24 settembre 2012

Campo neutro, Marchionne - Della Valle 1 a 1


E' sempre dura la polemica tra l’Ad della Fiat Sergio Marchionne e il patron della Tod’s Diego Della Valle . Della Valle è tornato di nuovo alla carica e ha detto che la Fiat è stata presa " con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione". L’imprenditore ha detto che "se qualcuno venisse dall’estero, tipo la Volkswagen, farebbe macchine bellissime e che la crisi esiste per chi non ha nulla da vendere".  "La famiglia Agnelli a suo tempo ha deciso di abbandonare questo Paese nonostante la crisi che c'è ora qui in Italia, senza minimamente pensare alle conseguenze sul mondo del lavoro, dei fornitori, dei concessionari". Lo ha affermato, rincarando la dose, il patron della Tod's, Della Valle.Queste affermazioni le ha fatte, parlando della Fiat, al termine di un pranzo che ha chiuso un convegno alla Bocconi. La risposta di Marchionne è stata acida, irosa e immediata: "Non parliamo di gente che fa borse, io faccio vetture. Quanto lui investe in un anno in ricerca e sviluppo, noi non ci facciamo nemmeno una parte di un parafango. La smetta di rompere le scatole".

nonnoenio

15 commenti:

  1. Assolutamente tifo per Della Valle. Il caro Marchionne oltre ad avere preso parecchi soldi dallo stato, si permette pure di fare il bello e cattivo tempo nelle relazioni sindacali, ricattandoli e facendo false promesse (investirò 20 miliardi in Italia). Lui dice che fa automobili e siamo d'accordo, ma queste sono care, nienta ffatto innovative (elettrico) e di scarsa qualità, infatti non ne vende più nemmeno in Italia, nonostante gli incentivi statali.L'ultima novità Fiat, l'ha detto lui è la Panda... mucala pistola di dire fregnacce!

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  2. @Alexander
    I mali della Fiat vengono purtroppo da molto lontano, con prodotti scadenti, a prezzi non concorrenziali.Vendi la Panda a 6 mila euro e vediamo se non la vendi. I responsabili? Tutti, da chi non compera italiano alla dirigenza, incapace o meglio conndizionata, da una proprietà opportunista e parassitaria che oltre all'auto pensava alle assicurazioni, banche ecc e a portare i soldi nei paradisi,(quando era in attivo investiva all'estero, quando era in passivo faceva pagare la cassa integrazione allo Stato)... Non ultimi i sindicati, dallo sciopero facile che hanno devastato non solo la Fiat ma migliaia di altre aziende.In Cina litigano e sciperano (in alcuni casi si suicidano)80 mila operai in una sola fabbrica per non fare altro straordinario, da noi darebbero via il culo per farne... Due pesi e due misure, fra un pò la Cina comperrerà anche il nostro debito e ci assumeranno loro... e ci pagheranno forse con un pugno di riso e una pedata nel sedere.

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  3. Quanti si chiederanno perché Della Valle ce l'ha con la Fiat? Marchionne gli ha fatto sapere che non comprerà più le scarpe di Della Valle, forse perché non se lo può più permettere...
    John Philip Jacob Elkann, da quel nobil'uomo che è (quale principe consorte), si è mostrato offeso dalle accuse di Della Valle.
    In buona sostanza però, Della Valle ha ragione, e parla a nome di quella miriade di imprenditori che continuano a lavorare e dare lavoro in Italia, senza stare lì a tirarla in lungo e in largo. Mario Monti,invita a "guardare l'esito dell' incontro come una grande scommessa"?
    In che senso? Che se ritorna la floridezza economica, poi la Fiat investe? Questa non è una scommessa, è una banalità mostruosa

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  4. Non fanno bene a nessuno polemiche del genere. A me pare che la Fiat investa poco in nuovi modelli accattivanti per il mercato.

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  5. Come il primo tempo della partita Juve-fiorentina. La seguo col satellite.
    Mi è piaciuto un concetto di Dalla Valle : bisogna pensare al futuro degli operai.
    Bonne soirée Enio.
    PS: buon tennis !

