19 marzo 2011

Commercianti piagnucoloni

Giovedi mattina 17 marzo, vado a passeggio dopo due settimane di assenza da Chieti per incontrare gli amici, ma anche per vedere cosa offre la città per la festività del 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Percorro via degli Agostiniani e via Toppi. I negozi quasi tutti chiusi tranne un tabaccaio ed un bar. Eppure questi commercianti vogliono restituire i contratti e fare altre azioni di protesta contro la chiusura di queste strade. “ Se non transitano le vetture, noi non abbiamo guadagno…!” Ed allora cari commercianti, avete avuto la possibilità di restare aperti, le macchine possono circolare, la gente per l’occasione è stata superiore rispetto ad un giorno feriale e voi avete deciso di abbassare le saracinesche? Allora cosa volete? No alla zona pedonale! No a restare aperti durante le manifestazioni! No ad iniziative ! Per bacco volete solo i soldi senza lavorare? E non piangetevi addosso autocommiserandovi che: “Tanto restare aperti per non vendere niente chi ce lo fa fare…?” Volete che vi portiamo anche i clienti? Ma siate più seri perchè da quello che si vede, certamente non morite di fame!



Scritto da: Luciano Pellegrini

3 commenti:

  1. che Chieti sia una città dove si parcheggia con difficoltà è risaputo ma che la circolazione in centro storico o nelle zone a ZTL vada elimininata o ridotta il più possibile ormai è un dato di fatto assodato. I commercianti della nostra città più che piagnucolare stanno ricattando la giunta comunale in questi mesi sperando di ottenere facilitazioni e magari anche riduzioni nel pagamento delle tasse. E' un gioco che ormai va avanti da parecchio ed è sempre la stessa menata.... chiagnene e fottene!

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  2. il guaio è che a Chieti i "buoi" sono ormai scappati (il super Megalò, offre parcheggi e ogni genere di confort a buon prezzo a differenza dei negozi cittadini)e la gente viene sù solo se c'è qualche manifestazione importante o se non ne può fare a meno. Abbiamo decentrato tutto, gli uffici (INPS), ospedale, e cultura (De MEIS al Teate Center in una ex ferramenta)e pertanto è inutile piangere sul latte versato. Per non parlare della grossa difficoltà se non nell'impossibilità di parcheggiare su da noi... tempi bui ci aspettano!

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  3. Ma non è venuto a nessuno il dubbio che era prima la gente spendeva troppo e che oggi in piena crisi si compera il "necessario" per cui un calo dei consumi è da considerarsi normale?

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