30 dicembre 2013

Chieti - Il cittadino dispettodo


Via Domenico Romanelli è il vicolo che collega corso Marrucino a via Gennaro Ravizza, a pochi metri da piazza Trento e Trieste a Chieti. Sto parlando della zona più importante del centro storico. Un cittadino o… diversi,da vari giorni ha deciso di depositare i sacchetti dell’immondizia a terra, sia nel vicolo che sulle tavole dell’impalcatura montata per restaurare un palazzo. L’assessore alla raccolta dei rifiuti è stato avvisato, ma non si riesce ad individuare la/le persone, eppure ci sono i cassonetti per la raccolta della spazzatura. Il motivo della scelta incivile è impossibile immaginarlo. Forse un dispetto, far vedere che è un diverso e si nota,andare contro le leggi, essere senza regola. La tecnologia mette a disposizione dispositivi per individuare il maleducato, basta attivarli e neanche costerebbe molto. Successivamente, identificato la/le persone, il dispositivo si può rimuovere e l’amministrazione comunale potrebbe usarlo per installarlo in quelle zone dove si verificano queste inciviltà. E’ sufficiente ascoltare le lamentele e i suggerimenti che i cittadini giornalmente fanno presente.



Scritto da: Luciano Pellegrini

28 dicembre 2013

Chieti - Di Iorio : Presepi realizzati con canna vegetale


25 anni, 5 lustri, che il maestro, artista, Peppino di Iorio di Chieti, espone i suoi presepi realizzati con canna vegetale. Quest’anno, l’artista ha esposto anche a Palazzo de Mayo, importante edificio storico sul corso Marrucino. L’esposizione resterà aperta sino al 6 gennaio 2014. All’inaugurazione, il 17 dicembre, è stato presentato il libro/catalogo “Lo scettro di canna” con la collaborazione del giornalista Mario D’Alessandro


L’artista Peppino di Iorio è stato invitato ad esporre i suoi presepi, ugualmente in altre città:
 CHIETI: dal 17 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 per la “25a Esposizione Personale dei Presepi artistici " presso la Chiesa di San Domenico al Corso.
ROMA: dal 28 novembre 2013 al 6 gennaio 2014 per la "38a Edizione Mostra dei 100 Presepi" – Piazza del Popolo- Palazzo Bramante.
DENICE (Alessandria): dal 8 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014, " Mostra Concorso dei Presepi Artistici" presso l'Oratorio di San Sebastiano.


LANCIANO (Chieti): dal 7 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 per la " XXIII Rassegna Riscopriamo il Presepe" presso l'Auditorium Diocleziano.
ASCOLI PICENO: dal 25 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 per il " Concorso e Mostra - Città di Ascoli”- presso la Chiesa di San Giacomo della Marca.
 GRECCIO (Rieti) dal 8 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014, 11a Edizione " Mostra Nazionale del Presepe", centro storico.

Con la sua caparbietà, con la tecnica ormai consolidata, la collezione dei presepi aumenta ogni anno, con nuovi modelli. Senz’altro per la città è una figura di notorietà.

link alle altre realizzazioni: FOTO PRESEPI

Articolo scritto da: Luciano Pellegribi

20 dicembre 2013

Chieti - Slot, quando è il governo a spacciare

Slot machine, scoppia un polverone dopo il via libera in Senato a una norma che penalizza gli enti locali impegnati a mitigare gli effetti sociali del gioco d'azzardo e in particolare delle slot machine. L'emendamento (inserito nella conversione del decreto «Salva Roma») del Nuovo centro destra prevede decurtazioni dei trasferimenti dallo Stato a Comuni e Regioni che applicano norme a salvaguardia dei soggetti deboli (distanze minime da scuole e altri centri di aggregazione eccetera). L'emendamento alfaniano richiama la diminuzione di introiti all'erario provocata da disposizioni territoriali che inaspriscono la regolamentazione nazionale. Perciò gli enti locali saranno cinicamente chiamati a «rimborsare» lo Stato. Ma cosa abbiamo, caro Alfano, lo stato biscaziere che spaccia macchinette sul territorio e che poi deve curare i malati di slot, che punisce chi cerca di combattere con i pochi mezzi a sua disposizione una piaga sociale come il gioco d'azzardo legalizzato?  MA SIAMO FUORI DI TESTA? E' questo è il nuovo PD?  E' questo il  Nuovo Centro Desta? Ma per favore, andate tutti a lavorare "lazzaroni che no siete altro" e soprattuttto VERGOGNATEVI! Ma questi che installano le slot, non sono quelli che sponsorizzavano Letta? Perchè gli hanno fatto uno sconto (!) sulle tasse pagare allo Stato(2,7miliardi) ridotti solo a pagare pochi milion? Bloccate tutte le licenze, finchè non  pagano i miliardi dovuti. Basta giochi d'azzardo legalizzati in Italia. Non lasciano aprire questi casinò, per finanziare quelli del PD che hanno anche il monopolio delle sale BINGO! Il voto ha visto 140 senatori votare a favore e 128 contrari: oltre a tutte le opposizioni, si sono dissociati quattro esponenti Pd, fra i quali Laura Puppato. Ora il decreto, che scade il 30 dicembre, è atteso in aula a Montecitorio, dove ieri peraltro è saltato l'accordo fra i capigruppo per chiudere il calendario dei lavori entro lunedì. Non si esclude una riapertura della Camera fra Natale e Capodanno, anche perché l'esecutivo ha molta fretta di approvare un altro provvedimento criticato dalle opposizioni e dai dissidenti nel Pd: il ddl Delrio «svuota Province».

nonnoenio

19 dicembre 2013

Chieti - La natura riconquista i suoi spazi


C’è un limite a tutto. L’ambiente maltrattato si sta prendendo delle rivincite, fa vedere che se vuole, riconquista il maltolto con tempeste, trombe di aria,inondazioni, maree e allagamenti, ma anche con i cambiamenti climatici e conseguente rischio idrogeologico. L’antropizzazione che è l’opera di trasformazione dell'ambiente naturale attuata dall’uomo per soddisfare le proprie esigenze, va spesso a scapito dell'equilibrio ecologico. Un esempio è l'antropizzazione dell'atmosfera che è dovuta a tutti i gas nocivi che vengono sprigionati in essa e che hanno portato a molti cambiamenti. Quali sono questi gas? L’effetto serra di cui se ne parla spesso ed a sproposito. L’effetto serra viene prodotto dall'azione di molti gas, immessi in quantità crescente nell'atmosfera: metano, petrolio, ossido d'azoto, anidride carbonica, anidride solforosa e biossido di azoto. Questi gas provengono dai processi di combustione che avvengono nelle industrie, negli impianti di riscaldamento e nei trasporti, modificando la struttura chimico-fisica. Ha contribuito all’aumento dell’effetto serra, come se non bastasse, la progressiva deforestazione subita da alcune vaste aree del Pianeta. L’effetto serra, provoca anche la " desertificazione " di vasti territori delle regioni equatoriali e tropicali, e nel caso dovesse accentuarsi il surriscaldamento, il rischio di un possibile futuro innalzamento del livello del mare, a causa dello scioglimento dei ghiacci polari, con effetti quindi catastrofici, è possibile.


Però, gli effetti positivi dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, sono indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante e degli animali. Il buco nell'ozono è un assottigliamento marcato dello strato di ozono in alta quota. L'Ozono è un gas essenziale al mantenimento della vita sulla Terra.Lo strato di ozono  funge da filtro per le radiazioni ultraviolette. Le radiazioni UV-B possiedono un effetto sterilizzante per moltissime forme di vita e sono dannose per la pelle, avendo la capacità di innescare la formazione di melanomi e altri tumori e per gli occhi. Le radiazioni UV-B,possono causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. L'assottigliamento dello strato di ozono sopra le regioni polari aumenta di anno in anno. Le Piogge acide. L'immissione di taluni gas in atmosfera, come l'anidride carbonica e gli ossidi di zolfo, possono innescare il processo di acidificazione, con conseguente ricaduta al suolo di particelle acide con le precipitazioni di piogge, neve, grandine, nebbie, rugiade.


Le piogge acide hanno effetti corrosivi e accelerano il decadimento dei materiali da costruzione,degli edifici, delle statue e delle sculture oltre alla salute pubblica. Per tutte queste cause allarmanti,la salvaguardia dell'ambiente è un valore fondamentale nell'interesse delle generazioni future! Voglio focalizzare in particolare un evento, l’alluvione del 2 dicembre fra la riviera sud di Pescara e Francavilla, Viale Alcione. Ho percorso a piedi il tratto di mare dal fiume Alento sino al fiume Pescara.

