16 dicembre 2016

Chieti - La sconfitta di Pirro


Oggi guardando gli scenari politici italiani, vediamo infatti un Movimento 5 Stelle che non vuole legarsi con nessuno, un Centrodestra che non trova accordi di alcun genere (Berlusconi ha chiuso e Salvini da solo non va da nessuna parte), gli altri partiti sono frazionali che non giocano ruoli significativi. Un Renzi, che prima di andarsene da Palazzo Chigi, ha fatto un vertice con Padoan e Gentiloni per concordare le mosse successive alle sue dimissioni. E, dato che la politica – tolte le variabili impazzite – è una scienza esatta, tutto è andato come previsto. Mattarella poi ha fatto il suo dovere, attenendosi strettamente alla Costituzione, di cui è garante. Il reincarico era doveroso e la scelta del premier doveva rispecchiare la maggioranza esistente in parlamento. Renzi infatti non è mai stato sfiduciato. Hanno voglia le opposizioni a invocare le elezioni subito. La Costituzione non è stata modificata per legge, tanto meno verrà modificata a «furor di popolo», come cantano alcuni leader. Questo governo affronterà le emergenze economiche, sociali e umanitarie, poi farà sì che la legge elettorale diventi plausibile per un paese democratico ed estesa a entrambe le camere del Parlamento. Al momento opportuno il Governo potrà ritenere di aver concluso il mandato e concordare eventuali elezioni anticipate. Nel frattempo Renzi avrà avuto modo di preparare un ritorno alla grande e ricominciare il suo sogno di rivisitare la Costituzione italiana e portare l'Italia nel futuro. Stavolta in maniera migliore, magari condivisa. Questo non lo dico perché appoggio Matteo Renzi, sia ben chiaro, ma perché la strada è tracciata dallo scenario politico di questo momento storico. Ai posteri l'ardua sentenza direbbe il mio professore di italiano Zizolfi.

@nonnoenio

07 dicembre 2016

Chieti - Mattarella scelta difficile

Il giorno dell'insediamento al Quirinale, Sergio Mattarella aveva garantito alle forze politiche che sarebbe stato un arbitro imparziale, pronto a intervenire in caso di bisogno. Il momento è arrivato. Mentre Renzi esce indebolito dal referendum, la partita torna in mano al presidente della Repubblica. Le priorità di Mattarella sono ben chiare: assicurare un governo al Paese, far approvare la legge di bilancio (anche perché in Europa ci guardano) e spingere le forze politiche ad accordarsi su una nuova legge elettorale. Con l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato, infatti, non si può votare: ne scaturirebbe un pasticcio che renderebbe difficile, se non impossibile, la formazione di un governo.

@nonnoenio

15 novembre 2016

Chieti - Renzi a casa ?


 Il 4 dicembre finalmente si avvicina e si andrà alla urne per il referendum costituzionale. Anche se il tema è importante visto che riguarda la semplificazione della politica e il funzionamento del parlamento per rendere le decisioni più rapide, la gente è stufa, sfiancata da attacchi, ricorsi, controricorsi, falsificazioni da ambo le parti dei contenuti della riforma, e soprattutto nauseata dall'uso strumentale del referendum per far cadere il governo Renzi, o garantirne la continuità fino alla fine della legislatura nel 2018. Al di là dei contenuti della riforma, infatti, il referendum è diventato uno strumento per un fronte politico eterogeneo e con nulla in comune al suo interno per cercare di abbattere Renzi, e trarre qualche vantaggio dalla crisi di governo e dall'impasse politica che ne deriverebbe. Se vince il No, Renzi dovrà immediatamente dimettersi rassegnando le sue dimissioni nelle mani del presidente Mattarella, e si aprirà la crisi di governo. Questo perché il completamento delle riforme, in primo luogo l'eliminazione del bicameralismo paritario e la riduzione dei parlamentari, costituisce punto centrale del programma per cui è nato il governo Renzi e per cui è stato votato in parlamento. Se viene meno ciò, le dimissioni politiche sono obbligate. Voi cosa ne pensate ?

07 novembre 2016

Chieti - Quando i fatti contano più delle parole.... inutili


C'è chi come il nostro Vescovo fa le chiacchiere sui terremotati  e sullo stare uniti e chi fa i fatti. Oggi è stata consegnata nella frazione di Villa San Cipriano la struttura, realizzata dalla Provincia autonoma di Trento, che ospiterà la sede provvisoria del liceo scientifico «C. Jucci» di Amatrice. Secondo nostra santa romana chiesa, quello che fa la mano destra non lo deve sapere la sinistra, così questi hanno fatto. Si tratta, come nel caso della struttura gemella che ospita i bambini dalla materna alle medie, di un sistema di moduli prefabbricati, riscaldati e colorati in modo da renderli più gradevoli. La scuola è suddivisa in cinque ampie aule da 40 metri quadri ciascuna, per complessivi 540 metri, e ospita anche una sala biblioteca e una per la segreteria didattica e amministrativa. L’architettura dell’intero complesso è completata da una copertura in travi di legno proveniente dal Trentino e da un meleto di otto piante provenienti dalle valli trentine, che è stato piantato a ricordo degli studenti morti sotto le macerie del terremoto di agosto. La Croce rossa delle valli di Fassa e Fiemme ha fornito lavagne, banchi, sedie, cattedre e quanto occorre per permettere ai 75 liceali iscritti di avere una scuola dove frequentare regolarmente le lezioni. Gli studenti del liceo, fino al 28 ottobre scorso, erano ospitati, insieme ai loro professori, all’interno del Palazzo dello Sport di Amatrice che, tuttavia, a seguito delle ulteriori scosse, è stato lesionato e dichiarato inagibile. La struttura, alla quale hanno lavorato, alternandosi dall’inizio di settembre alla fine di ottobre, 150 persone, è stata consegnata nei tempi previsti dalla Provincia Autonoma di Trento. Per poter essere utilizzata, gli studenti dovranno però attendere altri 20 giorni nel corso dei quali dovrà essere messa in sicurezza la rete viaria che collega Amatrice con le sue frazioni.

