30 giugno 2010

Chiesto il sequestro dei beni...

Con una istanza di 19 pagine firmate dall'avvocato Daniele Benedini, la giunta regionale ha chiesto al gup Angelo Zaccagnini di mettere sotto chiave i beni di 13 dei 34 imputati di Sanitopoli. Lo stesso elenco è contenuto in una istanza gemella delle quattro Aziende sanitarie abruzzesi, depositato in una udienza aperta dalle conclusioni della procura, accompagnate dalla richiesta dei pm di trascrivere circa quattrocento intercettazioni (sulle trecentomila telefonate e rilevazioni ambientali depositate sempre ieri) considerate rilevanti per l'accusa. Le istanze di sequestro conservativo della Regione e delle Asl riguardano i beni di Ottaviano Del Turco, Sabatino Aracu, Vincenzo Maria Angelini, Giovanni Pace, Luigi Conga, Pietro Anello, Gianluca Zelli, Lamberto Quarta, Camillo Cesarone, Vincenzo Trozzi, Giordano Cerigioni, Angelo Bucciarelli e Pierluigi Cosenza: tredici imputati eccellenti finiti nel mirino delle parti civili perché «dagli atti del procedimento emergono elementi di responsabilità abbondantemente idonei a confermare la fondatezza dell'accusa». La Regione avrebbe subito danni «di ingentissima entità» (non ancora quantificati): i sequestri, dunque, sarebbero necessari «per garantire alla Regione l'adempimento delle obbligazioni civili nascenti dai reati», di fronte a una massa di beni considerata insufficiente e per evitare «la possibilità di depauperamento del patrimonio di ciascun imputato», visto anche che molti beni non sono di proprietà degli imputati, perché formalmente intestati ad altri.Sterminato l'elenco dei beni di Aracu per cui si chiedono i sigilli: a Porto Rotondo (Olbia) 96 piccole unità immobiliari (probabilmente posti auto) di 12 metri quadrati, oltre ad appartamenti, due terreni di 6500 metri quadrati, un'area a pascolo, quattro appartamenti a Pescara, e ancora i beni già sequestrati con decreto del gip il 4 novembre 2009: l'attico di via Nicola Fabrizi a Pescara e quattro quadri d'autore, per un valore complessivo di circa 110 mila euro. Due gli immobili di Del Turco: la casa di sette vani di Roma, e l'abitazione di Tresnuraghes (Oristano), entrambe intestate alla compagna dell'ex governatore, «ma di fatto di proprietà di Del Turco». Trentadue gli immobili di Zelli (uno di 20 vani), da Ovindoli, a una serie di abitazioni Pescara, e a Poggio Bustone (Rieti); quattro quelli di Pace, compreso uno di 13,5 vani; sette quelli di Trozzi. Venti gli immobili di Conga, a cui vengono aggiunti la Porsche Cayenne e i 113.400 euro che vennero rinvenuti a bordo il 14 luglio 2008, oltre a tre conti correnti, beni già sottoposti a sequestro preventivo il 10 luglio 2009, con quelli di Del Turco, Quarta, Cesarone (tre immobili e 19 orologi di pregio) e Conga.... Speriamo che riescano, una volta espropriati e venduti all'asta a risolvere almeno in parte i problemi della sanità abruzzese e scoraggiare ulteriori intrallazzi di stampo mafioso sulla salute dei pazienti bisognosi.

28 giugno 2010

Artisti di Strada



L’Associazione Culturale Chietinstrada-via Eugenio Bruno 27 – 66100 Chieti (Abruzzo, Italy)- email: info@chietinstrada.it -http://www.chietinstrada.it/ anche quest' anno, nei giorni 14-15-16 agosto, promuoverà la Rassegna Internazionale degli Artisti di Strada. Purtroppo, a causa dei lavori su corso Marrucino, lo spazio è ridotto. Va da Largo Martiri della Libertà- (cassa di risparmio), a Porta Pescara.Anche il Buskergarden, vero e proprio “after hours”, con esibizioni libere e jam session con artisti di strada e musicisti locali, dovrà trovare altra destinazione. Non sarà possibile raggiungere la Civitella né la Villa Comunale per questo cantiere. Sicuramente piazza G.B.Vico- piazza della Trinità-la Villa Comunale offrivano uno spazio più prestigioso. Con questo “handicap del cantiere “, la cittadinanza, i turisti e gli esercizi commerciali saranno penalizzati. Almeno, cari amministratori, farete fare bella figura alla vostra città con l’apertura dei servizi igienici, la pulizia delle strade e con un autobus navetta gratis e continuo che collega il terminal al centro cittadino?



Luciano Pellegrini

A proposito di ascensore !


I cittadini hanno il diritto di conoscere ciò che l’amministrazione fa. Mi aspettavo almeno una risposta da parte degli amministratori o dirigenti sul cantiere per il tunnel. L’assessore Colantonio sino a pochi mesi fa, giornalmente rilasciava interviste o scriveva sui blog riguardo a qualsiasi questione che emergeva per la città. Ora ha scelto il “ mutismo” facendo parlare l’addetto stampa. Indubbiamente gli impegni, anche se il “ rodaggio” ormai è concluso, gli hanno fatto scegliere questa strada. Allora mi sono dato io da fare per fornire la risposta. Ho parlato con il direttore dei lavori Gianluca Mezzanotte il quale mi ha messo a conoscenza che i lavori sono fermi da circa un mese perché: “abbiamo trovato altri ruderi.”! Non è una novità considerando che in qualsiasi luogo del centro storico di Chieti si scavi, si troveranno beni storici. E’ ovvio che a pochi centimetri dal ritrovamento dei ruderi ne sono emersi altri. Per questo motivo la sovrintendenza dei beni culturali ha bloccato i lavori per capire se questi “ nuovi mattoni” abbiano o meno la stessa origine degli altri. Quanto tempo passerà? Speriamo ancora pochi giorni! Intanto il lavoro slitterà . La riconsegna non sarà più fine ottobre ma speriamo fine anno.

