"...E così ecco un'altra associazione. L'Associazione Culturale Chietidomani.
Non bastano le 110 associazioni che già esistono nella nostra città. Non era meglio che vi introducevate in una delle tante associazioni esistenti, o non l’avete fato per attriti verso queste persone? Ci avete pensato o vi ritenete più eruditi degli altri cittadini? Se è così partite male, avrete breve vita. Vuol dire che avrete bisogno di un "spazio" dove riunirvi. Probabilmente lo chiederete alla amministrazione e gratis! Forse, per il momento, questo "spazio" sarà presso l'abitazione di qualcuno di voi. Ma chiederete un contributo, in soldi, all'amministrazione. Penso che i relatori alla presentazione sulla vostra "nascita": Franco Farias - Valerio Speziale - Angela Musumeci - Fernando Di Nicola -Claudio Pellegrini, nomi noti e di prestigio, abbiano accettato l'invito senza chiedere un rimborso spese, quindi gratis. Avete ripercorso un abile Excursus sulla nostra città, tutto vero! Ma perché SOLO OGGI? Sino ad IERI cosa avete fatto? Dove eravate? Alla città quale impegno avete offerto?Passeggiavate per il CORSO pensando e vedendo?Avete suggerito alle varie amministrazioni cosa fare per consegnare la nostra città ai nostri figli migliore?Perché non avete fatto niente per far: cambiare - conservare - valorizzare?
Il VOSTRO PENSATOIO, “il think (pensiero) - tank (tanica, serbatoio)” , non di origine anglosassone, come voi riferite, ma una peculiarità tutta statunitense come si evince da Wikipedia, questo serbatoio di pensiero, ritengo che sia per pochi, per un “ pugno di compagni” intellettualmente preparati.
Devo farvi gli auguri? Osserverò quello che proporrete alla città e se è alla portata dei “ comuni mortali”. Mi incuriosisce però conoscervi anche perché penso che non siete giovani, certamente su con “ gli anta”! Certamente ci conosciamo, ed è forse un caso che vi siete proposti alcuni giorni prima della primavera dopo un lungo letargo per venire fuori?
Scritto da: Luciano Pellegrini
tienimi informato, ma io credo che sia la solita storia (mi ricordo quando con Di Medio e Faieta le costruivamo anche noi negli anni 60...)qualla di indottrinare politicamente dietro un simbolo o una bandiera un buon numero di persone che magari possano venir buone in una votazione... a noi ci fornivano anche la sala, in un palazzo ottocentesco, e le sedie... solo che noi non eravamo strumentalizzabili, tutti figli di operai che avevano ben altro obiettivo, quello di riuscire nel mondo del lavoro e non in quello politico
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