Al primo livello il termine «caricatura» designa la resa comica di un volto attraverso l'accentuazione di un connotato caratteristico, esagerato o deformato senza che venga meno la somiglianza. Per analogia, il vocabolo si estende alla vignetta umoristica in quanto «caricatura» di una situazione, di un episodio di cronaca o di un fatto politico. Simpaticissime le caricature che precedono il loro commento giornaliero su Libero o sul Giornale di Belpietro e di Feltri. Le vignette sono messe lì per invogliare, se ce ne fosse bisogno, il lettore a leggere voracemente l'editoriale che spesso non è affatto banale e debbo dire che ottengono egregiamente lo scopo. In questi giorni dove tutti sono contro tutti dove anche i giornali sono inevitabilmente schierati politicamente, la caricatura, dimostra che questa è il punto d'arrivo di un viaggio che ad ogni passo ci ricorda anche l'intimo legame della satira con la libertà di parola. L'ironia, del resto, è il linguaggio dell'uomo evoluto. «L'essere umano si distingue tra i viventi proprio per la percezione del ridicolo, del grottesco, di quanto può suscitare il riso».
21 aprile 2011
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quì la particolarità che contraddistingue la vignetta è il "mascellone"
RispondiEliminaIo trovo che le caricature siano sempre divertenti e mai offensive.
RispondiEliminaBuona Pasqua!