Luciano Pellegrini

25 giugno 2010

A testa bassa


Addio al Mondiale, Italia vergognosa e irriconoscibile rispetto a quella che ha vinto i mondiali nel 2006. Lippi e i suoi ragazzi (miliardari) rifanno le valigie e si preparano ad un mesto rientro in patria dove verranno accolti per quello che hanno fatto. L'Italia riesce nell'impresa di non qualificarsi in un girone facilissimo composto da Nuova Zelanda,Paraguay e Slovacchia. Ha fatto rimpiangere la nazionale di Donadoni, che perse si, ma con i campioni d'Europa, della Spagna. Due pareggi ed una sconfitta il bilancio della trasferta sudafricana. Contro la Slovacchia di Hamsik azzurri sotto nel primo tempo, poi il 2-0. Di Natale riapre la gara, ma poco dopo ecco il 3-1. Nel finale magia di Quagliarella e a tempo scaduto occasione per Pepe, ma la palla termina fuori, così come i sogni degli ex Campioni del Mondo. Lippi: «Mi prendo tutte le responsabilità. Mi spiace da morire per tutti. Pensavo avremmo fatto qualcosa di diverso. In bocca al lupo a Prandelli» e speriamo che lo lascino lavorare, perchè se è questo il materiale, per i risultati positivi, ho dei seri e forti dubbi.

24 giugno 2010

Dubbi sul Tunnel


Da diversi giorni non si vedono più i macchinari in largo Barbella funzionare ed il cancello di ingresso al cantiere è chiuso. Perché? Veramente si udivano delle voci… non rassicuranti sul prosieguo dei lavori di realizzazione del tunnel. Ma finché gli operai lavoravano ed i macchinari operavano, non era preoccupante. Circa un messe, fa parlando con l’architetto Mezzanotte, avevo avuto rassicurazioni sull'’avanzamento dell’opera. Ormai il tunnel era ultimato ed erano iniziati i lavori di perforazione, verticali, dove sistemare l’ascensore. Ora, cosa è successo? E’ forse una mia preoccupazione o qualche cosa di vero esiste? Sindaco ed assessore ai lavori pubblici, a voi risulta qualche cosa di strano o i lavori , vedi oggi, erano fermi per qualche motivo diciamo tecnico ? Questo lavoro non dovrebbe terminare il 26 ottobre corrente anno?

Luciano Pellegrini

23 giugno 2010

Oggi a Chieti 23 giu 2010


I lavori di riqualificazione del centro storico sono finalmente partiti, con la ripavimentazione del Corso Marrucino nel tratto che va dal Pozzo fino all'edicola di fronte a Palazzo Majo. Naturalmente gli "sciacalli", i negozianti del centro hanno incominciato a chiedere favori (manco ci fosse stato il terremoto), chiedono certezza nei tempi della ripavimentazione tramite l'associazione dei commercianti, i parcheggi gratuiti in centro, una riduzione sulle tasse del 30% per quest'anno (per la mancata entrata nel periodo estivo)... da non credersi, neanche l'amministrazione di Destra, di questa tornata, avesse l'anellone al naso e la sveglia al collo. Non stanno aperti la sera quando ci sono le manifestazioni i centro, non applicano prezzi "onesti" alle loro merci e spesso comperare qualcosa nei negozi quì sul colle bisogna accendere un mutuo. Si lamentano soltanto, quando per il loro non saper attirare clienti hanno perso più del 90% degli acquirenti. Sperano di "mungere" i turisti che dovessero capitare per caso da noi su in città, ma non sanno che questi comperano a Pescara (dove è in atto una vendita sfrenata con sconti del 15, 20 e 50% sui vestiti e 15 e 30% sui libri) o a Francavilla dove i negozianti puntano a guadagnare sulla quantità dei prodotti venduti, svuotando le tasche ai turisti che venendo a Chieti hanno poca voglia di spendere...

La piazza Duomo di Chieti finalmente (dopo che intere generazioni, quattro, si erano augurate in passato) si chiama San Giustino (è quello che si evince da una targa nuova nuova attaccata sul muro alla sinistra del bar, in alto per chi guarda). La nuova amministrarzione ha battuto tutti, anche con l'intento di arruffianarsi il Monsignore , spendendo 4 lire per la targa e facendo una inaugurazione in pompa magna della cosa, come se avesse in una sola volta ristrutturato il Comune (targa fine lavori ferma all'ottobre del 2008... ritardo di appena 2 anni e mezzo) il palazzo di giustizia e tutte le scuole che necessitano di essere messe a norma, di Chieti. Ricci dice che l'idea è sua e che gli è stata scippata da Bucci, nuovo consigliere comunale (non gli sembrava vero di poter fare un dispetto allex Sindacone), moh! si sò fatti avanti anche quelli dell'associazione Teate a dire che l'idea è la loro.... nel settembre del 2006 avrebbero lanciato una petizione che si sarebbe conclusa nel marzo del 2007 con la raccolta di misere 500 firme (proprie a chiete 'nez'anne scrive litre), cnsegnate allex sindacone e alla curia (buona quella a fare le cose... forse a dire nella speranza che qualcuno faccia...) arcivescovile.... bla, bla , bla... Rivendicano la paternità della cosa e meno male che non ano indetto uno sciopero o una manifestazione.... sai di questi tempi!


