15 luglio 2010

Le casalinghe

Sarà che la mia mamma è sempre stata una casalinga, sarà che durante tutta la sua vita ha anche lavorato come domestica per alcuni giorni la settimana, nelle case dei "signori" come li chiamava lei, che mi spinge oggi a dire: "Basta con il massacro delle casalinghe! È razzismo, bello e buono, perché discrimina e mortifica. È razzismo classista, perché divide la società in classi e corporazioni, e le casalinghe sono sbattute nel sottoscala dei valori..." Non bastava Bossi che ha definito gli extracomunitari dei Bingo Bongo, ci si è messo pure il premier Berlusconi che nei giorni scorsi ha detto che i giornali sono carta straccia buona ormai solo per il cesso. Che c´entra? Dunque,.. non me ne frega un accidente di difendere l´amata carta. Quello che mi ha fatto un nodo alle budella è lo sputtanamento coram populo delle casalinghe. Che sono state additate al pubblico ludibrio come una enorme massa di idiote. Un immenso gregge di pecore istupidite dalla sacra, fantasmagorica, stupefacente tivù commerciale, che nell´immaginario presidenziale viene proposta come il paese dei balocchi per mansueti, asini rincitrulliti e altrettanto orecchiute asine casalinghe. Ha detto il presidente: «Che credete? che le casalinghe leggano i giornali?». Sorpassati, falsi e bugiardi, ferrovecchi di fronte alla Televisione Commerciale che è il Verbo, la rivelazione, la salvezza. Perché, orsù ditemi, dove trovano le casalinghe pane per i loro denti?, dove trovano le laudi di pannolini e pannoloni, del detersivo che sbianca anche le macchie più ostinate?, ... e la dentiera che resta attaccata anche nel ballo di San Vito, e il ferro da stiro per la messa in piega dei capelli, e le ciabatte, e il panettone, e i bigodini? Fino all'estasi del water che risplende che è una bellezza. È la casalinga mostruosa. La moglie di Frankenstein, la Kasalinghenstein. Creata da Berlusconi che le ha applicato al cervello i fili delle antenne paraboliche dalle elettrizzanti scariche di commercial TV. Per testa, l´inquietante creatura, ha una TV a schermo piatto ed encefalogramma piatto. Ed ha un corpo ad aspirapolvere. La Kasanlinghenstein, in quest'ottica, è la personificazione dell'ottuso conformismo sognato. Il terminale del verbo politico consumistico... un essere che compra e consuma. Compra e consuma. E non pensa. Questa mitica Kasalinghenstein non legge uno straccio di giornale. Anzi non sa proprio leggere. Figurarsi un libro. Diciamolo: non va bene. Non è bello. Non è giusto. Le casalinghe, per amore o per forza, meritano stima, considerazione, rispetto. Per quello che fanno e quello che danno. Alla famiglia ed alla società. Ci sono casalinghe idiote e casalinghe informate, intelligenti, brillanti. Allo stesso modo come ci sono donne che lavorano, come netturbino o medico, che possono essere vuoi idiote, vuoi informate e intelligenti. E lo stesso vale per gli uomini, nella scala (che non è di valori intellettuali) che va dai casalinghi al presidente del consiglio. Parlare della casalinga, ameba consumistica, è un pregiudizio ed un luogo comune offensivo. Via i nemici dell´igiene mentale. Le casalinghe di Voghera (stereotipo nazionale) e le casalinghe di Sfruz (stereotipo trentino) rispediscono al mittente il water mediatico.In tutto il suo splendor.

1 commento:

  1. certo che so cavaliere, una ne fa e cento ne pensa... un autentico vulcano!

    Paolo

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