Mercoledì 4 gennaio, alle ore 19, all'auditorium delle Crocelle, si è effettuato il Concerto della Zampognorchestra di Chieti . La "Zampognorchestra" è formata da quattro musicisti: GIUSEPPE "SPEDINO" MOFFA, ALDO IEZZA, ANTONELLO DI MATTEO, CHRISTIAN PANICHELLA e nasce dalla voglia di sfruttare al massimo le sonorità della zampogna, uno strumento molto limitato melodicamente e armonicamente, ma nello stesso tempo senza eguali. Incuriosito ho partecipato al concerto per rendermi conto del repertorio che veniva proposto suonato dalle zampogne e ciaramelle. Alla fine del concerto sono rimasto... direi... confuso, perplesso perché la musica proposta è stata per me trasgressiva. Non ho da criticare i validissimi musicisti e professionisti che hanno offerto tutta la loro competenza e conoscenza degli strumenti, ma utilizzarli nella musica : classica – funky (originale n.d.r.) - leggera, mi ha lasciato pensieroso. La novità trasgressiva di questi semplici e nobili strumenti probabilmente deve essere digerita, trovandoci in un sistema di un pacifico e laborioso equilibrio fra tradizione e innovazione. L'auditorium delle Crocelle non l'ho mai visto così pieno, c'era un pubblico da stadio che ha applaudito i musicisti calorosamente ad ogni esecuzione. Per verificare se il mio “imbambolimento” era isolato, ho parlato con alcuni amici della altra associazione di zampognari, ACCADEMIA dei TRANSUMANTI degli ABRUZZI – ( Ac.T.A.) ) e la loro risposta non poteva che coincidere con la mia e con altre persone che frequentano concerti musicali nella città, ed anche loro sono rimasti disorientati dall'evento. E' una novità giovanile che può non essere accettata, ma parliamo brevemente della ciaramella e la zampogna. La ciaramella o pipita o oboe popolare è uno strumento musicale popolare. Diretto antenato dell'oboe, mantiene la sua forma più antica; è costruito in un unico pezzo dalla linea molto semplice, con cameratura fortemente conica ed una grossa campana che gli dà un suono molto aspro e potente, quasi da tromba. Raramente è suonata come strumento solista. Generalmente si suona assieme alla zampogna. La zampogna è uno strumento a fiato di origine pastorale ed ha poche possibilità armoniche e melodiche. La zampogna è l'unico strumento che suona in modo naturale, non c'è ferro o plastica... Si pensa che sia nata dall'accostamento di due ciaramelle alle quali nell'età dell'Impero Romano è stato aggiunta una riserva d'aria tramite un otre. Successivamente, nel Medioevo, saranno aggiunti i bordoni - (meccanismo che permette l'emissione di suoni gravi continui di accompagnamento n.d.r.). La melodia armoniosa è caratterizzata dal suono simultaneo di due canne a note fisse, che fungono da bordone, e di due canne che modulano il suono assumendo la funzione di “chanter”-(cantare che diffonde il suono n.d.r.) Non vorrei propormi come un sentimentale che non accetta le novità e la tecnologia. Questi strumenti ricordano la mia e nostra infanzia , il loro suono melodioso, calmo, riposante, avvincente, rilassante, e la presenza degli zampognari nella città annunciava il Natale e quindi il Presepe e la Natività. Nel presepe, vicino alla capanna, c'è sempre la statua dello zampognaro, ma anche nei tanti presepi viventi non manca questa figura. Voglio soffermarmi su questa strofa della poesia Le Ciaramelle di Giovanni Pascoli
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
Giovanni Pascoli, famoso poeta, con queste quattro rime alternate, ha descritto l'umanità... con il suono! Come posso accettare la dolcezza e sonorità della zampogna e ciaramella con lo stridulo e graffiante suono imposto a questi strumenti con l'emissione di note sofferenti ed aggressive che ho ascoltato in questo concerto? L'anno scorso pubblicai un articolo sulla Competizione nella Musica dopo aver assistito ad un incontro al salotto Culturale Semprevivo dal titolo: La Zampogna: strumento antico o contemporaneo?" In quella occasione fu presentata anche la zampogna digitale. Anche in quella occasione rimasi perplesso nel vedere questo “oggettino” che pur diffondendo il suono della zampogna non aveva l' immagine dello strumento.
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
Giovanni Pascoli, famoso poeta, con queste quattro rime alternate, ha descritto l'umanità... con il suono! Come posso accettare la dolcezza e sonorità della zampogna e ciaramella con lo stridulo e graffiante suono imposto a questi strumenti con l'emissione di note sofferenti ed aggressive che ho ascoltato in questo concerto? L'anno scorso pubblicai un articolo sulla Competizione nella Musica dopo aver assistito ad un incontro al salotto Culturale Semprevivo dal titolo: La Zampogna: strumento antico o contemporaneo?" In quella occasione fu presentata anche la zampogna digitale. Anche in quella occasione rimasi perplesso nel vedere questo “oggettino” che pur diffondendo il suono della zampogna non aveva l' immagine dello strumento.
Scritto da:Luciano Pellegrini
ho sempre associato la figura degli zampognari (spesso composte da due pastori con a tracolla il caratteristico strumento)perchè mi annunciavano il Natale che arrivava, poi se alcuni zampognari (di solito questo termine nel nostro dialetto ha un "senso" dispregiativo = buoni a niente che si limitano a soffiare)utilizzano la ZAMPOGNA per un concerto Funky o Rock è un problema che non mi riguarda. Come non ha riguardato quei vigili di Milano che hanno multato i 2 zampognari con 100 euro di multa a testa per molestia. Quelli non gradivano neanche la loro presenza per le vie di Milano!
RispondiEliminala zampogna digitale è una cosa straordinaria. anche la sua parente cornamusa è evoluta ad una digitale, che ha avuto in Hevia il suo maggior esponente. se vogliamo far vivere questi strumenti e tramandarli, ben vengano queste evoluzioni. lo dico da studioso di tradizioni popolari. Axel Ranip
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