@nonnoenio

03 novembre 2016

Chieti - Ancora corrotti per appalti pubblici

Non se ne può proprio più di sentire simili notizie al telegiornale. Notizie sugli ultimi arresti per corruzione, di ignobili personaggi, operanti negli appalti per alcune delle più importanti opere pubbliche. Sono di pochi giorni fa, proprio poche ore prima del violentissimo sisma che ha colpito al cuore l'Italia centrale. Questa è la fotografia di un Paese al contempo sofferente e piegato dalle circostanze e, per altri versi, oppresso da un sistema corruttivo che non conosce pause. Un Paese di cittadini inermi davanti alla tragedia e di altri che possono superare ogni ostacolo, ogni normativa pur di mettere le mani sui fondi pubblici. Lo scandalo venuto alla luce  riguarda alcune tratte della Tav e della Salerno-Reggio Calabria, cioè due delle «grandi opere» che rappresentano un piatto troppo ricco per non attrarre l'interesse dei corruttori. Nelle indagini spiccano i soliti nomi noti e ancora una volta abbiamo la conferma che la corruzione riesce a sopravvivere a tutti i regimi politici: è paradossalmente una delle poche «linee di continuità» della nostra storia nazionale. Così come sono ricorrenti le calamità naturali. Anche se nell'inchiesta che ha portato agli arresti non sono in gioco appalti sulla ricostruzione, è però bene ricordare che troppo spesso la lunga storia della corruzione e quella dei terremoti si è incontrata. È il segno inequivocabile che il nostro Paese attende una doppia ricostruzione: quella materiale, che sani le ferite inferte al territorio e alle popolazioni e quella morale, altrettanto importante. Il Paese che oggi piange ha diritto ad avere un futuro. Riusciremo ad avere mai una legge che ci dia finalmente la certezza che i corrotti verranno eliminati e che i denari pubblici vengasno spesi finalmente bene. A Chieti siamo arrivari addirittura alla farsa, falsi tecnici che giravano per le case a controllare le crepe sui muri sperando di spillare soldi per le riparazioni a ingenui inquilini spaventati. 

@nonnoenio

20 ottobre 2016

Chieti - Gli inglesi sono mai stati europei ?


Gli inglesi ormai da un pò fuori dall’Europa, tutti a meravigliarsi, ma questi signori, c'è da chiedersi, sono mai stati europei? Andando in Inghilterra è come se si è fuori dall’Europa, molto peggio che se viaggiassi in un Paese di un altro continente. Cambia propio tutto. Il cibo, la guida delle auto, la precedenza sulle strade, la misura della velocità, la misura del peso, la presa elettrica, le bevande, la conoscenza delle lingue straniere... Tutto, proprio tutto. È un altro mondo. Cambia perfino la storia, voglio dire la storia oggettiva, dell’Europa. Noi ci sediamo a tavola e mangiamo «cultura»: ogni piatto è cibo, sì, ma è anche gusto, eccitazione delle papille, storia, sapienza locale, tradizione. Mangiando, facciamo festa. Gli inglesi, mangiando, si nutrono e basta. Uno scrittore inglese racconta di un nipotino che protestava con la nonna: «Questo cibo non mi piace!», e la nonna gli dà una risposta illuminante: «Il cibo non deve piacere, deve solo nutrire». Se un inglese non mangia una volta in Italia, muore senza aver mai esercitato le sue papille gustative. Per le bevande è la stessa cosa. Quando sali nell’auto di un inglese, io l'ho fatto, sedendomi per abitudine davanti a destra. E loro a chiedermi: «Vuoi guidare?», perché quello per loro è il posto del guidatore. Agli incroci non sai mai chi ha la precedenza. Rischi sempre l’infarto. Se entri in una chiesa anglicana, gli altari sono pieni di cannoni. Loro hanno una chiesa nazionale, che si fa gloria delle glorie militari della nazione, e ha per capo il capo della nazione: il re. Loro sono un grandissimo popolo. Noi europei, a qualunque Stato apparteniamo, negli ultimi 200 anni abbiamo perduto una o più guerre, anche mondiali. Gli inglesi hanno sempre vinto contro tutti. Se noi italiani usciamo dall’Europa è perché l’Europa ci rifiuta. Gli inglesi escono dall’Europa perché loro la rifiutano. Non sono mai stati veramente europei.


05 ottobre 2016

Chieti - Quale sarà il nostro PIL nel 2017 ?


La storia non è nuova. È da almeno nove anni che l’esecutivo sbaglia a fare previsioni. Se avesse sempre indovinato, il nostro Pil dal 2007 ad oggi sarebbe cresciuto di almeno il 14% in più, il 2% all’anno. Un sogno. E per il 2017 ?  Il Def, il Documento di Economia e Finanza, prevede un rotondo 1%. Ma molti autorevoli istituti, dalla Banca d’Italia al Fmi fino all’Ufficio parlamentare del Bilancio, hanno già dichiarato il loro scetticismo e hanno previsto una crescita più contenuta, sia pure di pochi decimali. Gli ennesimi «gufi» renziani, o c’è qualcosa di più? Chi ha ragione? Partiamo da alcuni dati. L’economia mondiale, nella seconda parte dell’anno, ha ridotto i suoi ritmi di crescita. Lo scenario internazionale non promette nulla di buono e proliferano tensioni ed emergenze. Due fra tutte: ripresa del terrorismo e migranti. Non vanno meglio le cose nel Vecchio Continente. Nei prossimi mesi l’Europa sconterà l’effetto Brexit: l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue potrebbe costare fino a mezzo punto di Pil. A farne le spese saranno soprattutto i Paesi che esportano di più verso l’Inghilterra, come l’Italia. A questo occorre poi aggiungere almeno altre due variabili negative. Finora la Bce ha sostenuto l’economia inondando i mercati con miliardi di euro. Una pioggia che nei prossimi mesi diminuirà o sparirà del tutto. Con un effetto immediato sui tassi di interesse e, quindi, sugli oneri dei Paesi più indebitati. Il riferimento all’Italia è fortemente voluto. C’è poi da affrontare l’emergenza del credito. Le banche, dopo otto anni di recessione, hanno accumulato centinaia di miliardi di sofferenze. Una situazione che rischia di ridurre fortemente i margini per gli investimenti. E, allora, come mai il governo è così ottimista?

