31 gennaio 2017

Chieti - Canna si e canna no voi da che parte state ?


canna cannabis droga marijuanaIn merito alla legalizzazione della cannabis sul sito del Ministero della salute si ricorda, in particolare, che i derivati della cannabis «danneggiano l'apparato respiratorio e quello immunitario». Causano inoltre l'aumento del battito cardiaco e mal di testa, «influiscono sulla memoria e sulla capacità di concentrazione». L'assunzione in dosi elevate può inoltre comportare «l'insorgere di paranoie e manie di persecuzione». La legalizzazione della cannabis non è una soluzione, è un modo per abbassare la guardia sul problema, in nome di altri problemi che sono legati al sovraffollamento carcerario, a una criminalizzazione del consumatore. C'è chi chiede di depenalizzare la marijuana e chi, come il segretario del Pd, Matteo Renzi, chiede di rivedere l'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti introdotta con la legge Fini-Giovanardi. Io cerco sempre di non banalizzare mai nel dire che, necessariamente, il consumo di sostanze leggere porta inevitabilmente al consumo di sostanze pesanti. Però, sicuramente, stiamo parlando di una sostanza che non produce alcun effetto positivo, ma altera le coscienze e, in qualche modo, riduce l'aspetto valoriale sotteso a uno stile di vita sano.Il dibattito si è riaperto dopo le recenti decisioni dell'Uruguay e di alcuni Stati degli Usa, che hanno legalizzato la vendita della cannabis. Io esprimo una certa cautela, non tanto nel censurare il comportamento di altri Stati, ma quanto nell'attuare una politica del genere su un nostro territorio che è totalmente diverso per cultura e per problematiche. Il costo sociale che comporterebbe un provvedimento del genere avrebbe sicuramente un effetto distruttivo ed economicamente pesante per la società.


nonnoenio

29 gennaio 2017

Chieti - Cosa non si farebbe per un permesso di soggiorno !


Profugo fingendosi un calciatore di grido ha beffato il Chieti che lo ha portato persino in ritiro. Cosa non si fa per un visto o un documento che permetti di stare (a vita) in Italia. Issiaka, 18 anni e tanta voglia di imbrogliare, è arrivato in questi mesi in Italia con il flusso di immigrazione ed è ospitato nel centro di accoglienza di Alba Adriatica (Abruzzo), da cui però è facilmente fuggito.Ha tentato dapprima la truffa col Pescara giovani e dopo averlo visto giocare gli hanno detto che non faceva al caso loro.A quel punto, allora, Issiaka, senza scoraggiarsi minimamente è andato a ripetere la sua truffa a Chieti. Si è fatto accompagnare alla sede Giovanile del Chieti Calcio e ha sostenuto anche lì un provino. Che, evidentemente, è andato meglio di quanto non fosse successo a Pescara. Così il Chieti lo ha preso con sè per il ritiro pre-campionato. Quando però la comunità senegalese ha messo a disposizione un avvocato per gestirgli l'ingaggio e le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno, il legale si è accorto che qualcosa non quadrava nella storia di Issiaka-Diatta. "Non tanto nei documenti - ha detto l'avvocato torinese Marco Faccioli - che per altro erano delle ottime copie, ma nell' ossessione del ragazzo a ottenere il più in fretta possibile il visto". Così sono scattate le ricerce e la scoperta che Lamine Diatta esiste, ed è anche un ottimo giocatore, ma milita regolarmente nell'Excelsior di Dakar e con la sua squadra era a Conakry (Guinea) per una partita della Coppa d'Africa.Issiake è stato riaccompagnato nel centro di accoglienza. Dove dovrà accontentarsi di qualche partitella con gli altri migranti. 

nonnoenio.

