Mentre noi a Chieti, se facciamo i bravi, ci passeranno al digitale nei primi 6 mesi del 2012, per mancanza di soldi dicono, si scopre chi con il digitale terrestre e con i Decoder li ha fatti, tanti a spese degli italiani tutti e forse non dovuti. In questo caso mi viene proprio da tirar fuori il vecchio adagio che recita: "Tanto va la gatta al lardo che prima o poi ci lascia lo zampino". Di questi tempi non gle ne va più bene una al nostro "amato"Premier, ce l'hanno con lui, anche i giudici "rossi" della Corte di Giustizia europea che mette fine allo scontro sui contributi per l'acquisto dei decoder del digitale terrestre: Mediaset deve rimborsare il governo italiano per quelli che la giustizia europea ritiene «aiuti di Stato», da cui ha «indirettamente tratto vantaggio» a scapito di reti satellitari come Sky ed Europa7. Ma l'azienda di Cologno Monzese replica: «Già versato tutto, ma aspettiamo l'esito del ricorso in Italia sulla cifra che non riteniamo congrua». La storia Mediaset-Bruxelles sugli aiuti per i decoder risale al 2004, quando la finanziaria in Italia stanzia un contributo pubblico all'acquisto degli apparecchi (150 euro per ogni utente previsti dalla finanziaria 2004 e 70 euro in quella del 2005). Sky Italia e Europa 7, tagliate fuori dalle agevolazioni in quanto reti satellitari, denunciano il provvedimento alla Commissione Ue, che nel 2007 stabilisce che il contributo è un aiuto di Stato illegale e impone all'Italia di recuperarlo con i relativi interessi. Mediaset fa quindi ricorso alla giustizia europea, rivolgendosi al Tribunale del Lussemburgo, che a giugno dell'anno scorso le dà torto. Ora la sentenza della Corte Ue, cui aveva fatto ricorso Mediaset. Ma sui soldi da restituire, l'azienda dice di aver già versato 6,1 milioni.
nonno enio
Concetto chiarissimo! L'anomalia Italiana è che chi ora deve provvedere a sanzionare e recuperare l'illegale incentivo è lo stesso che lo deve pagare! Secondo voi come va a finire!?
RispondiEliminaQuando Berlusconi entrò in politica nel '94, il suo impero mediatico viaggiava in cattive acque. Confalonieri ammise ch'era sull'orlo del fallimento. Ecco. Tutto il denaro che Berlusconi possiede da quell'orlo di fallimento in su lo deve a 17 anni di leggi e leggine emesse in suo personale favore. Lo dovrebbe restituire tutto alla nazione ed alla sua disastrata economia. Anche se sono briciole, cominciamo con i decoder e avanti signori giudici!
RispondiElimina@Alexander
RispondiEliminaIn un paese civile, forse dovrebbero essere i cittadini che hanno comprato i decoder con il contributo a dover restituire i soldi. Sono loro che hanno beneficiato dello sconto e non Berlusconi.
Questo dimostra la responsabilità tutta, della sinistra che allorchè fu al governo si è "dimenticata" di fatre la legge sul conflitto d'interesse. Solo una svista che evidentemente,nel magna magna generale, faceva comodo a tutti!
RispondiEliminaA chi appertiene la nota l'azienda italiana nata dal nulla sfruttando i contributi statali per i decoder terrestri?
RispondiEliminaChiunque sia stato ebbe una grande lungimiranza (e forse anche prevegenza).
Ormai siamo abituati e nauseati alle barzellette in cui il protagonista è il nostro carissimo Silvietto.
RispondiEliminaChe legge farà d'urgenza per pagare meno o non pagare queste altre sanzioni? Mai visto nessuno governarsi contro, immaginiamo poi il "nostro" Eroe che da dieci anni non fa che farsi leggi ad personam... Come andrà a finire? Rimandato tutto al 2° atto di questa commedia