 

29 settembre 2016

CHIETI - BALZOLO DI PENNAPIEDIMONTE - LA CROCETTA


Dalla località Balzolo di Pennapiedimonte CH, (710 m), Parco Nazionale della Maiella, si segue il sentiero del Parco G1. La prima parte del sentiero per raggiungere il rifugio Pischioli (1135 m) è ripido e scivoloso, poi è molto piacevole. Alla fontana del rifugio c’è l’acqua… miracolo? NO! Un residente di Pennapiedimonte, D.C.A, animato da altruismo ed amante rispettoso della montagna, a spese sue, ha acquistato tubo, fascette, chiodi ed altro e con volontà ha riparato il tubo, danneggiato da una persona meschina. Proseguendo si arriva “all’àrë dë li prìtë (1206 m), (ara dei preti) “, così chiamata perché i monaci benedettini che alloggiavano nel X secolo all'abbazia di Santa Maria, lungo il corso del torrente Avella, ci coltivavano il grano, che poi portavano alla grotta Fratanallo, una piccola dipendenza del monastero, utilizzata sia come zona eremitica e sia per il ricovero delle greggi per il pascolo. Decido di passare per il Cantone Minco…di Domenico”, uno spuntone a (1318 m). Il sentiero non è segnato, ma pur se abbastanza chiuso, è evidente. Dal cantone Minco si osserva un ampio panorama a perdita d’occhio: Le Murelle con 


l’anfiteatro – Le Macirenelle – la valle dell’inferno – le gobbe di selva romana il rifugio Pomilio, il Focalone, il lago di Casoli, il mare, oltre a decine di paesi. Ora il sentiero non segnato, ma molto bello, arriva alla Rapina, dove alla prima NETTA(Pianetta) c’è una fontana con acqua non potabile, va bene per dissetare la fauna selvatica. Poco distante, alla seconda NETTA, c’è un’altra fontana con acqua potabile ed un’area da pic nic…, per persone allenate. Alla fine della Rapina c’è la terza NETTA, una bella piana da dove inizia un sentiero ombroso che attraversa una fitta faggeta. In poco tempo si raggiunge la località CROCETTA (1489 m) così chiamata perché è una intersezione di più sentieri. Anche qui la fontana è stata riparata dallo stesso  D.C.A. L’acqua è freschissima, leggera, ed alimenta le altre fonti a valle che ho descritto. Per il panino ho preferito salire su un facile costone panoramico dove c’è una piccolissima cengia rocciosa che si affaccia su un profondo dirupo Mi sono seduto su una roccia, con i piedi ciondoloni verso il basso, mi sono immerso nel silenzio, interrotto ogni tanto dal cinguettio degli uccelli, ma il riposo è stato utile. La giornata soleggiata, fresca, non afosa, ventilata, mi ha procurato difficoltà ad abbandonare questo posto, per tornare al Balzolo.

 Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it
.Le foto sul link: FOTO
https://plus.google.com/u/0/collection/wb6AME

Tempo di percorrenza A/R: 5 ore senza soste
Difficoltà: E/EE
Lunghezza: A/R 9.5 km
Dislivello: in salita 780 m

25 settembre 2016

Chieti - La Pantafica

Sarà successo a tutti, almeno una volta nella vita, di svegliarsi di soprassalto e sentirsi come paralizzati, con il fiato corto e impossibilitati a muovere braccia e gambe. I medici parlano di apnee notturne, ma gli abruzzesi danno una risposta precisa a queste sensazioni: è colpa della “pantafica”.

La cosiddetta “pantafica” o “pandafeche”, nella credenza popolare, è una donna dagli occhi demoniaci, una figura spettrale che disturba il sonno posizionandosi sopra le persone che dormono, per poi accovacciarsi e bloccare la bocca con la mano. Una sorta di strega che, come tramandano le vecchie generazioni, di notte gira indisturbata vestita di bianco, con un muso appuntito. Secondo la credenza popolare, inoltre, nei suoi giri la “pantafica” si diverte realizzando trecce con le criniere dei cavalli.

Per prevenire l’arrivo della “pantafica”, però, i nostri nonni hanno tramandato anche la soluzione. Basta lasciare un fiasco di vino vicino al letto, in modo che la strega vi si dedichi senza disturbare il sonno. In alternativa, bastano un sacchetto di legumi o una scopa con tante setole: fra le sue manie, infatti, c’è quella di non resistere a contare molti piccoli oggetti quando se li trova davanti.
@nonnoenio

03 settembre 2016

Chieti - Benvenuti a Treglio


Se questa estate andate a Treglio un comune italiano di 1.613 abitanti della provincia di Chieti , in Abruzzo, alla periferia nord di Lanciano noterete che si è arricchita di una nuova opera.  Il paese che da anni vanta la tradizione e la pratica dell’affresco,  che colora e abbellisce numerose abitazioni di centro e periferia. Quest’anno un  nuovo grande dipinto campeggia su un muro del paese e questo si va ad aggiungere ai 60 dipinti  già esistenti. L’opera è stata realizzata in questi giorni, nel corso della “Settimana internazionale dell’affresco” da 12 artisti e studenti arrivati da tutta Italia, in quella che è a tutti gli effetti una manifestazione, 
 

che unisce scuola e laboratorio, ma che è diventata anche un’attrattiva turistica del paese. Gli artisti vi si recano  per apprendere la tecnica dell’affresco, che oggigiorno va scomparendo a discapito dei writers che invece di abbellire spesso sporcano. Gli artisti qui invece hanno operato sotto la guida di esperti docenti. La Settimana dell’affresco è diventato un appuntamento di prestigio per Treglio, che, su 100 paesi dipinti in Italia, è l’unico affrescato dello stivale. «L’affresco è una nostra caratteristica», spiega il sindaco, «ed è anche un’opportunità. In 16 anni siamo riusciti a creare una Scuola internazionale dell’affresco, presieduta dal pittore Vico Calabrò e mandata avanti da esperti affreschisti cresciuti sul posto». Inoltre si è costituita l’associazione culturale “Treglio affresco”, presieduta da Antonella D’Addario, che organizza tutte le attività legate agli affreschi. Dal 12 settembre la manifestazione raddoppia con l’arrivo di un artista internazionale per questo tipo di tecnica. Intanto il Comune sta valutando la stesura di un regolamento per il modo di presentare e richiedere un affresco sulle abitazioni dei tregliesi.  

