29 maggio 2013

Chieti - I vostri africani


Centinaia di profughi africani approdano ad Amburgo, inviati dall'Italia, che paga fino a 500 euro a testa e dispensa in fretta e furia documenti di soggiorno per indurre gli stranieri a lasciare il Paese. L'accusa, in termini sferzanti, arriva dagli enti addetti all'immigrazione della città-Stato, dove già si annuncia l'intenzione di rimandare gli stranieri indietro. Mentre il governo tedesco precisa di essere in contatto con quello italiano, con cui c'è un dialogo aperto sul tema. Roma si sarebbe già mostrata disposta a riaccogliere i profughi che non abbiano diritto a soggiornare in Germania. Caso urticante, comunque, nei rapporti italo-tedeschi, già provati dalla crisi dell'euro. E non inedito. Nel marzo scorso infatti, il ministro dell'Interno della Baviera attaccò duramente la prassi italiana di spingere gli immigrati che arrivavano sulle sue coste altrove, dopo un fermo di 6 stranieri di origine africana e irachena, che provenivano dal Belpaese. Sotto accusa è una circolare del ministero dell'interno italiano di febbraio (governo Monti) che prevedeva una «buonuscita» di 500 euro per gli immigrati che lasciano i centri di accoglienza allestiti in via provvisoria per l'emergenza profughi provocata dalle rivolte della primavera araba nel 2011. Un provvedimento che riguarda 13 mila persone; (di profughi in Italia, 3 anni fa, ne arrivarono 62 mila). Come al solito i furbetti italioti, ci provano sempre a lavarsene le mani e risolvere i problemi sempre alla solita maniera, ma stavolta gli è andata male. Resta da stabilire su quali basi la Germania sancisce i "diritti" in base ai quali dei profughi possono o meno soggiornarvi? Sono forse razzisti? O sono forse più furbi di noi italioti che ci facciamo infinocchiare dalla marea di immigranti irregolari e non sempre animati da buoni propositi di ricercare un lavoro per diventare della persone oneste?

nonnoenio


24 maggio 2013

Chieti - Che bella l'auto di lusso con targa estera


Fateci caso, hanno la targa bulgara, rumena, ceca, tedesca o di altri Paesi europei, ma in realtà sono automobili di lusso che circolano sempre in Italia pagando, però, tasse e assicurazione all'estero. Si tratta di un fenomeno cresciuto via via negli ultimi anni ed è difficile da fotografare nelle sue dimensioni reali, anche se c'è l'impressione di un aumento delle vetture straniere di alta gamma in circolazione. Pare che chi usufruisce di un’auto intestata ad una società di leasing straniera, può godere di una targa estera, che solitamente è tedesca o svizzera, e quindi evita tranquillamente di pagare eventuali multe. Molti sono i vantaggi per i possessori di simili autovetture: ci sono anche polizze assicurative e tasse di circolazione più economiche; la gestione dei sinistri compresa nel prezzo; l'anonimato garantito grazie al registro automobilistico non pubblico; il rinnovo o risoluzione dal contratto senza oneri; l'inesigibilità delle sanzioni relative a controlli automatici, come autovelox e tutor, perché non riconosciute in vari Paesi europei, dove è richiesta anche l'immagine frontale del veicolo (il conducente deve essere identificabile).Questa sembra essere una storia vecchia che va avanti da almeno 6/7 anni. Solo che i furbetti italiani e non, sono sempre in aumento. Questa è l'Europa delle banche, delle banane, delle truffe e dei furbetti. Pensare che abbiamo anche pagato salato per entrare in questo circo e abbiamo pure pagato per avere l'euro.

nonnoenio

18 maggio 2013

A Chieti l’amministrazione comunale dà i numeri.



