurio di buon lavoro.

11 settembre 2010

Chi è causa del suo mal...

In questi giorni, riassumo per chi non avesse letto, si è aperto un contest da parte di un possessore di una enoteca che lamentava la mancanza di utilizzo di una piazza durante le ultime festività cittadine da parte, dice lui, del nuovo sindaco della città di Chieti. Si sono scatenati, nei vari blog cittadini le repliche (pro e contro) e ognuno bene o male ha espresso un suo parere. Resta di fatto che se l'enoteca fallisce non è certo per il comportamento di un sindaco, a patto che ciò fosse vero, ma per una cattiva gestione del locale. Tra le tante voci raccolte vi riporto quella di Luciano Pellegrini che ritengo la più equilibrata ed equidistante dalle due "parti" chiamate in causa negli scritti.

"....Ma questa volta la finisco proprio. Vado anch’io controcorrente e mi aggiungo, con il numero sette , agli articoli con lo stesso argomento.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Non sono tenuto a fare un approfondimento di psicologia. Se una persona è poco educata, specialmente se giovane, dovrebbe essere richiamato dai genitori.
Le cattive maniere dei giovani di oggi sono:
l’ignoranza- la presunzione-la maleducazione- il voler avere tutto e subito- non fare la gavetta-non ascoltare chi ne sa più di loro- non voler ascoltare-trovare il capro espiatorio- prendersela con qualcuno cercando di far capire che hanno ragione. Vogliono solo DIRITTI. NON CONOSCONO I DOVERI!

La frasi più volte usate dai Colantonio: “non capite niente” sono offensive.
Mi sono limitato a darvi dei consigli che non avete voluto accettare.
Parlo molto con i giovani ed ho rispetto da loro! Ma non siamo tutti uguali!

· L’ENOTECA- Luogo in cui si trova la collezione, a scopo di esposizione o di vendita di vini.
· LA CANTINA – bottega o locale in cui si vende o si consuma vino al minuto.
· L’OSTERIA- locale pubblico ove si mesce il vino e si servono pasti frugali
· IL WINE BAR- in inglese, VINERIA in italiano, sono OSTERIE

E se andate umilmente sui WEB, vedete cosa propongono.
Nelle risposte così vi esprimete: “Il punto è quello della comprensione cari amici chietini, (sarebbe meglio usare il termine corretto che è” TEATINI”), (perchè lasciatemelo dire francamente molti di voi non hanno capito niente).

L’uso ansioso di: ahimé e non aimè che si scrive con l'accento acuto e NON grave. Esprime dolore, rimpianto, rammarico, pentimento (è seguita, subito o alla fine della proposizione, dal punto esclamativo!

O –ahinoi- E' un esclamazione come ce ne sono tante altre... può essere definita non corretta.
O oibo= esclamazione di sdegno
Letteralmente sono pesanti. Ma non intendo neanche darvi lezione di Italiano….

Continuo con le vostre frasi offensive:
non hanno capito che 10 giorni, omissis…-non hanno capito che nelle vere città che vogliono vivere di turismo, omissis….-In poche parole non avete capito niente.

Giusta risposta del giornalista Ugo Iezzi, (ma ha una età oltre gli anta, per cui sa anche misurare le parole), con “ solo una nota”:

Scritto da: Iezzi 11-09-2010 11:31
quando qualcuno scrive "non avete capito niente" provo un lieve senso di fastidio.

Seguito con le vostre risposte:
Pellegrini sinceramente o non capisci o non vuoi capire.

La vostra presunzione che gli eventi ve li devono procurare gli altri…”Il punto che un lavoro ha bisogno anche di eventi, stimoli, non viviamo mica di sola aria!”

Cari giovani, dovete imparare molto! La società seleziona! Prendete esempio da un giovane che vi ha risposto:

Un ex cliente... Scritto da: Mauro Bucci 11-09-2010 06:46

Scrivo da ex cliente e da cittadino di Chieti, sono apartitico e conosco molto bene il mondo delle attività ludiche, della ristorazione e del divertimento!

Termino con lo stesso termine usato, ormai tutti lo hanno capito, da parte vostra ripetutamente ed offensivo direi “indiscriminatamente”, ma forse è più facile capirlo come “ sistematicamente “:

Sinceramente penso che tu non abbia capito niente, ma questo succede quando si ….. il sedere al caldo, mentre per me che ho 31 anni senza questo lavoro c'è solo la precarietà o il nulla, facile parlare quando non si sa di cosa!