Se si va in Piazza san Gustino, oltre alle macchine ancora parcheggiate selvaggiamente nella piazza si può notare il balconcino sopra la porta del palazzo di Giustizia (dove si discusse del delitto Matteotti per intenderci ) tutta scrostata e in bella mostra (forse vogliono dire a chi deve sentire che necessitano urgentemente lavori di risistemazione ) e sul balconcino della bella "natura" verde, messa lì in bella mostra in attesa, forse che qualcuno, la raccolga e si faccia un bel piatto d'inzalata. Passano gli anni, passano le giunte, i sindaci e i partiti che cambiano nome, ormai sono 50 che vengo a Chieti (sul colle) ma le cose e le difficoltà nel ridare a questa meravigliosa città un minimo di dignità e decoro sono sempre allo stesso livello. Adesso, nell'ultima tornata elettorale ci è stato promesso (anche per iscritto, il famoso patto...)che le cose cambieranno radicalmente... io dico solo speriamo!




21 giugno 2010

Belli solo in tribuna, i tifosi!


Dopo l'1 a 1 rimediato con la Nuova Zelanda, da una squadra italiana irriconoscibile e priva di qualsivoglia personalità calcistica, è certo che la partita con la Slovacchia dirà la parola definitiva al futuro azzurro. Questo pareggio ha pregiudicato ormai il primo posto del girone e ha confermato i problemi che erano emersi contro il Paraguay: attacco asfittico e qualche smagliatura qua e là. La Nuova Zelanda, che per vocazione avrebbe voluto recitare il ruolo di guastafeste, vi è perfettamente riuscita, irretendo la squadra di Lippi. Il tecnico azzurro non ha cambiato la formazione mandata in campo nella partita inaugurale, ma ha apportato una modifica al modulo, partendo dal 4-4-2 e cambiando nel corso della gara. Con Marchisio a sinistra (non bene) e confermando Gilardino (male) e Iaquinta (discreto) in attacco, gli azzurri hanno attaccato vanamente. E nella ripresa nemmeno Camoranesi (gran tiro nel finale), Di Natale e Pazzini hanno cambiato la partita, nella ripresa. L'unica novità (peraltro obbligata) è stata quella di Marchetti (poco impegnato) in porta. Gli oceanici hanno confermato la formazione che aveva pareggiato contro la Slovacchia, assumendo solo un atteggiamento più prudente. Adesso o si svegliano o sono a casa, non hanno più scuse...


16 giugno 2010

Platini & Pele su Maradona

«Maradona fa il ct solo per soldi. Ho provato ad aiutarlo negli affari, ma non si presentava mai agli appuntamenti». «Un commento su Maradona ct? Lui era un gran giocatore». La prima frase porta la firma di Edison Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelè. La seconda è un’affermazione di Michel Platini, “Le roi”. La replica del pibe de oro non si è fatta attendere. «Pelè torni al museo. E Platini non mi sorprende perché io e lui siamo sempre stati molto distanti. Sappiamo come sono i francesi. Platini è francese e pensa di essere meglio del resto del mondo. Io non gli ho mai dato peso». Il ct della “albiceleste” non si ferma qui, e critica anche il controverso pallone del Mondiale, l'ormai celebre Jabulani. «Il pallone influisce molto sul gioco. Chiedo a Pelè e Platini di andare a rivedere il pallone con cui giocavano loro e poi dare un giudizio sullo Jabulani. Magari la smettono di dire cose stupide su di me...». In campo, solitamente, sono i numeri 5, gli stopper, o i numeri 4, i mediani, ad entrare duri e diretti, in modo irruente. Ma fuori sono gli ex “10” a non lesinare frasi al veleno. E a quanto pare questo potrebbe essere solo il primo round. D’altra parte quando c’è il nome di Diego Armando Maradona di mezzo commenti e polemiche non mancano mai: il suo non essere mai stato "allineato" lo si paga anche così. Il coltello dalla parte del manico, questa volta, lo ha la “mano di Dio”: dopo lo straordinario mondiale vinto da giocatore, dovesse vincerne uno anche da allenatore ecco che metterebbe a tacere il brasiliano e il francese, oltre a tutti i suoi detrattori sparsi per il mondo. Il destino argentino non è però nel sinistro di Diego, ma nelle velocità di Messi, nei gol di Milito e nella fantasia di Veron. A loro tre Maradona chiede una magia, una prodezza, per zittire tutti quanti e regalare al popolo argentino un urlo di gioia.

15 giugno 2010

Troppi cantieri a Chieti

I troppi cantieri a Chieti hanno paralizzato la città in questi mesi estivi. Ciò, secondo il mio parere, è dovuto ad una mancata programmazione nella passata legislatura. Per non perdere i finanziamenti ottenuti, l’amministrazione è stata costretta ad aprire più cantieri contemporaneamente nella città per non oltrepassare i termini di scadenza che ogni lavoro si era prefissata. Ne consegue che vengono penalizzati i commercianti, i cittadini e le manifestazioni estive. Se almeno si conoscesse la fine dei lavori, (questo purtroppo è stato il grosso limite di tutte le amministrazioni teatine, mai una data fu rispettata, forse perchè allungando i giorni dei lavori si aumentano a dismisura le spese) comunicato solo a parole, ci si potrebbe meglio organizzare. Chissà perché c’è ritrosia ad inserire sul cartello di cantiere, le date di inizio e fine lavori. ( si dovrebbe mettere anche una penale per ogni giorno superato, così un sicuro passivi si tramuterebbe in un probabile attivo, ma per fare ciò si dovrebbe introdurre un'altra filosofia...) L’amministrazione è obbligata a risolvere
i disagi dei cittadini. Intanto i cantieri a Via Arniense- Piazza Barbella- Corso Marrucino- viale Europa per parlare solo del centro storico creano dei problemi. Specialmente ai disabili. L’assessore alle Politiche Sociali Emilia De Matteo, ha presieduto nei giorni scorsi una riunione tecnica con i dirigenti della Asl e del Comune di Chieti per una prima analisi generale sulle problematiche della disabilità dal punto di vista socio sanitario e della relativa valutazione. Ma questa categoria di cittadini non ha anche il diritto di muoversi? Intanto l’amministrazione potrebbe comunicare le date delle manifestazioni estive già collaudate come la settimana mozartiana e gli artisti di strada. Si sposteranno le date? E’ auspicabile. Però, cari amministratori dovete risolvere urgentemente come far arrivare le persone dal terminal in città. Lo so che non avete la bacchetta magica e che gli eventuali lavori sulla scala mobile avranno