27 gennaio 2017

Chieti - La Shoah dei malati psichiatrici


Uno degli aspetti più terribili della volontà genocidiaria del nazismo fu quello contro i malati psichiatrici. Non erano ebrei, non erano pericolosi sovversivi o omosessuali, non erano zingari o oppositori politici. Semplicemente nella disperata e disumana volontà di purificare la razza, i disabili mentali non potevano esistere. Così la Seconda guerra mondiale oltre alla volontà di morte dei nazisti costituì una ulteriore sofferenza per i malati psichiatrici, maggiormente esposti alle epidemie e quindi alla morte per il peggioramento generale delle condizioni sanitarie. Per i ricoverati degli ospedali psichiatrici, poi si aggiunsero le conseguenze delle «Opzioni», frutto degli accordi italo-tedeschi sul cambio di cittadinanza. Il fascismo si liberava quindi delle minoranze germanofone, che venivano trasferite nei terrori del Terzo Reich e ospitate nei vari campi di concentramento.

nonnoenio

20 gennaio 2017

Chieti - Io sono stato in Abruzzo

Jeans, camicia e giacca d'ordinanza, ma con ai piedi un paio di doposci blu e bianchi. Si è presentato così il leader della Lega Nord Matteo Salvini a «Otto e Mezzo» su La7, dove ha parlato dell'emergenza terremoto e della neve che non dà tregua alle popolazioni del Centro Italia. Un look che ha sollevato un polverone di polemiche sui social, dove molti utenti hanno fatto notare come la scelta degli stivali sia stata «inopportuna» e «da sciacallo».


18 gennaio 2017

Chieti - Addio ad Erich Abram, signore delle Dolomiti



Si è spento ieri (lunedì 16 gennaio) a 95 anni Erich Abram, uno dei più grandi alpinisti al mondo. Il suo nome è legato alla famosa spedizione che nel 1954 scalò per la prima volta il K2, la seconda montagna più alta del globo. Insieme a Walter Bonatti e allo sherpa Amir Mahdi trasportò le bombole d'ossigeno necessarie a raggiungere la vetta per Achille Compagnoni e Lino Lacedelli il 31 luglio. Abram, poi, ridiscese al Campo VIII prima della notte del bivacco all'addiaccio di Bonatti e Mahdi a 8.100 metri. Oltre a questo Abram fece il grosso del lavoro della messa in opera delle corde fisse sulla Piramide Nera, la difficile zona rocciosa che si trova poco sotto i 7.000 metri della cima nel Karakorum in Pakistan. Nella sua vita Abram fu anche pilota di piper ed elicottero per il soccorso in montagna aiutando moltissimi alpinisti dopo essere stato frigorista. Con questa attività ha avuto la fortuna e la capacità di girare mondo legandosi particolarmente al Sudan e all'Algeria. Era nato a Vipiteno nel 1922 poi è cresciuto a Bolzano ed ha studiato a Innsbruck dove iniziò ad affrontare vie molto difficili nel Kaisergebirge. In realtà iniziò ad arrampicare giovanissimo a 14 anni. All'età di 16 anni già dominava il sesto grado. Durante la seconda guerra mondiale fu arruolato nelle Truppe Alpine andando nel Caucaso, in Cecoslovacchia ed in Grecia. In Russia fu fatto prigioniero prima di tornare a Bolzano nel 1947. Sulle Dolomiti cominciò ad arrampicare con un gruppo dell'Alpenverein ed aprì numerose vie in Marmolada ed itinerari impegnativi come il Gruppo Sella e lo spigolo sudest del Piz Ciavazes (1953) o la parete nordovest del Passo Pordoi (1953). Nel 1954 diventa guida alpina e partecipa alla citata spedizione sul K2.

05 gennaio 2017

Chieti - Giovani più poveri dei vecchi


Il vecchio modello italiano di povertà, che vedeva gli anziani più indigenti, non è più valido: oggi la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all’età, cioè diminuisce all’aumentare di quest’ultima. Lo rivela il Rapporto 2016 della Caritas su povertà ed esclusione sociale.La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto i giovani e giovanissimi in cerca di di occupazione e gli adulti rimasti senza impiego. Secondo il rapporto, inoltre, sono soprattutto gli stranieri a chiedere aiuto ai Centri di Ascolto della Caritas, ma per la prima volta, nel 2015, al Sud la percentuale degli italiani ha superato di gran lunga quella degli immigrati. Se a livello nazionale il peso degli stranieri continua a essere maggioritario (57,2%), nel Mezzogiorno gli italiani hanno fatto il «sorpasso» e sono al 66,6%. I centri Caritas sono 1.649, dislocati su 173 diocesi.

@nonnoenio