Buona fortuna!


Luciano Pellegrini


09 settembre 2010

Guccini, o del vino vecchio

Siamo andati a Grado, città che ha visto la giovinezza di mia moglie, quì ha passato diversi anni, trasferendosi poi a 18 anni. Arriviamo il 3 di giugno e fà discretamente caldo, siamo andati a trovare certi nostri parenti e ci fermeremo una quindicina di giorni. C'è anche il concerto di Guccini e noi abbiamo comperato i biglietti. Noi siamo affezzionatissimi alla sua musica anche se si sente spesso dire in giro che non è da un concerto di Guccini che ci si può aspettare qualcosa di nuovo e lui, nella serata del 7, lo mette subito in chiaro. A scanso di equivoci. Francesco si presenta con i soliti musicisti: Juan Carlos "Flaco" Biondini, Ellade Bandini, Vince Tempera, Roberto Manuzzi, Antonio Marangolo e Pierluigi Mingotti. Entra sul palco, fa sedere il pubblico, e attacca con "Canzone per un’amica". Finirà due ore e mezza più tardi con "La locomotiva". Come sempre. In mezzo una vasta selezione di canzoni e un po’ di intrattenimento e gag. Il Maestrone viaggia leggero senza tanti fronzoli sulle ali delle canzoni e del sogno. Il pubblico numerosissimo (4.500 i biglietti venduti per un tutto esaurito) gradisce e rimane estasiato dalla sua melodia che acompagna intelligentisime parole. Canta "L’isola non trovata" che "appare, a volte, avvolta di foschia, magica e bella, ma se il pilota avanza su mari misteriosi è già volata via". Il tema è quello dell’intuizione di un momento che poi svanisce, un argomento ricorrente nell’opera del cantautore emiliano. Verrà ripreso anche più tardi con "La canzone della bambina portoghese", introdotta parlando di Cabo do Roca in Portogallo, il punto più a occidente del continente europeo. Il poeta Camões nei "Lusiadi" lo definì come il luogo "onde a terra se acaba e o mar começa" (dove la terra finisce e il mare comincia). Il mare è qui il simbolo di ciò che è sconosciuto. La bambina in piedi di fronte all’Atlantico immenso per un attimo coglie qualcosa del mistero, come se questo fosse illuminato da un lampo, poi il caldo l’avvolge e la domanda resta irrisolta. E ci si ferma all’interrogativo anche nella "Signora Bovary", dove in fondo alla notte non c’è una risposta ma un lungo assolo di sassofono. Guccini nel suo concerto non parla solo di mistero e intuizioni. C’è "Quello che non", "Una canzone" e una versione tirata dell’apocalittica "Noi non ci saremo" che dedica ad Augusto Daolio che fu il primo a cantarla. Segue poi una carrellata di canzoni d’amore che rappresentano vari sguardi che il cantautore ha dato a questo sentimento. Le domande e i dubbi dell’amore con "La canzone delle domande consuete", un amore amore-amicizia che riaffiora dal passato con "Incontro", la magia dell’innamoramento con "Vorrei", la fine di un amore giovanile con "Farewell". Due ragazzi del pubblico si baciano. Francesco li vede e chiede divertito un applauso. Il tema cambia e si fa un salto indietro nel tempo. Si torna all’epoca delle balere. Pare che tutti i musicisti sul palco siano passati da quella scuola e vi abbiano suonato in gruppi dai nomi improbabili e buffi. Francesco racconta aneddoti di quel periodo, canta divertito "Guarda che luna" di Buscaglione e poi abbozza un vecchio tango. Ma al passato si torna non solo per scherzare ma pure per ricordare un episodio della Resistenza, contro il revisionismo di chi oggi cerca di distorcere la storia e di mettere sullo stesso piano repubblichini e partigiani. "Su in collina" è una canzone inedita scritta da Guccini traducendo una poesia dialettale bolognese e musicata da Biondini. Il finale è tutta una tirata. Con "Cirano" il pubblico della platea si alza in piedi, canta e applaude. Seguono "Auschwitz", "Il vecchio e il bambino", "Eskimo", "Dio è morto". L’ultima, come si diceva, è "La locomotiva". Si diceva appunto che non era da questo concerto che ci si poteva aspettare qualcosa di nuovo. Dirlo è quasi diventato un luogo comune, ma forse è proprio questo che affascina tanto e richiama tante persone. Qualcosa che ha a che fare con la coerenza. Di questi tempi non è poco. Guccini fa venire in mente il buon vino che magari invecchiando non migliora ma sicuramente non diventa l’aceto che abbiamo visto nelle botti (piccole, bolognesi e con il parrucchino).