tempi tecnici lunghi, ma almeno la soluzione di utilizzare il servizio pubblico deve essere subito istituita. Non va bene servirsi della linea 1 con gli orari attualmente in vigore e limitate nell’arco della giornata. Occorre un servizio navetta gratuito con partenza dal terminal a brevi intervalli, max ogni 10 minuti, distribuiti sino alla mezzanotte; altrimenti le persone non verranno o parcheggeranno in maniera selvaggia nel centro cittadino. Stesso discorso sull'apertura dei bagni pubblici.

Luciano Pellegrini

14 giugno 2010

Il mistero di Santa Rosa

Morì per un’embolia cardiaca all’età di 19 anni. È stato un ricercatore dell’Università di Chieti, Ruggero D’Anastasio, a svelare dopo 700 anni il mistero della morte di Santa Rosa da Viterbo, la cui mummia incorrotta è custodita nel monastero della città laziale. «Il corpo della giovane - ha detto - che avevamo già analizzato in precedenza e che appartiene a una ragazza di 18-19 anni, porta i segni di un'embolia cardiaca, che probabilmente è stata causa della sua morte». Lo studio è stato pubblicato su "Lancet". Lo studio ha permesso di «confermare alcune delle scoperte precedenti e alcune delle tradizioni sulla Santa tramandate nel corso dei secoli». Smentendo invece la teoria secondo la quale a uccidere la giovane sia stata la tubercolosi. «Esaminando la radiografia del cuore, che era stato separato nel 1924 dalla mummia, abbiamo scoperto la presenza di un diverticolo ventricolare, una deviazione del setto comunemente associata a una rara malattia, la sindrome di Cantrell». Non solo, il cuore della mummia mostra i segni di quella che può essere stata la causa della morte: una massa di carattere fibroso, «probabilmente un trombo, che - dice il ricercatore - è stato molto probabilmente fatale» alla giovane».

Il Pescara di nuovo in serie B


Finalmente qualche bella notizia arriva anche dall'Abruzzo per tutti quei tifosi e appassionati di calcio di Pescara o sparsi per tutta l'Italia, La squadra di calcio Pescara ha battuto Verona ed è tornata in serie B. Il Pescara che torna in serie B e riaccende un entusiasmo che sembrava ormai perduto. In uno stadio Adriatico stracolmo (oltre 21 mila presenze, compreso 2 mila ospiti) e colorato di bianco e azzurro, la squadra di Eusebio Di Francesco ha battuto 1-0 il Verona (al Bentegodi era finita 2-2), conquistando l'agognata promozione. Il gol partita è stato realizzato da Ganci al 13' della ripresa con una pennellata straordinaria dal limite dell'area che ha battuto imparabilmente il portiere Rafael. Al fischio dell'arbitro Ostinelli di Como lo stadio è esploso di gioia con canti, balli e... bagni d'acqua gelata su giocatori e dirigenti biancazzurri. In città migliaia di tifosi si sono riversati lungo le vie cittadine con i consueti caroselli di gioia e il tradizionale bagno alla Nave di Cascella, monumento simbolo della città.


10 giugno 2010

È un Paese incattivito !


L' Italia non è solo un Paese vecchio e in declino, come tutti gli indicatori economico-sociali evidenziano. È un Paese incattivito. Un Paese che da tempo ha perso una visione comune, una dimensione di comunità e di cammino unitario, e si è lasciato andare ad un abbandono, che è mancanza di speranza nel futuro. Lo spettacolo rivoltante che la politica quotidianamente ci riversa addosso, ridotta a violenza e odio in difesa di interessi personali, (Berlusconi contro magistatura e giornalisti, quasi tutti i giorni) senza più alcun senso dello Stato e delle istituzioni prima che del bene comune, non è che il simbolo drammatico di un abbrutimento generale che come una cancrena ha invaso tutto il corpo e ha raggiunto anche i livelli più alti, quelli che dovrebbero essere la testa che guida il Paese, e ne sono invece lo specchio dei lati peggiori. (Bersani e Di Pietro, anche se con toni diversi, sempre a dire no qualunque cosa venga proposta dalla maggioranza di governo) La guerra del tutto contro tutti ha invaso i giornali, le televisioni, la cultura, la società civile, sconfinando nella barbarie, come i killeraggi quotidiani di giornalisti (ormai divenuti la cassetta postale dei magistrati o di chi vuol sputtanare con la pubblicazione di intercettazioni, che dovrebbero rimanere secretate, il nemico politico di turno), magistrati, politici, imprenditori drammaticamente lo dimostrano. La scena pubblica è diventata una sorta di circo massimo che reclama le sue vittime da gettare in pasto alle belve tra le grida di masse assetate di sangue. È come se avessimo cessato di essere una comunità, di avere valori comuni, di credere in un destino comune. Assistiamo ad ogni livello all'esplodere di egoismi ed individualismi incuranti degli effetti che il nostro comportamento può avere sugli altri. Sembra quasi che l'altro sia solo un impedimento al raggiungimento del mio interesse, della conservazione del mio possesso. Così non importa più se inquiniamo, basta che non sia nel mio giardino. Non interessa se non paghiamo le tasse o rispettiamo la legge, basta che favorisca me e danneggi solo gli altri. Non ci si cura se le generazioni più giovani non avranno lavoro, pensione, condizioni di vita al pari di chi li ha preceduti. L'importante è non scalfire di un millimetro il privilegio acquisito di chi è garantito, di chi è dentro, di chi vanta il diritto, scordandosi che i diritti non possono essere disgiunti dai doveri. Anche di solidarietà.

