Prima vengono rifiutati a Chieti i soldi per la ristrutturazione del Tribunale, perchè non ci sono più soldi da spendere, oggi un albergatore di Alba lamenta che la Regione non paga da mesi gli affitti per i terremotati ospitati nelle strutture teramane. Ha contratto debiti per 500mila euro e entro giovedì vuole che tutti i terremotati liberino le stanze del suo albergo. Il governatore ammette candidamente che loro non pagano più i debiti perché tutti i soldi per l'emergenza sono finiti. Se questa non è crisi ditemelo voi cos'è?. Metteteci che stanotte ci sono state 4 scosse di terremoto del 2 al 3 scala Richter, alla crisi si aggiunge anche la sfiga, che solitamente ci vede benissimo... "Non ci sono fondi per coprire i debiti contratti durante il periodo dell'emergenza terremoto". Il presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ammette che non può far fronte alle somme dovute agli albergatori dell'Aquila e della costa che hanno ospitato e ospitano tuttora gli sfollati del terremoto 2009 e che non ha le disponibilità finanziarie per coprire i debiti contratti dalla Protezione civile nella fase di emergenza. Chiodi scrive a Tremonti. "Con una lettera molto chiara ho chiesto per venerdì al ministro Tremonti un incontro sui fondi per i debiti contratti nella fase di emergenza", ha spiegato Chiodi. Il presidente della Regione conferma che, invece, i fondi per la ricostruzione ci sono e devono essere spesi in fretta. Ma sottolinea come "alcuni obblighi sono stati assunti, ma non ancora assolti", Il commissario ha poi elencato i conti da saldare, aperti dalla Protezione civile nella fase della prima emergenza ed ereditati dalla sua struttura. Tempi duri se come si paventa ci sarà da correggere l'attuale Finanziaria che costerà così, sangue per le varie regioni, in termini di tagli alla spesa pubblica e in particolare ai posti letto negli ospedali e al licenziamento di parecchi occupati nelle varie strutture sanitarie. Altro che crisi superata e che noi stiamo meglio degli altri...
20 luglio 2010
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Soldi non ce ne sono più da dare a pioggia e in tale ipotesi, il mantenimento degli obiettivi programmatici potrebbe comportare un ulteriore intervento correttivo sulla manovra appena effettuata. Tradotto in parole povere necessiterebbe un’altra manovra, quindi altri tagli alla spesa pubblica già boccheggiante. Certo, l’ipotesi viene ventilata (anzi minacciata) nel caso appunto che la minore crescita non sia compensata dalla ripresa promessa da Tremonti e dal governo in generale. Di manovre si può morire. Le regioni costrette a raschiare il fondo del barile per vedere di reperire fondi per poter far ripartire la macchina, ma si vedono solo debiti e saranno costretti ad aumentare il prezzo dei servizi e a operare tagli su tutto ciò che verrà ritenuto inutile. Qualcuno in passato deve aver speso molto ma molto male e ha lasciato in eredità solo debiti o lavori (mutui) da pagare. Il rischio, altrimenti, è di fare la come la Grecia.
RispondiEliminaI soldi per l'emergenza sono finiti, gli aquilani ancora ospitati negli alberghi della costa rischiano di trovarsi senza un tetto e gli operatori del settore temono il disastro economico. Il governatore Chiodi ha chiesto un incontro con il ministro Tremonti, per illustrargli la questione delle somme, ingenti, da pagare agli albergatori e dei debiti contratti dalla Protezione civile. A un altro ministro, Bondi, ha scritto invece Jovanotti per invitarlo a investire il milione raccolto dal disco «Domani»
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