08 luglio 2010

Ste Poste !?

Qualcosa di analogo l'ho visto all'ufficio postale del Teate Center, l'altra settimana; gli impiegati dentro l'ufficio, il cartello analogo sulla porta a vetri e gli avventori (meglio utenti come ama definirli le poste oggi fuori... Loro sempre più vicini ad una banca che a un servizio postale vero e proprio - utenti perchè dice le poste: " noi forniamo un servizio se 'ntè và bbone và pure da natra parte!). Comunque lascio la parola al "menestrello delle cose che non vanno a Chieti: Luciano pellegrini.

" Per motivi tecnici connessi all' installazione di un nuovo programma soft agli apparecchi tecnologici degli uffici postali, da circa un mese, circa duemila uffici in Italia lavorano con difficoltà.

(Poste italiane S.p.A. è la più importante azienda postale italiana. Nata come ente pubblico che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato, ad oggi è una società per azioni il cui capitale è detenuto dallo Stato italiano per il 65% e dalla Cassa depositi e prestiti per il 35% (a sua volta partecipata per il 70% dallo Stato e per il 30% da Fondazioni Bancarie).

All'inizio degli anni ‘90 tanto la Pubblica Amministrazione quanto il servizio postale italiano erano considerati un pezzo del Paese irrecuperabile rispetto ai principi di efficienza e redditività. Ovvero rappresentavano il simbolo stesso del vecchio, del fatiscente, del disagevole, insomma dell'inadeguatezza nell'erogazione di servizi essenziali rispetto a un sistema economico e sociale che richiedeva certezza dei tempi, qualità, sicurezza nelle transazioni).

Si è deciso la meccanizzazione ed automazione di tutti gli uffici postali con conseguenti problemi di natura sia tecnica, sia di collegamento che operativo. Mercoledì 7 luglio sono passato alle ore 7.30 vicino l’ufficio postale di Via degli Agostiniani, Chieti‎ , e già esisteva una discreta fila di persone ad aspettare l’apertura. Ripasso verso le 8.30, la fila ancora più numerosa, ma con un foglio attaccato sulla porta che avvisava che “l’ufficio era chiuso per problemi tecnici”. Passano le ore, il caldo aumenta, l’impazienza cresce ed una pensionata, Rosaria Gallucci, che doveva ritirare la pensione in quanto sempre per i problemi tecnici il giorno precedente davanti a lei c’erano 40 persone, timidamente e con innocenza ad un operatore che si era affacciato ha chiesto se si poteva fare l’operazione a mano. No, cara signora, è stata la risposta, siamo meccanizzati…! Ma non era meglio prima quando si usava la penna ed il calamaio?

Questo “ baraccone”, le poste, crea giornalmente problemi ai cittadini. Spedizioni, - raccomandate, per il modo di trattare le persone. Reclami per la posta non ricevuta e dopo indagini la scoperta che è stata buttata. Ma i sindacati ed i dirigenti prendono sottobanco questo malessere?

Ma si possono bloccare e prendere in giro le persone, creando disagio, specialmente ai più deboli, come gli anziani, per problemi di questa natura? Ma chi ha progettato questo programma, ha fatto le simulazioni? Se è una ditta incompetente perché non viene cacciata? "



Luciano Pellegrini

1 commento:

  1. non sò voi, ma io mi servo pochissimo delle poste! adesso sono molto più vicine ad una banca che ad un vero e proprio servizio postale. Avete visto quanto costa spedire un vaglia oppure quanti documenti si debbono riempire per ricaricare il badge del proprio PostePay ? Hanno impesantito ogni operazione che si deve fare all'ufficio postale così da aumentare le code a dismisura.

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