08 giugno 2010

Lo Stellario riparte


Finalmente qualche buona notizia per il colle, riapre lo Stellario e i fine settimana verranno a risvegliare la città dal suo torpore alla camomilla, che dura ormai da troppo tempo. Da oggi inizia il conto alla rovescio. Humani, il tanto atteso evento musicale dell'estate teatina in programma al parco archeologico "La Civitella", sabato prossimo prenderà il via con il primo dei sette appuntamenti in cartellone. E ad inaugurarlo alla consolle sarà un nome leggendario della techno, direttamente da Detroit: Carl Craig. «Musica, arte e culture che s'incontrano in uno spazio contemporaneo sospeso sul passato, Humani è questo e tanto altro ancora», spiega Antony Russo, ideatore dell'evento. Si rivedranno i giovani, un pò caciaroni, gironzolare fino a tardi per le vie della città ad affollare i bar che si spera restino aperti fino a tardi. Saranno a disposizione tre postazioni bar anche su allo Stellario, di cui due sulla terrazza e una di fianco all'area dance, ristrutturata per l'occasione, per un totale di ben dodici barman. Potenziati anche i servizi igienici e il servizio sicurezza con "occhi" dappertutto, anche davanti all'ingresso dei bagni. Per i trasporti, invece, saranno assicurate navette dal Terminal bus in via Gran Sasso, mentre per il dopo serata gli organizzatori stanno trattando per una convezione con una società di taxi in modo da garantire prezzi più contenuti per il rientro dei ragazzi, in sicurezza, a casa. Forse si arriverà ad adottare il sistema che quest'anno va a ruba a Rimini, ad affittare un autista sicuro che per 35 euro, utilizzando la tua macchina, ti trasporterà a casa in maniera sicura, anche se si è bevuto qualche bicchierino di troppo. Lo Stellario riaperto non sarà solo un puro evento musicale perchè sulla collinetta artificiale, al parco archeologico ogni sera saranno programmati appuntamenti culturali come istallazioni e mostre fotografiche .Ce solo da dire una cosa: "Accorrete numerosi"

Roberto Saviano

Guardatelo bene, quest’uomo. E diffidate di chi tenta di denigrarlo o, peggio, di farlo tacere: con il piombo delle pallottole o con quello della censura. C’è chi vuole togliergli la voce. Chi lo chiama eroe di carta. Ma Roberto Saviano è, suo malgrado, un eroe e basta. Ha un’unica arma: la parola. La parola che ha permesso a molti di noi di entrare nel mondo intriso di sangue, di silenzi e di misteri della Camorra: dentro un Sud che da tempo non è più governato dallo Stato. La parola ha dato a Saviano anche popolarità e ricchezza. Ma gli ha tolto la vita: perché essere minacciati di morte e vivere sotto scorta 365 giorni su 365 non ha nulla a che fare con la vita. I libri di Saviano (tradotti in 53 Paesi del mondo) hanno reso i cittadini più informati, più consapevoli. Ma lui ha pagato il prezzo più alto: ha rinunciato alla giovinezza, alla spensieratezza, agli affetti. Nella sua esistenza, nulla somiglia a ciò che riempie di normalità le nostre giornate. “Spesso - dice - mi si chiede come sia possibile che delle parole possano mettere in crisi organizzazioni criminali potenti. In verità ciò che spaventa è che tutti possano d’improvviso avere la possibilità di capire come vanno le cose. Avere gli strumenti che svelino quel che sta dietro”. E’ in questo “tutti” e in questo “dietro”, la chiave del suo più grande successo, che è dolorosa missione quotidiana, testimonianza dal fronte della verità indicibile, maieutica per un’Italia cloroformizzata da una Tv che rappresenta troppe volte uno scenario inesistente, lontano dal Paese reale

07 giugno 2010

Ecomafia, 78 reati ogni giorno

Con oltre 20,5 miliardi di euro di fatturato, l’ecomafia si conferma come una holding solida e potente. «Un business che minaccia gravemente il futuro del nostro paese sottraendo risorse preziose all’economia legale e condannandolo all’arretratezza», lo ha detto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza presentando il rapporto annuale Ecomafia 2010. E’ necessario dunque che l’azione di contrasto, come ha scritto il presidente Giorgio Napolitano, «debba divenire sempre pià incisiva, attraverso il ricorso a nuove tecnologie di rivelazione e l’adeguamento del quadro normativo al rapido evolversi di un fenomeno criminale in forme sempre più sofisticate e aggressive». E’ un giro d’affari immune dalla crisi, con bilanci sempre positivi e un ampliamento dei flussi sulle rotte globali. Rifiuti (anche elettronici) e cemento (anche depotenziato) i settori che tirano di più. Un giro d’affari totale che supera i venti miliardi di euro, «un profitto superiore a quello annuo della Fiat, che è di circa 200 milioni di euro - sottolinea lo scrittore Roberto Saviano nella sua prefazione al rapporto -. Quindi in realtà, usare il territorio italiano come un’eterna miniera nella quale nascondere rifiuti è più redditizio che coltivare quelle stesse terre». Per questo motivo l’Italia, che nella qualità del suo territorio ha la