@nonnoenio

26 agosto 2016

Chieti - Il terremoto

Ormai ogni 5 anni ce ne dobbiamo cuccare uno.  E' risaputo che non sono prevedibili e possono capitare dovunque, ma è invece certo il fatto che in Italia ogni qualvolta avviene una scossa sismica si finisce per contare morti e feriti e assistere alle solite gare di solidarietà per scavare per tirare fuori qualcuno ancora vivo. Il perché è presto detto: in un territorio come il nostro, classificato ad alta sismicità, non vi sono mai stati seri piani per la messa in sicurezza delle abitazioni. Anzi, al contrario c’è chi per decenni ha speculato sulle disgrazie della gente. Il Governo precedente alla fine aveva stanziato un miliardo per affrontare il rischio sismico. Un’inezia pensando alla valanga di miliardi, solo in quest’ultimo periodo, che è stato dirottato in salvataggi bancari o nel ripianare i conti in rosso di enti ed amministrazioni. Inoltre, ai danni di una politica che non ha saputo pianificare ne spendere con giudizio sul fronte della messa in sicurezza del territorio, si sono sommate le mafie nazionali e locali che hanno fatto il resto saccheggiando i fondi in arrivo da Roma. Questa volta Renzi ha promesso da subito sgravi, sostegni, trasparenza e tempi rapidi. Speriamo ci sia questo cambio di passo. Per ora abbiamo assistito al solito codazzo di onorevoli che, con la lacrimuccia in favore di telecamera, si sono stretti commossi alle popolazioni colpite. A fronte di una politica che deve ancora dar dimostrazione di essere cambiata, c’è fortunatamente però un’altra Italia che il suo esame lo ha superato a pieni volti. Da questo sisma esce infatti commovente la grande fotografia della solidarietà collettiva nei confronti degli abitanti dei paesi colpiti. La corsa a donare fondi, sangue e mani con cui scavare è un grande spiraglio di sereno in questa tempesta di morte. Italiani brava gente non c'è che dire politici andatevene via tutti perchè di voi, a prescindere dal vostro colore politico, c'è sempre meno bisogno o almeno, per favore,  statevene a Roma.

 

23 agosto 2016

Chieti - Il posto fisso non abita più quì


Finiti i benefici degli sgravi fiscali si offrono contratti a scadenza. Con un aumento dell’apprendistato Il posto fisso non abita più qui, nemmeno in Abruzzo. Un’evidenza, per la verità, nemmeno nuovissima ma rimarcata con forza dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio del mercato del lavoro.Vi erano stati segnali molto incoraggianti nello scorso anno che, però, alla verifica a distanza di 12 mesi non si sono confermati. Vediamo il perché: la precedente normativa, per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2015, favoriva i datori di lavoro. Come? Consentiva uno sgravio totale triennale dei contributi dovuti all’Inps. Il tutto entro un limite massimo di 8000 euro all’anno. La legge di Stabilità ha ridotto il periodo massimo di sgravi a 24 mesi e l’esonero del versamento ha subito pure una notevole sforbiciata: il 40 per cento dei contributi previdenziali sino ad un massimo di 3200 euro all’anno.Tutta questa premessa per dire che il forte calo dei benefici contributivi si è subito riverberato sulle assunzioni a contratto indeterminato.

@nonnoenio

10 agosto 2016

Chieti - Cancro alla Prostata, come bruciarlo ?


Una sonda robotizzata ad altissima precisione che emette ultrasuoni in grado di aumentare la temperatura delle cellule maligne fino a «bruciare» anche i più piccoli focolai tumorali. È l’innovativa apparecchiatura di ultima generazione in funzione all’Irccs Inrca-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per Anziani di Ancona, con cui vengono eseguiti i primi interventi in Italia di terapia focale localizzata contro il cancro alla prostata. L’apparecchiatura Focal One è stata presentata oggi alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, di Giampaolo Giampaoli, Fondazione Cariverona e della direzione strategica dell’Inrca.Unica sul panorama nazionale, unisce la tecnologia a ultrasuoni focalizzati ad alta intensità Hifu - High Intensive Focused Ultrasound - impiegati nella cura di diversi tipi di carcinomi, a un sofisticato sistema di puntamento che permette di salvaguardare i tessuti sani.L’acquisto, del valore di 1 milione e 155 mila euro, è stato possibile grazie al finanziamento del ministero della salute per un importo pari a 400 mila euro, di Regione Marche e Fondazione Cariverona con 200 mila euro ciascuno.C'è d'augurarsi che ne vengano installati diversi e in più regioni d'Italia perchè questo male incomincia a preoccupare i maschietti che hanno passato i 50 e che ogni volta che vanno a fare l'analisi del sangue la prima voce che guardano è il PSA.