05 settembre 2010

Vendite su e-Bay


Su eBay si può vendere e comperare di tutto: dalla bicicletta all'oggetto di antiquariato, passando per giocattoli, elettrodomestici, pezzi di elettronica e monili preziosi. Merce nuova oppure usata. Ma attenzione: chi utilizza il sito di aste on line più famoso del mondo per vendere oggetti preziosi deve avere apposita licenza. Ne sa qualcosa l'uomo raggiunto da una ingiunzione di pagamento del Servizio di polizia amministrativa provinciale per avere violato il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps).


La contestazione era di avere «intrapreso una attività imprenditoriale di commercio on line attraverso il sito internet di aste e commercio e-Bay, anche di orologi aventi caratteristiche di preziosità (cassa in oro e argento, lancette e indici in oro, laminatura in oro..) in assenza della necessaria licenza di pubblica sicurezza», disciplinata dall'articolo 127 del Tulps. Norma che rientra nelle attività di prevenzione di possibili sistemi di riciclaggio. Una sanzione quantificata in 521 euro, che l'uomo ha però impugnato davanti al giudice di pace.

Il multato, che nella vita svolge tutt'altro lavoro, ha spiegato di essere un collezionista di orologi. L'attività di scambio e compravendita, ha riferito, era stata intrapresa dopo essersi informato da un consulente e anche presso l'Agenzia delle entrate per capire se vi fossero obblighi di natura fiscale. E la risposta ottenuta, spiegò, era stata negativa, trattandosi di vendita tra privati di oggetti usati. Al fine di dimostrare la propria buona fede l'uomo ha fatto presente di avere tenuto traccia di tutti gli scambi fatti e delle cessioni. Come dire che si era trattato di un'attività fatta alla luce del sole.

Ma sul punto l'articolo 127 del Tulps non lascia dubbi: «I fabbricanti, i commercianti, i mediatori di oggetti preziosi, hanno l'obbligo di munirsi di licenza dal questore». Il magistrato è giunto alla conclusione che il ricorrente non si sia limitato ad attività di scambio, ma anche di commercio dei preziosi orologi. E per incorrere nella violazione basta anche una semplice negligenza di chi si avventura in aste on line di oggetti preziosi senza apposita licenza. Per questo il ricorso dell'uomo è stato respinto, ma il giudice ha applicato il minimo della sanzione, ovvero 258 euro.


03 settembre 2010

Disoccupati

«La situazione rimane preoccupante - dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - ma sarebbe colpevole non riconoscere il dato oggettivo di un differenziale positivo con l'Europa e di una tendenza negativa sostanzialmente fermatasi». «È una Waterloo sociale - sottolinea invece Cesare Damiano del Pd - ma il governo non trova niente di meglio che discutere del processo breve per dare l'ennesimo salvacondotto a Berlusconi». Preoccupazione viene poi espressa dai sindacati. «La ripresa non si traduce in aumento dell'occupazione», dice Santini della Cisl che chiede interventi così come Fammoni della Cgil indicando il massimo storico del tasso di inattività. «Politiche per i giovani e per il Sud», chiede invece Loy della Uil. In Italia, il tasso di disoccupazione resta stabile, ed è pari all’8,4%. È un dato che, come spesso succede, si presta alle interpretazioni più diverse. Dalla «Waterloo sociale» (Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera) a «Abbiamo fermato la tendenza negativa» (Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali). Ma c’è un altro dato che ci dovrebbe preoccupare, e molto: quello della disoccupazione giovanile. Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia un giovane su quattro (26,8%) non riesce a trovare un posto di lavoro o a reimpiegarsi. Una percentuale tremenda. Ma che cosa si sta facendo per porvi rimedio? Il ministro per lo Sviluppo economico sta studiando qualche contro misura? No. E perché? Perché è anche lui un disoccupato. Nel senso che non abbiamo un ministro per lo Sviluppo economico. Quello che c’era, Claudio Scajola, si è dimesso, travolto dagli scandali della «cricca». È successo quattro mesi fa e il presidente del consiglio non ha ritenuto opportuno, ad oggi, indicarne il sostituto. Coraggio, Silvio, almeno un posto di lavoro lo possiamo offire, e magari, perché no, a una giovane ?