La sabbia l’ho trovata terrosa, la foce del fiume Alento e diversi stabilimenti erano sommersi da detriti di rami, canne, alberi, tronchi, scheletri di frigorifero e migliaia di bottiglie di plastica. E’ come se l’acqua avesse rimosso luoghi di raccolta di rifiuti, specialmente di plastica. Per tutta la lunghezza del tragitto, I titolari degli stabilimenti balneari, per bonificare la loro concessione, hanno raccolto la spazzatura e creato cumuli, per poi smaltirla... I fiumi “malati” hanno inquinano il mare. Le spiagge, sono state devastate dalla furia del mare, arrivato a riva senza difficoltà, senza ostacoli. Nel tratto compreso tra Fosso Vallelunga e il confine con Francavilla al Mare, sono state realizzate diverse opere di difesa per attenuare il fenomeno erosivo, del tipo scogliere frangiflutti e scogli a pettine,oltre a posizionare sulla riva grossi massi per evitare l'avanzamento dell'acqua. Lo stabilimento così protetto, non ha più la vista del mare, che è racchiuso come una piscina o palude in questo complesso di rocce, con ristagno dell’acqua che emanerà cattivo odore e creerà alghe nella stagione estiva. Il torrente Vallelunga però è ugualmente straripato. Intanto, si seguita a costruire sulla sabbia con tanto di autorizzazione. E’ ovvio che la natura riconquisti i suoi spazi!

Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto al link: Alluvione a Pescara
 


12 dicembre 2013

Chieti - In Italia la protesta ormai dilaga


Dilaga, da qualche giorno, la protesta in tutta Italia. Oggi ci sono stati scontri all'Università 'La Sapienza', mentre siamo al quarto giorno delle manifestazioni dei forconi. Proteste che si aggiungono a quelle dei giorni scorsi dei No Tav, e contro il degrado ambientale nella Terra dei Fuochi. Gli studenti de La Sapienza che stanno manifestando contro la Conferenza Nazionale sulla Green Economy, hanno sfondato le transenne che li separavano dall'Aula Magna dove si svolge l'incontro. Hanno lanciato bombe carta. Le forze dell'ordine difendono l'ingresso a cui i manifestanti sono arrivati. C'è il rischio di una "deriva ribellistica" genericamente indirizzata contro istituzioni nazionali ed europee a cui non farebbero mancare il proprio sostengo organizzazioni antagoniste. Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nell'informativa alla Camera sulla protesta dei forconi. La gente e i politici non l'hanno ancora capita è sempre più incazzata col Governo che non governa e con l'Europa che ci tartassa. Le manifestazioni, nei prossimi giorni, rischiano di aumentare e molte più città potrebbero trovarsi a dover fronteggiare questo fenomeno e le istituzioni a essere messe sempre più in difficoltà. Ormai la misura è colma e bisognerebbe fare in fretta le riforme.

nonnoenio

09 dicembre 2013

Una strana giornata a Chieti


Pura coincidenza, ma a Chieti, a mezzogiorno, spesso il traffico si blocca. Ore 12 di lunedì 9 dicembre, in via Arniense, in pieno centro storico, strada stretta ed a senso unico, un veicolo commerciale parcheggiato. L’autobus urbano n° 7 non ce la fa a passare. I minuti trascorrono, la fila delle vetture aumenta, i clacson che suonano procurando anche inquinamento acustico, l’autista non si vede. Fortunatamente che gli automobilisti, con il “fai da te”, hanno preso la via di fuga di via Toppi, altrimenti la fila chissà dove sarebbe arrivata e le imprecazioni sarebbero salite al cielo. E’ impossibile darsi una spiegazione ed entrare nella testa dell’autista che ha parcheggiato in questo modo. Il mezzo è largo, la strada è stretta, di fronte ci sono i paletti per proteggere i pedoni. L'autista ha scelto di parcheggiare e se ne è andato, senz’altro per lavoro, che però è durato circa 20 minuti. E’ tornato con aria  indifferente, senza chiedere scusa, come se gli fosse concesso, è un suo diritto, parcheggiare, assentarsi, bloccare il traffico. L'amministrazione comunale deve far rispettare l’obbligo di carico e scarico merci in orari con poco movimento, è fondamentale. Mi sono attivato a chiamare l’assessore al traffico Antonio Viola per far intervenire una pattuglia di vigili urbani. Giusta sarebbe stata una multa, così da far ragionare questo autista la prossima volta. Intanto, un’altra giornata strana, dove ognuno pensa di fare quello che vuole.

Scritto da Luciano pellegrini



04 dicembre 2013

Chieti - Il 4 dicembre 1993 moriva Frank Zappa


 

Vent'anni fa, il 4 dicembre 1993, moriva Frank Zappa, ucciso da un cancro pochi giorni prima del suo 53/o compleanno, che sarebbe caduto il 21 dicembre. Frank era nato a Baltimora, nel Maryland, il padre era un emigrato siciliano. La sua vicenda è uno straordinario mix di cultura, umorismo, furia iconoclasta, maniacale precisione (i suoi vertiginosi unisono erano un incubo per i musicisti), virtuosismo strumentale, genio compositivo, fiuto infallibile nello scegliere i componenti della sua band

29 novembre 2013

Chieti - Inizia la strage dei clochard


Ogni inverno si porta via la vita di molti senzatetto, privi di qualunque protezione e assistenza. Sono almeno 100 in Italia i morti di freddo dal 1995 al 2013, a cui vanno aggiunti quelli deceduti per cause connesse alla mancanza di un tetto, come le esalazioni e gli incendi causati da bracieri difettosi, la mancanza di cure sanitarie, la malnutrizione. Quest'anno, il triste conteggio è già ricominciato. Quattro i morti, tutti stranieri, nel giro di due notti: martedì un clochard maghrebino di circa 40 anni è deceduto a Napoli, nei pressi di Palazzo San Giacomo, sede del Comune. L'uomo, con problemi di salute e di alcol, è stato trovato senza vita sotto i portici di via San Giacomo. Lo chiamavano Samuel, ma forse il suo nome era un altro. Pare avesse problemi cardio-circolatori, che sicuramente il freddo pungente di questi giorni non ha alleviato.

"...Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo..
"
[Primo Levi]

nonnoenio

22 novembre 2013

Chieti - Quando uno sciopero generale è inutile, anzi dannoso


In generale il sindacato dovrebbe fare il sindacato, cioè rappresentare i propri iscritti nella contrattazione e nella difesa dei diritti del lavoro, e non fare politica. Purtroppo per anni il sindacato, a cominciare dalla Cgil, ha abusato del suo ruolo per assumersi arbitrariamente una dimensione politica che non gli spetta, cioè quella di controparte dei governi e di lobby di pressione sul parlamento. Così in più di una occasione non sono state le Camere elette dal popolo a sfiduciare i governi, ma i sindacati con uno sciopero generale, riducendo il parlamento a cinghia di trasmissione dei sindacati.Per fortuna quei tempi sono in buona parte finiti, e i governi rispondono del loro operato al parlamento e agli elettori, non agli iscritti di questo o quel sindacato, e alle loro rappresentanze confederali. Ogni tanto, però, la tentazione di tornare a rivestire i panni di lobby politica torna presente nel sindacato. Come in questi giorni in cui è stato fatto l'ennesimo sciopero politico nazionale, per bocciare il governo Letta e la manovra finanziaria. Azione che deve compiere il parlamento, eventualmente, non il sindacato. Proclamare e fare uno sciopero nazionale per invocare la crescita del Paese, poi, è una contraddizione di termini. La crescita ci può essere non astenendosi dal lavoro ma, eventualmente, lavorando di più. E non si capisce perché le imprese, già in difficoltà, dovrebbero venire aiutate a creare lavoro proclamando uno sciopero. In realtà si tratta di una risposta politica ad un governo che non ha raccolto tutte le rivendicazioni di una parte, quella sindacale. Un governo che certamente poteva fare meglio, di più e con più risorse a favore del taglio del costo del lavoro e della ripresa, ma con gli attuali vincoli di deficit e di bilancio ha potuto mettere in campo solo 10,6 miliardi di euro in tre anni per abbassare il maledetto cuneo fiscale, e ha operato una riduzione delle tasse pari a 5 miliardi di euro per i ceti meno abbienti. Uno sciopero, quindi, sostanzialmente è inutile, anzi dannoso, per i lavoratori, per le imprese e per la crescita dell'Italia.