@nonnoenio

03 agosto 2016

Chieti - Don Stefano, 40 anni dedicati ai fedeli


C'era una volta, un gruppo di ragazzi che dopo aver studiato per un anno intero, fino spezzarsi la schiena, si diplomavano con ottimi voti, all'esame di stato presso l'ITIS Luigi di Savoia nell’anno 1966. Quell'anno in commissione d'esame c'era il professor Monaco, un tipo alquanto originale, che pretendeva conoscere cosa avevi capito di quello che avevi studiato non quante cose avevi quell’anno studiato. Quell'anno, che fu considerato da molti infausto e triste, bocciò quasi il 90% degli iscritti all'esame di chimica. Io fui uno di quelli che lo superarono con una media altissima del 9 pieno, ma ci fu un altro che ebbe un voto superiore al mio un certo Adriani Stefano. Tanti anni sono passati da allora e tante strade sono state con successo percorse dai ragazzi di quella covata, la 5°A. Non mi sarei sorpreso di rivedere i compagni di allora, felicemente pensionati dopo carriere luminose nell'ambito dell'industria privata o in quella pubblica. Di Stefano Adriani, non mi sarei sorpreso neanche se avesse fatto l'astronauta e fosse sbarcato sulla luna o avesse partecipato ad una delle missioni per farla avverare. Giorno 31 luglio ho scoperto che dopo averci lasciato si era poi laureato dapprima in Scienze Biologiche e dopo essersi occupato come ricercatore nelle acciaierie di Terni, si era poi laureto poi in Teologia e Filosofia per prendere, seguendo l'esempio di Don Bosco i voti.



Nel 31 luglio del 1976, fu ordinato sacerdote nella sua Casalincontrada. Da allora Don Stefano, 69 anni, cresciuto nel mito di Don Bosco, che lo ha portato tra i Sale4sian, verrà mandato in giro per l'Italia, ma non romperà mai il legame con Caslalincontrada, dove vive la sua famiglia. Domenica scorsa,  il paese e tutti i suoi amici hanno voluto ricambiare il suo affetto, con una festa per celebrare i suoi 40 anni di sacerdozio. Tutti hanno voluto partecipare alla messa pomeridiana celebrata da lui insieme al parroco Don Enrico D'Antonio. Erano presenti tutti i sindaci che si sono succeduti dal 1976 ad oggi per festeggiarlo e omaggiarlo di una targa ricordo dell'avvenimento in cui Don Stefano viene definito "Un uomo di grande saggezza e cultura mai ostentata ma messa al servizio di Dio e degli uomini". Don Stefano non possiede una macchina perchè è un camminatore instancabile e lo si vede spesso girare a piedi per incontrare e stare con la gente e mettersi al servizio degli altri. 

31 luglio 2016

Chieti - Domenica, caldo bestia


Bestia che caldo. Giornata da bollino arancione quella di oggi, secondo il bollettino delle ondate di calore pubblicato dal Ministero della Salute. Si tratta del «livello 2» che annuncia «temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili». Chi ieri pensava di aver patito il caldo più afoso di luglio, oggi dovrà ricredersi. Sono ben 36 i gradi attesi sulla nostra città. È bene, quindi, ricordare di non esporsi direttamente al sole tra le 11 e le 18 e, negli stessi orari, di non praticare attività fisica intensa all’aria aperta ed evitare zone particolarmente ricche di ozono. Bere molta acqua, alimentarsi in modo leggero e rinfrescarsi aiuterà a sopportare meglio il calore.


02 luglio 2016

Chieti - Il blog è chiuso per ferie


Partenza da casa alle ore 8,30 dopo aver caricata la macchina con ogni genere di vettovaglie, necessarie per una lunga permanenza in Abruzzo. Quest'anno siamo in pensione entrambi e non abbiamo più limiti di tempo. Contiamo di rimanere lì almeno 2 mesi, magari fino alla prima settimana d'Agosto, così da poter rivedere la Festa della Madonna degli Angeli (CH) con la processione e la pupa che balla. Dopo 7 ore siamo a Chieti e ci mettiamo subito a scaricare e a sistemare i vestiti negli armadi, a fare il letto e sistemare i ricambi nei cassetti del comò della nostra casa al mare. Dopo un'ora tutto è al posto giusto, solo il tempo di accendere il Pc e subito si riparte per il Megalò, oggi è domenica e sicuramente sarà aperto il CONAD, per poter fare la spesa.Una folla incredibile è concentrata in questo posto-ritrovo dove è possibile, mangiare, ballare, fare le spese, e vedere un bel film. Intere famiglie che gironzolano nei corridoi lunghissimi, tutti dotati di aria condizionata. Ci fermiamo al bar davanti al Brico e ci facciamo l'aperitivo, un succo di pera e un gingerino. Ce lo osano per 5,80 euro con annesso olive, lupini, pezzettini di formaggio, patatine fritte e altri stuzzichini, che si può quasi saltare la cena.Questa è tutta gente che è scappata dal centro città e si è concentrata quì, di domenica. Facciamo la spesa e ce ne ritorniamo a casa. Le nostre ferie sono appena cominciate. Domani si andrà a prendere l'ombrellone e fare il primo bagno.Siamo a Francavilla al Mare (CH), al Lido delle rose e l'acqua quest'anno è cristallina.

@nonnoenio

10 giugno 2016

Chieti - Abruzzo, occupati in calo


Nel primo trimestre del 2016 il numero degli occupati in Abruzzo  è pari a 481 mila unità e rispetto allo stesso periodo del 2015 si è registrato un calo dello 2,5%  con un tasso di disoccupazione attuale che tocca ormai da noi il 12,7%. Da una prima analisi sembra che quì da noi si trovino enormi difficoltà a riprendere il percorso di crescita occupazionale che gli sgravi contributivi e che  il Jobs Act non abbia dato nessuna scossa significativa al mercato del lavoro, anche se a sentire Renzi end company in Italia la ripresa c’è stata. Certo è che  si configurano in alcune aree una maggiore stabilità, grazie all'incremento del numero dei contratti a tempo indeterminato e mentre persino nel Mezzogiorno si creano posti di lavoro,sempre pochi, da noi invece si va indietro e il motivo è da ricercare nel fatto che le aziende sono piccoline per competere sia a livello nazionale che con l'estero. Da noi come capitava una volta, negli anni ’60, i giovani fuggono verso il Nord o all'estero in cerca di prima occupazione. Questo ha un doppio profilo, positivo per quanto riguarda l'arricchimento culturale e professionale del  giovane e fortemente negativo perchè il giovane non ritorna più giù svuotando la nostra regione di energie intellettuali indispensabili per i cambiamenti e l'innovazioni, facendo rimanere sempre il Sud, centinaia di anni luce indietro rispetto alle regioni del nord.