01 settembre 2010

Lu frate mpizze mpizze


E così caro Sindaco ed amministratori della città di Chieti, vi siete fatti fare fessi dalla Ecoesse e company, (ma oggi è abitudine fare gruppo, per non definirlo nell’altro termine più usuale, ma che potrebbe far dispiacere ad alcuni). Ma chi ci rimette siamo noi cittadini. Alla chetichella, ieri pomeriggio, sono stati attaccati a vari posti del parcheggio Pierantoni, (penso che lo stesso metodo è stato utilizzato anche per gli altri parcheggi), che dal primo settembre, oggi, ci sarebbero stati gli aumenti. Lo sa Signor sindaco la percentuale di aumento che ha adottato questa società privata che gestisce i parcheggi per il comune? Il 16,185%, che sul prezzo di euro 51.65 fa un aumento di euro 8.35, che sommate al vecchio prezzo fa lievitare la tariffa a euro 60. In un anno l’aumento sarà di euro 100,20. Quindi abbiamo perso due mensilità! Ma perché il tutto è avvenuto in poche ore? Voi lo sapevate di questo aumento assurdo? Ne avete discusso? La sua reazione, signor sindaco a questo aumento se fosse lei a subirlo, qual'è? Tenendo presente poi che il servizio che offre da tanti anni questa società alla città non è dei migliori, perché non cercate di stabilire pubblicamente una bando a livello europeo al quale possono rispondere altre società? (mi sembra, ma non ne sono sicuro, che l’avviso sia stato fatto, ma che ci sia stata una sola risposta) ! Imbarazzante! Però, prima di ri-affidare l’incarico, avete discusso ed approvato il loro capitolato? La società Ecoesse, ora si appoggia per questo servizio a:

1)-Società Consortile Mobilità & Parcheggi a r.l. (per brevità in seguito la chiameremo M & P), che nasce a L'Aquila per la volontà di due aziende: l'aquilana GESER e la chietina ECOESSE. La M & P se pur giovane si avvale della esperienza ventennale delle aziende associate nel campo della gestione dei parcheggi a pagamento a raso e in struttura. La M & P possiede organizzazione, uomini e mezzi propri; inoltre può utilizzare, se necessario, tutto ciò che è in possesso delle associate. L'esperienza maturata ha reso la Società protagonista nel più ampio settore della mobilità occupandosi, oltre che della gestione dei parcheggi a pagamento, della progettazione di parcheggi, della elaborazione dei piani Urbani della Mobilità (PUM) e dei Piani Urbani del Traffico, nonché delle problematiche relative al Mobility management. La Società Consortile Mobilità & Parcheggi è aderente ad AIPARK (Associazione Italiana tra gli operatori nel settore della sosta e nei parcheggi) e ConfCommmercio

Organico
PRESIDENTE
Marco Tullio Alfiero
AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE
Lorenzo Santilli
CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE
Luciano Piccoli

2)-Il Sistema spa, gruppo Arpa, è concessionaria della vendita dei titoli di viaggio della società Arpa e delle più importanti aziende di trasporto pubblico in Abruzzo. Gestisce una rete commerciale di 7 biglietterie direttamente, 100 agenzie di viaggio collegate in rete e circa 1000 punti vendita distribuiti nella regione Abruzzo. Gestione magazzino, rifornimento rete commerciale, vendita diretta, vendita on line.

3)-Il consorzio ECOESSE nasce a Chieti nel 2000. Si compone di sette società con personale altamente qualificato ed opera nella globalità del territorio abruzzese attraverso lo sviluppo di progetti ecologici ambientali e turistici. L’attuale presidente, Alfiero Marcotullio, guida il consorzio ad obiettivi di miglioramento e tutela delle risorse locali. L’impegno di Ecoesse si esplica in attività di studio e ricerche chimiche e biologiche con accurate analisi di laboratorio gestione di parcheggio a pagamento per enti pubblici, creazione e coordinamento di progetti di raccolta depurazione e smaltimento, interventi attivi nella forestazione, promozione del rilancio turistico dei paesaggi montani.


4)- Gruppo Primavera.E’ una società che opera nel campo dell’edilizia da oltre 50 anni.

Concludendo, signor Sindaco ed amministratori tutti, maggioranza ed opposizione, prenderete in mano la situazione e cercare di non vessare ulteriormente i cittadini?

Luciano Pellegrini