nonnoenio

18 novembre 2013

Chieti - Letta, tante belle parole e pochi fatti


 L'appetito vien mangiando, recita un vecchio adagio. Pare faccia al caso nostro. Come interpretare diversamente il dibattito in corso, tra manovre economiche annunciate, proposte, ritirate e poi ancora rilanciate, per essere nuovamente ridiscusse e ripresentate? Talvolta mi sorge il dubbio, credo non infondato, che contrariamente a quanto si afferma, dietro il gran trambusto di parole si nasconda un vuoto di pensiero, di visione. Difficile sottrarsi alla sensazione che ci sia chi ci marcia, speculando cinicamente su questioni che richiederebbero ben altra levatura di pensiero e di proposta, se non altro per rispetto verso quanti la crisi la stanno già pagando e per coloro che la pagheranno cara anche nel prossimo futuro. Il cittadino comune non può che rimanere disorientato, sconcertato, di fronte a tanto bailamme. Si ciancia di miliardi da recuperare quasi fossero bruscolini; di debito pubblico da ripianare, come di cosa piovuta improvvisamente dall'alto. E a chi ha fatto lealmente, sempre e soltanto il proprio dovere, non si fornisce alcuna spiegazione, che chiarisca il perché dell'attule situazione. Da giorni ormai siamo bombardati da un unico messaggio: la crisi c'è, è profonda, bisogna stre entro il 3% altrimenti rischiamo il baratro, dobbiamo agire rapidamente e con interventi strutturali in grado di traghettarci... verso dove? A questa domanda pare non esserci risposta. O per lo meno io non riesco a coglerla. I vari, provvedimenti che la mattina sono presentati dal nostro ministro dell'economia, il pomeriggio vengono modificati perchè la UE ce li boccia, per poi essere nuovamente cambiati la sera. Mi pare siano tutti dello stesso segno: fare cassa in modo rapido e sostanzioso. Quasi che l'unico problema risieda nella necessità di dare risposte convincenti ai mercati, alle istituzioni internazionali, ma senza alcun riferimento alla vita concreta delle persone: ai bisogni, alle necessità della gente. Quello che più mi fa arrabbiare, sono i sermoni di quanti, da pulpiti edificati sul tornaconto personale, pontificano di bene comune. Sappiamo bene quanto questo argomento non goda per niente di una definizione condivisa. E allora come uscirne? Forse iniziando con l'ammettere, con onestà e apertamente, che gli interessi in gioco sono davvero tanti, e che ogni parte cerca di tirare acqua al proprio mulino. Sarebbe già un passo avanti notevole. Contribuirebbe, forse, ad aiutare i più sprovveduti ad aprire un po' più gli occhi, a farsi un'idea più realistica dei giochi di potere in atto, rendendosi più autonomi nel giudizio, anche rispetto alle forze politiche alle quali eventualmente si è dato il proprio consenso, magari rinunciando a restar svegli e critici qel tanto da permettere di rimanere cittadini sovrani, anziché semplici sudditi. Verso la politica in generale, a quanto affermano i vari sondaggi d'opinione, i cittadini italiani nutrono sempre meno fiducia; immagino non sempre a torto.

nonnoenio
 

08 novembre 2013

Chieti - Lui ha le palle d'acciaio



Cosa pensano di me in Europa? «Che ho le palle d'acciaio», dice Enrico Letta in un'intervista all'Irish Time, almeno stando alla traduzione letterale dell'espressione usata dal quotidiano: «balls of steel». Il messaggio è chiaro: aver mandato in minoranza Silvio Berlusconi nel voto sulla fiducia al governo un mese fa, gli ha fatto guadagnare parecchi punti nelle cancellerie europee. Tanto che, nonostante le continue turbolenze interne, Letta si dice determinato ad andare avanti.Questo ieri, oggi in Italia, si è affrettato a smentire la traduzione "letterale" del suo pensiero. Da chi avrà preso?    

nonnoenio

06 novembre 2013

Chieti - Nessuna riduzione sulle spese militari in Italia


 Nel Giorno dell'Unità nazionale e delle Forze armate, il presidente della Repubblica rivolge un monito a chi auspica un disimpegno dei militari italiani dai vari teatri operativi «fuori area» e a chi chiede il taglio dei costi degli armamenti, per destinare altrove le risorse: «non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre forze armate», che in un mondo sempre più «complesso» e esposto a «rischi e minacce», «svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del Paese», afferma Napolitano... La memoria dei "vecchietti" è sempre rivolta al passato , loro non hanno futuro... L'Italia ha l 'innata capacita di cacciarsi nei casini e non ricavarne nulla anzi spesso è solita perderci alla grande a cominciare dalla guerra in Abissinia con la PRIMA ACCISA RIMASTA ancora oggi e poi guerre perse un po deppertutto in Grecia Albania e poi Libia cacciati dalla sera alla mattina e poi le vicende attuali di Libia - Egitto ci mancava solo la Siria e magari CON un accisa in piu. Ma facciamola finita e cerchiamo di diventare un paese serio. L'unica guerra che l'italia potrebbe e dovrebbe fare è quella seria alle mafie, al lavoro nero, alle sciatterie, alle inefficienze e alle ruberie colossali dentro lo Stato stesso, ma se ne guardano bene e i motivi sono ovvi essendo lo Stato di fatto, occupato da loro, il primo a dissanguarci con nuove tasse.

nonnoenio

02 novembre 2013

Chieti - Coro San Francesco Caracciolo


 Nella parrocchia di San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi, a Chieti, quartiere Tricalle, il coro san Francesco Caracciolo, che anima le funzioni religiose nella suddetta parrocchia,ha esordito il 9 settembre 2012. Il coro ha un organico di 30 coristi, così suddivisi: 5 tenori – 4 bassi – 8 contralti – 13 soprani. La giovane Giulia Bascelli dirige il coro. E’ una professionista che all’età di 13 anni ha iniziato a suonare la chitarra frequentando il conservatorio Luisa D’annunzio di Pescara, oltre al Liceo classico G.B.Vico di Chieti.Conseguita la maturità classica, ha preferito seguitare gli studi al conservatorio aggiungendo alla chitarra un altro corso, il canto, docente il maestro Cristian Starinieri.E’ una corista, mezzosoprano, di un Coro di Pescara diretto dal maestro Pasquale Veleno. Ha così iniziato al conservatorio un altro corso di Direzione di Coro e composizione corale. La giovane età, la passione per il canto, l’entusiasmo hanno motivato i coristi del coro San Francesco Caracciolo che si impegnano alle prove che vengono effettuate due volte a settimana, il martedì e venerdì, dalle ore 21 alle ore23. L’età dei coristi comprende una fascia molto ampia, si va dai 20 ai 70 anni, quindi studenti, genitori, nonni, lavoratori. Non è semplice per Giulia equilibrare le voci, perché c’è molta differenza fra quelle maschili,10 e femminili 20.Però, con la voglia di fare e la caparbietà, sta riuscendo a uniformare la vocalità del coro.Per il momento il repertorio è solo liturgico per animare la messa ed altre ricorrenze religiose, però un piccolo pensiero ad allargare il repertorio è in programma.Il coro non ancora ha un abito da concerto, ma per gli eventi importanti gli uomini indossano un abito scuro con camicia bianca e papillon e le donne, ugualmente, un abito scuro.Nelle prove, Giulia, si dedica anche all’educazione musicale e prossimamente alla tecnica vocale.Altro giovane che ha aiutato ad amalgamare i coristi è Samuele,l’organista, che ha 16 anni.Verso l’ètà di sei anni, amici di famiglia gli hanno regalato una tastiera che ha iniziato a suonare. Ad orecchio riusciva ad eseguire dei brani e chiese ai genitori che desiderava imparare il piano. Proposta accettata. Affittarono un pianoforte ed un pianista professionista iniziò a seguirlo. Alla scuola media si è distinto all’indirizzo musicale e dopo la licenza media ha scelto come corso di studio il liceo musicale a Pescara.Una bella coppia di giovani sorridenti, preparati tecnicamente e professionalmente, incoraggiati dai componenti del coro.Ho chiesto a Giulia se fra i brani preparati per la messa c’è né uno in particolare che le da emozioni e la risposta è stata “l’Ave Verum” di Wolfgang Amadeus Mozart - Ave Verum Corpus (Anteprima) (Salve, Vero Corpo), mottetto per coro misto, orchestra e organo,scritta per la solennità del Corpus Domini. Auguri a questo coro di perfezionarsi ed affermarsi