@nonnoenio
 

02 giugno 2016

Chieti - Un pò di giustizia



Confermata la condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio della Concordia a Francesco Schettino, l'ex comandante della nave. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Firenze. C'è da ricordare che l'ex comandante della nave Francesco Schettino, sceso dalla nave dopo il disastro, venne fermato a terra poche ore dopo il naufragio sull'isola. Fu portato in carcere. Scarcerato, da allora è impegnato a far valere una sua verità che - in base ai riscontri tecnici emersi nel tempo - gli fanno attribuire colpe importanti agli ufficiali che si trovarono in plancia di comando quella sera, che secondo lui non lo avvisarono per tempo della rotta verso l'isola, e al timoniere indonesiano che per incomprensioni linguistiche equivocò l'ultimo ordine decisivo, dato da Schettino in inglese, virando dalla parte opposta al necessario.Una bella faccia tosta non c'è che dire.

@nonnoenio

31 maggio 2016

Chieti - Maturità


Maturità, conto alla rovescia. C'è chi prende la tesina da portare all'esame orale di maturità piuttosto seriamente, c'è chi invece non farà a meno di un aiuto dal web. Circa il 56% infatti si rivolgerà a Internet anche solo per trovare un'idea originale da sviluppare, ma tra i cybernauti della tesina non manca chi ricorrerà al copia e incolla. E se gli spunti della rete non bastano, gli studenti sono disposti a mettere mano al portafogli.

@nonnoenio

26 maggio 2016

Chieti - Oggi compie 30 anni


Trent'anni fa, il 26 maggio 1986, la Comunità Europea adotta la Bandiera Europea. Con la sua corona di dodici stelle dorate in campo azzurro, la bandiera europea rappresenta la solidarietà e l'armonia tra i popoli d'Europa ed è, per questo, il simbolo dell'Unione Europea e dell'identità dell'Europa, in generale. In varie tradizioni, il dodici è un numero simbolico che rappresenta la completezza. La bandiera europea rimarrà invariata a prescindere dai futuri aderenti all'UE.

@nonnoenio

20 maggio 2016

Chieti - E' entrato nella storia



Un grande politico oggi è entrato nella nostra storia. E' venuto a mancare Pannella un mio paesano, un teramano doc. Nessuno direbbe di lui che è stato un voltagabbana. Per lui l’importante era far vincere le sue idee. Certo non è stato un politico convenzionale: farsi arrestare per  aver fumato uno spinello in pubblico (successe nel 1975) non è da tutti. Anche la sua vita privata è stata fuori dagli schemi: «Sono legato da 40 anni alla mia compagna Mirella, ma ho avuto tre o quattro uomini che ho amato molto. E con lei non c’è stata mai nessuna gelosia».  Nessun figlio dalla moglie; ma forse più d’uno, per sua stessa ammissione, sparsi in giro per l’Italia, frutto dei suoi amori giovanili. I successi li ha costruiti con due armi: le sue parole e il suo corpo.Era lui il «signor Hood» di una canzone che gli aveva dedicato Francesco De Gregori: «con due pistole caricate a salve e un canestro pieno di parole». Con la sua ars oratoria (al limite della logorrea) ipnotizzava chi lo ascoltava. Ma era con la forza del suo corpo che lanciava le idee radicali fuori dal recinto della politica, per farle viaggiare lontano. «Invece di mostrare i muscoli mostri la tua magrezza. Guardate Gandhi. Lui però quando digiunava stava al letto, io non mi fermo un attimo», spiegò in una recente intervista al Fatto quotidiano, dalla quale traspariva anche tutto il suo narcisismo. 


@nonnoenio

13 maggio 2016

Chieti - Le unioni civili sono legge

La Camera ha confermato la fiducia al governo sul ddl sulle unioni civili con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti. Il voto finale sul provvedimento - che non ha subito modifiche rispetto al testo approvato al Senato .Da oggi le unioni civili sono considerate «formazioni sociali» ai sensi degli articoli 2 e 3 della Carta, ma non matrimoni, e sono costituite da due persone maggiorenni dello stesso sesso, mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni. Il regime patrimoniale ordinario dell’unione civile tra persone omosessuali consiste nella comunione dei beni, a meno che non venga stipulata una convenzione patrimoniale, fermo restando la possibilità di scegliere la separazione dei beni. Diritti e doveri della coppia sono disciplinati sulla falsariga dell’art. 143 del codice civile sul matrimonio (ad eccezione dell’obbligo di fedeltà). Oltre all’applicazione della disciplina sugli obblighi alimentari prevista dal codice civile, la costituzione dell’unione comporta che le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. In caso di decesso di una delle parti dell’unione civile prestatore di lavoro andranno corrisposte al partner sia l’indennità dovuta dal datore di lavoro che quella relativa al trattamento di fine rapporto.

@nonnoenio

04 maggio 2016

Chieti - LA FESTA DEL MAJO


La Compagnia Tradizioni Teatine - Cumbagnije d'Ausanze Cchijetine ha ripresentato la festa del Majo, (magico), domenica primo maggio ’16, a Torrevecchia Teatina CH. La rievocazione della Festa del Majo, festa di origini antiche e pagane, vuole promuovere la continuità tra la comunità umana e il suo passato, riscoprire il legame che lega l’uomo alla natura, evidenziato da questi riti di rigenerazione e il ritorno ciclico della vita – morte –rinascita. Questo simbolismo culturale è sempre attuale, perché rappresenta le radici stesse della nostra civiltà. Infatti, la scelta del colore verde ed i vari tipi di fiori, ad iniziare dal maggiociondolo, si associano alla natura. I Romani festeggiavano i Floralia, (i giochi celebrati nell’antica Roma, risalenti al 238 a.C. per onorare la Dea Flora protettrice dei boccioli), tra il 27 aprile e il 3 maggio, versando latte e miele, come offerta, ed indossando tuniche multicolori. Anche nel Nord Europa si celebravano feste come le notti di Walpurga, il Verde Giorgio nell’Europa dell’Est ed il Majo in Italia. La società agro-pastorale dava un duplice valore a queste feste: quello simbolico che raffigura il passaggio primaverile e quello sociale che riproduce il senso della fatica nei campi, dalle origini tribali.