sua ricchezza, paga a questi affari sporchi e a questi profitti illeciti un prezzo enorme. Le cifre, i numeri, contenuti nel rapporto mostrano chiaramente che la crisi economica non ha frenato l’ecomafia, anzi, è vero piuttosto il contrario: sono aumentati gli arresti (+ 43%, da 221 nel 2008 agli attuali 316) e gli illeciti accertati (28.576 oggi, 25.776 lo scorso anno). In pratica 78 reati al giorno, cioè più di 3 l’ora. Sono aumentate del 33,4% le persone denunciate (da 21.336 a 28.472) e dell’11% i sequestri effettuati (da 9.676 a 10.737). Nello specifico, si registra poi una decisa impennata di infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti (da 3.911 nel 2008 a 5.217 nel 2009), e un leggero calo nel ciclo del cemento (da 7.499 a 7.463), crescono i reati contro la fauna (+58%) e i diversi reati contro l’ambiente marino e costiero. «Un’azione di contrasto straordinaria messa in campo dalle Forze dell’ordine - ha sottolineato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente - che deve essere sostenuta concretamente dal Governo, mettendo a disposizione nuovi efficaci strumenti. Introducendo finalmente (entro la fine del 2010) i delitti contro l’ambiente nel Codice Penale e consentendo l’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali nelle indagini, ma anche mettendo mano alle situazioni di pericolo quali le aree inquinate da bonificare e gli edifici e le opere pubbliche a rischio calcestruzzo depotenziato da monitorare e mettere subito in sicurezza». L'Abruzzo e in particolare l'area di Bussi è una delle areee più inquinate che si conosca, secondo solo a quelle della regione Campania che ha il primato in Italia.


05 giugno 2010

Ex Burgo ed esposizione all'amianto


Si parla sempre dell'abbattimento dell'ex Burgo, dell'amianto che potrebbe sprigionarsi dallae demolizioni e del pericolo corso sia per gli operai che praticano questi lavori, sia per le persone che abitano nel circondario a Chieti Scalo. C'è chi sostiene (I consiglieri comunali Liberato Aceto e Graziano Marino del gruppo “Uniti per Chieti” in un ordine del giorno che verrà portato all’attenzione dell’assemblea civica il prossimo undici giugno. Con un appello al sindaco Umberto Di Primio perché vengano assunte tutte le iniziative necessarie per eliminarlo) che i lavori di demolizione delle strutture insistenti nell’area, stanno aumentando notevolmente la quantità di polveri presente nell’aria (senza un impianto di abbattimento polveri a pioggia del costo di poche migliaia di euro) che i cittadini soprattutto dello Scalo respirano quotidianamente. Questa si aggiungerebbe ad altre situazioni pregresse. Faccio solo notare che in casi analoghi i lavoratori addetti a simili rischiosissime incombenze, per la salute, hanno promosso in un passato recente, cause collettive contro l’Inps per ottenere il riconoscimento dell’esposizione all’amianto e, di conseguenza, i benefici previdenziali, che consistono in uno «sconto» di cinque anni di contribuzione ogni dieci lavorati. In un primo momento il beneficio era previsto dalle normative fino al 1992, poi è stato esteso fino al 2003. In soldoni questo significa prepensionamento. Tutti gli operai si sono affidati ad Ezio Bonanni, avvocato di Latina con alle spalle una lunga esperienza (rappresenta alcune parti civili anche nel maxi-processo di Torino) e varie pubblicazioni a carattere giuridico sul tema dell’amianto. Non è la prima volta che dei lavoratori si rivolgono al giudice del lavoro per vedere riconosciuto quello che ritengono un diritto. A riaprire i termini del contenzioso è stata una sentenza del Tar del Lazio, in un ricorso partito dal Friuli Venezia Giulia, che ha annullato il provvedimento del 2008 con il quale il Ministero del lavoro aveva ristretto sul territorio nazionale ad appena 15 (dai 500 inizialmente previsti) i siti dov’era automatico il riconoscimento da parte dell’Inail dell’esposizione all’amianto. In teoria i lavoratori che sono stati esposti all’amianto, anche in aziende già chiuse, ora possono chiedere i benefici contributivi. Chi è già in pensione, invece, sulla carta potrebbe chiedere la rivalutazione del trattamento economico. Le cause intentate dai lavoratori che sospettino anche lontanamente di essere esposti alla polvere d'amianto potrebbe riaccendere una volta per tutte i riflettori su questo prodotto cancerogeno, responsabile in Italia - secondo gli esperti - di 3.000 decessi all’anno. Scusatemi se sono pochi.


04 giugno 2010

Tagli alla spesa pubblica!