Scritto da:Luciano Pellegrini

31 ottobre 2013

Chieti - Caro nipotino ti scrivo


Caro nipotino mio dolcissimo. Sei ancora piccolo, ma ho deciso di scrivervi questa lettera perché quando sarai più grande potrai capire le ragioni per cui l’Italia si trova nelle condizioni che stai vivendo. Siamo nel terzo millennio, il mondo è attraversato da guerre e cambiamenti epocali. Tutto quello per cui hanno vissuto i tuoi nonni, mio padre e mia madre, sta andando in frantumi, siamo nel pieno del declino dell’Occidente. Oggi sta accadendo qualcosa che è destinato a cambiare il tuo futuro. Voglio raccontartelo. L’Italia è in costante pericolo, abbiamo un debito pubblico enorme che già pesa sulle tue esili spalle, abbiamo bisogno di riforme che mettano le nuove generazioni - te e tutti quelli come te - al riparo dalla bancarotta e in grado di essere migliori di noi. Per farlo servirebbe una classe dirigente forte, coraggiosa, giusta. Purtroppo questa oggi non lo è. Il Parlamento, espressione di quella conquista che è la democrazia, è diviso, frantumato, sordo e cieco. Le opposte fazioni si sono spartite il tuo futuro e hanno deciso che la soluzione del problema passa attraverso una politica economica e sociale dove lo Stato decide tutto, controlla tutto e tassa tutto. Le rivolte che fecero nascere le democrazie, furono contro l'oppressione fiscale. Le monarchie crollarono, le colonie inglesi d’America si ribellarono alle gabelle del re. Ottenendo la libertà. Secoli dopo, nel 2013, è stato deciso che il conto del debito italiano lo deve pagare un gruppo di cittadini onesti che dichiara sempre i propri redditi e versa già le tasse. Un grande italiano del Novecento, Prezzolini, direbbe che siamo i fessi che pagano per i furbi. Ora ci hanno chiesto altri sacrifici e noi  pagheremo ancora di più. Siamo patrioti, lavoriamo sodo, siamo creativi, amiamo l’intelligenza, vogliamo lasciare una testimonianza del nostro passaggio sulla terra. Molti, come tuo nonno , vengono dal nulla, hanno studiato, sofferto, accettato il rischio, viaggiato, cambiato tanti posti di lavoro, messo a frutto il talento. Lo Stato ha deciso che tutto questo non va esaltato, ma punito, tassato e chiuso in un recinto di mediocrità. Cari bambini, volevo dirvelo, non è questa l’Italia che ho sognato.

nonnoenio

25 ottobre 2013

Chieti - Aumenta ancora il nostro debito pubblico


 Non si arresta la spirale rialzista del debito dell'Italia. Anzi, l'accelerazione si fa più marcata spingendo il debito pubblico italiano a un nuovo record e, nella graduatoria europea, al livello più alto superato solo dalla disastrata Grecia. A certificarlo è Eurostat: nel secondo trimestre 2013 il nostro debito è schizzato al 133,3% del Pil registrando una crescita del 3% rispetto ai primi tre mesi dell'anno quando era al 130,3%. Un ritmo ben più forte rispetto alla media Ue, che viaggia attorno all'1%. Così, a superare l'Italia è solo la Grecia, con un rapporto debito/Pil che ormai sfiora il 170% (al 169,1%). Eppure la crisi sta iniziando ad allentare la presa, almeno stando ai segnali che arrivano dai nostri partner più vicini, Spagna e Francia. Madrid è fuori dalla recessione, ha decretato la Banca centrale spagnola, secondo cui la contrazione dell'economia iberica si è arrestata nel terzo trimestre dell'anno, dopo nove trimestri consecutivi in negativo. L'Italia è un paese nel quale lo Stato si sta disfacendo. Non controlla debito, territorio, cittadini italiani e stranieri. Tutti fanno quello che vogliono, sfruttano, si arricchiscono perchè la giustizia non funziona. Il normale cittadino oggi è spaventato e sfiduciato. L'Europa ci considera semplicemente una terra di nessuno uno stato cuscinetto per proteggersi dall'immigrazione selvaggia. Non la vedo bene, anzi...

nonnoenio
 

24 ottobre 2013

Chieti - L'Azienda Agricola Giuliani


L’Azienda Agricola Giuliani, a conduzione familiare, è formata da mamma Maria, papà Ennio, Valentina e Lorenzo, i figli. Svolge la sua attività produttiva e commerciale, per la realizzazione di sottaceti,sott’oli e marmellate,ad Alanno PE . L’azienda è nata l’8 dicembre del 2012 ed opera in Via Madonna delle Grazie,7 65020 Alanno PE Maria è addetta alla preparazione degli ortaggi e frutta da mettere nei barattoli, Ennio è addetto ai lavori pesanti di carico e scarico, acquisti, rifornimento, Valentina cura l’immagine dell’azienda sul web e nei mercati, l’amministrazione, i rapporti con fornitori e clientela e la ricerca di nuovi prodotti. Gli ortaggi e la frutta vengono acquistati e scelti con cura dai produttori locali, che assicurano la qualità del prodotto sia sulla semina e coltivazione che sull’eventuale trattamento per la loro difesa.


 Come esempio, i carciofi li acquistano a Pianella -PE per otto mesi l’anno, e i mandaranci per la marmellata, a Francavilla al Mare CH. La preparazione dei sott’oli, hanno per la maggior parte degli ortaggi,lo stesso metodo di esecuzione. Ai carciofi, vengono tolte le foglie dure, poi immersi in acqua per un paio di ore, successivamente sbollentati nell’aceto con aggiunta di sale e vino. Successivamente scolati, fatti raffreddare ed invasati con olio di oliva extravergine delle colline limitrofe, con aggiunta di peperoncino ed altri odori. Ora interviene Ennio per etichettare i barattoli, con i riferimenti degli ingredienti e la scadenza. Per la vendita ci pensa Valentina. Gli scarti degli ortaggi, vengono destinati ad allevatori vicini per nutrire mucche e pecore, quindi il latte e la carne sono più gustosi.


La confettura di marmellata richiede forza e pazienza, perché la frutta, con l’aggiunta di zucchero, viene fatta bollire in un pentolone di rame e mescolato con la forza delle braccia. Per essere competitivi sul mercato, c’è un continuo aggiornamento sugli ortaggi, da provare l’aglio sott’olio. Valentina si impegna anche a trovare e proporre idee, come le bomboniere ed articoli da regalo. Piuttosto che offrire le solite bomboniere inutilizzabili, un barattolino con marmellata e personalizzato con confetti, sarà senz’altro più utile. L’azienda agricola Giuliani, ha avuto un riconoscimento, una nomination, nel mese di Aprile 2013 a Pescara, al Premio Nazionale “Green Ribbon”, (Il nastro verde), alla presenza del presidente Argalam (Unaga-FNSI), Donato Fioriti, del direttore dei Contribuenti Abruzzo, Ernesto D’Onofrio e del presidente della Giuria Tecnica, Giacomo Cavuta. E’ stato un riconoscimento di merito per la bravura e la grinta con la quale è stato maturato l’amore nella produzione. Nell'ambito dell'iniziativa " La Regione in Azienda” avviata per dare un senso economico allo sviluppo delle identità locali e valorizzare l’agricoltura tipica, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione, accompagnato dal presidente Argalam Donato Fioriti, venerdi' 4 ottobre, hanno fatto visita all’azienda agroalimentare rimanendo entusiasti nel vedere la produzione dei sottoli, sottaceti e marmellate. La Regione in Azienda è un bel progetto della Regione Abruzzo,concretizzato da Alfredo Castiglione, per incontrare le imprese abruzzesi direttamente nei loro stabilimenti produttivi.

Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto sono al link: Azienda Giuliani
 

22 ottobre 2013

La Movida NO a Chieti


 La parola movida proviene dalla Spagna. E' la forma femminile sostantivata dell'aggettivo “movido”, movimentato. In italiano mantiene il significato originario che la parola aveva in spagnolo, quando nacque per designare la speciale atmosfera di vitalità in campo culturale e artistico e il particolare dinamismo intellettuale che presero a caratterizzare la Spagna a partire dall'inizio degli anni Ottanta. Nel linguaggio giovanile degli anni Novanta, movida ha preso il significato generico di animazione, situazione, ambiente piacevolmente movimentato. Oggi ha preso definitivamente l’aspetto di intensa e vivace vita artistica e culturale notturna.
A Chieti la movida è NO! Pur con la buona volontà di giovani che rischiano ed aprono locali, c’è chi rema contro. Impazzano sul WEB due link realizzati dai giovani di Chieti Devo ancora utilizzare il paragone con Oviedo, Asturia, Spagna dove la movida esiste..., chissà se il motivo è perché questa parola è spagnola. A Oviedo, in Calle de Manuel Pedregal, meglio conosciuta come Calle del Vino, in pieno centro storico, ci sono decine di pizzerie – sidrerie – bar - trattorie, gremiti dai giovani.



I tavoli e le sedie sono sistemati fuori, quindi se si parla, i cittadini che abitano nei palazzi dove ci sono questi locali, dovrebbero essere infastiditi. Invece, le ore della notte trascorrono ed alla chiusura dei locali, non ci sono porcherie o sporcizia nei vicoli o per strada. Devo però evidenziare, per dovere di cronaca, che i locali hanno tutti i servizi igienici puliti e funzionanti, esiste “il o” buttafuori e c’è un “andirivieni” continuo delle forze di polizia. L’abito del poliziotto è nero, sono persone aitanti ed hanno ai fianchi la pistola e il manganello. Posteriormente, appeso al cinturone, ci sono le manette. Sono convinto che questa presenza sia un valido deterrente per quei pochi giovani che volessero dare fastidio. A Chieti, purtroppo, per colpa di pochi giovani deficienti, la maggior parte di loro paga per tutti. E’ vero che nei vicoli di Santa Maria, al mattino, si trova di tutto, quindi i residenti devono per forza denunciare questa indecenza. Il problema è che manca l’educazione, che purtroppo le famiglie e la scuola non sono più capaci di insegnare. Le famiglie sono distratte dall’incertezza del futuro e su come tirare avanti. La scuola e quindi gli insegnanti, non hanno più l’antico prestigio sociale. Questa situazione  forma nuove generazioni senza educazione, senza istruzione, senza prospettive di lavoro. C’è il vuoto esistenziale! Non si poteva configurare miglior paragone con “ Chieti città della camomilla”. Purtroppo i locali chiudono o vengono fatti chiudere. I residenti non accettano che si disturbi il loro riposo notturno, sacrosanto, pur essendoci delle delibere che addirittura costringono i locali a chiudere a mezzanotte,quindi un orario non proibitivo per il riposo. Basterebbe un coinvolgimento, una collaborazione, ma soprattutto educazione, affinché i cittadini ed i giovani si accettino. D’altronde non subiamo la pipì e la popò dei cani in ogni angolo della città?

Scritto da Luciano Pellegrini

18 ottobre 2013

Chieti - Cambiano i nomi, ma sono sempre tasse

Tasse, tasse, hanno un nome nuovo, ma sono le vecchie e "care" tasse. E, ovviamente, più alte delle precedenti. Alla faccia di chi credeva al centrodestra quando prometteva il taglio di ogni tassazione sulla casa di proprietà. Allora. L'Imu (Imposta municipale unica), introdotta da una larga maggioranza, che poi aveva deciso di cancellarla è stata sostituita adesso, dal Governo di Larghe Intese, dalla Tasi (Tassa sui servizi comunali), mentre la Tarsi (rifiuti) è stata trasformata in Tari. Cambiano i nomi ma non la sostanza. Ad aggiungere confusione, va detto che cambiano le sigle, ma anche il modo di calcolare le imposte: mentre l'Imu era una patrimoniale, ora la Tasi si pagherà anche in base ai costi stabiliti da ogni singolo comune. Due considerazioni. La prima riguarda una certa ammirazione per i funzionari e i burocrati che di continuo rilanciano sui nuovi modi di fare cassa e di chiedere soldi ai cittadini. Ma non c'erano le sentinelle anti-tasse? Forse erano troppo occupate a fare i pali per la rapina al popolo italiano. Mi raccomando sentinelle tenetevi ben strette le poltrone e i privilegi, tanto poi gli italiani vi votano comunque!Sti nuovi nomi,un modo per mascherare gli aumenti e spaventare meno la gente, soprattutto quella che già fa fatica ad arrivare a fine mese...

nonnoenio

17 ottobre 2013

Chieti - I Deep Purple


Quando si parla di un gruppo come i Deep Purple si finisce per forza di cose nella retorica di termini come leggendario e mitico, Ma per chi segue le sorti dell'hard rock si tratta di aggettivazioni dovute perché pochi gruppi come i Deep Purple hanno saputo segnare con i loro dischi, specie negli anni Settanta, i contorni di questo genere musicale. Album come "Deep Purple In Rock", "Machine Head", "Fireball" e il live "Made in Japan" sono considerati imprescindibili in una qualsiasi summa discografica hard rock. I Deep Purple hanno da poco lanciato il loro ultimo cd "Rapture Of The Deep". La formazione attuale della band comprende i tre membri storici Ian Gillan alla voce, Roger Glover al basso, Ian Paice alla batteria, oltre a Steve Morse alla chitarra e Don Airey alle tastiere, che ricordiamo già al fianco di artisti quali Rainbow, Black Sabbath e Ozzy Osbourne. Il loro ultimo Cd è un disco che sorprende per freschezza e piglio creativo. L'introduzione di "Money Talks", infatti, sembra riportarci indietro nel tempo insieme ai ghirigori sparsi qui e là dell'hammond del talentuoso Don Airey. E ancora: "Wrong Man" è un brano tipicamente à la Purple, con riff e organo a dialogare tra loro, con potenza e destrezza, accompagnati da un Gillan particolarmente ispirato che torna a provare gli acuti. E' strano, poi, come lo spirito di Blackmore ancora aleggi su questo gruppo. La title track ricorda molto le scale orientaleggianti usate dal chitarrista nei Rainbow, creando un sound progressive decisamente accattivante. Insomma, i leoni dell'hard rock sanno ancora ruggire sopratutto dal vivo.

nonnoenio

15 ottobre 2013

Chieti - Alternativa al grano


 Sabato 12 Ottobre, alle ore 17.30, si è inaugurato a Chieti il negozio/laboratorio “Alternativa al Grano”, nato per soddisfare le richieste di una clientela purtroppo sempre più ampia, quella dei celiaci, che sono intolleranti ad alcuni alimenti e che hanno difficoltà a reperire prodotti artigianali. Il parroco di San Francesco Caracciolo al Tricalle, Don Panfilo Argntieri, ha dato la benedizione, all’inaugurazione di questa nuova attività. Presenti anche il sindaco, Umberto di Primio, l’assessore al bilancio, Roberto Melideo, il consigliere di maggioranza ,Emiliano Vitale e Marisa Pagliaro, presidente regionale dell’Associazione italiana Celiachia. La celiachia (dal greco koilía = addome, ventre) è una malattia autoimmune dell'intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti. I sintomi includono diarrea cronica, ritardo della crescita nei bambini e stanchezza. Questi sintomi possono essere anche assenti, mentre ne sono stati descritti alcuni in altri organi. La celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine ​​simili che si trovano in altri cereali comuni, quali orzo e segala. L'esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria. Ciò porta ad un troncamento dei villi che rivestono l'intestino tenue, chiamata atrofia dei villi che interferisce con l'assorbimento delle sostanze nutritive, poiché i villi intestinali ne sono responsabili. La celiachia è una condizione di salute più frequente nelle donne che negli uomini e tra le cause della celiachia rientrano sia fattori ambientali sia fattori genetici, infatti, è una malattia ereditaria. L'uomo nasce con i geni della celiachia e dal momento che i geni non cambiano mai nel corso della vita, se non possiede dalla nascita i geni di predisposizione, non potrà mai avere la celiachia. Se invece ha i geni necessari, potrà manifestare l'intolleranza a qualsiasi epoca della vita. Secondo la Relazione annuale al Parlamento sulla Celiachia del 2011, a cura del Ministero della Salute, in Italia ci sono circa 540.000 celiaci, quasi 1 su 100, considerando l'intera popolazione italiana di 57 milioni di persone. Al momento, la dieta senza glutine, è l'unica terapia per la malattia celiaca, che deve essere seguita scrupolosamente per tutta la vita e questa dieta permette al celiaco di condurre una vita serena ed in salute. L'alternativa alla farina ottenuta dal grano è la composizione di farine derivate da altri cereali.