La festa del Majo è iniziata con il rito di propiziazione e di fecondità della natura, in un ambiente idoneo, il giardino del palazzo Valignani. Il quadro rituale, un tappeto allestito sul terreno, era composto da prodotti naturali, fondamentali per l’economia e per la concimazione, Il miele, il latte e il farro. Una sacerdotessa ha evidenziato con meditazioni, i quattro elementi magici della natura, l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria. Il cerimoniale è stato accompagnato dal suono del DIDJERIDOO, un antico strumento a fiato il cui suono viene prodotto attraverso una imboccatura ad ancia labiale, risalente agli aborigeni australiani. E’ un pezzo di legno cavo, meglio di eucalipto, con l’aggiunta di un bocchino in cera d'api.  La lunghezza ed il diametro dello strumento musicale, determinano la nota base, la vibrazione. L’attuale strumento musicale emetteva il “fa diesis”, un suono vibrante, armonioso, meditativo. La lunghezza circa un metro e mezzo ed il diametro di circa 4 centimetri.


L’altro strumento, il Flauto ANTARA (Flauto di Pan), utilizzato negli altopiani andini del Perù, è costituito da più canne, di lunghezza diversa e legate o unite tra loro. Il suono rilassante è stato idoneo alla riconciliazione ed il rispetto della natura. Si è unito agli strumenti un coro naturale, il cinguettio gioioso degli uccelli. Il cerchio magico si è sciolto dopo il ballo della quadriglia. Il Majo, l’oggetto di culto della natura, è rappresentato da un giovane maschio che indossa un alto cappello conico, (realizzato con un’intelaiatura di canna, coperto di paglia e da mazzetti di fiori). Majo (Maggio), proviene dalla dea Maja, la madre di Mercurio che simboleggia la Terra. Anche la catena montuosa della Majella nasce dal nome della dea. Una leggenda racconta che il figlio Mercurio morì a Pennapiedimonte CH, per le molte ferite provocate durante una guerra. La dea Maja si era recata in questo paese per trovare delle erbe medicamentose che dovevano guarire il figlio. Però non le trovò perché c’era la neve e quindi Mercurio morì. Anche lei morì di crepacuore e Giove, il padre di Mercurio, per tramandare questa storia, fece fiorire una pianta con dei bellissimi fiori gialli a grappolo, il maggiociondolo, che nasce nel mese di Maggio. La rappresentazione di questa leggenda si può vedere a Pennapiedimonte CH, con la bellissima roccia che rappresenta la dea in ginocchio e con lo sguardo rivolto verso il sepolcro di Mercurio.  La scena è impreziosita dalla Valle dell’Avello

Il canto pantomimico associato al Majo è il Canto dei Mesi, (mesciarule, mascherata dei mesi). La rappresentazione scenica, con uomini e donne che hanno continuato ad adornarsi con virgulti vegetali e fiori, come i loro antenati romani, è una danza, affidata esclusivamente all'azione mimica dei partecipanti, accompagnata da musica e da voci. Ogni mese è rappresentato da un figurante che è invitato a ballare da un tredicesimo partecipante, che rappresenta l’anno. Tutti i mesi hanno dei simboli che differenziano il mese che rappresentano. Anche Il ballo del Palo di Majo ha una sua logica rappresentazione. Prevede un intreccio di nastri intorno ad un palo centrale che rappresenta un fallo fiorito, un albero, con i germogli primaverili della vegetazione che risorge. Simboleggia la congiunzione tra cielo e terra. I ballerini operano una funzione magica uguale e contraria, il legare e lo slegare serve a prevedere l’andamento della stagione, del raccolto, della vita e della fecondità delle coppie. Ultima rappresentazione, la pantomimica del Verde Giorgio. Il cerimoniale si è concluso con il rogo del fantoccio del Majo, gesto rituale che ricorda il sacrificio umano o animale finalizzato alla fertilizzazione della terra, con le sue ceneri. Il cibo magico, rituale, tradizionale, del Majo, è il " Lessagne Chietine ", una specie di minestra con NOVE ingredienti di legumi, NOVE di verdure, NOVE di erbe aromatiche. Un piatto laborioso che impegna molto tempo. Il NOVE è il numero sacro per eccellenza e rivela un valore germinativo e di speranza. Il “Lessagne Chietine” univa l’esigenza del gusto con il risparmio che anticamente era obbligatorio, vista la carenza di risorse. Per indicare questa zuppa magica ci sono quattro termini, lessame, lessagne, cutemaje e totemaje. Il prefisso “lessa” di lessame e lessagne, propone il modo di cottura ed il suffisso “maje” di cutemaje e totemaje, individua il mese di maggio.  Gli ingredienti della zuppa tipicamente “marrucina”, una zuppa di magro, che si presenta come una minestra di colore verde, sono i semi che germogliano la terra.I nove tipi di legumi sono: fagioli, ceci, farro, lenticchie, fave, piselli, cicerchia, granoturco, grano. I nove tipi di ortaggi, meglio se di campo e secondo la disponibilità del momento, sono: Bieta, cicoria, borraggine, indivia, carote, cacigni, spinaci, lattuga, zucchine. I nove odori sono: finocchietto, sedano, prezzemolo, salvia, alloro, cipolla, pipirella (è una specie di timo molto profumato, non deve mancare), maggiorana, origano. Inoltre nove peperoncini piccanti, nove spicchi di aglio, osso di prosciutto per il brodo, cotiche, olio e sale. Il significato della ripresa delle tradizioni, patrimonio indispensabile della cultura, ha valore solo se si comprende e ci si riappropria dell’universalità delle Tradizioni stesse e se il tutto viene eseguito nel rispetto del loro contenuto simbolico. In un’epoca di eliminazione dell’identità e della consapevolezza, in cui i giovani spesso sono vittime di un consumismo vuoto e di valori devastanti, è significativo ripetere e rinnovare la tradizione orale, che ha permesso alla società del passato di tramandare l’esperienza, le usanze e le conoscenze di generazione in generazione. La tradizione continua a resistere ai cambiamenti di una società frenetica e distratta, non può essere innovativa, né può essere una sagra consumistica!
Scitto da : Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

26 aprile 2016

Chieti - Se Roma non adempie ai suoi compiti...