Pochi giorni fa si sono conclusi i lavori di ristrutturazione del marciapiede lato destro di Viale IV Novembre, il viale che porta alla Villa Comunale. All’inizio del marciapiede, lato seminario regionale, i cittadini hanno trovato una novità. Sedici prismi in metallo, ancorati sul muro del seminario, con incisioni che rappresentano ambienti che caratterizzano la Villa Comunale. Per i cittadini è comprensibile, ma i turisti si chiederanno il significato. La sagoma funerea, (assomiglia ad una cassa da morto ndr) ed il colore scuro, hanno lasciato perplessi i cittadini.Sulla parte superiore dei prismi ci sono fiori che avranno bisogno di essere annaffiati e curati. Il prisma che ha fatto più discutere è quello con i numeri…42 20 38 14 09 53. Molti cittadini si sono fermati per comprendere il significato e cercare di indovinare.
Forse è il numero civico del museo nazionale, o del bar, o…? 





La maggior parte di cittadini ha giocato al lotto questi numeri, ma con scarsa fortuna. Non sono usciti su nessuna ruota. Per venire incontro alla curiosità,e’ stato ideato un quiz su FB per chi indovinava il significato è c’è stata una ampia discussione, che alla fine si è concluso con la risoluzione del significato dei numeri. Insomma, se la provocazione può essere accettata, la realizzazione di questa originalità non va proprio giù ai cittadini, anche per il costo non indifferente che al momento non conosco. I cittadini si sono posti tante domande. Per esempio... come si faranno ad annaffiare i fiori che per raggiungerli hanno bisogno di una lunga scala? Qualcuno ha suggerito di farlo dall’alto, dal seminario regionale…, però procurerebbe problemi di “ doccia” non voluta ai cittadini che transitano sul marciapiede. Altra idea è quella di piantare piante verdi a ciuffo e cascata, per le quali è sufficiente la pioggia a garantirgli il normale nutrimento. Altra domanda è l’altezza diversa dei prismi, ci sarà un motivo, ma poco gradevole all’occhio. Chi ha approvato l’idea di questa opera? C’è stata una commissione comunale che ha capito il progetto, i numeri, la spesa, il gradimento?





Il muro del seminario è costruito con mattoni e urge di manutenzione. Sarebbe stato vantaggioso ripulirlo e ripararlo,invece di farci attaccare i manifesti. La vicenda che ha lasciato perplessi, agitati, dubbiosi, non convinti i cittadini, è il capire il significato dei numeri. Ecco la soluzione..., sono le coordinate geografiche di Chieti, la latitudine e la longitudine espressi in Gradi, Minuti e Secondi, direi più precisamente del Viale IV Novembre, perché questi numeri sono leggermente diversi da quelli indicati sul sito del Comune di Chieti, Latitudine 42°21'42" N - Longitudine14°08'20" E. Bisogna leggere i numeri non in verticale, ma iniziando dall’alto,da sinistra a destra e  a seguire. Chi ha ideato questo “indovinello”avrà avuto i suoi motivi, chi l’ha approvato avrà le seccature che si stanno riscontrando. I turisti che leggeranno questi numeri e che mai indovineranno il significato, cosa penseranno della città? Ci faremo una brutta figura, e la maggior parte dei cittadini affermerà…, intanto una brutta figura in più cosa cambia?


Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto sono al LINK : FOTO  

06 maggio 2013

Chieti - A proposito di IUS SOLI




 Il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, rilancia sullo ius soli (il diritto di cittadinanza basato sul suolo, cioè sul luogo dove si nasce di cui si prende automaticamente la cittadinanza) e preannuncia un decreto legge nelle prime settimane di governo. Come testimonial del diritto alla cittadinanza per chi nasce in Italia, non vedrebbe male la stella del calcio Mario Balotelli, che subito si dice disponibile. Il primo ministro nero della storia italiana ribadisce poi che il reato di immigrazione clandestina va abolito. E subito le sue parole provocano la levata di scudi del Pdl, che attraverso Renato Schifani chiede al premier Letta di invitare i suoi ministri a una «maggiore cautela» e invita i membri del governo a «evitare proclami solitari». Le sortite del neoministro non piacciono al capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani. La difende invece il Pd: «il ministro non fa proclami solitari. Quanto esprime è da tempo sentito dalla popolazione italiana» dice il deputato Patriarca. E' proprio vero che ogni giorno che passa, questi "poco onorevoli" hanno di che discutere, contrapponendosi anche su problemi minimi, riducendo inesorabilmente la vita di questo strano Governo a guida PD.
nonnoenio