Purtroppo, anche seguendo una dieta, la qualità della vita collegata alla salute di un celiaco, può essere inferiore rispetto alle persone che non hanno questa situazione. Gli uomini tendono a manifestare un miglioramento più marcato rispetto alle donne. Alcuni presentano persistenti sintomi digestivi o dermatite erpetiforme, ulcere della bocca, osteoporosi con le fratture che ne derivano. Possono manifestarsi i sintomi indicativi di sindrome dell'intestino irritabile e vi è un aumento del livello di ansia, di fatica, di dispepsia e di dolore muscolo scheletrico. Tra gli adolescenti, si nota una sensazione di diversità, per il fatto di non poter fare le stesse cose che fanno gli altri. La celiachia è stata da poco aggiunta nell'elenco della patologia per il quale il paziente può richiedere l'esenzione per farmaci ed alimenti. I costi sociali della celiachia sono alti, ma i celiaci diagnosticati, hanno un parziale rimborso per i prodotti sostitutivi senza glutine dall’ASL, (Azienda Sanitaria Locale). I prezzi dei prodotti senza glutine sono purtroppo esagerati, per colpa di chi li produce e ne decide il costo. Pertanto, Cinzia Zappacosta, ha pensato di inaugurare, all’interno del centro artigianale Parco Brecciarola, Strada per Popoli (via Tiburtina, alle spalle del distributore Agip non lontano dallo svincolo dell’asse attrezzato Chieti-Pescara), questo laboratorio/negozio.Nel 2001 Cinzia Zappacosta decise di aprire una ditta artigianale di pasta fresca e dolci, concretizzando quello che era il suo sogno. Nel 2007 scoprì casualmente di essere celiaca e dopo di lei anche i suoi figli. Proprio dalle loro esigenze alimentari e dalla necessità di avere un prodotto fresco, in alternativa a quello a lunga conservazione, ha trasformato la sua precedente attività in quella che è l’alternativa al grano. La struttura, molto spaziosa, sarà il luogo di produzione di pane, pasta, dolci, gelati e di altre specialità alimentari da asporto, ma anche bar, caffetteria, gelateria, con una piccola enoteca. Si può fare la colazione, la pausa pranzo, si può prendere l’aperitivo e si possono festeggiare piccoli eventi. Alternativa al Grano, offre specialità alimentari realizzate con farine senza glutine e ingredienti naturali, freschissimi di alta qualità per chi, a qualunque età, deve seguire particolari regimi dietetici o ha accertato particolari intolleranze alimentari, ma non vuole rinunciare al gusto delle cose buone e genuine, preparate con l’esperienza di oltre dieci anni di attività, di Cinzia.Cinzia prepara personalmente i cibi, con passione e con cura, nella scelta di materie prime genuine. Cinzia è una donna molto determinata ed ha intenzione di aprire, a breve, un’attività di franchising in Abruzzo, con il marchio “Alternativa al Grano”.

Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto sono al link: Alternativa al grano

11 ottobre 2013

Chieti - Esodati e 50nni furbetti

In questi mesi si fa tanto parlare degli «esodati» come vittime di un sistema che li ha espulsi dal mondo del lavoro. Ma non per tutti è così: diciamolo per rispetto di quelli che: «sfigati del '52» debbono invece lavorare fino a sei anni di più rispetto a prima, per poter andare in pensione! Molti di loro avevano già programmato un'altra vita da pensionato imminente, con investimenti e prospettive a breve termine (viaggi, traslochi in altre nazioni, altri lavori, gestione della famiglia e dei figli, assistenza ai genitori? ecc.) ed invece, calpestati i diritti acquisiti, si sono trovati a dover lavorare per molti più anni. Ricordo che nell'estate del 2011, quando ogni giorno circolavano voci allarmanti riguardo alle pensioni, tanta gente veniva consigliata di licenziarsi per poter andare in pensione con i vecchi diritti del vecchio regime pensionistico di lì a pochi mesi o anni, «fregando» così tutti gli altri!. Molti di questi hanno fatto i furbi, licenziandosi volontariamente in anticipo, molti allettati da incentivi, come i bancari o dipendenti di altri enti, avendo garantito 4/5 anni di ferie con una rendita del 70% dello stipendio, sicuri poi di poter passare direttamente alla pensione. Ma questo non è accaduto e quindi, dopo aver approfittato di questa opportunità, ora sono disperati per gli anni scoperti e pretendono di essere messi in pensione anticipata. Sono assolutamente solidale con i cassaintegrati o i licenziati che non hanno alcuna prospettiva di lavoro e quindi hanno tutto il diritto di reclamare una soluzione a questo problema, ma con gli «esodati furbi» che hanno fatto una scelta opportunistica no!

nonnoenio

29 settembre 2013

Chieti - Diritti negati ai giovani studenti


La sentenza del Tar di Milano, che alcuni mesi fa, ha accolto il ricorso di alcuni professori e ha bocciato l'uso dell'inglese in maniera esclusiva per le lauree specialistiche e i dottorati del Politecnico è emblematica di quali sono i valori dominanti - e di conseguenza i diritti difesi - nell'Italia di oggi. Di fronte alla decisione innovativa e decisamente competitiva di una delle migliori università scientifico-tecnologiche del Paese, di introdurre dal prossimo anno, i corsi di specializzazione totalmente in lingua inglese, alcuni docenti hanno fatto ricorso al Tar per fermare la decisione del rettore. Il Tar ha dato loro ragione, tirando in ballo il regio decreto del 1933 che impone l'italiano come lingua ufficiale per l'insegnamento in tutte le università della penisola. Inoltre, ha sostenuto il tribunale amministrativo lombardo, tale decisione «incide in maniera esorbitante sulla libertà di insegnamento», perché imporrebbe ai professori di specializzazione di una laurea internazionale di conoscere l'inglese. E poi violerebbe «il diritto allo studio», costringendo gli studenti a studiare in inglese, anche gli studenti di ceto sociale più basso che non posso permettersi di viaggiare e apprendere la lingua all'estero. Passi il plauso alla sentenza da parte dell'Accademia della Crusca per cui l'italiano ha da essere difeso e promosso nel mondo (ma gli ingegneri che lavorano in Cina o nei Paesi arabi poi parlano italiano con i loro colleghi stranieri?). Ciò che più impressiona e spiega molto del perché l'Italia ha una disoccupazione giovanile che sfiora il 40% ed arriva appena 42ª nella classifica mondiale per competitività e innovazione, è che a promuovere il ricorso sia stata una parte dei professori universitari, quelli della specialistica, secondo i quali la loro libertà d'insegnamento veniva violata dall'obbligo di sapere l'inglese.E la decisione del Politecnico - a loro dire - non tutelava a sufficienza «il primato della lingua italiana sancito dalla Costituzione».

nonnoenio

23 settembre 2013

Chieti - Giovanni Chiarini



Sabato pomeriggio, 21 settembre, mi trovavo al terrazzo superiore della villa comunale di Chieti, vicino alla bellissima villa Frigerj,in stile neoclassico, che ospita il Museo Archeologico Nazionale, uno dei più importanti in Italia, sia per le collezioni di reperti dell'area abruzzese e principalmente per il Guerriero di Capestrano (VI sec.a.c.), Mi ero fermato ad ammirare dal belvedere, l’immenso panorama sulla Maiella, il Gran Sasso, la vallata del Pescara, il mare. Per tornare alla villa comunale, ho scelto di camminare sul viale che passa vicino all’ex ospedale militare, oggi chiuso, nella speranza che non venga svenduto. Ecco, che una voce mi chiama, Luciano…, Luciano. Un sobbalzo e…, non poteva che essere Giovanni Chiarini. Mi avvicino all’area dove la statua è custodita, abbandonata, avvolta in una busta di plastica e posizionata su un armadio. Come stai Giovanni, felice di sentirti? E’ trascorso quasi un anno, era l’11 ottobre del 2012 quando ci siamo visti. L’anno è volato, io sono ancora qui dentro, dimenticato. E pensare che ho dato importanza alla mia città, quando fui scelto nella primavera del 1876, avevo 27 anni,per la spedizione ai laghi equatoriali, organizzata dalla Società Geografica Italiana, nella regione dello Scioa, (Etiopia centrale, L'attuale capitale etiopa Addis Abeba è situata al centro di questa regione),

