25 aprile 2015

Chieti - Il 25 aprile è la data della nostra biografia collettiva


Anche se la storia non è maestra di vita, è innegabile che in questi ultimi anni lo spirito unitario e patriottico della Resistenza sia stato messo a dura prova da più parti. Da chi intendeva mettere sullo stesso piano i partigiani e i giovani di Salò. Da chi pretendeva che tutti i resistenti avessero un solo colore, una sola ideologia, un'identica motivazione. Da chi negava che nella lotta di Liberazione fossero stati commessi degli errori e anche dei crimini, e li giustificava in nome di una cinica e abominevole ragion di partito. Da chi equiparava i partigiani, tutti i partigiani, a ribelli, a sbandati senza morale. Eppure, oggi è risaputo che la Resistenza non appartiene a questa o quella parte, non è patrimonio di una fazione: la Resistenza è di tutti. La Resistenza fu opera di comunisti e monarchici. Degli uomini di Giustizia e Libertà e degli internati militari. Dei contadini e degli operai. La Resistenza fu un'impresa corale, imperfetta come tutte le imprese umane, ma fondamentale nel senso letterale del termine: è nella Resistenza che la Repubblica trova le sue fondamenta, le sue motivazioni, il suo riscatto, dopo un Ventennio di politica scellerata, violenta e autoritaria. Senza la memoria comune della Resistenza, l'Italia perderebbe la sua ragion d'essere. Spero che i giovani teatini, quelli che fra  qualche anno saranno comandati a governare questa città vogliano raccogliere l'eredità dei nostri nonni e bisnonni, che salirono sulle montagne, che nascosero gli ebrei e gli antifascisti in soffitta, che rifiutarono di giurare fedeltà al Duce. Loro avranno l'onere e l'onore di ricordare e di far diventare i partigiani degli eroi. Non perché siano stati uomini perfetti, ma perché decenni fa, negli anni forse più bui della nostra storia, capirono qual'era la parte del Bene e la scelsero, senza badare né alla propria convenienza né alla propria incolumità.... 

@nonnoenio

22 aprile 2015

Chieti - Voja de lavorà saltami addosso....


Sembra una barzelletta, in una italia senza lavoro e con i giovani spesso a spasso ma l'80% di essi dice no al lavoro all'Expo. L'offerta di lavoro era chiara, piuttosto allettante e rivolta ai giovani under 29: 600 posti per un periodo di sei mesi, stipendio tra i 1.300 e i 1.500 euro netti al mese. E il posto di lavoro non era certo banale: l'Expo. A questo punto ci si potrebbe immaginare una «caccia al posto», migliaia di domande, richieste, curriculum inviati a fronte di pochi posti. Invece no, anzi: la notizia è l'esatto contrario. Otto giovani su dieci hanno rifiutato il posto. Dopo una prima fase di analisi dei curriculum il 46% dei selezionati ha rinunciato. E anche nella seconda fase, a un passo dalla firma del contratto, altri ripensamenti. Alla fine circa l'80% dei ragazzi ha detto no quando sarebbe bastato solo firmare il contratto.Chissà, forse perché il lavoro era a tempo determinato, forse perché avrebbe occupato tutta l'estate, forse perché anche sabati e domeniche sarebbero stati «persi», forse perché lo stipendio non era abbastanza elevato (si parla di oltre diecimila euro in sei mesi, tra l'altro in un posto senza dubbio affascinante come l'Expo), ma la realtà dei fatti, come riporta il Corriere di oggi, è che 8 su 10 hanno detto no.Valli a capire sti giovanotti... io durante le vacanze facevo carte false per andare a lavorare allo zuccherificio di Chieti Scalo per soli due mesi, per guadagnare qualche liretta....
@nonnoenio


11 aprile 2015

Chieti - L'Italia dei furbetti


Ammalato per la caserma dell’Aeronautica Militare di Treviso, ma in piena forma per partecipare e vincere il campionato mondiale di Mountain Bike: così un maresciallo dopo essere stato rinviato a giudizio lo scorso anno è stato condannato dal Tribunale Militare di Verona a 1 anno e 3 mesi di reclusione e rimozione dal grado, per simulazione di infermità e truffa. In particolare, sottoposto a luglio 2013 a controllo d’idoneità al servizio presso l’infermeria del 51  Stormo di Istrana, si è presentato all’ufficiale medico mostrando una leggera zoppia, lamentando dolore alla gamba riferendo, che era programmato un intervento chirurgico alla vena safena per fine luglio e aggiungendo di non essere in grado di poter riprendere servizio,ottenendo, in tal modo, un ulteriore periodo di 15 giorni. Ma nel periodo di convalescenza ha partecipato a varie competizioni agonistiche di ciclismo, specialità Mountain Bike: alla «24 H della Serenissima» svoltasi a Barbarano Vicentino che prevedeva una durata di 6 ore di corsa e 142.8 km di percorso vincendo la gara; poi in Folgaria per l’assegnazione della Coppa del Mondo di Mountain Bike, classificandosi primo  nella categoria «Gentlemen»; e, infine, alla Coppa Colli Euganei arrivando terzo.

@nonnoenio

05 aprile 2015

Chieti - Il piccolo Tibet d'Abruzzo con gli sci da fondo escursionismo


Campo Imperatore, il piccolo Tibet d'Abruzzo. E’ un altopiano situato a circa 1800 m . circondato dalla catena del Gran Sasso con la vetta più alta degli Appennini, la vetta occidentale del Corno Grande, 2914 m . L’alpinista Fosco Maraini paragonò l’Altopiano, anche se in piccola scala, alla valle di Phari Dzong in Tibet, a 4200 m . d'altezza, uno dei luoghi più gelidi e desolati del mondo, sulla via di collegamento tra l’India e Lhasa, la principale città del Tibet. Abbiamo scelto di sciare, con gli sci da fondo escursionismo, dai Prati della Cretarola al lago Racollo. Poi la fiumara che arriva alla via dei laghetti del monte Prena, 2561m.


Il lago Racollo lo abbiamo raggiunto iniziando a sciare dai Prati di Cretarola, Piano dell’Ospedale, Canyon della Valianara, Grotta della Valianara. La piccola grotta della Valianara ora è incantevole con le enormi stalattiti di ghiaccio. Poi la fiumara, superando alcuni stazzi innevati.
 
Lunghezza: 24 km a/r
Dislivello: 250 m
Tempo: 6,00 h

Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto sono al link: Il piccolo Tibet