12 novembre 2010

Ladri al Comune di Chieti !

Aumentano i ladri al comune di Chieti. Due ex dipendenti del comune sono stati arrestati per peculato e falsità in atti pubblici. Hanno sottratto alla cassa comunale 600 mila euro negli anni dal 2005 al 2008.

Non è una novità!



Nel 2008 Luciano Cerritelli, 59 anni, impiegato dell'ufficio commercio del Comune di Chieti e Filomena Pellegrino erano stati arrestati per concussione. Avevano preteso da commercianti o aspiranti tali, tangenti per il rilascio o il rinnovo di licenze commerciali prospettando, in caso contrario, difficoltà e rallentamenti dell'iter burocratico.

Il Cerritelli è stato condannato a cinque anni di reclusione, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e un risarcimento danni che sarà quantificato in un processo a parte. Due anni e 11 mesi di reclusione, oltre all'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici è la pena patteggiata per concussione da Filomena Pellegrino.

Strana coincidenza le date. 2008.

Probabilmente uno degli arrestati, sentendo puzza di bruciato, è andato in pensione ed ha spinto l'altro arrestato a lasciare l'ufficio comunale con la formula del «licenziamento volontario». Come è possibile che possano realizzarsi certe cose, si domandano i cittadini.

Paghiamo le tasse per farci rubare i soldi?

L’ex sindaco Ricci (quello di sinistra n.r.) dovrebbe chiedersi il perché tanta libertà di rubare negli anni in cui lui ha governato. Questi ammanchi certamente dovevano essere scoperti dai superiori.

Perché questi furti vengono scoperti ora?

L’assessore, il dirigente, il sindaco, il city manager non avevano il dovere di controllare? Con questi soldi quante cose si potevano programmare? Rientreranno? O sono stati già trasferiti, dove?

Domande legittime signor sindaco Di Primio(sindaco attuale di centrodestra n.r.) Ora deve dare risposte alla cittadinanza!

Luciano Pellegrini

4 commenti:

  1. Ricordo l'episodio verificatosi in comune, al tempo fece anche parecchio rumore e i due "ladruncoli" furono presi con le pive nel sacco, nel caso specifico le mazzette, ma mi sembra che fu lo stesso sindaco di centrosinistra a denunciare il fatto alle autorità e permise così di scoprire quell'ignobile tresca.

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  2. E' vero. Ma ritengo che non ci volevano tanti anni se la macchina amministrativa funzionava. I commercianti non parlavano, loro incassavano, qualche dirigente avrebbe potuto ma dovuto controllare, alla fine sino al 2008 pare che a Chieti c'era una allegra compagnia, al comune, dove si era creato un nuovo lavoro: rubare e non produrre. A noi cittadini questo fa male!

    Luciano Pellegrini

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  3. @Luciano

    è un grossissimo piacere vedere un tuo commento su questo blog dopo tanti tentativi, mi dicevi, andati a vuoto. Adesso la strada la conosci. Comunque lasciami dire che sono orgoglioso di essere"amico di penna" di un personaggio sempre pieno di "buone" iniziative per la sua (nostra) città di Chieti. Bravo continua così, sei diventato più famoso del sindaco in questi ultimi mesi e pare che le tue "denunce" alcune volte e in ritardo vengano riprese e sviluppate anche dal "CENTRO"... questo si riallaccia al discorso dei girnalisti (giornalai) di cui ti dicevo nell'altro post... loro dedicato

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  4. Da quello che viene riportato dal Tempo di oggi (nella pagina locale) non si tratterebbero di bruscolini, quelli che i due impigati avrebbero sottratto... " Seicentomila euro sottratti dalle casse comunali. Per quell'ammanco da capogiro sono indagati per peculato e falsità in atti pubblici (nella loro qualità di incaricati di pubblico servizio) due ex dipendenti comunali dell'Ufficio Economato, S.M.P. 58 anni di Chieti, e O.D, 72 di Pescara, ai quali la Guardia di Finanza ha ieri sequestrato immobili e somme di denaro nella loro disponibilità: cinque unità immobiliari a Chieti, Pescara e San Giovanni Teatino, 35mila euro che costituiscono l'accantonamento del trattamento di fine servizio e un conto corrente bancario con un saldo attivo di 17mila euro. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Chieti su richiesta della Procura ed eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria coordinato dal tenente colonnello Gabriele Miseri..." A noi non resta che aspettare l'evolversi delle indagini per renderci conto della "qualità" delle persone che amministrano i soldi della collettività....

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