Dalla regione dello Scioa, mi spostai verso meridione, nel regno del Limu, che raggiunsi con molte difficoltà, insieme ad un altro esploratore, Antonio Cecchi, nel mese di febbraio del 1879, Presso la residenza della regina di Ghera, fummo imprigionati .Purtroppo, per gli stenti della prigionia e la malaria, cessai di vivere il 5 ottobre 1879, tra le braccia di Antonio Cecchi. Ebbi la forza di dettare all’amico questo mio pensiero: Mio caro, riferisci alla Società Geografica, che io muoio sulla breccia, per fare il mio dovere; che mi dispiace, più che morire, non poterlo compiere fino all'ultimo, fino ai Laghi Equatoriali, dove la nostra spedizione doveva giungere. Saluta tutti i signori della Società, e non dimenticare di baciare per me, la povera mamma mia. Pensare che la mia salma,nel 1884, fu restituita a Chieti, e la mia città mi rese solenni onoranze funebri. Mi avevano collocato alla Villa Comunale in un posto dignitoso…poi eccomi qua abbandonato! Purtroppo, caro Giovanni, io ho fatto tutto quello che potevo, per sensibilizzare l’amministrazione comunale, non ci sono riuscito! Ti ringrazio perché c’è un altro amico, Eugenio di Francesco, Tetè per gli amici, grande maestro di sci, che fa moltissimo per me. Sono venuto a conoscenza, perché ho la fortuna di informarmi, che giorni fa, ha inviato una lettera al sindaco, alla sovraintendenza dei beni storici artistici e ambientali, e per conoscenza alla procura, per avere mie notizie. Siete pochi a tutelare la mia causa, perché i cittadini sono indifferenti. Fanno la passeggiata, si uniscono in gruppi per parlare di cose che io reputo inutili, fanno pettegolezzi quando passa una bella donna, ma nessuno che si dà da fare in mio favore. Questa tua analisi è vera è una triste realtà. Se non ti sei informato, ti metto al corrente che, causa un “ incidente di percorso”, non mi interesserò più della cronaca cittadina. Ho sempre criticato costruttivamente, segnalando all’amministrazione comunale, situazioni critiche per la città ed i cittadini e suggerendo come risolverli, anche a costo zero! L’amministrazione tutta mi vuole bene, hanno anche risolto, per dovere di cronaca, mie diverse segnalazioni, poi…l’incidente di percorso! Sono in partenza per la Spagna ,Oviedo, nell’Asturia. Mi fermo due settimane. Sono certo che avrai apprezzato il mio reportage su questa città e la regione Asturia, dove funziona tutto. Ti prego Luciano ripensaci, se mi abbandoni resterò qui per sempre. Purtroppo Giovanni, la mia decisione è definitiva. Scriverò recensioni, reportage, mi dedicherò più alla cultura, all’ambiente, ma non temere, non ti abbandonerò. Siamo due, ma faremo di tutto per farti tornare a vedere la gente in un posto dignitoso. Ad Oviedo ci sono circa 100 statue di bronzo. Ognuna è sistemata in una piazza, con fontana, (le fontane qui sono rotonde…), panchine, aiuole. Possibile che a Chieti non si trova un posto per te?
Ti saluto ed a presto!

20 settembre 2013

Chieti - Guido Crepax e la sua Valentina


All'epoca (metà degli anni Sessanta), il fumetto ancora non era stato «sdoganato», nonostante l'impegno di alcuni - e, in primo luogo, di Oreste Del Buono e Umberto Eco - che ne avevano compreso l'importanza e l'intelligenza. E dunque, in quegli anni, la passione per i fumetti negli adulti veniva considerata, se non una sorta di «vizio», un segnale di regressione infantile. Comunque, questo era il giudizio, si trattava di un sottogenere, futile e plebeo. Fu la rivista «Linus», appunto nel 1965, a pubblicare le prime tavole di Crepax e della sua Valentina, il personaggio più noto e amato e - insieme a Bianca - il meglio riuscito. E fu il tratto di Crepax e il personaggio di quella fotografa milanese, emancipata e tenera, coraggiosa e passionale, a rappresentare - insieme a molti altri segni - un cambiamento culturale e, in qualche modo, politico, che possiamo definire (e questa volta non è una esagerazione) «epocale». Ma il ruolo di innovatore svolto da Crepax nel campo proprio delle «bande disegnate» (l'impaginazione, il montaggio cinematografico, l'esaltazione del dettaglio, la zoommata) passa in secondo piano rispetto alla funzione di rinnovamento culturale svolta dalle sue storie. Non mi riferisco, certo, ai riferimenti più propriamente politici (Crepax era trotzkista e tracce e citazioni di questa scelta si coglievano nelle sue tavole). Penso, piuttosto, all'immagine femminile e, in generale, alla concezione dell'erotismo che quelle donne e quegli uomini (laterali e appartati, ma non certo insignificanti) trasmettevano. Qui, davvero, Crepax e i suoi personaggi sono un rivelatore «segno dei tempi»: quelle donne non sono, ancora, le stereotipate figurine della caricatura femminista (e, soprattutto, antifemminista) né del successivo consumismo mondano-sessuale. Sono donne talvolta sull'orlo di una crisi di nervi, ma per inquietudine e felicità, per voglia di libertà e ansia di conoscenza e desiderio di autonomia: sono le donne delle canzoni di Ornella Vanoni e, dieci anni dopo, di Fiorella Mannoia (quelle che hanno «troppa fantasia» e che se dicono una bugia «è una mancata verità»: e se si confondono un po' «è per la voglia di capire»)....

nonnoenio

19 settembre 2013

Chieti - Minibanda dei Vigili del Fuoco

L’ANVVF - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - è una Organizzazione di volontariato che raggruppa i vigili del fuoco che hanno lasciato il servizio, in una unica grande associazione. L’associazione Nazionale propone il progetto della solidarietà civile, sociale, culturale, non ha scopi di lucro ed è apartitica. In nome della solidarietà con i cittadini e con i Vigili del Fuoco in servizio, il suo motto è: Firmissima est Inter Pares  Amicitia”, (L'amicizia è più forte tra uguali). Collabora e partecipa con l’UNICEF aderendo a tutte le sue iniziative, promosse in favore ed a protezione dei bambini. Gli iscritti in Italia sono circa 1100 volontari, impiegati per le attività sussidiarie e di supporto al Corpo Nazionale, per eventi calamitosi, ai quali bisogna aggiungere circa diecimila iscritti, (censimento anno 2012), di cui 1600 donne. A Chieti, il Presidente Antonio Carlone, il 31 marzo 2012, presso la sede dell’Associazione Provinciale, ha deliberato con il consiglio direttivo, la nascita della Banda Giovanile dei Vigili del Fuoco, con la proposta di chiamarla “MINI BANDA VIGILI DEL FUOCO”. Fra le tante idee, il Presidente CARLONE, si propone di rinforzare la cultura e la tradizione bandistica del Corpo dei Vigili del Fuoco, ovunque ne venga fatta richiesta,creare una scuola di musica, che offra gratuitamente agli associati elementi di cultura e tecniche musicali ed infine di promuovere occasioni di ascolto della musica, esecuzioni di concerti, incontri e dibattiti. La Mini Banda è composta da circa 40 ragazzi e ragazze, con età compresa dai 7 ai 17 anni. Impegnativa è la loro formazione musicale e vengono pazientemente e ottimamente seguiti nella loro preparazione, dai maestri D’URBANO Orazio e COLALONGO Walter. Effettuano le prove due volte a settimana, della durata di due ore, presso l’aula magna del comando provinciale di Chieti. Tutto questo è possibile per la collaborazione dei genitori, che accompagnano con pazienza alle prove i loro figli minorenni, in quanto la maggior parte di loro risiede nei comuni di Chieti e di Pescara. A dare prestigio alla banda è, che i ragazzi frequentano tutti il conservatorio e riescono a conciliare questa passione con lo studio. La divisa ufficiale è molto dignitosa: pantaloni e giacca blu, camicia, cravatta, scarpe nere, cappello, (quello femminile ha un altro modello), e lo stemma. Indossano anche l’abito da lavoro, che è la divisa dei vigili del fuoco. Pur essendo alle prime armi, hanno fatto diversi concerti e si sono esibiti alla televisione nazionale di Rai 3 Abruzzo, in occasione della trasmissione “ mezzogiorno in famiglia”. Il loro programma comprende già molti brani e ovviamente sono esperti di due composizioni, l’Inno di Mameli e il loro inno ufficiale nazionale (Anteprima) .