Se serviva ancora una dichiarazione austriaca, chiara e netta, adesso il "venditore di pentole usate" non potrà dire di non aver sentito. Qiesti fanno ormai sul serio e se ne fottono allegramente di quello che dice Gentiloni, Renzi e company. Heinz-Christian Strache: «La responsabilità è vostra. Se Roma non adempie ai suoi compiti, saremo costretti ad agire». Per Norbert Hofer i controlli al Brennero sono inevitabili. «Non mi fanno di certo piacere, ma non abbiamo altra scelta» ha detto il leader dalla destra Fpoe, vincitore del primo turno alle presidenziali austriache. Secondo lui «i confini esterni di Schengen vanno messi in sicurezza, in questo modo potrebbero essere sospesi i provvedimenti temporanei». Nel corso di una conferenza stampa Hofer ha ribadito che «solo il 20% degli arrivi in Austria sono veri profughi che inoltre hanno attraversato Paesi sicuri».

@nonnoenio

18 aprile 2016

Chieti - Fallito il referendum sulle trivelle


Il fallimento del referendum  lascia inalterato quanto deciso dal governo con la Legge di Stabilità. I giacimenti esistenti possono andare avanti, senza limiti. Ma non è un via libera a nuove trivellazioni in mare. Archiviato il referendum sulle trivelle, con il 31,19% dei voti, la norma che regola le attività di ricerca ed estrazione di gas e petrolio in maree non viene abrogata.Tutto resta come prima. Vediamo, dunque, cosa accade ora. Il fallimento del quesito referendario riguarda solo gli impianti esistenti, entro 12 miglia dalla costa. Le piattaforme esistenti (già autorizzate) possono proseguire la loro attività, estraendo gas e petrolio senza limiti di tempo, oltre la scadenza iniziale prevista dalle concessioni e cancellata dalla norma voluta dal governo con la legge di Stabilità. Possono inoltre andare avanti tutte le attività di ricerca di idrocarburi già autorizzate. Uno degli obiettivi del referendum era rimettere un limite temporale ai giacimenti, nella speranza che, una volta scadute, le concessioni non venissero rinnovate. Ma con il fallimento del quorum le attività possono andare avanti per tutta la "durata di vita utile del giacimento". Io avrei preferito che vincesse il SI e che si sviluppasserro le energie rinnovabili, preferibilmente il fotovoltaico proveniente dal sole, che è la fonte di energia più pulita che io conosca. Basti pensare che Einstein ricevette il premio Nobel nel 1921 per la spiegazione dell’effetto fotoelettrico, fenomeno per cui una lastra metallica conduttrice colpita dalla luce produce elettricità. Oggi il progresso tecnologico consente di produrre celle con materiali capaci di catturare circa il 15% della radiazione solare, una efficienza già molto superiore a qualsiasi altro sistema indiretto oggi utilizzato. Questa forma di energia viene più precisamente chiamata "fotovoltaica", per distinguerla dal solare "termico", forma pure interessante che consente di sfruttare la radiazione solare per scaldare acqua o, opportunamente concentrata con specchi, per far espandere dei gas che fanno ruotare turbine e dinamo. Il fotovoltaico è decisamente più versatile e universale. La corrente elettrica si raccoglie direttamente dai morsetti delle celle nei luoghi di fruizione, senza parti meccaniche in rotazione, senza emissione di gas-serra, senza radiazioni nocive, con manutenzione pressoché nulla. Oggigiorno questo discorso si traduce nella possibilità che un tetto coperto di celle, di una casa di medie dimensioni, fornisce facilmente i 3 kw (circa 1 kw ogni 10 m2) di cui attualmente godiamo con l’allaccio alla rete.

@nonnoenio

08 aprile 2016

Chieti - False griffe «Made in Naples»


E' proprio vero che sti napoletani sò ricchi di idee e iniziative incredibili. Avevano messo in piedi un mercato parallelo di dimensioni enormi, in grado di competere a livello commerciale con i canali legali di rifornimento. Interrotto un giro d'affari milionario visto che in Italia il business della contraffazione è stimato in 7,5 miliardi di euro, si erano spostati all'estero. Sono finiti anche sugli scaffali dei negozi alla moda della Cina i capi di abbigliamento «made in Naples», rigorosamente falsi, ma prodotti in maniera accuratissima da una delle due organizzazioni criminali dedite alla contraffazione «d'autore» scoperte e sgominate dalla Guardia di Finanza durante l'operazione «Gran Bazar».

21 marzo 2016

Chieti - A proposito di trivelle


Uno dei mezzi che il governo, con a capo il “venditore di pentole” Renzi  ha utilizzato per boicottare il referendum sulle trivellazioni è stato quello di scorporare la sua  votazione,  dalla consultazione popolare amministrativa, evidentemente  per  rendere problematico il raggiungimento del quorum,  pur facendo spendere agli italiani diverse migliaia di euro.  Non contento del risultato, ha cercato poi subdolamente, consigliando i comuni a spendere poco,  perchè secondo lui si dovranno poi far carico di tutte le spese, pur sapendo che queste risorse comunali sono notoriamente scarse o addirittura inesistenti. Io naturalmente sono favorevole e andrò a votare per il SI e spero che come me facciano la maggior parte degli italiani.