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  6. Della Valle è scusabile, senzaltro non è al corrente di come era ridotta la FIAT, e di come l'aveva lasciata il suo compare socio nel trenino
    e di come l'ha TROVATA Marchionne al suo arrivo... chiamato in ginocchio dai gaudenti Fiattaroli, che l'indomani avrebbero dovuto portare i libri in tribunale, nonostante la fiumana di soldi che lo Stato aveva elargito
    ai "poveri" Agnelli, ed alla congrega che riteneva la Fiat un ammortizzatore sociale.

    Della Valle non riesce a comprendere che fare una macchina nonè come fare un paio di scarpe, e che fare un nuovo modello di macchina
    non costa come fare un nuovo modello di scarpe.

    Ma anche vendere una macchina non è come vendere un paio di scarpe, e che avere in magazzino 10.000 paia di scarpe, non è come avere sui
    piazzali 5000 macchine invendute. Lui non ha avuto mai di queste difficoltà, ma arriveranno anche per lui come arrivano per i suoi colleghi, dopo che le loro scarpe le hanno
    fatte fare in Cina, per venderle a prezzi esorbitanti quì in Italia, quando a fine stagione rimangono invenduti tutti, sugli scaffali. Non sto dalla parte di Fiat, ma l'industria qualunque essa sia non
    lavora ne per volere dei sindacati, ne del governo, ne per volere della
    confindustria, va avanti esclusivamente secondo le scelte di chi la guida e secondo le richieste del mercato. Una SPA non ha motivo di esistere se non retribuisce gli azionisti, e questo
    il fiorentino lo sa benissimo.

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  7. cmq chi perde come al solito è il paese...

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  8. il problema non è uno o l'altro, ma un paese, il nostro, dove nessuno vuole + vivere sudando e lavorando ma vivendo di nulla

    da noi no infrastrutture, no contratti innovativi, niente di niente, e le aziende se ne vanno

    fiat farà ricerca in brasile, qui siamo a discutere su un tunnel per 30 anni

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  9. Ma perchè ho sempre l'impressione che quando questi signori litgano, sia sempre un'azione di marketing per avere pubblicità gratuita?

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  10. Eviterei di perdere troppo tempo appresso a cercare di capire le strategie di due che aldilà delle parole di circostanza ne hanno in mente solo una: pararsi le chiappe!
    Resto dell'idea che come i bambini quando dicono qualcosa che non va bene (e lo sanno) a volte ignorarli sia di gran lunga meglio che star qui a discuterci sopra!

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  11. Condivido in toto il pensiero di Della Valle, la sua analisi è perfetta, la risposta dell'uomo con il maglioncino è irata, poco professionale e tradisce il nervosismo di chi si è sentito spiattellare in faccia la nuda verità. Poi, perchè l'abbia detto, non mi importa, con Della Valle condivido solo il nome di battesimo e questo pensiero sull'ex fabbrica di auto di Torino ...

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  12. Anni di auto rugginose e piene di difetti hanno allontanato il pubblico dal prodotto Fiat. In seguito non vi è stato il ben che minimo tentativo di risollevare l'azienda e di aver un occhio di riguardo per i lavoratori. Marchionne? Ha gli attributi dello squalo tigre e chi gli ha detto si nel referendum di Mirafiori e in altre circostanze consimili si è buttato dritto dritto nelle le sue fauci.

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  13. e certo che un paio di scarpe non è una macchina, ma anche le scarpe 'tirano' e si esportano se piacciono, quindi per me Della Valla ha diritto di parlare come qualsiasi altro industriale.
    e certo anche che la Fiat non godeva buona salute quando è arrivato Maglioncino (esattamente per i motivi che dici cioè oltre -e forse più- che alle macchine, i signori Fiat pensavano a costituire società finanziarie con cui muovere capitali da una parte all'altra, ovunque tranne che reinvestirli nella produzione..).
    In Usa a M. ha dato i soldi per fare le Chrysler, in Brasile idem.
    Ma che bravo, uh che grande genio.
    Resta in Italia e studia qualche nuovo modello vendibile! perché se è vero che c'è la crisi dell'auto, gli altri marchi invece vendono. Come mai se l'è chiesto l'Arrogantino?
    ciao Enio :)

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  15. Ciao nonno enio
    hanno commentato in parecchi e quasi tutti pro- Della Valle,
    mi associo e non sto a ripetere....

    io ti lascio una buona domenica
    ciaooooooooooooo
    Marj

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