Complimenti a questi giovanissimi ragazzi che fanno cultura, impegnati a scuola e al conservatorio; nei concerti ricevono un “contentino” di 10 euro…ma sono contentissimi. E’ poco? Ma ogni ragazzo se lo è guadagnato.

Per le foto collegarsi al Link: Minibanda Vigili del Fuoco di Chieti

Scritto da: Luciano Pellegrini

11 settembre 2013

Chieti - Troppi bambini rom, troppi stranieri in classe


Troppi bambini rom, troppi stranieri in classe, meglio cambiare scuola: l'hanno pensata così  i genitori di due elementari, una nel bergamasco e l'altra nel novarese. La cronaca lo registra lo stesso giorno in cui Papa Francesco ha lanciato forte il suo appello all'accoglienza, a «non avere paura delle differenze», ad aprire i conventi chiusi per ospitare i rifugiati. Nel novarese, a Landiona, 600 abitanti, la grana è scoppiata proprio il primo giorno di scuola. I bimbi rom iscritti sono 25, ma quelli che frequentano le lezioni sono molti di meno. Gli italiani sono solo una dozzina. La decisione di ritirare i bambini è un fatto di una gravità assoluta perchè questa storia getta discredito su tutto il paese( ...ma loro dicono:" non siamo razzisti" ). Si è trovata una soluzione «salomonica», invece,  per la prima elementare di Costa Volpiano, nel bergamasco: gli alunni stranieri, esattamente 14, saranno smistati in due sezioni. I genitori dei sette italiani, infatti, quando hanno visto la composizione della classe, hanno protestato. In tutti i casi le motivazioni, almeno quelle pubblicamente espresse dei genitori, sono legate all'apprendimento scolastico che temono sia compromesso per i loro figliuoli dalla presenza di piccoli stranieri e, peggio ancora, di piccoli nomadi. A nulla valgono le rassicurazioni degli operatori scolastici, le buone esperienze già compiute, che vedono spesso i bambini marocchini o albanesi o romeni avere un interesse per la scuola, una capacità di concentrazione e di comportamenti più disciplinati in classe."Il troppo storpia", recita un vecchio detto. L'Italia con l'accoglienza senza regole a quel troppo c'è già arrivata. Per la necessaria integrarazione di coloro che ci sono già, bisognerebbe fermare i nuovi che vorrebbero arrivare. Non possiamo ospitare l'intero medio oriente. Mio nipote aveva un rom e tre stranieri in classe. Ci sono sempre stati problemi di comportamento, danni e genitori stranieri totalmente assenti. Non andavano nemmeno a fine anno a ritirare la pagella.......

nonnoenio

06 settembre 2013

Chieti - L'abolizione Imu è una fregatura


 L'abolizione dell'Imu, che viene sbandierata come una grande vittoria dal Pdl, che ne aveva fatto un cavallo di battaglia durante la sua campagna elettorale, lascia freddo l'alleato di governo del centrodestra mentre la Lega Nord ne parla senza mezzi termini definendola una bella fregatura. «Il provvedimento sull'Imu corre il rischio di essere una fregatura del governo Letta per i cittadini. Sostituendo la tassa sulla prima casa con la Service Tax per il 2014, infatti, i contribuenti rischiano di pagare di più rispetto a quando c'era l'Imu» lo afferma in una nota il responsabile Economia e Sviluppo della Lega Nord. In effetti al momento, l'unica cosa certa in questa manovra pubblicitaria del governo, è la cancellazione della prima rata dell'Imu, visto che per la seconda ancora non si conoscono le coperture. Ci auguriamo almeno che il governo, se non cade subito il prossimo mese per i fatti riguardanti Berlusconi, a ottobre non si inventi nuove tasse per trovare le risorse che ancora non ha indicato.

nonnoenio

21 agosto 2013

Chieti - Ministro, dove mettiamo tutti questi immigrati ?



In appena un meso sono arrivati in Italia circa 20 mila immigrati a bordo di barconi fatiscenti e il numero non accenna a diminuire. Adesso il problema è cosa fare di questa "marea" di profughi ? Non accennano a placarsi da nord a sud le proteste di immigrati ospitati nei Centri identificazione ed espulsione e nei Centri di accoglienza richiedenti asilo sparsi per l'Italia. E al tempo stesso proseguono a ritmo incessante gli sbarchi di nuovi migranti in fuga dalle guerre e dalla fame dei loro Paesi di origine. Anche ieri, almeno in 600 sono giunti sulle coste siciliane provenienti dai Paesi del nord Africa. Dopo la chiusura del Cie di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, avvenuta giorni fa dopo una rivolta scoppiata in seguito alla morte di un cittadino marocchino, ieri è stato il Cie di Gradisca ad essere protagonista, con l'evasione di sei immigrati. Altri 200, invece, sono fuggiti da una struttura nell'agrigentino, subito dopo essere sbarcati da unità della guardia costiera e della guardia di finanza che li avevano soccorsi a sud di Porto Empedocle.In Calabria, dove prosegue la visita del ministro per l'integrazione Cecile Kyenge, una trentina di ospiti del Cara di Isola Capo Rizzuto, attiguo al Cie chiuso, hanno occupato per circa due ore la statale 106 protestando contro il sovraffollamento della struttura e per chiedere il rispetto dei loro diritti.E con le proteste continuano le prese di posizioni contro i Cie. Una situazione che non sfugge al ministro Kyange che ieri a Riace, ha sottolineato come «la terra non ci appartiene ma è di tutti», aggiungendo che sul problema dei Cie «è importante aprire con il Viminale, che si occupa di queste situazioni, un fronte di discussione». Di pari passo continuano le critiche e gli attacchi al ministro da parte di esponenti della Lega Nord. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha bollato come «propaganda» le dichiarazioni della Kyenge sulla modifica della legge Bossi-Fini...

@enio

CHIETI - UN FONTANINO ( SGUEMECE ) SENZA FORMA




C’era una volta a Chieti un piccolo e dignitoso fontananino sistemato all’l’intersezione fra l’inizio di via dei Saponari con via A.Herio. L’amministrazione comunale della città, nel 2011 programmò i lavori di sistemazione a verde, di aree minori sparse e di quelle a corredo delle zone di transito pedonali e viabili.
L’inizio dei lavori programmati nel mese di marzo 2012, iniziarono nel mese di luglio. Il termine dei lavori previsto per il mese di novembre 2012, ad Agosto di quest’anno, non si capisce quando termineranno… Il progetto approvato, dell’importo di 305mila euro, è quello di Staniscia Arch. Stefania di Atessa CH. In questo spazio limitato verrà realizzato il nuovo progetto composto da: un luogo di sosta con sedute, fontanino, leggio, prato, muretto di protezione a valle e siepe di filtro con il marciapiedi di via Herio. Questa idea viene realizzata in una zona fra le più rumorose ed inquinate della città. Vi immaginate quanti cittadini faranno la fila, per utilizzare questo terrazzo soleggiato, inquinato, scomodo per sedersi, perché al posto delle normali panchine c’è un muretto…? Se un progetto viene approvato, significa che c’è stata una discussione fra persone competenti che hanno ritenuto valido e necessario la realizzazione. I cittadini vogliono rivolgere alla Progettista e direttore dei lavori, Staniscia Arch. Stefania: Chi l’ha ispirata nel realizzare questo progetto? Il leggio a cosa serve? Perché invece delle comode panchine ha preferito far sedere le persone su un muretto? Perché la nuova fontana è “ sgueméce” termine dialettale che significa “ senza forma”, quando è normalmente rotonda? Perché aveva progettato un muro molto alto che avrebbe coperto il panorama, che in seguito è stato abbassato, ma non tanto da essere a livello con la strada e il marciapiedi, tanto è vero che questa zona è in leggera salita? Furbizia per giustificare questo muro…? Cari dirigenti, assessore, sindaco, avete fatto “ la prova seduta” per constatare se resistete al caldo e scomodità del muretto? Vi siete accorti che il bellissimo panorama sulla valle del Pescara e Gran Sasso è invisibile per l’incuria nel potare gli alberi e rimuovere i cespugli? Il fatto grave è che il progetto prevede altre due realizzazioni: parco Obletter a Chieti scalo, e la sistemazione di un’area alla villa comunale dove stavano gli animali. Cara amministrazione, con i pochi soldi che avete nel cassetto, non è meglio rinunciare alle altre due sistemazione ed i soldi risparmiati utilizzarli per opere più urgenti?

Scritto da: Luciano Pellegrini

Foto dei lavori al link: Via dei Saponari