Chieti - Cucullo, San Domenico e la festa dei Serpari


"Si arriva a Cocullo il primo giovedì di Maggio - scriveva nel 1987 Giorgio Manganelli in un servizio per "Il Messaggero" - E' il giorno dei serpari, la processione di San Domenico con un collare di serpenti. Fa freddo, un freddo sgarbato, acre, a tratti nevischia. Un freddo abruzzese, in una terra che pare specializzata nella produzione del freddo...". Il "viaggio" era dedicato proprio al "rito" antichissimo, che si vuole tragga origine dalla Dea Angizia, dal latino angius, serpente. Già, la divinità preromana che per forza doveva "albergare" in un posto come questo: habitat ideale per serpenti d'ogni genere, dai docili colubri alle temibili vipere, ai micidiali aspidi. E chi meglio di una maga, maestra nell'segnamento dell'uso dei veleni e degli antidoti, i controveleni! doveva diventare divinità? Una dea che spandeva la sua influenza fino alle sponde dell'antico Lago del Fucino per dilagare nella sassosa Valle del Sagittario.L'avvento del cristianesimo dette a San Domenico, l'eremita che albergava in una grotta nei pressi della sorgente ai piedi dell'odierna Villalago. E San Domenico ha svolto bene il "compito" assegnato, tanto che ancor oggi c'è un detto che, per sottolineare la paura di una persona per un qualsiasi, possibile accadimento, recita: "hai chiamato San Domenico prima di vedere la serpe!".I Serpari, la maiuscola spetta loro di diritto, per secoli hanno costituito una casta, gente diversa, coraggiosa, forte, ritenuta "immune" al veleno dei serpenti. Niente di tutto ciò. I Serpari erano e restano i Grandi Sacerdoti di questo rito. Rispettosi dei serpenti, che sanno come trattare e che, alla fine della funzione, liberano sulla montagna in attesa della cattura dell'anno che verrà. Un augurio per se stessi e per i rettili. Sono ancora tantissimi coloro che, affetti da mal di denti o di schiena fanno la fila per tirare, stretta tra i denti, la cordicella della campanella di San Domenico, oppure per raschiare un poco di calcina dal muro della chiesa o dalle pareti della grotta, per portarsi un balsamo miracoloso per dolori ai denti o alla schiena. Farà effetto? Chissà.

03 maggio 2013

Chieti - Nuclerae, se ne riparla !


Ma questi nuovi ministri riflettono prima di dar fiato alla bocca? Il neo ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato durante la trasmissione radiofonica Un giorno da Pecora su Radio 2 ha detto a proposito del Nucleare in Italia: "Non mi piace quando si enfatizzano le cose demonizzandole. L'energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sé". "In Italia si dovrebbe usare?" gli è stato poi chiesto, "In Italia credo che non si possa fare, ma nel mondo c'è." E se potessimo gestirla, si potrebbe usare anche in Italia? "Se avessimo i siti adatti, perchè no?". Due siti veramente adatti, caro ministro, però ci sono in Italia: il primo a Padova, esattamente in centro, a ridosso della basilica di S.Antonio (che all'occasione fungerà anche da protezione contro le catastrofi nucleari). Il secondo ad Arcore, è provato che questa cittadina poggia su un basamento di rocce basaltiche stabili da millenni. Non a caso Silvio ha fatto erigere proprio li la sua tomba (mausoleo) personale. Lui e' a conoscenza che il sito sarà stabile per altri 3.000 anni almeno.

nonnoenio