Ormai non ci sono più dubbi: sulle spiagge di Francia i seni al vento sono diventati demodé, all'abbronzatura integrale si preferisce il costume intero e la salute della pelle conta più della tintarella. A teorizzare la 'morte' del topless è l'autorevole sociologo Jean-Claude Kaufmann, autore nel 1995 del libro "Corps de femmes, regards d'hommes", dopo che anche i sondaggi e poi il marketing si sono espressi nella stessa direzione. «I segni del tempo oggi sono completamente cambiati», dice il sociologo: 40 anni dopo aver bruciato i reggiseni in piazza in segno di protesta, dopo estati passate come amazzoni in slip sulle spiagge della Costa Azzurra, le francesi del terzo millennio fanno retromarcia, preferendo coprirsi. Il nudo le "disturba", le "infastidisce", è "volgare". «Quello che era alla moda un tempo - continua - è diventato trash». Inoltre un quarto delle ragazze tra i 18 e i 24 anni, secondo un sondaggio Ifop, si dice "molto pudica", ma soprattutto, osserva lo storico Christophe Granger (autore de 'Il corpo d'estate), "il sole è diventato nefasto e la nudità non è più associata alla libertà". «Negli anni '60 l'invenzione del topless sulle spiagge fu vissuta come l'affermazione di una sicurezza e di una nuova libertà femminile - spiega ancora il sociologo -. Oggi, al contrario, si moltiplicano i segni di una leggera regressione del posto delle donne nella società». Il topless venne lanciato nel 1964 a San Francisco da Carol Doda, la prima ad avere il seno siliconato, ma fu presto esportato sulle spiagge di Saint Tropez. Secondo uno studio del settimanale 'Psychologies' avere i seni abbronzati "non interessa più perché il sole invecchia la pelle, il contrasto più chiaro rispetto al resto del corpo è più sexy, dà l'illusione di avere un decolleté più rotondo e pieno". Per Kaufmann anche il rapporto con il corpo sul bagnasciuga é totalmente cambiato: "prima la spiaggia era l'alternativa alla città, uno spazio in cui ci si sentiva liberi. Oggi il topless in spiaggia è spesso inimmaginabile, a meno che non si sia soli o con pochi intimi". Intanto anche Parigi, capitale di sensualità, esuberanza e provocazione, diventa 'bacchettona' ed esige il decoro sulle 'spiagge' allestite per l'estate lungo la Senna: così un'ordinanza del sindaco vieta topless e perizoma...
09 agosto 2010
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peccato!
RispondiEliminatutti nudi in croazia!!! w il naturismo!
RispondiEliminaAlex
@ nonno enio
RispondiEliminaBeh! allora, mettiamoci anche il cappotto così siamo più sicure di non scottarci! Io ho un bel seno e vado dove mi è ppermesso mostrarlo.
@Laura
RispondiEliminaio sono uno che apprezza a bellezza, ma quest'estate di ragazze in topless neanche l'ombra. Forse sono andato nel periodo sbagliato, giugno luglio e ho frequentato la mia spiaggetta solita a Francavilla. L'anno scorso sono stato più fortunato nei dintorni del mio ombrellone ce ne stavano tre, ma solo dalle 12 alle 15.
@ Alex
RispondiEliminama perche´devi sempre "deliziarci" con queste tue uscite forzatamente confidenziali , da "affamato" ? Puoi anche ammantarle con la scusa dell´amante della natura, ma profumano di vecchio, sentore di allupato da annunci economici. Nudo vacci tu. Ti consiglio di andare sul Mar Nero, magari a Varna in Bulgaria, là vedrai che qualche donna compassionevole e umana la troverai e magari te la dà.
Il sole farà male, ma ci sono creme e il reggiseno pure fa male, siccome fa pressione sulle ghiandole
RispondiEliminaE poi ci sono quelle come me, che mettono il costume intero perché non si piacciono ...ma per i sociologi è una spiegazione troppo semplice.
RispondiEliminaQui la mia, di spiegazione...
http://simonacuneo.blogspot.com/2010/06/incontri-da-spiaggia.html
Ciao!!!!