Adesso che c'è il PDL, sia in regione, come in Provincia e nel Comune di Chieti, cosa si aspetta a mettere all'ordine del giorno una delibera, che secondo le direttive del ministro Brunetta : la pubblicazione degli stipendi dei dirigenti regionali, provinciali e comunali ? Un’operazione di trasparenza che parte da lontano, voluta dal ministro Brunetta, che chiacchierata da tutti, auspicata e mai attuata. Si doveva, a sentir loro, con un semplice clic, sul sito della Provincia, della Regione o del Comune, poter accedere ad una specifica sezione dedicata agli stipendi di tutti i dirigenti generali, dirigenti di Servizio o strutture equiparate conoscere il loro stipendio lordo mensile. Si disse che oltre al nome e cognome del dirigente, o del Sindaco, al dato relativo al suo stipendio lordo e netto, la nuova sezione del sito, avrebbe dovuto dare altre informazioni più generali, come il tipo di incarichi affidati al nominato dirigente, o assessore; i suoi carichi di lavoro e ogni altro dato che potesse giustificarne la retribuzione. Una pagellina sulla sua efficienza e un contatto con i suoi elettori, che avrebbero potuto dare loro stessi un voto di qualità, in base alla efficienza dimostrata, nei cinque anni preposti a governarli. Si disse che il cittadino oltre all’indicazione precisa sullo stipendio dei vertici ( è di oggi la notizia sul Messaggero dei presunti tagli apportati dalla manovra Tremonti, in percentuale sugli stipendi loro erogati), per ogni Servizio del comune o della Provincia, si sarebbe, volendo, potuto eseguire un calcolo sulla retribuzione media, in base al numero dei dipendenti impiegati controllando la giusta spesa. Questo ipotetico sito internet, chiacchierato e mai realizzato, avrebbe dovuto elaborare una sorta di radiografia dell’organizzazione interna della struttura pubblica interessata, con l’indicazione di quanto personale lavori in ogni struttura, la sua esatta composizione, lo schema organizzativo di riferimento e - come si disse - il valore delle retribuzioni medie di ognuno. Quella «operazione trasparenza» che lor signori caldeggiarono fortemente quando erano all'opposizione e a governare c'erano i SINISTRI di oggi, che di sinistri hanno solo la nomea. Le norme, che furono allora dettate dal ministro Brunetta, non sono state mai recepite nella regione Abruzzo, ne si è mai pensato di trasportarle in un disegno di legge regionale. Ora che si è arrivati nella sala dei bottoni e si ha a disposizione quei pochi fondi rimasti, si fanno solo delle gran chiacchiere e si cerca di far passare il tempo senza fare nessuna riforma. Da noi si è solito lamentarsi sui tagli più o meno gravi effettuati dalla recente manovra salva Italia, cercando di scansarne quanto più se ne può, (anche i giudici scendono in sciopero, forse si ritenevano di un altro pianeta) per potersene poi vantare con il proprio pubblico di elettori, piuttosto che fare chiarezza sui veri problemi della nostra dilaniata regione (basta guardare i buchi nei bilanci, in ogni settore e in special modo nella sanità). Comunque se sono vere le voci che corrono sulla manovra, e non ho nessun motivo di dubitarne, dovrebbero essere, finalmente, eliminati i famosi gettoni di presenza (quelli che alla giunta Ricci interessavano maledettamente, tanto da avere una litigiosità, che non si ha memoria nella storia del comune di Chieti) o dovrebbero essere fortemente decurtati. Si dovrebbero vedere dei gran bei tagli, dell'ordine dei 3 o 4 mila euro sugli stipendi d'oro del sindaco e del suo vice e riduzioni da 815 mila euro a 100 mila, per la spesa complessiva per gli assessori. Non è molto come risparmio, ma è già qualcosa se venisse attuato, chissà che non vengono fuori i soldi per riparare la scala mobile o ripavimentare il corso Marrucino. voglio ricordarvi quanto si risparmierà, solo per non dover pagare lo stipendi a quel super commissario che l'ex sindaco Ricci ci aveva imposto qualche anno fà, per fare tutto quello che lui, non riusciva a fare nella gestione del suo comune. Io mi auguro che si torni a fare politica come una volta, per passione e non per interesse di questo o quel partito o personale (basta guardare quello che succede oggi, quando si scoprono case comperate a ministri, che dichiarano tranquillamente in TV, di non saperne niente o di affitti pagati loro da faccendieri di comodo) e che sopratutto l'uomo più vicino ai cittadini, il sindaco, faccia il loro interesse e l'interesse della loro città e che si renda conto che adesso lui è lì ( con uno stipendio di circa 4800 euro al mese) grazie alla loro fiducia e ai loro voti e che come vi è stato messo, può essere fra cinque anni, allontanato.


