Circa 50 mila italiani tra il 2011/12 hanno lasciato il Paese "in cerca di fortuna all'estero", 13 mila in più rispetto ai 37 mila stranieri che hanno chiesto asilo in Italia. Il dato è stato reso noto dai direttori di Migrantes Triveneto, la realtà delle diocesi che si occupano di stranieri, che hanno fatto il punto dei fenomeni migratori. In Italia ci sono oltre 5 milioni di immigrati con oltre 37 mila che nel 2011-12 hanno chiesto asilo, ma nello stesso periodo oltre 50 mila italiani per la crisi economica risultano cancellati come residenti perchè sono andati all'estero (il dato più elevato dal 2000). La crisi economica attuale sta scatenando una inutile guerra tra cittadini italiani e stranieri, invece dalla crisi usciremo solo se sapremo impegnarci insieme. Questo è il risultato della "cinesizzazione" del lavoro. Precarietà massima, paghe da fame, continua corsa al ribasso in fatto sia economico che di diritti e possibilità. E chi può se ne va all'estero a cercare "fortuna", che a mio avviso significa solamente delle possibilità di farsi una vita sicura e tutelata seriamente. UN FALLIMENTO sicuro dell'Italia che si sta sempre di più terzomondizzando.
nonnoenio
Ma come? Non hanno letto le parole del ministro Saccomanni, riguardo all'ormai prossima ripresa economica
RispondiEliminadell'Italia?
Importiamo bassa manovalanza ed esportiamo cervelli, una furbizia tutta italiana...
RispondiEliminaI giovani vanno all'estero perchè in Italia non vedono per loro la possibilità di una prospettiva economica. Noi adulti purtroppo non siamo stati capaci di opporci alla politica inconcludente,spendacciona e da cicala dei Berlusconi (politica della gnocca) e dei Prodi. Ecco cosa hanno preparato questi politici per i nostri giovani: una valigia in mano per emigrare, mentre hanno sperperato denaro per progetti faraonici che nessuna persona di buon senso avrebbe sostenuto
Infatti, il problema grosso degli attuali flussi migratori è proprio che esportiamo chi ha capacità e che potrebbe risollevare il Paese ed importiamo solo chi fa lavori di bassa qualità e mal pagati
EliminaUna triste realtà, quando ad emergere non è il merito ma il malaffare che trascina tutto con se, anche il futuro dei nostri figli-
RispondiEliminaLa responsabilità non è solo politica ma in tanti di quelli che vedono ma nulla fanno
D'accordo, ma dove andare. L'unico paese che non è in recessione è l'Australia, ma bisogna conoscere perfettamente l'inglese.
RispondiEliminaIn ogni caso ti auguro che il calendario del post precedente ti sia favorevole per un buon anno.
Vedi Elio, ragazzi che hanno investito soldi e tempo per prendersi una laurea conoscono perfettamente almeno un paio di lingue (inglese e tedesco). La Germania su a Milano organizza addirittura, per questi ragazzi, corsi , pagati da loro, di tedesco per quelli che vogliono portare cervello e idee all'estero.Intervistati, al telegiornale dell'una (TG1) su 10 almeno nove hanno dichiarato che espatrieranno. Attraverso Lampedusa arrivano i nuovi schiavi e attraverso il Brennero vanno via i nostri ragazzi.
Eliminanon appena passano la frontiera, già c'hanno quatambiato 35.000 euri che sarebbe la quota di debito che giace sul gobbo de ogni prode tahjano
RispondiEliminaDalle mie parti gli stessi immigrati lasciano l'Italia.
RispondiEliminarestano, politici, sindacalisti e monsignori.... ho due figlie adolescenti e consiglio sempre loro di andarsene via dal paese della pizza perchè non c'è speranza.Non avranno lavoro,non avranno pensione,non avranno assistenza per maternità figli e salute. Via!via! da questo posto maledetto stato che stà rubando alle giovani generazioni per sostenere le vecchie!
EliminaUno che definisce "manfrine sindacali" i diritti dei lavoratori, non merita nemmeno una risposta.
RispondiEliminaTuttavia, usando il tuo stesso metro, non ti lamentare se, poi, qualcuno leggendo i tuoi commenti avrebbe tanta voglia di toglierti il diritto ad esprimere le tue opinioni!!
Il primo passo per zittire tutti e vivere di un pensiero omologato e conforme, è proprio il tuo modo di considerare l'esistenza degli altri come carta con cui pulirsi il culo.