01 giugno 2010

Ricicliamo


E di ieri l'altro la conclusione, dettata dall'ex assessore Bassam El Zohbi, della "felicissima" iniziative imperniata sulla raccolta della carta, su tutto il territorio cittadino, ottenendo un successo, che va ben oltre le più rosee previsioni, per l'anno 2009-2010, con l'assegnazione di premi per i più virtuosi, in modo da instillare in molti e poi in tutti, la filosofia del riciclo di tutte quelle sostanze o cose che possono essere riutilizzate alla grande. "Chiudere il cerchio " è il felice titolo di un caposaldo ella letteratura ambientalista, scritto nei primi anni '70 da Barry Commoner, un libro da leggere se ancora non lo si è fatto. Ricco di esempi, convincente, "Chiudere il cerchio" esorta a ripristinare circoli nei flussi della materia e dell'energia che abbiamo spezzati: il che non vuole dire ne ritornare all'età della pietra ne, senza retrocedere così lontani nel tempo, vagheggiare antiche irrecuperabili civiltà contadine. Riscoprire, piuttosto, in forme nuove e raffinate una logica antica, che è incorporata da miliardi di anni nella logica dei viventi e che non possiamo negare, se non a gravissimi prezzi e alla lunga letali: procedere oltre la natura, recuperandone la logica circolare a vantaggio della nostra storia, che circolare non è. Come nello ju-jitsu, dove la forza dell'avversario si trasforma nella tua forza non viene negata, ma resa alleata occorre fare leva sulla vocazione ciclica della natura, per non esserne preda. Riutilizzare il riutilizzabile e riciclare il riciclabile: si tratta davvero, ormai, di darsi da fare per cambiare modelli di produzione e consumo lineari (la natura miniera da cui estrarre quanto serve per produrre le merci da trasformare in rifiuti da gettare nella natura discarica), ed instaurare circuiti di consumo compatibili con la comprovata e sempre più stretta limitatezza dell'ambiente. Non conosco l'origine di questo antico prefisso, nel le sue due forme alternative. Sta di fatto che mai come oggi furoreggia in capo ai diversi frequentissimi termini: "riciclaggio", "recupero", "riutilizzo", spesso usati in modo confuso e sovrapposto. Il fatto rilevante è che oggi questi termini non appartengono più al mondo delle utopie e delle critiche radicali al sistema economico, ma sempre più capillarmente si calano nel mondo delle cose per designare processi produttivi, forme intelligenti di riuso delle risorse, modificazioni profonde dei cicli dell'economia. Un capitolo a parte è costituito dal riutilizzo, a cui ancora viene prestata troppo poca attenzione. Nel mondo del riutilizzo le cose durano. Purtroppo, in società opulente che ancora non riescono a liberarsi dalla sindrome della miseria, come osservava esattamente quarant'anni fa Gaibraith, riutilizzo è sinonimo di penuria; un domani, riutilizzo significherà sapienza tecnologica (e, speriamo, etica). Per questa volta, fermiamoci un poco sul riciclaggio, gettando un rapido sguardo su alcuni esempi emblematici, diversi da quelli più comuni e noti (rifusione del vetro, reimpasto della carta, riciclaggio dell'alluminio, trasformazione delle bottiglie di PET in giubbotti). Si tratta in realtà di un campo di attività che comincia a diventare sterminato, come sterminata è la varietà delle sostanze e dei materiali oggi in circolazione: a conferma che davvero i rifiuti sempre di più vanno mostrando il Il loro vero volto e rivelano di essere l'altra faccia delle merci. Ne è prova il fatto che le filiere dell'economia sempre di più si volgono ad attività di riciclaggio dei rifiuti, degnandoli di attenzione pari a quella di cui circondano le tradizionali materie prime. Ma alcuni esempi saranno più eloquenti di molti discorsi astratti. Mobilio. Dove mettere i mobili che non servono più? Da noi, degradati bruscamente da principi del salotto o della cucina a "rifiuti ingombranti", terminano ingloriosamente e promiscuamente sepolti nelle patrie discariche. Altrove, i materiali che li compongono rientrano nei cicli produttivi. La ditta del Canton Ticino "Mobili Pfister", per esempio, opera in tutta la Svizzera fornendo un servizio completo che comprende, assieme alla consegna di mobili nuovi, lo smontaggio di quelli vecchi nell'appartamento del cliente, il trasporto, la separazione dei materiali. Al termine del processo, legno, metalli, vetro, gommapiuma, sono stoccati provvisoriamente in attesa di rientrare nei cicli produttivi. Ovviamente, il servizio ha un costo. D'altronde, piuttosto che lasciare i mobili vecchi in discarica e dato che gli inceneritori sono al limite di saturazione, e le cantine di casa sono piccole... questo è il male minore, Da altre parti hanno risolto anche la raccolta dei cosiddetti "beni durevoli", i frigoriferi e la loro raccolta, una tecnica idonea al riciclaggio è stata brevettata in Germania, e realizzata in un impianto che può lavorarne 200 al giorno, per complessivi 44.000 pezzi all'anno. Il processo meccanizzato prevede dapprima l'asportazione delle parti mobili (ripiani, cassetti, contenitori, ecc.) deposti in contenitori diversificati. Quindi vengono estratti, separati e recuperati, l'olio e il liquido refrigerante. L'olio viene conferito ai centri del consorzio obbligatorio oli usati, il liquido riciclato, se abbastanza puro. La carcassa viene triturata, recuperando il gas che si libera dalla schiuma di poliuretano. Si separano per via elettromagnetica i metalli ferrosi, con metodo gravimetrico la schiuma poliuretanica, ecc, ecc. Nelle fasi in cui ciò è necessario si provvede sempre ad isolare il gas CFC. Il tutto regge anche dal punto di vista economico e così si riesce a coniugare, smaltimento, recupero e riciclo senza gravare la comunità di grossi esborsi in quanto le procedure si ripagano quasi da sole e in alcuni casi si ottiene anche un guadagno.


Infiorata del Corpus Domini

A Chieti, anche quest'anno ci sarà L'INFIORATA DAL CORPUS DOMINI e come negli anni precedenti, verrà assegnata ad ogni gruppo di fedeli, per lo più volontari creativi, una superficie da occupare, per realizzare il proprio quadro floreale, delle dimensioni di 5 metri per 3 circa. Ogni immagine sarà collegata da figure geometriche. La preparazione, delle quali, richiede diverso tempo e già dalla sera prima i volontari dell'associazione inizieranno a disegnare i riquadri e le loro figure geometriche, direttamente sull'asfalto. La mattina di domenica l'appuntamento per i disegnatori con i petali colorati, è per le 8 del mattino. Immagini , in ogni riquadro diverse le une dalle alte, con i fiori così belle, da lasciare senza fiato. Tutto questo per il pomeriggio del 6 giugno, l'Infiorata del Corpus Domini, una delle feste religiose più significative dell'anno liturgico. Un'attrattiva sempreverde, su un percorso che parte dalla piazza antistante la cattedrale per spalmarsi lungo il corso Marrucino. Quest'anno i gruppi dovrebbero essere circa 22 e da loro verranno utilizzati circa 60 mila fiori. Le origini dell'Infiorata risalgono al XIII secolo, quando in occasione della processione del Santissimo Sacramento si spargevano, alla rinfusa fiori a piene mani.